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Al Museo Diocesano di Gerace inaugurata la mostra dell'arazzo Ananias et Saphira

Al Museo Diocesano di Gerace inaugurata la mostra dell’arazzo Ananias et Saphira

 L’inaugurazione della mostra dell’arazzo Ananias et Saphira, realizzato in un atelier delle Fiandre dal  cartone di Raffaello, al Museo Diocesano è stata molto partecipata. 

Importante, poi, l’intervento in video collegamento della ministra per il Sud, Mara Carfagna, che ha definito «una dimostrazione di vitalità e intraprendenza» la mostra a Gerace, «dove  la bellezza dell’arte si sposa con la bellezza del luogo, uno dei luoghi più celebrato d’Italia».

Dopo l’indirizzo di saluto da parte del vescovo mons. Francesco Oliva, chiaramente  soddisfatto dell’importante evento, ci sono stati gli interventi della senatrice Gelsomina Vono, del prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, e dell’assessore Salvatore Galluzzo in rappresentanza del sindaco impedito per motivi di salute. Collegati in video oltre alla  ministra Carfagna, il dott. Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, che ha spiegato ai presenti la motivazione della presenza dell’arazzo nella città di Gerace. 

Sono stati letti i messaggi della sottosegretaria alla Cultura senatrice Lucia Borgonzoni, della direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta.

Il direttore del Museo, Giacomo Maria Oliva, tra l’altro ha rimarcato il ruolo importantissimo che la Calabria ha avuto nello gettare le basi su cui poi si è impiantata la formazione culturale dell’Umanesimo e del successivo Rinascimento, «ruolo assolutamente sconosciuto dagli stessi calabresi, grazie alla presenza  questo prezioso manufatto – ha proseguito Oliva – ci potrà essere l’occasione per illustrare  attraverso una serie di conferenze e di incontri  didattici rivolti in modo particolare al mondo della scuola e dell’università e naturalmente a tutti gli interessati», lasciando così intendere che l’arazzo sarà in mostra ben oltre il termine annunciato. 

Ha concluso Oliva «che solo attraverso la conoscenza della propria storia  e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale ci potrà essere un cambiamento di rotta della società calabrese ad incominciare proprio dai suoi amministratori».

Nel corso dell’eventi, un ampio spazio è stato dato agli interventi del Direttore del museo Pontificio della Santa Casa di Loreto dott. Vito Punzi, che ha illustrato gli arazzi  del Pontificio Museo della santa Casa di Loreto, alla storica dell’arte specializzata in arazzi, Florence Patrizi, che si è soffermata sull’aspetto scientifico dell’ manufatto, allo storico dell’arte Attilio Maria Spanò che ha illustrato le variazioni di Anna Romanello.

Una nota degna di essere comunicata è la donazione al Museo diocesano calabrese delle incisioni delle opere di Raffaello presenti in Vaticano edite dalla Regia Calcografia dello Stato del prof. Luigi Ficacci, già soprintendente in molte città del Centro Nord e poi Direttore dell’Istituto Centrale per il  Restauro, uomo di grande cultura e di grande sensibilità e anche di grande generosità, come hanno sottolineato sia il vescovo che il direttore del Museo.

L’inaugurazione si è conclusa al Museo Diocesano, dove tutti i presenti hanno potuto apprezzare l’arazzo  ulteriormente illustrato e rimarcato il concetto del legame tra il prezioso panno che si trova in casa Ruggi d’Aragona e la città collegandolo al cardinale Luigi d’Aragona, già marchese di Gerace prima di indossare la sacra porpora, il quale, recatosi a Bruxelles, ha potuto ammirare il primo il lavoro portato a compimento sui dieci cartoni commissionati dal Papa Leone X a Raffaello per essere collocati  nel registro inferiore della degli affreschi della Cappella Sistina.  (rrc)