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Mons. Vincenzo Rimedio, il "Patriarca della Chiesa di Calabria"

Mons. Vincenzo Rimedio, il “Patriarca della Chiesa di Calabria”

di ENZO DE MARIADa tempo non si vedeva così gremita di gente la Chiesa di Santa Maria la Nova a Vibo Valentia. Dalla città e da tutta la Calabria, donne e uomini di diverse generazioni, che non son voluti mancare ad un importante appuntamento con mons. Vincenzo Rimedio, attirati dalla testimonianza di uomo umile e colto, di un pastore comprensivo ed illuminato, per molti anni parroco a Palmi, Polistena, Vibo Valentia, insegnante al Seminario ed al liceo in religione e filosofia; poi vescovo della grande Diocesi di Lamezia Terme, ora vescovo emerito e che, nonostante la sua longevità con mente lucida e lungimirante, cuore pieno di “verità e carità” (il suo motto), fede in Dio e nel Creato, segue con attenzione e vigore  la Comunità calabrese con i suoi valori ed i suoi bisogni.

 La presentazione del libro Un mendicante di felicità per la sua gente curato da Filippo D’Andrea, è stata l’occasione per stringersi intorno ad un grande uomo, abbracciarlo, riconoscenti per averlo conosciuto nel cammino della vita, per quanto ha saputo donare di cultura, socialità, fede… a ciascuno di loro.

Durante la cerimonia sono intervenuti in tanti. Primo fra tutti il saluto del vescovo di Mileto Attilio Nostro, che con grande senso di dolcezza si è soffermato sulla ritrovata e rinnovata antica amicizia della sua famiglia con don Vincenzo sin da quando era viceparroco a Palmi, città di origine di mons. Nostro, «Don Rimedio è un dono e lo è ancora di più oggi , bello sentirlo così vicino come Vescovo attento, colto, profondo, ma  anche come “un padre” amorevole e gioioso  a cui non si può non voler bene…».

Emozionante, quasi toccante il discorso del giovane vescovo di Mileto che ricorda quanto don Rimedio lo abbia aiutato e consigliato nel preparare la sua omelia in occasione della consacrazione ufficiale della Basilica di Paravati.

Poi il saluto di don Vincenzo Varone, parroco di S. Maria La Nova, che ha voluto soffermarsi sul ministero pastorale di mons. Rimedio a Vibo Valentia negli anni 60-70 proprio in quella che fu la sua chiesa parrocchiale, «un cantiere per un nuovo umanesimo… Soffermato sulla dalla presenza di molti ex liceali suoi alunni, ed appartenenti a varie associazioni da lui avviate a Vibo…».

È a questo punto che don Varone ha letto il messaggio che Pino Nano, uno dei suoi vecchi studenti del Liceo Michele Morelli, ha mandato a don Rimedio, e in cui questo “ex alunno” ricorda gli anni trascorsi insieme al Morelli quando «ancora ragazzi sognavamo in grande il nostro futuro».

Mons. Filippo Ramondino, colto direttore Isr, ha invece tracciato tutto il profilo  di mons. Vincenzo Rimedio, modello per la sua infanzia e prima giovinezza a Vibo, «il dinamismo pastorale animato particolarmente dallo spirito innovativo di Giovanni XXIII, Paolo VI  e soprattutto dal Concilio Vaticano II che accoglie come il vero moto riformatore del secolo divenendo per come indicato da Giuseppe Schillaci (suo successore vescovo di Lamezia Terme ora vescovo di…) un pastore del Vaticano II… profetico nelle intuizioni pastorali e nel suo realizzarle».

È stata poi la prof.ssa Antonietta Varone, docente di lettere di Polistena, a soffermarsi sulla  «missione svolta da don Rimedio quando parroco di Polistena (prima di giungere a Vibo),e del suo impegno soprattutto verso i giovani e la famiglia…».

La parte centrale della manifestazione ha visto protagonista il prof. Filippo d’Andrea, curatore del volume dedicato a mons. Rimedio, che ne ha tracciato a braccio un profilo culturale, sociale e umano «di un vescovo che, ho seguito, da laico, in tutti gli anni di episcopio a Lamezia Terme città dove già c’erano stati vescovi importanti».

Lo studioso ha confessato di avere molto apprezzato mons. Rimedio a cui è rimasto profondamente legato anche oggi «un pastore  del Vaticano II, espressione di un vescovo pieno di saggezza della carità e prudenza della verità, empatico ed accogliente, sintesi alta di un pastore ed intellettuale. Oggi vescovo emerito che continua instancabilmente a guardare con attenzione alla nostra regione ed alla sua gente; ad essere attivo, pensante, lungimirante; a parlare di verità-giustizia-carità-fede , un uomo ed un pastore da considerarsi «il patriarca della Calabria». 

Dulcis in fundo lui,  mons. Rimedio, in piedi ed a braccio, tra semplicità e profondità, a sorridendo come è nel suo carattere, ha voluto ringraziare il prof. D’Andrea e quanti hanno collaborato per il libro, ritenuto tra l’altro nei giudizi  come “un testo formativo” con grande valore educativo per tutti; ha raccontato con grazia e gioia alcuni episodi della sua lunga missione di parroco e di vescovo, riscuotendo la partecipazione viva del pubblico e numerosi lunghi applausi. Uno spirito ancora molto giovane che vuol ancora fare la sua parte, partecipare al cammino della Comunità, pregare e  riflettere, un vescovo sempre sorridente, un “mendicante di felicità».  (edm)