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Vinitaly

A Vinitaly 50 anni di Cirò: festeggiato il vino apripista della Calabria vitivinicola

Domanda facile facile: qual è il vino che ha fatto scoprire le qualità econologiche della Calabria? Risposta ancora più facile: il Cirò. Da 50 anni questo vino primeggia portando a casa numerosi ed invidiabili riconoscimenti in tutto il mondo. Per questo oggi a Vinitaly è stato festeggiato come l’apripista della presenza della Calabria nel mondo dei vini.

«Una storia – ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio – che viene tramandata oggi alle nuove generazioni che hanno acquisito il saper fare e la passione dei nonni e che portano avanti questa tradizione. Sarebbe davvero importante ottenere adesso anche la DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) per allargare la base produttiva e affinare il prodotto».

La seconda giornata del Vinitaly 2019, Salone internazionale dei vini e distillati, in programma a Verona fino a mercoledì 10. ha visto dunque protagonista il Cirò, il primo vino calabrese ad aver ottenuto, nel 1969, il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP). I suoi cinquant’anni sono stati celebrati con un evento a cura di Walter Speller (esperto che segue l’Italia per Jancis Robinson, istituzione internazionale del vino) e Giovanni Gagliardi, esperto di comunicazione online in ambito wine.

«I vitigni del Gaglioppo sono in una posizione unica: vedono il mare da un lato e gli Appennini dall’altro. Siamo in provincia di Crotone – ha spiegato Speller – Si tratta di una delle prime sponsorship della storia. Basti pensare che le prime tracce del Cirò risalgono all’800 a. C., quando i Greci iniziarono a coltivarlo e lo portarono anche alle Olimpiadi dell’epoca».

Particolare rilevanza è stata data al “Turismo enogastronomico in Calabria” dai giornalisti Andrea Radic e Rosaria Sica, rispettivamente con una diretta dallo stand istituzionale della Regione sul sito GuideEspresso.it e con uno speciale realizzato sempre da qui, per Alice, canale 221 del digitale terrestre.

Secondo il Presidente Oliverio, il turismo e l’enogastronomia restano fortemente connessi: «Le presenze internazionali sono aumentate del 20% e la stagionalità si è allargata, cominciando ad aprile e terminando a novembre. Merito del clima ma anche di investimenti sul patrimonio artistico e culturale, che cerchiamo di trasformare in attrattore turistico, e sull’enogastronomia, con una legge sulla dieta mediterranea e sui borghi, scrigni di identità diffuse fondamentali per dare alla Calabria un futuro diverso».

Durante la giornata il Presidente Oliverio ha incontrato anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ed il Presidente della CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, Dino Scanavino.

La giornata si è aperta con la presentazione del progetto “Palmenti, vino e archeologia in Calabria: l’area della Locride”, a cura del professor Attilio Scienza, docente di Viticoltura ed Enologia presso l’Università degli Studi di Milano, uno dei maggiori esperti mondiali di viticoltura. A moderarlo, il giornalista Rai Massimo Proietto ed il docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Rocco Zappia. Scienza si è soffermato sulla ricerca universitaria in corso che ha potuto contare «sull’importante collaborazione dei Comuni della Locride, che hanno saputo superare gli individualismi e fare rete. Adesso è tempo – ha detto, concludendo, Scienza – di creare un circuito dei palmenti (antiche vasche scavate nella roccia e collegate ad un canale, all’interno delle quali avveniva la pigiatura dell’uva, ndr) per produrre sia per motivi di studio, che di turismo».

Giacomo Giovinazzo, Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari alla Regione Calabria, ha aggiunto: «Bisogna dare nuova forza ai Consorzi di Tutela per valorizzare gli elementi storici dei vini e puntare sull’unità, per non fare gli errori del passato. Una buona notizia, arrivata proprio oggi: è quasi concluso il percorso di iscrizione del Magliocco dolce nel registro nazionale delle varietà di uve da vino. Un successo per tutte le organizzazioni professionali e per il consorzio Terre di Cosenza, che, uniti, vi hanno partecipato».

Nello spazio della Regione Calabria all’interno di Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità che si svolge nell’ambito di Vinitaly, una serie di eventi di degustazione e narrazione delle eccellenze calabresi. In questa seconda giornata, spazio al pecorino crotonese DOP, ai fichi di Cosenza Dop e al Torrone di Bagnara IGP.

Gli appuntamenti proseguono domani, martedì 9 aprile, con due eventi di degustazione: alle 12.30 “Terra tra i due mari” a cura di Tommaso Caporale, ed alle 15.00 la più profonda degustazione di Gaglioppo della storia dal titolo “I 50 anni del Cirò” a cura di Raffaele Librandi, Gennaro Convertini e Raffaella Santoro. Nello stand Regione Calabria di Sol&Agrifood, infine, spazio a narrazione e degustazione dei salumi, della nduja e delle olive da mensa di Calabria. Alle 14.30 nella Sala Mantegna, infine, l’evento “Calabria al centro del Mediterraneo: peculiarità organolettiche degli Oli Extravergini Regionali. (rcz)