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A tu per tu con Luca Gaetano, sindaco di San Ferdinando

A tu per tu con Luca Gaetano, sindaco di San Ferdinando

di GREGORIO CORIGLIANOMetti una sera… a cena con il tuo sindaco. Anzi, col sindaco del paese che è il tuo luogo dell’anima. Sono a casa perché volevo vedere il Tg1 come faccio abitualmente, almeno quando è possibile. Era morto Berlusconi e volevo saperne di più, come tutti, d’altro canto. Certo non avrei mai immaginato che non ci fossero altre notizie, quella sera. Ma tant’è! Squilla il telefonino, era Luca Gaetano, sindaco di San Ferdinando, esattamente da un anno. “Aundi si? (dove sei?) Passo a prenderti e andiamo a cena, insieme. “Volentieri”, rispondo. Tra me e me penso, così gliene dico due.

Arriviamo da Carullo’s. Ed i miei bollori si spengono o, almeno, si attenuano perché ho visto l’accoglienza che gli è stata riservata. Gente in piedi, saluti, inchini. Comunque ci sediamo, Pasquale, il factotum del locale, arriva subito – c’era il sindaco, vorrei vedere- ordiniamo il nostro dinner e, ovviamente, parliamo. Era stanco morto da giorni di fatica, non solo organizzativa, per la celebrazione del terzo congresso eucaristico della Diocesi di Oppido-Palmi, voluto dal vescovo Mons. Francesco Milito, alla presenza del cardinale Mario Grech, segretario nazionale del Sinodo dei Vescovi e dei sindaci di tutti comuni della Piana, ben trentatrè, e dei parroci e dei diaconi delle varie Vicarìe.

Luca Gaetano, questo il nome, anche se sembrano due, uno è il cognome, mi confessa il suo straordinario impegno per fare tutto ciò che era necessario fare per far fare bella figura, al nostro paese, che ha da poco compiuto duecento anni di vita. In tutti i comuni, l’impegno richiesto per gli eventi straordinari è notevole, lo è ancor di più nei municipi che non hanno uomini e mezzi a sufficienza. «Mi è toccato finanche prendere la scopa per rendere più accogliente il Parco, dove il cardinale, originario di Malta, avrebbe celebrato Messa e tenuto l’ecumenica omelia. Ma tant’è, mi dice, è tutto nella normalità, perché non abbiamo persone a sufficienza. Continuerò a farlo. Ma cosa spinge un sindaco a vestirsi di umiltà, fino a questo punto? Non è usuale, credo».

Quando sono rientrato, dopo la laurea ed un periodo di professione, tra Siena e Bologna, mi sono detto che o ci si dava da fare, oppure le cose non sarebbero cambiate.

Erano tante le cose che non andavano e da decenni e mi sono rimboccato le maniche, prima come consigliere comunale, poi come vicesindaco e dal 12 giugno dello scorso anno come primo cittadino. Sapevo bene della posizione geografica di San Ferdinando, veramente invidiabile, ma poco conosciuta ed apprezzata». Ed allora? «Occorreva cambiare l’immagine nella consapevolezza che se si dà l’esempio i risultati arrivano. Tutti vogliono vedere prima di impegnarsi ed intanto criticano. Aggiusti la passerella del mare, quanto è costata? Rifai le aiuole e chi ha pagato? Fai pulire la spiaggia, ma i soldi c’erano? Il mio impegno è, comunque rivolto soprattutto al futuro, quello di migliorare la reputazione nazionale, perché ce la possiamo fare»:  da qui la promozione di Ecowalk, una disciplina che consiste nel raccogliere i rifiuti mentre si fa jogging o altre attività sportive all’aperto, un progetto di summer school per la rigenerazione urbana in collaborazione con la Columbia University, il desiderio di avere una portualità evoluta con la futura creazione di un hub di innovazione (non sono in molti quanti sono a conoscenza che il porto di Gioia Tauro è ubicato al 50% nel territorio di  San Ferdinando e comunque al nostro comune è proprio attaccato n.d.r.), il recupero autentico della vocazione turistica, con la  necessaria valorizzazione di quel lungomare che fa invidia a molti Comuni del reggino.

Il piano spiaggia è a buon punto, con la creazione di strutture delle ricreazione, della ristorazione, dello svago per giovani e soprattutto bambini. Luca Gaetano aggiunge altro, ma ci limitiamo alle cose già dette per far incuriosire maggiormente quanti non sono disposti a credere a scatola chiusa. Si tratta di utopie luchiane! «Sono come San Tommaso, mi dice un ex assessore che vuole mantenere la riservatezza, se non vedo, non credo. Speriamo che le cose che dice il sindaco si possano realizzare». L’importante è costruire la casa dal basso, perché c’è necessità di cose elementari, come l’asfalto delle strade, i marciapiedi, l’acqua: tutto è di prossima realizzazione, dice il responsabile dell’ufficio tecnico che si trova a passare dal locale del quale eravamo ospiti. Intanto il Sindaco Gaetano è felice della dedicazione di San Ferdinando a “Cittadella della Carità”, pronunciata dal cardinale Grech, a conclusione di una partecipata processione per le vie del centro. Se son rose, fioriranno, nel paese che si dice meta della civiltà di mare. E lo è. (gc)