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Iole Fantozzi

Lettera della Fantozzi al personale del Grande Ospedale Metropolitano

Il Commissario straordinario del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio (Gom) Iole Fantozzi ha inviato una lettera al personale sanitario visto il continuo crescere delle preoccupazioni per un ritorno del coronavirus.

«Come già avete potuto notare, – ha scritto la dott.ssa Fantozzi – la pandemia da Covid-19, dopo l’attenuazione estiva, sta registrando un incremento costante, ancorché contenuto, dei contagi nonché la ripresa dei ricoveri ospedalieri degli infetti. Infatti, in Calabria, da un indice di trasmissione R0 pari a 0,52 del mese di maggio, siamo arrivati ad un Rt di 1,06 attuale.

«Forse – si legge nel messaggio della Fantozzi – sono state dimenticate troppo in fretta le dolorosissime immagini dei camion militari nelle notti di Bergamo, i volti sfatti dalla fatica di tanti vostri colleghi del Nord e, soprattutto, la scomparsa di tanti operatori sanitari che hanno contribuito a contrastare la pandemia. Personalmente vi ho più volte espresso la mia gratitudine per lo straordinario ed encomiabile impegno profuso, soprattutto, in una situazione che risente di diverse carenze e le cui lacune sono state compensate dai vostri sacrifici. La stessa città di Reggio Calabria ha riconosciuto pubblicamente il vostro lavoro. Oggi ci accingiamo ad affrontare la ripresa della pandemia, di cui nessuno può prevedere l’entità, e sempre in condizioni organizzative non ottimali. Il vostro lavoro, pertanto, assume una valenza sociale fondamentale in virtù della quale vi chiedo, quale valore aggiunto, un ulteriore sacrificio definibile di tipo “familiare”.

«Voi – ha scritto la Fantozzi nella lettera – lavorate in ospedale dove, ovviamente, si trova la fascia più debole della popolazione che va ulteriormente protetta e, quindi, a voi che accudite i pazienti spetta anche il compito di evitare il rischio del cerino gettato in un pagliaio».

Il commissario chiude la sua lettera chiedendo «agli instancabili professionisti del Gom un ulteriore sacrificio, di natura personale e familiare in quanto dovreste coinvolgere anche i vostri cari, relativo agli stili di vita e comportamenti adottabili in questi mesi a venire in modo da limitare al massimo la possibilità di contrarre il virus e portarlo, inconsapevolmente, all’interno del nostro ospedale. Ciò non significa che l’ospedale potrà restare sempre indenne ma che voi tutti avrete, comunque, offerto alla comunità un ulteriore sacrificio finalizzato ad una maggiore sicurezza dei pazienti ed anche dei vostri colleghi assieme ai quali costituite l’unico contrasto alla pandemia». (rrc)