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Carmelo Pujia

Addio a Carmelo Pujia, la politica come passione

di PINO NANO – Mi piace ricordarlo così. Era nato a Polia, in provincia di Vibo Valentia, il 5 ottobre 1927, ed è morto ieri a Roma nella sua casa che si affaccia direttamente sul Lungotevere, dopo aver dedicato alla politica tutta la sua vita. Aveva appena compiuto 94 anni. Lucido come non mai, aggrappato alla vita con la stessa tenacia con cui per anni aveva servito la sua gente, politico d’altri tempi, alla vecchia maniera, educato alla carriera politica che allora però incominciava solo dal basso. Prima consigliere comunale, poi consigliere provinciale, poi ancora assessore e presidente dell’amministrazione provinciale di Catanzaro, e poi ancora consigliere regionale, assessore regionale, e da qui il salto verso Montecitorio. Anche qui, prima deputato, poi uomo di Governo.

Una storia la sua senza sosta e senza rimpianti, piena di successi e di amarezze per quello che non sempre la politica riesce a portare a casa, intuitivo, aggressivo, padrone di sé e del partito, amabile sempre, amorevole con tutti, ma determinato e feroce con chi non lo rispettava, mediatore fino alla nausea ma leader assoluto e incontrastato di una delle stagioni politiche più esaltanti della democrazia cristiana in questo Paese.

Negli anni ’80 e ’90, in Calabria la DC era lui, e solo lui. Tutti gli altri dipendevano da lui, e dalla sua forza congressuale. Persino Riccardo Misasi che aveva una sua legittimazione nazionale forte a Roma, per via del suo rapporto privilegiato con Ciriaco De Mita prima segretario nazionale della Dc e poi premier, persino il vecchio Riccardo guardava a Carmelo Puija con rispetto e con senso di soggezione. Carmelo Puja era nei fatti la DC di quegli anni così turbolenti della vita calabrese, lui che per primo gettò le basi delle famose Linee Programmatiche dello Sviluppo, su cui poi nascerà la grande Calabria economica degli anni 2000.

Carmelino Pujia, lo chiamavano così i suoi amici più cari, in Calabria e in politica era tutto e il contrario di tutto, e non c’era pagina del dibattito nazionale che non lo chiamasse in causa o non lo considerasse interlocutore privilegiato di primissimo piano. Erano gli anni in cui la DC era governata dalle correnti, e la corrente che faceva capo a lui, e che era la corrente andreottiana, non conosceva né rivali né opposizione possibile. Congresso dopo congresso Carmelino diventa il “caso nazionale” di una Calabria politica che stava allora crescendo, per la forza devastante del suo consenso elettorale e della sua capacità di condizionamento delle migliori intelligenze del Sud.

In Calabria come a Roma, a Roma come in Calabria, Carmelo era riuscito a tessere attorno alla DC calabrese un reticolato di interessi e di ambizioni che favoriranno la crescita dell’intera regione. E quando lo chiamano alla guida dell’assessorato regionale all’agricoltura, ricordo ancora bene che davanti alla porta del suo studio, che allora stava a Catanzaro nel cuore della città, sopra la galleria Mancuso, c’erano ogni giorno in attesa paziente segretari e rappresenti politici di ogni colore e di ogni provenienza. Ognuno di loro aveva qualcosa da chiedergli, e solo raramente lui non trovava una soluzione ideale per tutti. Persino il PCI di quegli anni, che era soprattutto il PCI di Franco Politano, lo considerava “fondamentale” per l’equilibrio migliore da dare alla stabilità della regione.

Amato, idolatrato, seguito, coccolato, ammirato, imitato, ma anche odiato e contestato, Carmelo Puja era -e rimarrà per sempre- uno dei punti di riferimento di questi ultimi trent’anni anni di vita politica regionale. Anche da vecchio, quando Carmelo non aveva più incarichi di potere e di governo, e non aveva più nessun rapporto reale e concreto con la Calabria e la città di Catanzaro -che nei fatti lo aveva adottato da ragazzo- la sua casa in Lungotevere era continuamente frequentata da rappresentanti politici di ogni partito, che venivano qui a Roma a trovarlo per chiedergli un consiglio sul come fare e sul come muoversi.

Strategie, tattiche, accordi più o meno palesi, modi di concepire il dibattito e lo scontro politico, di cui lui era rimasto insuperabile maestro di vita. La politica intesa quasi come una religione, e lui continuava ad essere considerato di questo credo religioso il massimo rappresentante vivente. Carmelo Puija, perché non ricordarlo ora che non c’è più? era tante cose insieme, e quando negli anni 80-90 si pronunciava il suo nome il pensiero correva a tanti altri suoi amici e compagni di partito che nel bene e nel male, ma non sta a noi oggi stabilirlo, hanno segnato la vita sociale e politica dell’intera Calabria.

Una intera classe politica dominante che allora i voti se li andava a cercare casa per casa, collegio dopo collegio, paese per paese, contrata dopo contrada, campagna dopo campagna. Ma che ne sanno gli ultimi arrivati di cos’era la politica di quegli anni? Sacrificio, abnegazione, rinunce dopo rinunce, con la consapevolezza che ogni elettore fosse sacro per tutti loro, e come tale andasse rispettato e considerato. Uno vale uno, ma allora era così, perché ogni elettore nel chiuso dell’urna doveva esprimere il suo voto, quattro preferenze in tutto, ma era questo che creava tra politico ed elettore un legame a volte indissolubile e mai labile. Carmelo Puija era il grande sacerdote di questo rito quasi magico così ossessivo e avvolgente, e quando le urne si svuotavano del tutto e un uomo come lui portava a casa 120 mila-140 mila preferenze in un colpo solo, allora anche un uomo potentissimo come lui avvertiva su di sé il peso di una intera regione che lo aveva scelto e lo aveva mandato a Montecitorio affidandogli la propria storia e i propri sogni. Era questa la generazione politica dei Pujia.

E negli ultimi anni della sua vita romana non posso non ricordare qui le sue lacrime di dolore e di disperazione, quando mi parlava di sua moglie, gravemente ammalata, che da solo non riusciva più a gestire, e che si era “persa per sempre” dopo la morte DI Tony, il figlio maschio che stava lontano da casa e che il destino aveva chiamato al cielo prima di loro.” Per fortuna c’è rimasto Arturo e mia figlia laggiù in Calabria, e credo che prima o poi tornerò a casa mia per godermi meglio questi anni di silenzio”.

I SUOI INCARICHI DI GOVERNO

Tre diversi incarichi di Governo: X Legislatura della Repubblica italiana, I Governo Goria, Sottosegretario di Stato al Tesoro (30.07.1987-13.04.1988); I Governo De Mita, Sottosegretario di Stato al Tesoro (15.04.1988-22.07.1989); VII Governo Andreotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio (17.04.1991-28.06.1992).

Firmatario di 137 progetti di legge, Membro di varie Commissioni: Commissione (trasporti ed aviazione civile – marina mercantile – poste e telecomunicazioni), Membro dal 12 luglio 1983 al 27 gennaio 1984; III Commissione (affari esteri – emigrazione), Membro dal 27 gennaio 1984 al 1 agosto 1986; XIII Commissione (lavoro – assistenza e previdenza sociale – cooperazione), Membro dal 27 gennaio 1984 al 1 luglio 1987; X Legislatura della Repubblica italiana, I Commissione (affari costituzionali, della presidenza del consiglio e interni) Membro dal 4 agosto 1987 al 6 ottobre 1987; XII Commissione (affari sociali), Membro dal 6 ottobre 1987 al 22 aprile 1992,Subentra a: Amedeo Zampieri; XI Legislatura della Repubblica italiana, XI Commissione (lavoro pubblico e privato), Membro dal 9 giugno 1992 al 28 giugno 1992; IV Commissione (difesa), Membro dal 28 giugno 1992 al 14 aprile 1994, Subentra a: Tommaso Bisagno; Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, Membro dal 8 giugno 1993 al 14 aprile 1994.

L’ANNUNCIO FUNEBRE DELLA FAMIGLIA

In un messaggio fatto pervenire alle redazioni degli organi di informazione la famiglia Pujia si dice «addolorata per la perdita del caro congiunto onorevole Carmelo, e condivide con quanti lo hanno stimato ed amato la tristezza ed il vuoto lasciato dalla perdita. La famiglia comunica che celebrerà in forma strettamente privata la funzione religiosa dispensando dalle visite onde limitare, in questo momento di pandemia, il rischio di diffusione di contagio. La famiglia – si legge infine nel messaggio – annuncia che verrà organizzata una commemorazione pubblica non appena la situazione epidemiologica lo consentirà per ricordare un uomo che ha profondamente inciso sulla storia della Calabria».

IL CORDOGLIO DELL’EX PRESIDENTE REGIONALE GIUSEPPE NISTICÒ

Profonda commozione e dolore sono stati espressi dal prof. Giuseppe Nisticò, ex presidente della Regione Calabria, suo amico da oltre 50 anni per i rapporti di affetto con il papà Salvatore e con tutta la famiglia. «Avrei dovuto – ha detto Nisticò – incontrare l’on. Pujia mercoledì prossimo in quanto con lui c’era incontri periodici nella sua casa di Catanzaro. Con lui scompare una delle figure più prestigiose della Democrazia Cristiana, un vero gigante della politica calabrese per i rapporti straordinari che aveva saputo intessere con i suoi amici e con tutti i cittadini. Aveva da poco finito di scrivere un suo ricordo su Riccardo Misasi per un libro che io stesso sto curando per onorarne la figura dopo oltre vent’anni dalla sua scomparsa. Il suo capitolo è intitolato “Ciò che abbiamo fatto con Riccardo non è scritto sull’acqua” e io ho aggiunto “ma rimarrà nella storia della Calabria”. Un cordoglio profondo e un abbraccio a tutti i familiari e in particolare al figlio Arturo, oggi Ordinario di Medicina Interna presso l’UMG che è stato mio allievo interno per preparare la tesi laurea, alla carissima figlia Marika. Carmelo lascerà un vuoto fra tutti coloro che ancora lo frequentavano, ma sono sicuro che dall’alto il suo cuore continuerà a battere per tutti quelli che gli hanno voluto bene».

IL SINDACO DI CATANZARO SERGIO ABRAMO

“La scomparsa dell’on. Carmelo Pujia lascia un vuoto pesante nella storia politica ed istituzionale della nostra regione. Una personalità che ha saputo rappresentare la Calabria con impegno e responsabilità a tutti i livelli, attraverso i ruoli rivestiti nel suo lungo percorso politico. Consigliere regionale, deputato e sottosegretario di Stato nella stagione storica della Democrazia Cristiana, senza dimenticare la parentesi da Presidente della Provincia di Catanzaro. Un periodo importante e significativo in cui il nostro territorio ha potuto contare su una voce autorevole, che ha fatto sentire il proprio peso a livello nazionale, garantendo una rappresentanza di rilievo alla nostra comunità. Un’impronta ed un’eredità che resteranno indelebili. Alla famiglia Pujia rivolgo le più sentite e sincere condoglianze, nell’esprimere anche la vicinanza delle amministrazioni comunale e provinciale che ho l’onore di presiedere”.

IL RETTORE DELL’UNIVERSITÀ MAGNA GRAECIA GIOVAMBATTISTA DE SARRO

“Esprimo, a nome mio personale e dell’intera comunità accademica di Catanzaro, i più profondi sentimenti di cordoglio per la scomparsa dell’Onorevole Carmelo Pujia, rivolgendo al nostro caro Prof. Arturo ed ai suoi familiari la vicinanza di tutti in questo triste momento di dolore. La scomparsa di Carmelo Pujia, Deputato, Sottosegretario di Stato, Assessore e Consigliere regionale, Presidente della Provincia di Catanzaro, esponente storico della Democrazia Cristiana, rappresenta una grande perdita per Catanzaro e l’intera Calabria, avendone attraversato, da protagonista, la storia repubblicana. Ha rappresentato l’esempio di una politica che si fa missione, volta alla costruzione di quel bene collettivo che deve appartenere a tutti, di un servizio alto da rendere alla propria terra. Il ricordo, per questo, si fa più intenso e pieno di gratitudine anche per l’importante e sicuramente fondamentale contributo che Carmelo Pujia ha saputo dare nei ruoli politici ed istituzionali ricoperti per la nascita dell’Ateneo di Catanzaro”.

L’ON. MARIO TASSONE

“È morto Carmelo Puija. Sono momenti di dolore profondo e di moltissimi ricordi. Ricordi di una vita, di esperienze vissute intensamente, stagioni non scevre da problemi ma ricche di passioni e di volontà. Carmelo fu protagonista di quelle stagioni con vivacità, con il desiderio di fare. Erano tempi in cui l’agire in politica significava vivere, operare e costruire. Tempi, quindi, di sogni e di ideali”. Lo afferma, in una nota, Mario Tassone, attuale segretario nazionale del Nuovo Cdu e per molti anni deputato della Democrazia Cristiana. “Un’umanità in cammino – aggiunge – e il piacere di ritrovarsi con tanti amici a rendere meno periglioso il percorso che portava alla città dell’uomo nella giustizia e nella civiltà. Carmelo fu parte significativa della Democrazia Cristiana. Le esperienze maturate nei giovani Dc., nel Partito, nell’amministrazione provinciale di Catanzaro come presidente, nella Giunta regionale della Calabria, nel Parlamento e nel Governo hanno lasciato tracce. Fu riferimento di moltissimi ed animatore vulcanico di tante iniziative che hanno prodotto frutti fecondi. Quello era il mondo di Carmelo, era il mondo di tanti di noi. Era la vita, la forza di andare avanti. Non mi sento di dire che con Carmelo se ne va una storia. No, le belle storie rimangono scolpite nei cuori, Le testimonianze non perdono forza e significato. Oggi c’è silenzio, aridità, narcisismo. Non ci sono passioni, si vive solo nel presente. Non c’è memoria, non ci sono ideali. E se non ci sono ricordi, non c’è la speranza, non c’è futuro ma un presente occupato da egoismi senza fine”. “Oggi c’è necessità – dice ancora Tassone – di ritrovare la forza di ricominciare. Bisogna riferirsi alla storia migliore per ritrovare le ragioni per riprendere il cammino. È alle tante testimonianze di dedizione che bisogna riportarci. E Carmelo Pujia fu testimone e parte di quelle storie umane che non muoiono ma vivono e possono riscaldare i cuori dopo tanti anni di gelo”.

IL CORDOGLIO DEL CONSIGLIO REGIONALE

«Con la scomparsa dell’on. Carmelo Pujia, alla cui famiglia porgo le condoglianze mie e dell’Assemblea regionale che mi pregio di rappresentare, viene meno una personalità che ha saputo autorevolmente rappresentare le ragioni della Calabria a livello nazionale». Lo dice il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che aggiunge: «Oltre ad essere stato un esponente di primo piano della Dc, deputato per tre legislature e Sottosegretario di Stato al Tesoro nei Governi Goria e De Mita  e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno nel governo Andreotti VII, l’on. Pujia ha interpretato la supremazia rappresentativa della politica da Presidente della Provincia di Catanzaro (’70-’75) e da  consigliere e assessore regionale all’Agricoltura (’75-’80) e al Bilancio (’80-’85)». Conclude il presidente Mancuso: «Alle iniziative che si promuoveranno per ricordarne l’acume politico, l’impegno per la Calabria e ‘la capacità di rischiare’ che gli riconoscevano anche i suoi avversari, nonché la lucidità di analisi di cui dava prova una volta uscito dall’agone politico, il Consiglio regionale assicura fin d’ora la sua partecipazione».

L’ON. MICHELE TRAVERSA

“Carmelo Pujia – sostiene Michele Traversa storico ex Presidente della Provincia di Catanzaro– ha sempre messo le sue straordinarie qualità politiche e umane al servizio della Calabria, e nonostante la distanza delle nostre posizioni politiche avevamo costruito un rapporto di rispetto diventato presto una fraterna amicizia. Ho appreso con dolore la notizia della sua scomparsa. Ai suoi figli, agli amati nipoti, rivolgo un abbraccio affettuoso”.

GLI AMICI DEL CENTRO

«Per me -dice Vincenzo Speziali, Coordinatore Regionale Federativo dell’Area di Centro-ha rappresentato un leader e un punto di riferimento, con il quale mai mi sono perso e men che mai ho abbandonato. Sino all’ultimo siamo rimasti in contatto, costantemente, anzi lo aggiornavo su quanto stavo facendo e i suoi consigli erano preziosi, al pari di quelli che mi ha dato sempre, nella mia vita politica. Non ho parole, poiché esse sarebbero ripetitive ma al tempo stesso giuste, autentiche e doverose. Carmelo caro ci lasci un vuoto incolmabile, ma andremo avanti anche in nome e per conto tuo, onorando la tua memoria. Te lo prometto».

IL SEN. ERNESTO MAGORNO

«Addio a Carmelo Pujia punto di riferimento della politica calabrese e autorevole esponente della DC. La Calabria il faro del suo agire politico. Tutta la mia vicinanza ai suoi cari».

L’ON. CLEMENTE MASTELLA

«Sentite condoglianze alla famiglia Pujia. L’On Carmelo Pujia è stato protagonista della storia democristiana calabrese e nazionale, autorevole esponente dei Governi Goria, De Mita e Andreotti, nonchè assessore e consigliere regionale, Presidente della Provincia di Catanzaro. La sua militanza politica si è contraddistinta per la sua costante volontà finalizzata al riscatto delle popolazioni meridionali. Il mezzogiorno oggi perde un luminare della politica”. è quanto scrive in una nota l’onorevole Mario Clemente Mastella (Segretario Nazionale Noi Di Centro).

L’ON. LORENZO CESA (Udc)

«Con Carmelo Pujia scompare un democratico cristiano che ha dedicato tutta la sua vita alla Calabria. Uomo di straordinaria umanità e con un forte attaccamento alla sua terra e ai calabresi. Esprimo le mie più sentite condoglianze ai familiari a nome di tutto il partito». Così il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa.