;
A Melicucco presentato il libro di Giovanni Quaranta

A Melicucco presentato il libro di Giovanni Quaranta

di CATERINA RESTUCCIA – «San Fili, al tempo della guerra era un agglomerato di masserie sparse tra i torrenti Vacale e Sciarapotamo, senza nemmeno una chiesa parrocchiale. Dal 1936 era diventata frazione del neocostituito comune di Melicucco ma, ab antiquo, era appartenuta a Rosarno. Anche per questo la zona era frequentata dai rosarnesi che coltivavano piccoli appezzamenti di terreno oppure si recavano per lavorare ‘a giornata’». A pagina 49 della sua nuova produzione Giovanni Quaranta dipinge così San Fili, ridando dignità vera ad un piccolo, ma significativo, fazzoletto di terra che, oltre ad essere abitato e lavorato da sempre, ha pagato proprio in fase di epilogo della Seconda Guerra Mondiale uno dei tributi più elevati tra vittime, feriti e gravi altre conseguenze.

Nel pomeriggio del primo novembre nei locali della Casa Canonica di Melicucco il libro dal titolo Quando la morte arrivava dal cielo – Gli attacchi aerei alleati del 2 settembre 1943 sulla zona di San Fili di Melicucco e altre storie – è presentato alla presenza di un pubblico numeroso, sensibile al tema e profondamente coinvolto.

La presentazione, organizzata dall’Associazione culturale “Ci Siamo”, patrocinata dal Comune Melicucco, dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria, con il solido coinvolgimento dell’Archivio Storico Diocesano e della Parrocchia San Nicola, è stata avviata dai saluti del Vice Parroco don Tommaso Callipa, che ha portato i saluti del Parroco Don Pasquale Galatà, non presente per motivi di convalescenza. A seguire gli step dell’evento è stato l’intervento del Sindaco Ingegnere Francesco Nicolaci, che si è complimentato soddisfatto del lavoro del Quaranta, poiché con grande dovizia di dati storici ha magistralmente saputo ricucire episodi di storia strappati dal tempo e dalla dimenticanza di gente comune ed anche da parte di storici.

Il momento centrale è stato assegnato debitamente a Don Letterio Festa, Parroco in Cittanova e Direttore dell’Archivio Storico della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, che, nella sua relazione tecnica, ha analizzato e colto ogni dettaglio e pregio dell’opera del Quaranta, sottolineando il grande valore della ricerca di archivio, dell’indagine accurata e sempre aperta ad ogni ipotesi e confronto da parte dello studioso anoiese.

La bella e corposa manifestazione ha potuto, inoltre, godere di uno spazio canoro e musicale offerto dall’Associazione “Ci siamo”; sulle note del testo Imagine di John Lennon sono state le armoniose e dolci corde vocali della quindicenne Mariapia Marcucci ad emozionare il pubblico in una suggestiva immaginazione di un futuro mondo migliore e privo di guerre.

Le conclusioni doverosamente fatte dall’autore Giovanni Quaranta hanno stimolato un dibattito in sala, che ha addotto nuovi contributi e nuovi stimoli alla ricerca non solo sulla zona di San Fili, studiata nell’opera, ma anche su tutto il resto del vasto territorio calabrese, svelando nuovi risvolti e fornendo altri indizi per non tacere più di quella storia che, apparentemente minuta, ha, invece, dentro di sé la grandezza di troppi innocenti dimenticati. Una vera e propria batteria di interventi, dovuti ad appassionati e curiosi dalle voci di Giacomo Oliva, Giosofatto Pangallo, Enzo Cataldo, Carmela De Marzo, Natale Pace, Salvatore Impulsino e Ninì Catananti, ha arricchito notevolmente il momento.

Non mancando di sensibilità e commozione, l’autore ha voluto sulla battuta finale leggere ed elencare i nomi e i cognomi di uomini, donne, bambini e anziani che nell’ingiusto bombardamento del 2 settembre hanno subito la recisa della propria esistenza. (cr)