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Successo per la due giorni su "Medicina di genere: nuova sfida per il futuro"

CATANZARO – Successo per la due giorni su “Medicina di genere: nuova sfida per il futuro”

Ha riscosso successo, a Catanzaro, la due giorni dell’evento formativo Medicina di genere: nuova sfida per il futuro, organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Catanzaro e dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e Chirurghi e degli Odontoiatri.

Una due giorni di corso – i cui responsabili scientifici sono il presidente dell’Ordine Vincenzo Antonio Ciconte e la dottoressa Caterina Ermio – in cui, da diversi punti di vista, si è parlato dell’approccio della Medicina di genere, come questa disciplina garantisce ad ogni individuo l’appropriatezza degli interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, con particolare attenzione alle malattie che presentano rilevanti differenze di genere, nell’incidenza, nella prevenzione, nella sintomatologia, nella diagnosi, nella prognosi e nell’accesso alle cure

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce, infatti, Medicina di Genere lo studio dell’influenza delle differenze biologiche, indicate col termine sesso, e socio-culturali e economiche, definite come genere sulla frequenza, i disturbi e la gravità delle malattie che colpiscono uomini e donne e, in generale, sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.

In accordo con il Piano applicativo nazionale relativo alla operatività della legge 3 articolo 3, l’Ordine dei medici di Catanzaro, attraverso la commissione di genere, ha organizzato un percorso formativo sulle tematiche internistiche note di cui esistono evidenze scientifiche di riguardo alle differenze di genere.

“Abbiamo voluto fortemente questo convegno perché riteniamo che ormai il futuro è la medicina di genere, la medicina di precisione, la medicina personalizzata – ha spiegato il presidente Ciconte –. L’Ordine dei Medici, che è un organo sussidiario dello Stato, deve intervenire anche per migliorare la qualità della professione e mettere in campo in senso positivo tutte le nostre energie per curare meglio i nostri pazienti. Quindi, le nostre conoscenze, la nostra professionalità, la ricerca scientifica, il nostro agire quotidiano come ordine professionale vanno indirizzati in questa direzione».

Per il presidente Ciconte, quindi, la medicina di genere è tra le grandi novità da assecondare per mantenere il passo e rilanciare la professione.

«Numerosi studi dimostrano che uomini e donne sono diversi dal punto di vista della sensibilità alle malattie e del mantenimento della salute – ha detto ancora il presidente Ciconte – questa consapevolezza è il punto di partenza per andare nella direzione di curare meglio i nostri pazienti».

«Questo è il primo evento sulla Medicina di Genere della Commissione della Medicina di Genere dell’Ordine dei Medici di Catanzaro – ha spiegato Caterina Ermio che è anche delegata regionale della Medicina di Genere, perché all’ Istituto Superiore di Sanità –. L’esigenza di questo nuovo punto di vista, da includere in tutte le specialità mediche, nasce dalla crescente consapevolezza delle differenze associate al genere, con il fine ultimo di garantire ad ogni persona, sia uomo che donna, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie. Il presidente Ciconte è stato aperto all’organizzazione di questo evento, capendone l’importanza. La FNOMCEO Nazionale c’è, tanto è vero che mi ha inserita nella Commissione Nazionale, e quindi promuoviamo tutti».

La dottoressa Ermio ha sottolineato l’importanza della tavola rotonda che si è svolta il secondo giorno dell’evento formativo, che ha visto dialogare attorno allo stesso tavolo i presidenti degli ordini professionali – Medici, Ingegneri, Architetti, Chimici e Avvocati – perché «il problema della Medicina di Genere è un problema che coinvolge il genere, e il genere vuol dire anche avere un ambiente idoneo per la salute. Un confronto importante per capire e trasmettere la consapevolezza che la salute è un bene comune e va trattato come tale». (rcz)