;
Cucù Parade

Francesca, la studentessa calabrese che brilla al Cucù Parade di Matera

Un importante riconoscimento per Valentina Maria Francesca Falvo, la studentessa del Liceo Artistico “F. Fiorentino” di Lamezia Terme che, al Cucù Parade di Matera, ha conquistato il quinto posto con la sua opera L’evoluzione della tradizione: impermanenza dell’azione.

La manifestazione, promossa dalla Pro Loco di Matera “Tra Cultura, Storia e Tradizione”, con il sostegno della Regione Basilicata, il supporto della Provincia di Matera, nasce da una idea di Renato Favilli con l’obiettivo di creare un percorso fatto di statue, totem descrittivi dell’opera e dell’artista all’interno della città per stravolgere l’idea del quotidiano e trasformare il paese in una galleria d’arte a cielo aperto, e ha visto la giovane lavorare su una statua in Eps alta circa 170 centimetri, raccogliendo, tra le altre cose, i complimenti di Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera.

«Una bella esperienza – ha dichiarato la studentessa –. Il lavoro all’aperto ha attirato la curiosità dei passanti che hanno assistito passo passo alla realizzazione del lavoro» che rimarrà esposto davanti al Palazzo Provinciale fino a metà agosto.

Soddisfatto del risultato anche il docente Giuseppe Antonio Stillo, il quale ha sostenuto e accompagnato l’alunna dalla presentazione della candidatura al concorso fino alla completa realizzazione dell’opera. 

«È importante sottolineare che Francesca Falvo è la più giovane artista del concorso ed è riuscita, con la sua proposta ed alla sua prima esperienza, a classificarsi al quinto posto su ventisei artisti, molti dei quali già affermati. – Afferma il docente – Si tratta di un importante riconoscimento ottenuto a livello nazionale. Certo non costituisce un traguardo raggiunto, ma il punto di partenza per un lungo percorso artistico».

La proposta decorativa di Valentina Maria Francesca Falvo è un connubio tra gli aspetti caratteristici della tradizione e gli elementi che compongono il mandala, soggetto ricorrente nella sua ricerca artistica.

Nella decorazione tradizionale del cucù, infatti, ritroviamo gli stessi colori utilizzati nella tradizione tibetana che rappresentano i 5 elementi che compongono il nostro universo: la terra, giallo; l’acqua, bianco; il fuoco, rosso; l’aria, verde; lo spazio, blu.

La decorazione, che la giovane artista ha deciso di realizzare, è la sintesi tra le due tradizioni; è un’evoluzione delle pennellate colorate utilizzate per la decorazione del cucù, rese attraverso le linee geometriche, simmetriche e circolari che caratterizzano il mandala.

Le ombre ed i volumi sono resi attraverso la tecnica del puntinismo: il punto, primo elemento della grammatica visiva, suggerisce un senso di stabilità ed equilibrio e, allo stesso tempo, attraverso l’aggregazione, la rarefazione e la discontinuità, esprime la tridimensionalità del decoro.

Linee, punti, tratteggi, elementi semplici generano forme apparentemente più complicate: una specie di mappa interiore che serve a guidare l’osservatore in un percorso di crescita personale, mediante il quale è possibile far emergere e tradurre in colore le emozioni, le sensazioni e le nuove idee, al fine di costruire o ricostruire il proprio equilibrio interiore. (rrm)