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L'interpellanza che abbiamo proposto oggi, sulla norma che regola lo scioglimento dei consigli comunali, a prima firma dell' on. Jole Santelli, sottoscritta e pienamente condivisa da me e dai colleghi Maurizio D'Ettore, Maria Tripodi e Roberto Occhiuto, ha svelato in Aula l'ipocrisia che dal suo insediamento contraddistingue questo anomalo governo. Una norma vitale per la democrazia del Paese e per la lotta contro le organizzazioni criminali che spesso invadono il campo della politica e delle pubbliche amministrazioni, che necessità, però, di chiari ed inequivocabili correttivi affinché il risultato sia quello cercato e le conseguenze non siano peggiorative per le comunità destinatarie di tali provvedimenti. Quesiti semplici e diretti, rivolti a comprendere la reale efficacia dell'azione commissariale sui territori, comprendendone costi, competenze, responsabilità e, soprattutto, conseguenze sui cittadini interessati. La risposta del Governo è stata un concentrato di banali ovvietà sul funzionamento di tali commissioni, cose ben note, ed assolutamente evasiva sulle responsabilità dirette di tali organi e sulle funzioni di controllo e vigilanza che il Ministero dovrebbe esercitare. Infatti, il termine usato dal governo è stato “supporto”, e non vigilanza, ed alla domanda relativa al “caso in cui durante i commissariamenti vi sia un eccessivo indebitamento dei comuni interessati”, nessuna risposta è stata fornita. Una cosa, obiettivamente, però è stata compresa bene, e cioè che nell'arco di soli quattro anni, 2015/2018, il Ministero dell'Interno ha impegnato e speso ai fini dell'indennità e di altri costi aggiuntivi per i commissari nominati, la cifra di ben 12,1 MILIONI DI EURO! Se pensiamo che i provvedimenti di scioglimento sono passati dai 29 del 2015 ai 49 del 2018, si pone una considerazione più che legittima: il meccanismo di valutazione dei vari casi, la relativa sospensione “democratica” della politica nei comuni e la questione compensi delle commissioni, necessitano urgentemente di una contestualizzazione a quelle che sono le emergenze reali dei territori, tenendo ben presenti le criticità che affliggono le comunità stesse e soprattutto che chi è chiamato ad intervenire non è esente da responsabilità future. Il gruppo alla Camera di Forza Italia oggi, ancora una volta, ha mostrato l'assoluta inefficacia di questo governo del “cambiamento” che sulle vicende che riguardano direttamente la vita dei cittadini, agisce con negligenza ed improvvisazione, pienamente in linea con chi lo ha preceduto.

Cannizzaro (FI): sullo scioglimento dei Comuni una norma folle e il Governo latita

Sulla norma che regola lo scioglimento dei consigli comunali, è stata presentata un’interpellanza a prima firma dell’ on. Jole Santelli, sottoscritta e pienamente condivisa dall’on. Francesco Cannizzaro e dai colleghi Maurizio D’Ettore, Maria Tripodi e Roberto Occhiuto, che ha svelato in Aula l’ipocrisia che dal suo insediamento contraddistingue  questo anomalo governo.

«Una norma –  dichiarato l’on. Cannizzaro – vitale per la democrazia del Paese e per la lotta contro le organizzazioni criminali che spesso invadono il campo della politica e delle pubbliche amministrazioni, che necessità, però, di chiari ed inequivocabili correttivi affinché il risultato sia quello cercato e le conseguenze non siano peggiorative per le comunità destinatarie di tali provvedimenti. Quesiti semplici e diretti, rivolti a comprendere la reale efficacia dell’azione commissariale sui territori, comprendendone costi, competenze, responsabilità e, soprattutto, conseguenze sui cittadini interessati. La risposta del Governo è stata un concentrato di banali ovvietà sul funzionamento di tali commissioni, cose ben note, ed assolutamente evasiva sulle responsabilità dirette di tali organi e sulle funzioni di controllo e vigilanza che il Ministero dovrebbe esercitare. Infatti, il termine usato dal governo è stato “supporto”, e non vigilanza, ed alla domanda relativa al “caso in cui durante i commissariamenti vi sia un eccessivo indebitamento dei comuni interessati”, nessuna risposta è stata fornita. Una cosa, obiettivamente, però è stata compresa bene, e cioè che nell’arco di soli quattro anni, 2015/2018, il Ministero dell’Interno ha impegnato e speso ai fini dell’indennità e di altri costi aggiuntivi per i commissari nominati, la cifra di ben 12,1 milioni di euro! Se pensiamo che i provvedimenti di scioglimento sono passati dai 29 del 2015 ai 49 del 2018, si pone una considerazione più che legittima: il meccanismo di valutazione dei vari casi, la relativa sospensione “democratica” della politica nei comuni e la questione compensi delle commissioni, necessitano urgentemente di una contestualizzazione a quelle che sono le emergenze reali dei territori, tenendo ben presenti le criticità che affliggono le comunità stesse e soprattutto che chi è chiamato ad intervenire non è esente da responsabilità future. Il gruppo alla Camera di Forza Italia oggi, ancora una volta, ha mostrato l’assoluta inefficacia di questo governo del “cambiamento” che sulle vicende che riguardano direttamente la vita dei cittadini, agisce con negligenza ed improvvisazione, pienamente in linea con chi lo ha preceduto». (rp)

Nella foto di copertina: Jole Santelli, Francesco Cannizzaro e Maurizio D’Ettore