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La sede della Regione Calabria

Decreto Sanità Calabria 2: dalla Regione nuovo ricorso alla Corte Costituzionale

Parla di «dignità scippata» il presidente f.f. della Regione Calabria Nino Spirlì riferendosi al Decreto Calabria 2 che ha imposto il nuovo commissariamento della salute dei calabresi e che sarà di nuovo impugnato davanti alla Corte costituzionale. Nel decreto, come si ricorderà, non erano stati rilevati elementi di anticostituzionali, ma ugualmente la Giunta regionale ha autorizzato la presentazione di un nuovo ricorso alla Corte costituzionale contro il cosiddetto Decreto Calabria 2. L’esecutivo regionale ha dato mandato al presidente Nino Spirlì, in qualità di legale rappresentante dell’ente, a conferire la procura speciale agli avvocati difensori e ha dato mandato all’Avvocatura regionale per l’esecuzione del provvedimento.

«Ferma restando la totale disponibilità alla collaborazione con il commissario ad acta, Guido Longo, con il quale condividiamo strategie e obiettivi, e al quale riconosciamo la grande capacità di intervenire in modo deciso sulle urgenze delle sanità calabrese – afferma il presidente Spirlì –, non possiamo abbandonare il campo di una battaglia di principio e di rispetto nei confronti della lesa onorabilità delle professionalità calabresi».

«Il Governo appena smontato – continua – ha voluto mortificare la Calabria perpetuando il commissariamento della sanità, senza tenere conto delle giuste richieste avanzate dalla Regione Calabria. Solo una fortunata casualità ha voluto che tra il nominato commissario ad acta e il presidente della Giunta regionale nascesse, nell’adempimento dei rispettivi compiti istituzionali, l’amichevole volontà di consegnarsi vicendevolmente per l’ottenimento del fine ultimo comune: la tutela della salute della gente di Calabria».

«Mi auguro – conclude Spirlì – che questo ricorso venga accolto: sarebbe una decisione giusta che riconsegnerebbe alla Calabria una dignità scippata, inutilmente scippata». (rcz)