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Elena Hoo (Auser Rende): Un tavolo istituzionale per raggiungere intesa per la sede

«Chiediamo un tavolo istituzionale con la presenza dei Commissari del Comune di Rende, della Protezione Civile regionale e del nostro circolo per poter raggiungere una intesa e comunque chiediamo che venga espletata ogni possibile strada affinché l’Auser possa continuare tutte le attività che in questi anni hanno sostenuto l’invecchiamento attivo e la qualità della vita nella comunità rendese e dell’area urbana». È l’appello che la presidente dell’Auser Rende, Elena Hoo, ha lanciato nel corso della manifestazione del 18 settembre.

«Chiediamo inoltre, alle forze politiche che ci hanno fin qui sostenuto, alle associazioni che ci sono state vicine, ai cittadini che hanno mostrato interesse per la nostra causa di continuare ad appoggiare una battaglia di civiltà», ha detto ancora Hoo, spiegando come «la nostra protesta non ha ancora avuto un esito positivo ma sappiamo che ci sono le condizioni per superare ogni ostacolo. Riteniamo, infatti, che l’ipotesi di assegnarci i locali di piazza Matteotti sia ancora percorribile».

Per Erminia Anselmo, responsabile comunicazione Circolo Auser, «la manifestazione organizzata dal circolo Auser di Rende giovedì 18 in piazza Unità d’Italia della nostra città, è stata un’immagine plastica di cosa è l’Auser, del credito di cui gode nella nostra Comunità e della sua capacità di mobilitazione».

«La Presidente Elena Hoo ha definito la visione che ispira tanto lavoro in riferimento alla costruzione di legami sociali e alla cittadinanza attiva – ha aggiunto – ne ha evidenziato i risultati in termini di apprendimento permanente, contrasto alla solitudine e alla emarginazione sociale. Infine ha espresso grande preoccupazione perché la chiusura della sede farebbe venire meno uno spazio ormai riconosciuto da tanti come un presidio di democrazia, di socialità e di cultura».

«I risultati della mobilitazione sono stati molto soddisfacenti – ha spiegato ancora – sia per la presenza numerosa dei soci che di tanti cittadini che hanno dimostrato interesse al tema dei diritti degli anziani e soprattutto perché tanti esponenti politici e associazioni sono intervenuti portando un grande contributo al dibattito. È stato un confronto stimolante da cui è scaturito che gli anziani hanno bisogni, progetti e sogni. Che sono una comunità viva che si impegna ed opera nel sociale, rimettendo in circolo i loro talenti. Per fare questo è necessario che si creino le condizioni, una delle quali è la presenza di una sede dove organizzare le attività e dove imparare ad essere una comunità viva, operosa, capace di creare valore aggiunto». (rcs)