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Piano per il Sud 2020-2030

Piano per il Sud: le reazioni. La Cisl Calabria plaude, molto critica la dem Bruno Bossio

Tonino Russo
Tonino Russo segretario generale della Cisl Calabria

Diverse le reazioni, a favore o contro il Piano per il Sud. Una delle prime attestazioni di consenso viene dalla Cisl, per voce del segretario generale della Calabria Tonino Russo.

«Finalmente  – ha dichiarato – si torna a parlare di un programma pluriennale per lo sviluppo del Mezzogiorno. Apprezziamo il “Piano per il Sud” del Governo che il Presidente Conte e i Ministri Provenzano e Azzolina hanno presentato scegliendo significativamente a questo scopo la Calabria e Gioia Tauro. Sono in campo investimenti che contribuiranno a rendere più equilibrata sul territorio nazionale la distribuzione delle risorse e punteranno verso settori strategici per la crescita e la
coesione sociale come scuola, innovazione, infrastrutture, ambiente e Zone Economiche Speciali».

«Ancora più importante – evidenzia il Segretario generale della Cisl calabrese – tenere alto il livello dell’attenzione per impedire fenomeni di corruzione e bloccare l’assalto della criminalità organizzata ad appalti e subappalti: in questa direzione, ci sembra un punto qualificante, insieme alla riforma dell’Agenzia per la coesione, la previsione di “Centrali di committenza regionali” che consentiranno la tracciabilità e il controllo delle procedure. Nel percorso che si apre, la Cisl non farà mancare il proprio contributo sia con uno sguardo attento alla gestione delle risorse, sia con la proposta e il richiamo a progetti specifici fondamentali per il territorio».

«Segnalo qui – conclude Russo – due urgenze: il necessario rilancio del porto di Gioia Tauro, baricentrico nel Mediterraneo e collegabile alla rete infrastrutturale terrestre europea, perché diventi vero hub nel libero scambio delle merci: la Cisl chiede l’immediata attuazione dell’accordo di programma del 2016 che prevede un piano di investimenti decisivo per circa 150 milioni (impianti ferroviari, potenziamento assi stradali e banchine), risorse da anni ferme al MIT; l’accelerazione delle procedure relative agli investimenti già stanziati per opere infrastrutturali viarie e l’immediata apertura dei cantieri per le opere già appaltate».

Molto critica, invece la posizione della deputata dem Enza Bruno Bossio: «Questa mattina – ha dichiarato – a Gioia Tauro, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato che sono previsti 33 miliardi di euro di investimenti in opere infrastrutturali appaltabili entro il 2021 per il sud. Tra i programmi oggetto di interventi, fa esplicito riferimento ai contratti Anas-Rete Ferrovie Italiane. Ottima notizia!  Sono anni che il contratto Rfi-MIT prevede investimenti per il Sud per una cifra molto al di sotto della soglia del 34% sugli investimenti nazionali, in contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente. Sarebbe ovvio, dunque, che all’annuncio odierno di Conte, potesse fare da riscontro un valore coerente di finanziamento nell’aggiornamento del contratto Rfi-MIT. Invece, così non è. È di questi giorni l’invio, presso la commissione trasporti della Camera, del documento di aggiornamento. Ma di questi finanziamenti non vi è traccia».
«Infatti – afferma l’on. Bruno Bossio – alla data odierna non sono previsti gli almeno 10 miliardi necessari per realizzare l’alta velocità ferroviaria SA-RC. Anzi, RFI, in una scheda in risposta alle osservazioni fatte in audizione in commissione, scrive esplicitamente che le risorse su questo intervento erano e restano a zero. In continuità con i Governi precedenti, anche nel piano presentato oggi dal presidente Conte, si ripropone, dunque, la mancanza di programmazione degli investimenti per l’alta velocità fino a Reggio. L’auspicio è  che si possa rimediare tempestivamente, altrimenti la realizzazione dell’Alta Velocità da Salerno a Reggio Calabria, sarà rinviata sine die, certamente oltre il limite della previsione decennale del 2030».

Secondo il sen. Fabio Auddino (M5S), che ha partecipato all’incontro di Gioia Tauro, «Il Governo dimostra ancora una volta attenzione per il Sud. Da Gioia Tauro un chiaro segnale di sviluppo per l’intero Mezzogiorno. La Calabria, insieme alle altre regioni del Mezzogiorno, è destinataria di un piano di investimenti da 123 miliardi di euro per il prossimo decennio, di cui 21mld per il triennio 2020-2022, per infrastrutture, mobilità sostenibile, viabilità secondaria, strade e ferrovie. Sono certo che questo intervento contribuirà a creare lavoro e sviluppo e ridurre quel gap strutturale che ancora oggi alimenta disuguaglianze tra il Nord e il Sud del Paese»

«Questo piano di investimenti – aggiunge – consentirà di sviluppare infrastrutture come il TAC e il TAV da Salerno a Reggio Calabria, la nuova strada statale 106. Gioia Tauro ancora una volta è stata oggetto di attenzione da parte del Governo, che con questo piano punterà a sviluppare l’area industriale e il porto di Gioia Tauro, in continuità con l’azione avviata dall’ex ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli e proseguita dal vice Ministro Cancelleri, che ha lavorato intensamente per rilanciare l’area portuale. Ma non è tutto, il piano prevede interventi sulla sanità e per il contrasto alla dispersione scolastica – dice ancora l’esponente del M5S –. Tutte misure che saranno in grado di far ripartire l’economia e l’occupazione».

Positivo il commento del commissario regionale del Partito democratico in Calabria Stefano Graziano: «Se non cresce il Mezzogiorno – ha dichiarato – non cresce il Paese. Il Piano per il Sud è un provvedimento importante, un tassello di un ambizioso programma per rimettere in moto l’economia italiana». (rp)

(rp)