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La Laurea honoris causa in Ingegneria Gestionale a Santo Versace piena di significato

La Laurea honoris causa in Ingegneria Gestionale a Santo Versace piena di significato

di FRANCO BARTUCCI – «È con profonda emozione che, oggi, prendo la parola di fronte a voi e non vi nascondo la mia gioia e felicità. Ricevere questa laurea Honoris Causa è un onore straordinario, che accetto con gratitudine e con la consapevolezza della grande responsabilità che essa porta con sé. Ringrazio di cuore questa Università e la Facoltà che ha voluto conferirmi questo riconoscimento, un gesto che sento non solo come un tributo al mio percorso professionale, ma anche come un legame profondo con la mia terra, la Calabria, che tanto ha segnato la mia storia personale e imprenditoriale».

«In questa lectio, vorrei condividere con voi il mio cammino, un percorso in cui il lato umano e quello professionale non sono mai stati separati. Ho sempre creduto che il lavoro, per essere autentico e portare un contributo importante alla società, debba essere guidato dai valori, dalla passione e dall’etica. È con questo spirito che ho affrontato ogni sfida trasformando le esperienze personali in motore di crescita e costruendo, insieme a mio fratello Gianni, impresa che è diventata simbolo di creatività e innovazione nel mondo».

«Questa non è solo la mia storia, ma è la storia di chi, con determinazione e visione, ha saputo trasformare un sogno in realtà. È la storia di chi ha creduto nella forza delle radici e della capacità di guardare lontano. E oggi, di fronte a voi vorrei raccontarla con sincerità, perché possa essere uno spunto di ispirazione per il vostro futuro».

Sono le parole introduttive della Lectio Magistralis tenuta lunedì da Santo Versace nell’aula magna “Beniamino Andreatta”, prima che il Rettore Nicola Leone lo proclamasse dottore per la laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale dell’Università della Calabria.

Sono parole che costituiscono in questo momento particolare un manifesto da imprimere nei cuori e nelle menti dell’intera comunità universitaria che sarà chiamata nelle prossime settimane a scegliere il nuovo rettore che rimarrà in carica per un unico mandato di sei anni, dal 2025 al 2031.

Nel chiudere la sua lezione magistrale ha con profonda emozione comunicato agli innumerevoli studenti di ingegneria gestionale, che hanno assistito alla cerimonia con grande partecipazione, stimolati anche dal gruppo dirigenziale della loro Associazione IGeA, che ritornerà con piacere per trascorrere insieme a loro delle ore di conversazione e socializzazione intensa.

La cerimonia, moderata dalla giornalista Livia Blasi, della sede calabrese della Rai, con delle considerazioni appropriate nel presentare le varie figure importanti della manifestazione, hanno preso il via con l’intervento della prof.ssa Francesca Guerriero, direttore del dipartimento Dimeg, ordinario di Ricerca Operativa, che ha sottolineato come «il conferimento della laurea honoris causa in ingegneria gestionale a Santo Versace rappresenta un riconoscimento significativo del suo percorso imprenditoriale. La sua capacità di trasformare un’idea in un’impresa di successo, grazie alle sue competenze manageriali, è un modello concreto di eccellenza».

«La sua storia, che ha avuto inizio a Reggio Calabria – ha aggiunto – e si è sviluppata nel rispetto dei valori familiari, è un esempio straordinario di determinazione e identità. Spero che la sua esperienza possa ispirare i giovani e le famiglie calabresi, dimostrando che talento, determinazione e competenza non conoscono confini».

Con emozione ha preso la parola Giusy Ambrogio, associata di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione, coordinatrice del Corso di Studi in Ingegneria Gestionale, che in qualità di presidente del Consiglio del corso di studi ha dato il via alla procedura amministrativa di conferimento del titolo ad Honorem alla figura di Santo Versace.

«Abbiamo voluto fortemente questa iniziativa – ha esordito nel suo intervento – perché di certo rappresenta una straordinaria storia di successo di una famiglia calabrese, la storia di un nostro conterraneo che, sicuramente con sacrificio ma anche tanta determinazione, è riuscito ad affermarsi a livello globale. In più, Santo Versace incarna perfettamente la figura dell’ingegnere gestionale, ovvero colui che mette le proprie competenze e capacità al servizio di un’azienda per far sì che tutto funzioni nel modo giusto, trasformando in valore le idee – in questo caso – creative e geniali del fratello». 

Proseguendo il suo intervento la prof.ssa Ambrogio ha ricordato con profonda emozione la particolare sensibilità e legame che i laureati in ingegneria gestionale hanno con la propria Università ben rappresentati dalla loro Associazione IG Alumni.

È stata proprio una iniziativa di questa Associazione che ha aperto il rapporto con Santo Versace per presentare il suo libro “Fratelli”.

«Una circostanza in cui abbiamo potuto apprezzarne – ha sottolineato la coordinatrice del corso – non solo il talento e la visione imprenditoriale, ma anche l’uomo, la grande motivazione e l’entusiasmo per la vita. Siamo certi che la sua storia e il suo esempio possano rappresentare una fonte d’ispirazione per le giovani menti che oggi siedono nelle nostre aule, pronte a costruire il loro futuro». 

A rappresentare il mondo delle imprese – introdotto dalla moderatrice Livia Blasi – è intervenuto Francesco Cicione, presidente di Entopan, che ha ricordato come l’Università della Calabria e il progetto Versace, che ha preso il via nel 1972, hanno entrambe 50 anni di vita e che debbono entrare in un rapporto di fusione culturale e scientifica.

Il suo è stato un intervento improntato sulla presentazione della figura di Santo Versace, un uomo che ha saputo coniugare tradizione ed innovazione, che con il suo modo di essere ha saputo insegnare valori straordinari ed importanti, come il dovere di essere ambiziosi nell’umiltà e nella bontà; di essere eccellenti nell’elevazione dei valori più alti;  essere sapiente per essere umano e sapere amare mettendo al centro di tutto il rispetto dell’uomo; ed in ultimo il saper coniugare i valori dell’etica e dell’estetica. Una figura che si innesta perfettamente nei valori dell’UniCal che personalità come Andreatta e docenti di prestigio come Guenot, Casciaro, Nuccio Ordine ed altri ci hanno lasciato.

Un intervento che ha portato la moderatrice Livia Blasi, nel dare la parola al prof. Luigino Filice, a ricordare che in fondo la manifestazione per effetto degli interventi accolti e sentiti mettevano in evidenza un incontro efficace tra le discipline scientifiche e le discipline umanistiche con l’obiettivo comune di riconoscere l’uomo quale soggetto centrale portante nella evoluzione storica della società moderna.

Per il prof. Luigino Filice, ordinario di Tecnologie e sistemi di lavorazione,  nel proporre il conferimento della laurea Honoris Causa in ingegneria gestionale a Santo Versace, ne ha sottolineato i meriti acquisiti nel corso della sua vita professionale nel campo della moda e della imprenditorialità, attività che connotano una profonda innovazione ed originalità espressive, tali da configurarlo tra le personalità calabresi di rilievo internazionale.

«Leggendo il libro “Fratelli”, man mano che scorrevo le pagine – ha detto il prof. Filice – mi veniva in mente la sua vicinanza, di pensiero ed azioni, alla mia visione di ingegnere gestionale, professionista di valori e valore. Sono lieto che il Corso di Studi abbia condiviso questa idea e spero che la Laurea a Santo possa essere per lui il giusto ringraziamento per aver reso grande un’idea vincente e controintuitiva di Calabria, già molti anni fa, e per i nostri giovani studenti di oggi, che sono la vera anima del Corso, una testimonianza efficace del potenziale che potranno dischiudere in uno dei futuri che vorranno costruire nella loro vita professionale».

Ad inizio servizio abbiamo riportato l’introduzione che Santo Versace ha fatto nella sua “Lectio Magistralis” ed a chiusura del servizio se ne trascrive l’appello rivolto agli studenti presenti alla cerimonia: «Abbiate il coraggio di sognare e la determinazione di realizzare. Ogni impresa, ogni percorso di successo nasce dalla capacità di credere nel proprio talento e nella terra di cui siamo figli: ho vissuto e lavorato in Calabria fino a 30 anni».

«La mia formazione, umana e professionale è tutta calabrese. Le mie radici – ha proseguito –sono sempre state e continuano ad essere la mia forza e la mia fonte di ispirazione. Il Sud è un incommensurabile patrimonio di idee, tradizioni, valori e l’Università della Calabria rappresenta una risorsa preziosa, perché fucina di menti brillanti e di progetti di valore. Un esempio concreto del contributo straordinario che il Sud può dare allo sviluppo di tutto il Sistema Paese».

«Con mio fratello Gianni siamo partiti dal Mezzogiorno – ha concluso – e abbiamo rivoluzionato l’industria della moda in tutto il mondo. Ora, supportando il progetto avviato da Entopan, sento che c’è l’opportunità di fare lo stesso per il mondo dell’innovazione. Ritrovo la stessa attitudine, lo stesso coraggio e la stessa voglia di esaltare la centralità culturale del Mediterraneo a livello globale».

In chiusura della cerimonia, il Magnifico Rettore Nicola Leone ha evidenziato come il percorso di Santo Versace rappresenti un esempio unico di successo, determinazione e amore per la propria terra, capace di ispirare le nuove generazioni di imprenditori e professionisti. Mosso da una visione che coniuga l’eccellenza imprenditoriale e la centralità della dimensione umana, l’opera di Santo Versace si è  distinta per la sua attività filantropica. Attraverso la Fondazione Santo Versace, ha agito in modo concreto contro le diseguaglianze sociali, mettendo in campo iniziative di inclusione sociale a sostegno delle persone fragili. (fb)