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Giuseppe Auddino

Auddino (M5S): È urgente realizzare in Calabria numero adeguato di Breast Unit

Il senatore del Movimento 5 StelleGiuseppe Auddino, ha ribadito la necessità e l’urgenza di «realizzare anche in Calabria un numero adeguato di Breast Unit, centri specializzati nella diagnosi precoce e nella cura del tumore al seno».

«Già nel 2014 la Conferenza Stato – Regioni – ha spiegato – aveva approvato le linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia con l’auspicio di implementare, entro il 2016 su tutto il territorio nazionale, i Centri di senologia come modello assistenziale per la diagnosi e la cura del tumore alla mammella, in linea con le indicazioni europee. Nel medesimo documento, si sottolineava anche la necessità di un’organizzazione del lavoro in rete dei vari professionisti e di una sempre maggiore specializzazione nel trattamento di questo tipo di tumore. Per curare bene non basta essere ben preparati: bisogna sapere lavorare in equipe, sapere rispettare i tempi, ridurre gli intervalli tra sospetto diagnostico ed accertamento istologico, tra diagnosi definitiva ed intervento chirurgico, tra intervento chirurgico ed inizio delle altre terapie, ed avere sempre grande rispetto e comprensione delle persone malate».

«In Calabria – ha aggiunto – la creazione di una efficiente rete regionale delle Breast Unit è stata finalmente avviata il 15 luglio scorso con il Dca n. 100, in ritardo di anni rispetto ad altre regioni italiane. Adesso non c’è più tempo da perdere, le Autorità Sanitarie devono vigilare sulla corretta applicazione del decreto e favorire i necessari percorsi diagnostico terapeutici».

«E gli operatori sanitari coinvolti nelle Breast Unit – ha concluso –devono continuare a lavorare con dedizione e professionalità, per offrire alle donne calabresi le migliori opportunità di cura e di guarigione nella nostra regione senza essere costrette a migrare in qualche città del settentrione d’Italia. Insieme si può, anzi si deve». (rp)

 

“Questo particolare settore della sanità calabrese – continua il Senatore – è purtroppo gravato da una forte migrazione sanitaria. La senologia è un ambito complesso che necessita di un lavoro di squadra, di grande esperienza e di una casistica importante rispetto al numero di interventi chirurgici: solo così si riesce ad assicurare la qualità delle prestazioni ed il successo dei trattamenti. Per la cura del tumore al seno serve un team multidisciplinare che tratta volumi importanti e che sulla base di fattori prognostici e predittivi condivide e sceglie le terapie migliori. Ecco perché le strutture sanitarie calabresi per la realizzazione delle Breast Unit e quelle  provvisoriamente autorizzate, sono state individuate nel decreto 100 sulla base del numero degli interventi chirurgici effettuati negli ultimi 3 anni e dovranno effettuare ciascuna almeno 135 interventi per anno per tumori primari (per l’area nord l’Ospedale SS. Annunziata di Cosenza, per il centro l’Ospedale Pugliese Ciaccio gemellato con il Policlinico Universitario Mater Domini a Catanzaro e per il sud della Calabria, l’Ospedale Bianchi Melacrino-Morelli di Reggio Calabria)”. 

 

“Intanto ieri – prosegue il Senatore Auddino – è partito l’iter per assegnare una borsa di studio offerta dalla Associazione Angela Serra al Policlinico Universitario di Catanzaro, prevista per la figura di un Case Manager, necessaria a supportare la Breast Unit al Policlinico, struttura medica operativa multidisciplinare che prevede la presenza di più figure mediche nella assistenza delle donne colpite dalla malattia, per cui non posso che essere soddisfatto di questo che è un buon inizio da me tanto sollecitato in questo ultimo anno.

Insieme alla Breast Unit del Mater Domini, il DCA 100 prevede quelle del Pugliese Ciaccio e dell’ospedale Annunziata di Cosenza. Il GOM di Reggio Calabria avrà un anno di tempo per adeguarsi agli standard previsti dalla legge.

Sono al fianco delle donne calabresi e continuerò a lavorare con tutte le mie forze affinché si possa proseguire su questa importante strada tracciata per realizzare al più presto la rete regionale che consentirà loro di avere cure adeguate nella nostra terra, arginando l’annoso fenomeno della migrazione sanitaria ed il ricorso a strutture non idonee al trattamento di questo tumore” conclude Auddino.