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Meditans

Meditans; in diretta web oggi il dialogo Alvisi-Mortelliti sulla Calabria

Nasce nel cuore del Mediterraneo un nuovo format radio televisivo multimediale a respiro internazionale. Nasce a Reggio Calabria Meditans (acronimo di Mediteranean and Italian Native Sense) da un’idea del prof. Mauro Alvisi, scienziato delle scienze sociali, padovano ormai calabrese d’adozione, e il giornalista Raffaele Mortelliti, condirettore di Strill.it.

Le due menti, due anime diverse  del “pensare Mediterraneo”, si sono incontrate per caso e hanno deciso di mettere in piedi  Meditans per parlare del “senso mediterraneo e italiano” che rappresenta tutte le popolazioni degli immigrati italiani nel mondo. Rappresenta tutti coloro i quali si occupano di “Live style Mediterraneo Italiano” e quindi, i calabresi nel mondo, i siciliani nel mondo, campani, pugliesi, i veneti nel mondo, gli italiani nel mondo e parte dalla terra di Calabria perché come dimostrerà “Meditans” è il luogo dove tutto torna alle origini.

Da Reggio Calabria, baricentro della piattaforma e dell’agenda Mediterranea, il Mediterraneo torna protagonista ascoltando le voci di tutti coloro che vorranno partecipare a questo programma, in onda, per la sua prima edizione oggi 7 di Marzo dalle ore 12 alle 15 nei canali ufficiali e si potrà partecipare in streaming, YouTube o in live call.

«È un viaggio – dice il prof. Alvisi –, potete salire a bordo con noi e vi promettiamo di navigare in mare aperto, nel mare Mediterraneo».

Meditans ha un claim che è “Pensieri in libertà vigilanti” perché oggi, c’è bisogno di tornare ad esprimere un pensiero non troppo “politically correct” ma un pensiero divergente, un pensiero critico che si affaccia con una volontà dirompente sul futuro. La prima puntata è dedicata proprio alla Calabria e al passato che verrà perché solo chi ha un grande passato alle spalle, può esprimere con una forza cinetica quella retroazione di rincorsa che poi, porta al futuro. Occorre ritornare alle proprie origini per trovare l’innovazione perché non si può rinnovare a partire dal nulla.

Solo coloro che hanno indossato la pelle del sacrificio estremo di andare in un luogo diverso da quello natio o di origine, portano nel dna le tracce dell’ignoto di terre nuove, solo costoro possono percepire l’enigma del vivere nell’esistenza altrui, di portare il peso.

«Viviamo – chiosa Alvisi – una sorta di mattatoio intellettuale, che diventa a volte mattatoio fisico con la “deportazione dolce”di migliaia di persone che vanno a coesistere coattamente ad altri popoli. La Calabria, negli ultimi tre decenni, è meta finale di eventi legati all’immigrazione straniera diretta verso il nostro Paese. In parallelo sono diffusi gli stereotipi degli anti-italiani all’estero. Si dovrebbe lavorare per la ricollocazione, in un alveo di radici identitarie, di un popolo così antico come quello dell’Italia mediterranea, dove chi vi sbarca ne resta catturato per cultura, bellezza e autenticità di sentimenti.

Porre attenzione poi all’attacco di chi gradirebbe cancellare, annientandola, la struttura collettiva occidentale, e al cedere  ad una coabitazione coatta e confusa con altri popoli e culture. Solo mappando una nuova geografia dei bisogni e delle opportunitá, delle emergenze e delle eccellenze, attivando le “capacitazioni” di trasformare le sofferenze in soluzioni, che i nostri emigrati inascoltati possiedono, si forniranno le basi per una cooperante e intelligente nuova esistenza collettiva. Una nuova aggregazione di pace e integrazione sociale è possibile a partire dalla Concuranza».

Anticipa il prof. Alvisi: «In questa puntata di Meditans, ci concentreremo sull’importanza della Calabria nella regione del Mediterraneo e sulla complessa questione dell’immigrazione.

La Calabria, situata all’estremità dell’Italia, è una regione che gode di una posizione geografica privilegiata nel Mediterraneo. Grazie alla sua posizione strategica, la Calabria ha sempre svolto un ruolo importante come crocevia tra il Mediterraneo orientale e occidentale, ed è stata un luogo di scambi culturali, commerciali e di conoscenza. Tuttavia, la regione ha anche affrontato numerose sfide nel tentativo di gestire l’immigrazione, in particolare quella proveniente dal Nord Africa». (rrc)