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Italiani all'Estero, Crocco: Taglio dei fondi in legge di bilancio azzera lavoro e impegno del Comites

Italiani all’Estero, Crocco: Taglio dei fondi in legge di bilancio azzera lavoro e impegno del Comites

Alessandro Crocco, presidente del Comites New York, ha denunciato come «il taglio dei fondi nella nuova Legge di Bilancio, azzera il lavoro e l’impegno profuso da parte dei Comites».

Il Governo, infatti, ha deciso di tagliare attraverso l’approvazione della nuova Legge di Bilancio, e non di poco ma del 50%, i fondi per il funzionamento del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) e dei Comites (Comitati per gli Italiani all’estero).

«Da presidente del Comites di New York – ha spiegato Crocco – sono intervenuto più volte sulla necessità di rinnovare gli organi rappresentativi degli italiani all’estero, che devono riacquistare il loro ruolo e importanza essendo il reale collante tra i connazionali e le istituzioni, garantendo loro anche capacità finanziarie adeguate a quelle che sono le richieste e l’esigenze delle comunità locali. Il taglio dei fondi incide fortemente sulla gestione ordinaria e, quindi, mina la sopravvivenza stessa dell’organismo ed elimina del tutto dai capitoli di spesa i progetti integrativi a favore delle collettività locali che toccano diversi ambiti, dal sociale al culturale».

«Il Comites di New York è stato, in quest’ultimo anno – ha ricordato – protagonista di diverse iniziative che hanno esaltato litalianità, il Made in Italy, diventando così promotore della conoscenza della storia, della cultura, delle trazioni del Bel Paese. Un percorso, quindi, e diversi progetti in itinere che subiranno senz’altro un arresto non avendo più a disposizione le risorse destinate a tali scopi e che si aggiunge alle grandi difficoltà che hanno i Comites nel sostenere le spese inerenti lo svolgimento del proprio ruolo e, quindi, a dare le giuste risposte alle nostre comunità».

«L’impegno profuso, dunque – ha proseguito – evidenziato da più parti e più volte dallo stesso Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, non è bastato a riconoscere ai nostri organismi la giusta considerazione e valore. Il mio augurio e che si possa trovare il modo, con una giusta interlocuzione e un’azione di collaborazione fra le diverse parti, di risolvere la questione che lede, in particolare modo, il rapporto fiduciario con le istituzioni del Paese e che incide negativamente sul legame con l’Italia». (rrm)