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Sei Comuni del Catanzarese in rete contro la violenza sulle donne: Nasce il progetto "4women"

Sei Comuni del Catanzarese in rete contro la violenza sulle donne: Nasce il progetto “4women”

Si chiama 4Women: Tgether against violence il progetto e importante iniziativa promossa da sei Comuni del Catanzarese, con Maida come capofila, Curinga, San Pietro a Maida, Jacurso, Cortale, Girifalco, insieme al CDA Calabria odv, Centro di ascolto antiviolenza e fragilità contro la violenza sulle donne.

Lo scopo è quello di costituire la Associazione Temporanea di Scopo “Resilia” per potenziare le azioni già intraprese a livello territoriale in materia di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne, per promuovere la cultura della genitorialità e parità di genere tra donne e uomini e per fornire sostegno ed assistenza oltre che per offrire alle donne vittime di violenza nuove opportunità professionali per entrare agevolmente nel mondo del lavoro e ritrovare la loro libertà.

«L’intento di questo progetto è quello di mettere in campo tutte le migliori strategie affinché la donna prenda sempre più consapevolezza del proprio ruolo, della propria dignità e trovi la forza per denunciare e chiedere il supporto di figure competenti che i comuni in maniera associata vogliono mettere a loro disposizione con l’ausilio delle expertise del CDA Calabria odv, partendo proprio dalle esperienze maturate da quest’ultimo sul nostro territorio», afferma in una nota il sindaco di Maida, Salvatore Paone.

«Le sei amministrazioni coinvolte hanno prontamente dato la propria disponibilità ed il massimo supporto per la definizione di tutte le azioni necessarie per fornire un aiuto concreto contro la violenza di genere, superando il mero individualismo a vantaggio della rete “con e per” le donne” – continua Salvatore Paone – si tratta, infatti, di un progetto dagli obiettivi ambiziosi che prevede azioni mirate, “cucite su misura” alle esigenze delle donne del nostro territorio grazie alle informazioni raccolte negli anni dal CDA Calabria».

«È intenzione di tutti i soggetti proponenti attuare degli interventi capaci di scardinare il crescente trend di violenze registrato ad oggi affinché le vittime sentano le istituzioni più vicine ai loro bisogni. Per questo – spiega ancora il sindaco di Maida – è volontà della costituenda ATS Resilia, in caso di ammissione a finanziamento, potenziare i centri di ascolto presenti sul territorio maidese con attivazione di nuovi sportelli presso gli altri comuni coinvolti, attivare campagne di sensibilizzazione e informazione, sottoscrivere protocolli d’intesa e partenariati tra attori istituzionali (Forze dell’Ordine, ASL, Aziende Ospedaliere, Questure) ed organizzazioni del privato sociale per la creazione di protocolli integrati di prevenzione, assistenza e presa in carico delle donne vittime di violenza e maltrattamento, organizzare percorsi formativi specialistici per gli operatori che si occuperanno della presa in carico delle vittime di maltrattamenti e abusi, erogare corsi di formazione di base e/o professionalizzanti per l’inserimento socio – lavorativo delle donne vittime con la conseguente sottoscrizione di convenzioni e/o protocolli con associazioni datoriali e/o imprese per la costruzione di percorsi individualizzati per il loro inserimento lavorativo, erogare voucher gratuiti per corsi di autodifesa personale, creare una piattaforma digitale per la gestione – anche in forma anonima – delle denunce da parte delle donne ad opera dei volontari e del personale coinvolto nel progetto, attivare una rete tra i sei comuni per garantire la prima accoglienza delle vittime di violenza, inclusi gli eventuali minori, al fine di un celere ed immediato allontanamento dalla propria abitazione».

«Siamo sicuri – conclude Paone – che solo la sinergia e la collaborazione tra enti pubblici, soggetti privati e del terzo settore possa dare il giusto impulso al contrasto della violenza di genere e intraprendere il percorso virtuoso della parità, occupandosi anche della tutela dei figli minori delle vittime di violenza affinché crescano con il giusto insegnamento sul “valore” della donna». (rcz)