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Il calabrese Francesco Amato ai vertici di Asl Roma2

Il calabrese Francesco Amato ai vertici di Asl Roma2

di PINO NANOMedici calabresi ancora ai vertici della sanità italiana. L’ultima nomina “eccellente” riguarda la Regione Lazio, dove il Governatore Francesco Rocca ha appena scelto come responsabile della Asl più grande d’Italia, la Asl Roma 2, un medico calabrese che di fatto è cresciuto tra le corsie dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza vivendo e respirando per anni profumi e soprattutto tematiche tutte calabresi. 

Parliamo qui del dr. Francesco Amato, che lascerà ora Cosenza per prendere servizio, come Commissario Straordinario e fino alla nomina del Nuovo Direttore Generale a partire dal prossimo 29 marzo, nella sua nuova sede di Roma Capitale. 

Per lui, ma anche per l’intera classe medica calabrese, è un riconoscimento di qualità altissimo, che viene appunto da Roma Capitale e dove certamente non sarebbero mancate scelte o opzioni alternative. Alla fine, la qualità finisce con l’essere premiata.

Per darvi l’idea di cosa sia questo incarico siamo andati alla Regione Lazio per chiedere cosa significa nei fatti delle cose l’Asl Roma2, e scopriamo che sotto la guida del nuovo Commissario calabrese finiranno tre grandi ospedali romani, l’Ospedale Sandro Pertini, l’Ospedale Sant’Eugenio, e l’Ospedale CTO – Andrea Alesini. A questo si aggiungono 9 diversi Dipartimenti di eccellenza, il Dipartimento delle Professioni ed Assistenza alla persona, il Dipartimento di Prevenzione, il Dipartimento Tutela delle Fragilità, il Dipartimento di Salute Mentale, i Dipartimenti Emergenza-Urgenza, i Dipartimenti di Medicina, i Dipartimenti di Chirurgia, il Dipartimento delle malattie di genere, genitorialità, del bambino e dell’adolescente, il Dipartimento dei servizi diagnostici e farmaceutica, e infine il Dipartimento Assistenziale Ortopedico/Riabilitativo.

Insomma, una cittadella sanitaria per numero di utenze e per numero di prestazioni giornaliere grande quanto la Calabria.

Ma veniamo al nuovo Commissario Straordinario, che ha alle spalle un curriculum di alto profilo.

Classe 1962, origini cosentine, il 6 agosto prossimo compirà 62 anni. Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Palermo con 110 e Lode dove, nel 1990, ottiene anche la Specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore. Successivamente completa la sua formazione seguendo i Corsi di Aggiornamento annuali in Anestesia e Rianimazione a Torino e conseguendo il Master di II Livello in Metodologia Clinica delle Cefalee presso l’Università degli Studi di Torino nel 1995.

Presidente del Gruppo Tecnico di Terapia del Dolore del Ministero della Salute, oltre ad essere stato Presidente Nazionale della Società Italiana Clinici del Dolore dal 2010 al 2015, da molti anni collabora con un gruppo di professionisti e ricercatori che opera nelle strutture sociosanitarie con lo scopo di favorire lo sviluppo di una nuova cultura che consenta di allontanare, sempre più, dai pazienti “il dolore non necessario” attraverso una incisiva azione di socializzazione, secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed al fine di promuovere e realizzare un modello che consenta di recuperare il diritto alla non sofferenza. Per lunghi anni si è occupato principalmente di lombosciatalgia, ernia del disco cervicale, dolore vascolare, polineuropatia diabetica, dolori artrosici e nevralgia posterpetica.

È stato Assistente Medico di Anestesia e Rianimazione presso differenti Strutture Ospedaliere nel torinese, fino al 1993, finché non diventa Dirigente Medico di I livello presso l’Unità Operativa Complessa di Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.

Ma il professionista non è nuovo a incarichi di vertice. Francesco Amato è stato infatti direttore sanitario dell’Annunziata di Cosenza fino a metà ottobre dello scorso anno e attualmente, e fino al 29 marzo giorno in cui entrerà in aspettativa rispetto alle funzioni dell’Annunziata, è direttore del dipartimento Oncologia e ad interim anche Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza dell’ospedale hub cosentino. 

Una carriera brillantissima, che oggi gli permette di entrare a far parte del gotha della medicina italiana a tutti gli effetti. Basti pensare ai tanti clinici e professori universitari che gravitano oggi su Roma.

Lui, fra l’altro, è anche Consulente del Ministero della Salute presso il Dipartimento di Programmazione Sanitaria, e Componente della Cabina di Regia Nazionale del Piano Nazionale della Cronicità,” cellula sanitaria” che stabilisce la governance ed il riassetto delle cure primarie e l’attuazione del piano nazionale della cronicità. E siccome lo studioso non si fa mancare proprio nulla, parallelamente all’attività clinica è anche Professore a contratto nella Scuola di Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Autore di numerose pubblicazioni scientifiche legate alla Terapia del Dolore, ha scritto un vero e proprio manuale di terapia del dolore “Following Nature, l’interpretazione biomolecolare come strategia per lo sviluppo di nuovi farmaci contro il dolore”, che porta la presentazione dell’ex Ministro della sanità Beatrice Lorenzin. Ma porta la sua firma anche il primo manuale di accreditamento dei Centri di terapia del Dolore. In realtà grazie al suo impegno professionale e alla sua storia di ricercatore clinico l’Unità Operativa di Cosenza da lui diretta è stata classificata, la fonte è il “Corriere della Sera” del 16 settembre 2009, fra le prime Dieci in Italia.

Ma c’è di più. In qualità di presidente della Federazione del Dolore ha siglato un protocollo di Endorsement con la società mondiale di anestesiologia, “Endorsement  SIVA World Society of Intravenous Anaesthesia” e ha proposto all’ex Ministro della salute Balduzzi il modello attuativo Hub-Spoke per il riordino della rete ospedaliera nazionale. Come Responsabile del progetto Ospedale senza Dolore dal 2003 ha organizzato e costituito il centro di Terapia del Dolore Hub regionale identificato fra i primi 5 centri italiani, ma tutta la sua storia professionale – a giudizio unanime del mondo accademico scientifico italiano- lo indica grande esperto delle principali tecniche invasive e non, neuromodulazione, neurostimolazione con o senza amplificatore di brillanza-discectomia e procedure micro invasive intradiscali- esperienza di impianto e gestione di presidi di infusione e stimolazione a permanenza- impianti di sistemi infusivi totalmente impiantati (pompe telemetriche e a flusso fisso).

Un numero uno del suo mondo, che il pianeta variegato e spesso intellegibile del dolore umano, e su cui la medicina mondiale ha deciso di investire il massimo impegno possibile.

Ancora una storia di eccellenza tutta calabrese, ma ormai è il caso di dire tutta italiana. (pn)