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Seabin

L’Ambasciata britannica adotta il Seabin di Tropea per un anno

L’Ambasciata britannica ha adottato, per un anno, il Seabin installato nel Porto di Tropea e, grazie a questo, annuncia la sua partecipazione al progetto LifeGate PlasticLess, l’iniziativa promossa da LifeGate per la pulizia dei mari dalla plastica grazie all’utilizzo dell’innovativo dispositivo Seabin in grado di togliere dall’acqua 500 chili di rifiuti galleggianti in un anno, incluse microplastiche e microfibre.

L’adozione del Seabin a Tropea si pone dunque l’obiettivo di contribuire a ridurre la presenza di rifiuti plastici nel cuore del Mediterraneo: il Seabin, infatti, è un cestino per la raccolta dei rifiuti che galleggiano in acqua, in grado di catturare circa 1,5 kg di detriti al giorno, ovvero oltre 500 Kg di rifiuti all’anno (a seconda delle condizioni meteorologiche e del volume dei detriti), comprese le microplastiche da 2 a 5 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm. Inoltre, questo “cestino” potrà catturare molti rifiuti comuni che finiscono nei mari, come mozziconi di sigaretta, la cui presenza nociva si registra purtroppo in maniera massiccia nei nostri mari.

Per promuovere l’iniziativa e i principi che animano le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici condivise da Regno Unito e Italia, l’ambasciatore britannico in Italia Jill Morris si fa promotrice, assieme al direttore Scientifico di LifeGate, Simone Molteni, al presidente della regione Calabria Jole Santelli, e al sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, del seminario virtuale Coronavirus e clima: sfide globali gemelle, un’occasione per discutere delle due crisi più significative del nostro tempo.

Partendo proprio dalla stretta collaborazione tra Regno Unito e Italia in vista della conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP26, il dibattito si concentrerà sui modi in cui l’attuale battuta di arresto globale, dovuta alla diffusione pandemica del COVID19, possa aiutare la politica a riallineare le proprie priorità per un futuro più sano, pulito e sostenibile per le nostre società e per il pianeta.

«Sfida climatica e tutela dell’ambiente sono per noi priorità – ha dichiarato la presidente Santelli –. Siamo orgogliosi di registrare su questi temi, in particolare sulla pulizia dei nostri mari, la convergenza con l’Ambasciata britannica a favore di Tropea, entrata a far parte quest’anno delle Bandiere Blu e per questo membro della neonata rete Blu Calabria, candidata nel 2021 a capitale della Cultura, consapevoli che oggi il rispetto dell’ambiente parte dalla cultura».

«L’emergenza sanitaria che ha stravolto la nostra vita, e che tuttora miete vittime e crea incertezza per le nostre economie –  ha asserito l’Ambasciatore Jill Morris  – non deve distogliere la nostra attenzione dall’onnipresente emergenza climatica. Assumendo la Presidenza della COP26 insieme all’Italia, il Regno Unito è impegnato a incoraggiare una ripresa che sia verde e sostenibile, che sostenga aziende che investono nel nostro ambiente e nelle tecnologie che apriranno la strada a un futuro migliore per tutti».

«La pandemia ci ha insegnato che la natura può pensare più in grande di noi e delle nostre abitudini – ha commentato Simone Molteni – è indispensabile lavorare per un’economia rispettosa e anche rigenerativa degli ecosistemi che abbiamo rovinato. I progetti ambientali di LifeGate, da 20 anni, vanno in questa direzione».

«La pandemia ha segnato il mondo – ha dichiarato il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì – ma ha anche insegnato tanto, ha esaltato il valore del benessere psicofisico che nasce dal rispetto dell’armonia naturale. Questa lezione deve essere appresa dall’Umanità intera perché gli equilibri esistenziali sono indissolubilmente interconnessi. Ricominceremo ritrovando una normalità qualitativamente più elevata e questo gioverà a tutti». (rcz)