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Cgil, Cisl, Uil e Confindustria CS: Crisi energetica mette a rischio tenuta delle filiere produttive

Cgil, Cisl, Uil e Confindustria CS: Crisi energetica mette a rischio tenuta delle filiere produttive

La crisi energetica mette a rischio la tenuta delle filiere produttive e del potere d’acquisto delle famiglie. È quanto è stato denunciato nel corso del confronto tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Umberto Calabrone e Giuseppe Guido, Giuseppe Lavia e Paolo Cretella e il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli.

Una situazione che desta preoccupazione in tutto il Paese, «ma ancora di più – viene evidenziato in una nota – in un territorio come quello regionale e provinciale che sconta un quadro di fragilità maggiore rispetto al resto del territorio nazionale. Gli incrementi fuori controllo dei prezzi del gas, aumentato del 700 per cento, e dell’energia elettrica aumentata del 200 per cento, stanno causando conseguenze gravissime per le imprese e le famiglie, già duramente provate dal periodo pandemico».

È evidente come la tenuta stessa del tessuto sociale, in uno scenario di questa natura, sia fortemente a rischio e necessiti di azioni rapide e concrete.

«Come parti sociali – hanno concordato il presidente Amarelli ed i Segretari Umberto Calabrone, Giuseppe Guido, Giuseppe Lavia e Paolo Cretella – guardiamo con estrema preoccupazione a questo scenario economico e sociale, che genera profonda incertezza e i cui effetti sono destinati a non esaurirsi nel breve periodo. Insieme intendiamo definire un quadro di azioni da intraprendere rapidamente coinvolgendo la politica e i parlamentari scelti dai calabresi nella recentissima tornata elettorale. Rispettosi del voto, prendiamo atto dell’esito delle urne e attendiamo di confrontarci con tutti gli eletti nel merito delle questioni. La tenuta del tessuto produttivo è un tema cruciale, in una regione che non può permettersi di perdere neanche un solo posto di lavoro». 

In un quadro macroeconomico segnato da un preoccupante rallentamento dell’economia e aggravato da un divario sociale e territoriale sempre più profondo che vede centinaia di migliaia calabresi a rischio di povertà, l’appello diretto alla politica, e in particolare alla deputazione territoriale calabrese, è quello di «concentrare subito le forze per dare risposte puntuali al grido d’allarme che viene dal territorio. Il tempo gioca un ruolo fondamentale, è in corso un conto alla rovescia che mette in serio pericolo la tenuta di interi settori produttivi e centinaia di posti di lavoro, un’emergenza che se non affrontata, non risparmierà nessuno».

«Come parti sociali – hanno concluso i segretari generali di Cigl, Cisl E Uil e il presidente di Confindustria Cosenza – appena verranno proclamati gli eletti, chiederemo un incontro ai parlamentari del territorio di maggioranza e opposizione, per costruire insieme le condizioni di un confronto finalizzato a tutelare il nostro sistema produttivo, nell’esclusivo interesse delle imprese e dei lavoratori». (rcs)