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Nik Spatari

Auguri a Nik Spatari: 90 anni vissuti alla grande. La Calabria (e il mondo) lo amano

di GIOACCHINO CRIACO – Novant’anni oggi, Nicodemo Spatari. Ha una dimensione mondiale ma la sua anima è totalmente calabrese, anche il suo accento lo è, pure se è sordo dall’età di undici anni: le bombe anglo-americane che dovevano liberare il mondo dal nazifascismo a lui gli levarono l’udito. La sua è un’arte pura, sfrenatamente libera, come l’arte vera che nasce per superare le regole, mica come la sua parodia contemporanea che ogni tre parole, tre pennellate o tre colpi di scalpello ci deve infilare in mezzo legalità.

Accade spesso che fra le norme più dure nasca un fiore anarchico che schizzi colore sul grigio circostante. Suo padre, maresciallo dell’Arma, girava l’Aspromonte per stringere manette, e Nik sul confine nord della Madre Antica ci è tornato con Hiske, la sua sposa olandese, per cingerla di ghirlande luminose, fra il Torbido, il Chiara, il Neblà e lo Zarapotamo, intorno alle spoglie vive di un monastero basiliano ha piantato a colpi di zappa il suo MuSaBa, convinto che la nostra terra sia la madre della cultura primigenia che ha colonizzato tutte le sponde del Mediterraneo.

Nel suo viso si legge la grecìa: il dolore, la tragedia, assediate dall’irruenza di una vita onnipossente, invincibile, dalla certezza che più della morte, nella Locride, è la vita a essere in agguato. È scultore, pittore, poeta, filosofo, storico, intellettuale, ma la sua opera più importante è lui stesso, una scultura vivente, prodotta per partenogenesi. Viaggia controcorrente in tutto e afferma cose che per il conformismo attuale sono strampalate, ma nessuno ha il coraggio di andarglielo a dire, che poi manco le sentirebbe.

E tanto è chiuso lì, nell’ultimo lembo d’Aspromonte, sta nel suo angolo di verità, come ci stanno tutti i giusti, che sono più numerosi di quanto si narri, ma si debbono sentire soli, sperduti, sparuti e insufficienti, impotenti di fronte a un esercito di intellettuali innocui portati in giro come madonne pellegrine. (gc)

Nik Spatari e Pietro Bellantoni
Nik Spatari con il giornalista Pietro Bellantoni (da FaceBook)

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Nik Spatari è un artista calabrese che ha realizzato a Mammola il MuSaBa, Museo Santa Barbara, una straordinaria realtà artistica e museale che è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.