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A Chiara

‘A Chiara’ di Jonas Carpignano vince la sezione indipendente del Festival di Cannes

Prestigioso riconoscimento per Jonas Carpignano, il regista newyorkese, ormai adottato di Gioia Tauro, il cui film, A Chiara, ha vinto l’Europa Cinema Cannes Label per il Miglior Europeo alla Quinzaine des Realizaterus, la sezione indipendente del Festival di Cannes.

Il film, che fa parte della trilogia ambientata a Gioia Tauro (‘A CiambraMediterranea), racconta la storia di Chiara Guerrasio, 15enne che, alla scomparsa improvvisa del padre, inizia a indagare per trovarlo. «Mentre si avvicina alla verità che circonda il mistero di questa scomparsa, ecco emergere il suo destino».

Grande soddisfazione è stata espressa da Marcello Manna, sindaco di Rende e presidente Anci Calabria, che ha sottolineato come la vittoria di Carpignano è un segno «che la narrazione per immagini della nostra terra conserva ancora oggi fascino immutato».

Anche l’assessore alla cultura, Marta Petrusewicz, ha voluto sottolineare il legame che lega la storica alla famiglia di Carpignano: «credo che, da ragazzino, Jonas desse per scontata l’armonia razziale della sua famiglia e della scuola, senza rendersi conto quanta fatica costasse. Così crebbe non “mulatto”, ma nero e bianco, non italo-americano, ma italiano e americano», ha ricordato colei che il regista chiama “zia”.
«Abbiamo avuto l’onore di ospitare Jonas proprio a Rende – ha aggiunto – dove ha presentato il film candidato agli Oscar 2018 e abbiamo avuto modo di percepire come attraverso la sua arte ci abbia restituito l’esatta foto, quanto mai realistica, di uno spaccato di vita che può accadere nella Ciambra così come in ogni periferia del mondo».
«Riteniamo – ha detto Manna – che questa pellicola sia necessaria al dialogo e alla riflessione su temi quali l’interculturalità e l’identità, oltre che alla salvaguardia di un patrimonio identitario che va valorizzato».
«Il settore della settima arte – ha concluso Manna – deve essere sostenuto ed incentivato. Jonas da lustro alla nostra regione esportando nel mondo la genuinità della nostra terra». (rrm)