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Vittoria Baldino (M5S)

Baldino (M5S): Fascia jonica “vanta” triste primato per i cittadini residenti all’estero

La deputata del Movimento 5 StelleVittoria Baldino, ha denunciato come «la fascia jonica vanta il tristissimo primato per cittadini residente all’estero», e di come «il 21esimo Rapporto della Caritas su povertà ed esclusione sociale, a conferma degli ultimi dati Istat, ci dice che la quota dei nuovi poveri rimane sopra il 42%».

«Quanto questa realtà sia nota alla politica di maggioranza resta da vedere – ha aggiunto –. Per il momento, il neoeletto presidente della Camera, nel suo discorso di insediamento ha richiamato l’attenzione, come previsto, sul tema dell’autonomia. Se Giorgia Meloni, ad ogni modo, si definisce non ricattabile, sotto ricatto oggi continuano a vivere migliaia di giovani e nuclei familiari, costretti a lasciare la Calabria per le giuste opportunità».

«Si pensi a Paludi – ha detto – che oggi conta il doppio dei cittadini, costretti ad emigrare all’estero, rispetto al numero dei residenti. Una realtà questa che ho denunciato in campagna elettorale ed è assolutamente inaccettabile, ma che rischia di aggravarsi se non si mette mano presto ai rincari energetici».

«Misure immediate, quindi, per rispondere all’emergenza attuale ma anche interventi di medio e lungo termine, come l’ammodernamento della statale 106. Come confermato dal presidente di Unioncamere Calabria – ha proseguito – lo sviluppo economico, politico e sociale della Calabria non può non passare da un adeguato ed evoluto sistema di collegamento infrastrutturale materiale e immateriale. La realizzazione delle infrastrutture determina creazione di valore e impatta fortemente sulla crescita economica del territorio generando, a cascata, ricadute positive».

«A tanto devono affiancarsi maggiori investimenti nella scuola, nella ricerca e nell’innovazione – ha concluso – per fornire gli strumenti e fare scelte consapevoli, adatte al contesto territoriale in cui si vive, aggredendo così il processo di desertificazione di interi territori. Resta, poi, da ultimo, ma non meno importante, il tema dell’accesso al lavoro di qualità, non precario, in linea con le competenze acquisite negli anni della formazione, con una soglia minima salariare di accesso garantita e la possibilità di aspirare ad un assegno pensionistico dignitoso». (rp)