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L’appello della Fondazione TrasPArenza alla politica per la Calabria

È un appello alla politica per «avviare la marcia della risalita della Calabria», quello fatto dalla Fondazione TrasPArenza di Cosenza, nata per «sostenere obiettivi di buona amministrazione nelle pubbliche amministrazioni e di sviluppo sostenibile nelle attività socioeconomiche».

«Per quanto in questa Regione – hanno scritto in una nota Enrico Caterini e Ettore Jorio, della Fondazione – che soffre un ritardo diffuso di legalità, tali obiettivi risultano distanti e difficili, ciò non di meno vi sono energie bastevoli per avviare un processo che li traguardi. Non è congruo e ragionevole avanzare idee moderne ma di scarsa (o impossibile) praticabilità. Ogni cambiamento deve fare i conti con la storia, e questa ha una forza d’attrito che è ben superiore ad ogni illuministica visione della società. Questa Calabrese ha una tale resistenza nella tradizione che la rende poco incline a repentini cambiamenti culturali e sociali. L’esperienza dei «grandi proclami» e delle promesse politiche puntualmente disattese ha scavato un fossato di sfiducia tra il Popolo e la classe dirigente».

«Questi ultimi decenni di governi regionali – continua la nota – dimostrano come, nonostante i flussi di finanziamenti pubblici, non si sia riusciti a cambiare marcia e lasciare un segno nella cultura di governo. La politica non ha centrato gli obiettivi che di volta in volta ha annunciato, e ciò per le cause più diverse, tutte convergenti. La Fondazione è consapevole che sono latenti nella società calabrese le forze per avviare una marcia di sanificazione sociale ed economica, che molte di esse sono silenti per scelta e sconforto, ed è convinta che agitare movimenti di protesta non equivale di per sé a generare processi virtuosi, tanto più se si considera che questi richiedono tempi lunghi e classi dirigenti adeguatamente preparate».

«Occorre lavorare con gli strumenti a disposizione – continua ancora la nota – che non sono pochi e consentono di fare già tanto per avviare il cambio di marcia. Sono queste le ragioni che – come già accadde all’ultima tornata elettorale regionale – spingono la Fondazione a rendere disponibili quelle competenze che potrebbero contribuire a fornire quelle spinte propulsive utili alla Calabria. In particolare, la Calabria – in questo specifico momento storico aggravato dalla dilaniante pandemia – ha bisogno di riforme. Molte delle questioni sociali, economiche, assistenziali, produttive, richiedono riforme legislative. La Fondazione è convinta che lo strumento prìncipe per avviare il cambio di marcia è il mutamento delle regole. Dimostrare sfiducia nelle regole o, peggio, reputarle sovrastrutture, significherebbe aprire varchi alle economie parallele e agli abusi istituzionali».

«Le regole – conclude la nota – sono riforme quando disegnano dei cambiamenti socioeconomici per cui divengono il migliore strumento di sviluppo e di trasparenza. Non sempre le regole assolvono questo compito e bisogna essere abili nel discriminarle. La storia recente dà cattivi esempi in proposito. La Fondazione mette a disposizione gratuitamente i suoi servizi per cooperare ad avviare la marcia della risalita della Calabria». (rcs)