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“La Strada che non c’è” nel programma di Bianca Berlinguer

“La Strada che non c’è” nel programma di Bianca Berlinguer

Si parlerà dell’incompiuta Strada che non c’è, in una delle prossime puntate di È sempre cartabianca, programma su rete 4 condotto da Bianca Berlinguer. Tale  strada doveva collegare Cosenza e Catanzaro attraverso l’entroterra delle due province, opera strategica per  la zona centrale della Calabria, invece è un’opera ancora irrealizzata.  I lavori sono iniziati nel 1988 e ad oggi dei 32 chilometri previsti ne sono stati realizzati solo 4, nonostante i  circa 100 milioni spesi e i 35 anni trascorsi dalla posa della prima pietra.

Di questa problematica si parlerà in un servizio della giornalista romana (di origini pugliesi) Silvia De Santis da  poco approdata nello staff di fiducia della Berlinguer dopo tante esperienze tra cui la precedente a “la 7”. Le immagini sono state girate sul cantiere ormai abbandonato a se stesso, vicino ai piloni realizzati alla fine  degli anni 80, lungo il breve percorso di 4 km aperto e sulla viabilità esistente (anzi quasi inesistente) dove si  possono notare i gravi disagi che deve subire l’utenza.

Come sempre presente e in prima linea il Comitato “La Strada Che Non C’è” con sede a San Pietro Apostolo (i  cui attivisti risiedono nei diversi paesi interessati, cioè le zone delle ex comunità montane del Reventino Tiriolo e del Savuto) capitanato dal caparbio Presidente Domenico Mazza.

Sono state anche raccolte delle interviste di alcuni cittadini e automobilisti che hanno testimoniato le ormai  ataviche difficoltà a spostarsi per le comuni esigenze di una normale vita quotidiana o per lavoro, studio o  altro.Inoltre, per eventuali emergenze come ad esempio raggiungere un ospedale, le tempistiche sono  lunghissime e si rischia la vita.

«È utile ricordare – si legge in una nota del Comitato La Strada che non c’è – anche che il territorio dell’intera regione Calabria ed in particolare quello delle aree interne,  ha perso numerosi abitanti e aziende per le innumerevoli difficoltà dovute anche a questo gap  infrastrutturale che dura ormai da decenni e difficilmente colmabile nel breve tempo».

«E, in effetti – continua la nota –  questo servizio televisivo documenterà anche altre situazioni di analoghe incompiute!».

«Le immagini – si legge ancora – faranno vedere a tutta Italia e non solo, lo stato di degrado dei piloni erosi dalle intemperie e  l’unico tratto in costruzione dove il cantiere risulta ormai abbandonato a se stesso; inoltre le stesse  metteranno in evidenza l’inadeguatezza della viabilità esistente di altri tempi e probabilmente adeguata, a  tratti, alle diligenze ottocentesche».

«Forte, invece – si legge – la rabbia dei cittadini che vedono partire ancora oggi le giovani leve che difficilmente  torneranno nei loro paesi natali, se non per brevi periodi da turisti». (rrm)