FOCUS / IL RAPPORTO PENDOLARIA DI LEGA AMBIENTE MANDA AGLI ULTIMI POSTI LA RETE FERROVIARIA CALABRESE;
FrecciArgento FS

Aerei, treni, strade: è la mobilità il vero ostacolo alla crescita della Calabria

Non serviva attendere il tradizionale rapporto Pendolaria di Lega Ambiente per sapere che la Calabria si attesta tra le peggiori regioni d’Italia per i servizi ferroviari (siamo solo davanti alla Basilicata). Il sistema ferroviario calabrese è una dette tante spine della mobilità che non c’è: in Calabria è il vero freno alla crescita e allo sviluppo. I pendolari sono peggio che mai dimenticati e spesso ignorati nei loro appelli, le strade sono da tragedia greca, i collegamenti aerei vivono di annunci e di alternanti attribuzioni di merito per ogni minima novità.

Cominciamo dagli aerei. La prima bella novità si deve al senatore reggino Marco Siclari che è riuscito a far passare una raccomandazione per il Governo, votata da tutti, che impegna l’esecutivo a trasformare l’Aeroporto dello Stretto in “strategico”. Questo significa, tanto per chiarire, che diventa un aeroporto che non può cessare di esistere, che non rischierà mai più la chiusura. Il presidente della Sacal, il prefetto Arturo De Felice, sta facendo un ottimo lavoro, pur avendo tutti – inspiegabilmente – contro. Ha fatto confermare i tre voli attualmente esistenti tra Reggio-Roma e Milano e probabilmente, a breve, annuncerà un collegamento europeo direttamente dallo scalo di Reggio. Lamezia sta funzionando egregiamente, Crotone sopravvive. Non c’è da scialare, ma se pensiamo che solo alcuni mesi fa lo scalo di Sant’Anna a Crotone era prossimo alla chiusura e quello di Reggio rischiava di seguire la stessa sorte, non possiamo che vedere le cose con ottimismo. Il problema, purtroppo, è che diversi parlamentari credono di essere in servizio permanente effettivo alla causa elettorale: ogni sussurro è utile a portare acqua al mulino delle prossime elezioni, quindi si attribuiscono – a turno – meriti e successi su cui, sinceramente, è lecito avere qualche perplessità. L’ultima uscita – meritevole di un appunto – è quella dell’on. Federica Dieni che attribuisce al Ministero di Toninelli e all’Alitalia il mantenimento dei voli da Reggio. Non ci facciamo una risata per rispetto del ruolo, ma – come direbbe il buon Totò – ci faccia il piacere…

Torniamo ai treni. Se il servizio è buono è ovvio che i passeggeri aumentano. Ne è la prova il Frecciargento che collega Reggio con Roma: in tre mesi ha contato oltre 100mila passeggeri. Per contro quella jonica (dove elettrificazione e potenziamento erano nei progetti annunciati da Oliverio) risulta tra le peggiori dieci tratte ferroviarie d’Italia. Da Reggio a Taranto ci sono 472 km di binari (si sta lavorando a elettrificare la tratta Sibari-Catanzaro), ma i treni continuano ad essere pochi e soprattutto lenti. Le tariffe sono aumentate del 20% in dieci anni, ma i servizi – dice il rapporto Pendolaria – sono diminuiti del 15,9 %. Non sono diminuiti i passeggeri (se non in misura irrisoria) ma non sono stati sostituiti i convogli ormai avanti negli anni (la media nazionale è 15,4, in Calabria sale a 18,4 anni di utilizzo). Il problema dell’anzianità delle vetture in uso è uno dei tanti che affligge soprattutto i pendolari: treni costosi, ma lenti e troppo troppo “vecchi”.

Ultima e non meno rilevante questione è quella delle strade. Basta la 106, la famigerata “fabbrica di morti”, i cui lavori non finiscono mai e gli ammodernamenti vanno di pari passo con le calamità naturali, nel senso che appena è pronto un nuovo tratto ci pensa il mare a distruggere tutto. Serve, insomma, un cambio di rotta nella politica della mobilità che non può essere affidata a singole realtà provinciali o cittadine che si impegnano anche oltre ogni possibile limite per risolvere i problemi di ogni giorno.

È l’intera Calabria che ha urgente necessità di interventi di grande spessore e di indiscutibile validità che favoriscano non solo la mobilità dei calabresi almeno tra le varie città e i centri importanti dentro e fuori la regione, ma soprattutto permetta di offrire al forestiero, al turista che vuole scoprire questa terra, opportunità di spostamenti non disagevoli o addirittura impossibili. Andrebbe, tutto ciò, annotato a lettere cubitali nella probabile agenda di chi vuole concorrere alle prossime elezioni regionali. I calabresi sono stanchi di promesse, chiacchiere e autoincensamenti. (s)