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COSENZA – Con la Rete Olistica Cosentina gli incontri “Ritrovarsi. Alle radici del presente”

Hanno preso il via, a Cosenza, il ciclo di incontri promossi dalla Rete Olistica Cosentina, dal titolo Ritrovarsi. Alle radici del presente.

Si tratta di sei incontri tematici sulle discipline olistiche e di crescita personale, che rientrano nell’ambito del progetto Co-senza stress, patrocinato dall’Amministrazione Comunale.

Gli incontri sono già iniziati la scorsa domenica al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, e si svolgeranno fino a giugno anche al Museo del Presente di Rende.

Proprio all’incontro di domenica 16 febbraio, «le sale del Museo si sono riempite di decine di persone guidate da curiosità ed interesse di voler partecipare a questa prima “domenica olistica» scrive su Facebook Co-Senza Stress.

Una domenica, dunque, all’insegna dello yoga e di crescita personale, senza scordare i più piccoli, a cui è stato dedicato lo spazio di SviluppoMusicalità. E ancora, i visitatori hanno partecipato al laboratorio di Alessandra Colucci dal titolo iRi-suonare attraverso la voce e le campane tibetane, al laboratorio di pedagogia teatrale a cura di Luca MazzeiDaniele Siciliani. Altri laboratori con il Cerchio di Armonizzazione e meditazione attiva a cura dell’Associazione Madre Terra e il laboratorio All’origine dei suoni e delle parole con l’Associazione Musicoterapia Calabria.

Ha chiuso il primo appuntamento il lavoro di Associazione Blowing on Soul e Peppino Bellusci, Connessioni sonore. Siamo fatti di musica.

«Non è un affiancamento nominale, quello delle amministrazioni di Cosenza e Rende – ha detto durante l’incontro di presentazione Maria Rosa Vuono, autodefinitasi ‘giornalista olistica’ – ma si assume un impegno sostanziale nel percorso che si prefigge di rendere più ‘felici’ i cittadini, che va di pari passo con la garanzia dei diritti fondamentali».

l programma è stato presentato nei giorni precedenti da Giuseppe Pagliaro, psicologo e deus ex-machina del progetto, il quale ha fornito alcuni dati sull’aumento del malessere psico-sociale che si manifesta con dipendenze di vario tipo, aumento di sindromi depressive ed ansiose, dovute alla perdita del senso delle cose, della consapevolezza dello scopo e del valore della propria esistenza.

«L’obiettivo del percorso – ha spiegato Pagliaro – è quello di risvegliare le “tre S” che sono sensibilità, socializzazione e sacro, inteso come sacralità della vita in tutte le sue forme, come fondamento di un benessere sociale che si può guadagnare attraverso una evoluzione individuale che diventa poi collettiva».

Luca Mazzei, esperto di pedagogia teatrale, ha sottolineato la valenza dei luoghi scelti, «luoghi della conoscenza per antonomasia, ricchi di simbolismi legati alla tracciabilità dell’esistenza e dello spirito di ricerca che anima da sempre l’agire umano».

«Una vitalità che esiste anche nell’archeologia – è il pensiero della Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso – ricca di affinità con la psicologia, le scienze umane e la ricerca spirituale».

Allo stesso modo Roberto Sottile, curatore del Museo del Presente di Rende, ha spiegato la coerenza tra la conservazione di una memoria e la ricerca di una memoria, agite parallelamente tra tutti gli attori di questo coraggioso progetto.

Ad Alessandra De Rosa, presidente della commissione cultura di Palazzo dei Bruzi e consigliera delegata per il sociale il messaggio conclusivo, che è di «preoccupazione per la disumanizzazione che a volte sembra palesarsi anche tra le generazioni più giovani».