di PINO NANO – La Festa dell’Immacolata e le feste di Natale a Vibo coincidono puntualmente anche con la consegna ufficiale del Premio che la Testata Giornalistica Radio Onda Verde assegna ai “personaggi dell’anno” segnalati alla radio dagli stessi ascoltatori, quindi una messe di voti autentici e soprattutto liberi da ogni condizionamento. Il premio giunto ormai alla sua terza edizione quest’anno è stato assegnato al giudice Anna Maria Frustaci.
Anna Maria Frustaci è una “donna dello Stato”, magistrato in prima fila contro la ‘ndrangheta, autentica icona della legalità in una terra e soprattutto in un territorio dove spesso e volentieri le organizzazioni criminali sono state sottovalutate e mai colpite sul serio.
Dopo essersi laureata con il massimo dei voti in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pisa, nel 2010 diventa magistrato e torna a Catanzaro per svolgere la formazione, spostandosi poi alla procura di Reggio Calabria, dove lavora con Nicola Gratteri, oggi Procuratore della Repubblica a Napoli. Nel 2016 è di nuovo a Catanzaro per lavorare nel pool antimafia costituito dallo stesso Procuratore Gratteri. Annamaria aveva quattordici anni quando il magistrato Gherardo Colombo era stato in visita al liceo classico che frequentava. Quell’incontro – racconta nel suo libro – le ha insegnato che «è sempre possibile cambiare le cose e lottare per la legalità, anche quando si vive in territori difficili».
«Ad Annamaria Frustaci – si legge nella motivazione del Premio Onda Verde – per aver creduto nella lotta alla ‘ndrangheta sin da quando era bambina, per aver realizzato il sogno di diventare un magistrato al servizio della Repubblica, per aver sacrificato la sua vita alla causa della giustizia e per aver segnato con il suo lavoro quotidiano una parte fondamentale del maxi processo Rinascita Scott appena conclusosi nell’aula bunker di Lamezia Terme con le condanne del gotha della mafia in Calabria».
Donna-coraggio in tutti i sensi, magistrato che vive da anni sotto scorta, e che oggi trova anche il tempo per fare il giro delle scuole per incontrare i ragazzi e spiegare loro cos’è la giustizia da queste parti, e soprattutto cosa si può fare per cambiare le nostre cattive abitudini, noi che siamo costretti da uno strano destino generazionale a dover dire sempre “grazie a tutto e a tutti”, pur avendo noi come cittadini di questo Paese dei diritti irrinunciabili e non delegabili.
Una donna di Stato a 360 gradi, che un giorno confessa candidamente di aver scritto un libro “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”, e che oggi grazie a Mondadori è diventato un must della letteratura per ragazzi in ogni parte d’Italia
La prima edizione del Premio Onda Verde fu vinta da un altro magistrato importante quanto Anna Maria Frustaci, il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo – un vero galantuomo delle procure italiane – e poi la seconda edizione dal nuovo Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Mons. Attilio Nostro. Con lui c’era anche il Rettore dell’Istituto Italiano Universitario di Criminologia Saverio Fortunato.
Tre diversi personaggi importanti, dunque – oggi con Annamaria Frustaci sono in quattro – e non solo per quello che fanno ma soprattutto per come lo fanno, “testimoni del nostro tempo” che hanno riportato con il loro impegno e il loro esempio quotidiano la normalità della vita quotidiana in un territorio fortemente criminalizzato dai media e dove la gente aveva forte il bisogno di serenità e di speranza. Un premio che mi ricorda molto da vicino il vecchio “Premio della Testimonianza” che mons. Onofrio Brindisi quarant’ anni fa organizzava ogni anno proprio a Vibo, nel Duomo di San Leoluca, e che un anno vide come protagonista addirittura il famosissimo vescovo della favelas brasiliane mons. Helder Camara.
Non poteva essere migliore il risultato finale di questo Premio, Edizione 2023, che oggi porta il nome di questa storica emittente vibonese, Onda Verde, radio locale fondata nel 1985 da Piero Muscari, e di questo straordinario personaggio radiofonico che è Nicolino la Gamba. Di fatto è lui che ha inventato il Premio.
Gli amici della radio, gli ascoltatori assidui di Onda Verde e sono migliaia, per questa edizione hanno scelto dunque come “personaggio dell’anno” un alfiere della legalità, Anna Maria Frustaci, figlia lei di questa terra più di quanto non si immagini, donna chiusa, riservata, quasi austera nel suo modo di apparire e di porsi con gli altri, che alla Procura antimafia di Catanzaro trascorre almeno 12 ore della sua giornata quotidiana, un esempio illuminante di come si possa fare giustizia da queste parti.
Devo però dichiarare pubblicamente il mio conflitto di interessi nei suoi confronti. Io l’ammiro moltissimo, ho letto il suo libro almeno due volte di seguito e credo che donne coraggiose, e assolutamente libere come lei, servano alla crescita di una comunità come la nostra. È questo che mi spinge a scrivere di lei in questi termini. Me ne scuso con tutti gli altri.
L’attribuzione del Premio, come quest’anno ad Annamaria Frustaci, – spiega il conduttore di Onda Verde Nicolino La Gamba – avviene attraverso la indicazione dei radioascoltatori della nostra emittente, “e quest’anno nei confronti di questo magistrato sono arrivate in redazione davvero centinaia e centinaia di segnalazioni diverse, per giunta per una donna che non ha nessun legame reale con questo nostro territorio essendo lei nata a San Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, quindi su un altro versante della regione».
Quest’anno insieme ad Anna Maria Frustaci è stato premiato anche Enrico Maria Puija, Direttore generale del Ministero dei Trasporti, lui originario di Soriano, e da tempo ormai protagonista di primo piano della politica economica italiana.
Il premio è stato consegnato negli studi di Radio Onda Verde a Vibo Valentia in via del Gesù n.20. nel corso della nota trasmissione del sabato mattina “Pagina Protetta “condotta appunto proprio da Nicolino La Gamba. Lui proviene dalle esperienze radiofoniche locali nate a Vibo Valentia alla fine degli anni 70. Dal 2003 conduce “Pagina Protetta”, appuntamento del sabato mattina con ospiti locali e nazionali che si occupa di svariate tematiche: dall’arte alla politica, alla musica, alla cultura, allo sport, all’economia, alla religione e ai problemi annessi e connessi del territorio.
Come dire? La radio è vita continua. Mille complimenti davvero.
– Cosa significano 30 anni di radio in Calabria? Quante difficoltà? Quante emozioni? Quanti problemi collaterali? Nicolino, 30 anni di conduzione radiofonica. Partiamo dall’inizio?
La mia avventura radiofonica inizia grazie all’amicizia con Piero Muscari e Pino Scianò, il primo fondatore e il secondo Direttore Responsabile della testata giornalistica di Radio Onda Verde 98 FM di Vibo Valentia. Sono loro, che mi hanno spronato e sollecitato a condurre un programma e alla fine ho ceduto. Non ero un neofita della radio, ma uno dei primi conduttori delle radio libere in Calabria. La prima Radio in città Vibo International e poi a Radio Calabria. La passione alla fine è prevalsa. Con Pino Sciano’, abbiamo discusso sul nome da dare al programma, tra tante idee la decisione è caduta su Pagina Protetta, da fare andare in onda in diretta il sabato mattina alle ore 10,30 e che avesse una durata massima da 30 a 45 minuti.
– La prima messa in onda?
La prima trasmissione è andata in onda il 27 maggio sabato 1993 con Pino Scianò che ha presentato me e il programma. L’obbiettivo della trasmissione è sempre stato quello di raccontare attraverso gli ospiti, i fatti, le idee, il territorio locale, regionale e nazionale, per dare voce a tutti. Inconsciamente da quel giorno è nato un nuovo modo di fare comunicazione, libera senza condizionamenti, facendo una scelta chiara e netta da quale parte stare, quella della Legalità, della Giustizia, quella di dare voce agli ultimi, di non annunciare o fare slogan, ma inserire un nuovo modo di approcciarsi ai vari temi usando la comunicazione diretta dell’ospite e il suo racconto che arrivasse direttamente a radio-video ascoltatore. Questo è stato il modello vincente, e i fatti ci hanno data ragione.
– Che bilancio si può fare oggi 30 anni dopo?
Sono passati 30 anni e il programma è cresciuto in modo esponenziale nei numeri di ascolto sempre più alti e nella qualità degli ospiti. La trasmissione è caratterizzata soprattutto come punto di discussione franca e libera dove il tutto si sintetizza in una semplice e piacevole chiacchierata tra amici mettendo a proprio agio l’ospite. L’interesse verso il Format di Pagina Protetta è diventato da anni uno dei pochi salotti radiofonico è video più importante della regione, dove si sono avvicendati i più importanti rappresentanti Istituzionali Nazionali Regionali, Provinciali, e del nostro territorio, Prefetti, Magistrati, Questori, Generali e Colonnelli dei Carabinieri, Vescovi, Parroci, Direttori di testate giornalistiche, Docenti, Politici, Scrittori, Cittadini, Imprenditori, Associazioni, Medici, Avvocati, Musicisti, Cantanti, Artisti ,Commercianti, Economisti, Ricercatori, ecc., ecc. Non c’è oggi un settore del nostro tessuto sociale che non è stato ospitato abbiamo dato voce a tutti. Diventando di fatto il format più richiesto. Lo dimostrano i fatti, mentre i primi anni ero io a cercare l’ospite nel corso degli anni e in particolare negli ultimi cinque sono gli ospiti che mi cercano per avere una intervista. Perché hanno qualcosa da dire.
– Quanto c’è di registrato nella radio che fai?
Non ho mai accettato di fare trasmissioni registrate ma solo ed esclusivamente in diretta. La sigla che mi ha accompagnato nel corso di questi anni era una piccola parte di storia radiofonica, un collage di ospiti che erano stati in trasmissione, era troppo lunga e abbiamo deciso di cambiarla all’inizio di questo anno. Un grande cambiamento è avvenuto con l’avvento dei social in particolare Facebook, Twitter e Telegram, questo ci ha permesso di valicare i confini regionali e andare in tutto il mondo. Oggi il programma viene visto in diretta video in streaming su Facebook e ascoltato per radio, e grazie alla tecnologia oggi il video è fruibile in qualsiasi momento e viene rivisto da migliaia di nostri connazionali e corregionali che seguono il programma.
– Quanti personaggi in trenta anni sono stati ospiti della tua radio?
Tantissimi davvero. Andando indietro con la mente come non posso non ricordare le belle trasmissioni con il compianto Saverio Mancini che è stato il fautore della crescita della provincia di Vibo Valentia e della Calabria attraverso le manifestazioni canore Canta Sud dove si riversavano tutti i Big della musica italiana. Otello Profazio, Mino Reitano che proprio a me e alla mia trasmissione ha rilasciato l’ultima e unica intervista pochi giorni prima che morisse. Il primo collegamento radiofonico fatto in Italia nell’occasione delle Olimpiade in Cina con Tonino Raffa. L’intervista fatta a Dori Ghezzi che ci ha raccontato il sequestro di Fabrizio De Andrè.
I vari collegamenti con Daniele Piombi che aveva un legame fortissimo con Saverio Mancini e la città di Vibo Valentia. Le intervista a Teddy Reno e Santo Versace. Le tante interviste fatte all’ideatore di Radio Onda Verde Piero Muscari, che tanto ha dato alla Calabria e alla nostra Vibo Valentia, ma per avere successo ed essere apprezzato e dovuto andare al nord. Le diverse interviste al Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo mi ha colpito per l’amore, la tenacia, la conoscenza del lavoro che fa, ma soprattutto il cuore verso i cittadini onesti, lui si, che ha cambiato il volto della città, ridando fiducia a tutti, in ogni circostanza ci mette la faccia, questo è il segno indelebile di quanto ami Vibo Valentia e i Vibonesi.
– Il ricordo particolare di una intervista speciale?
Mi piace ricordare l’ex Governatore della Calabria Mario Oliverio che ha raccontato la sua vicenda giudiziaria che poi alla fine lo ha visto assolto. Luigi De Magistris più volte ospite, mi ha colpito la sua tenacia e il suo modo di essere magistrato e politico. L’intervista a Vincenzo Chindamo che ha raccontato attraverso la sofferenza e il grido di dolore di fratello la barbara scomparsa per mano degli ndranghetisti della sorella Maria Chindamo. Ma come non ricordare anche il grido di dolore di Martino Ceravolo che per un errore di persona e per mano di ndranghetisti ha perso il figlio Filippo.
– Immagino anche tanti altri protagonisti della società civile?
Primo fra tutti mi viene in mente il segretario Generale della Cisal Francesco Cavallaro, figlio di questo territorio che più volte ha raccontato le battaglie per la tutela dei diritti dei lavoratori. Ma anche i tantissimi Sindaci che hanno avuto voce per raccontare, e noi abbiamo dato a tutti la possibilità di farsi ascoltare. Ho dedicato diverse puntate al Presidente dell’Associazione “Io Autentico” Enrico Mignolo, che si è battuto e si batte ogni giorno per diritti negati ai ragazzi con diagnosi di autismo, ho sostenuto convintamente questa causa, siamo stati pungolo per la stesura e l’approvazione della legge regionale con il presidente della commissione del tempo On. Michele Mirabello. E poi ancora, la Tonnara di Bivona, gioia e dolori di tensioni e incomprensioni tra il Buon Maestro Antonio Montesanti e il Sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo che li ha visti finalmente parlare e incontrare. Il primo Prefetto Abramo Barillari, che ha scolpito dentro di me le parole «la Prefettura è la casa di tutti i cittadini e ognuno che scrive al Prefetto deve avere una risposta positiva o negativa».
– Il nome di uno dei tanti giornalisti che hai ospitato?
L’ultimo, il direttore del Quotidiano Cattolico Avvenire Marco Tarquinio. Ma ricordo una bella intervista a Mario Tassone all’ora Vice Ministro ai Trasporti che diede qui da noi per primo la notizia dei finanziamenti per il porto di Vibo Marina. Ma anche l’intervista al Presidente del Consiglio Dei Ministri Giuseppe Conte che rimase entusiasta per la schiettezza delle domande alle quali rispose. La stessa Dalila Nesci allora sottosegretario alla Coesione Sociale, donna che mi ha colpito per la grande mole di lavoro fatto per la Calabria e per il Vibonese, senza mai guardare al colore politico delle cose o delle persone, e ogni impegno che si era sempre assunto in trasmissione da noi alla fine lo ha portato a conclusione davvero.
– E protagonisti del nuovo Governo Meloni?
L’attuale Sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, bravissima, donna intelligente e superba, sempre disponibile e amante della radio. Ma anche l’attuale Governatore della Calabria Roberto Occhiuto, che in prossimità della chiusura della campagna elettorale ha parlato ai Vibonesi del suo impegno verso il territorio, in particolare del Nuovo Ospedale per il quale finalmente sono stati appena consegnati i lavori.
– E protagonisti della Chiesa?
Meraviglioso il nuovo Pastore della Diocesi Mileto, Nicotera, Tropea, il Vescovo Attilio Nostro, la prima intervista in terra calabra è stata fatta da me, e mi ha colpito il sorriso e la voglia di voler di costruire un percorso di Fede con tutti partendo dai più emarginati.
– Quanta politica invece è passata da questi studi?
Tanta davvero. Penso ai Parlamentari Giuseppe Mangialavori, Antonio Lo Schiavo, Raffaele Mammoliti, Rosario Varì, Michele Comito. Ma penso anche a Silvio Greco fiore all’occhiello della Calabria, grande biologo marino, ricercatore e amante della propria terra.
– E la storia dei paesi?
Tutti in senso assoluto quando abbiamo potuto farlo. Abbiamo raccontato la realtà dei Bellissimi borghi della nostra provincia. Tropea, Mileto, Monterosso, Soriano sono alcuni dei tanti. Ma come non ricordare anche i Medici importanti che sono passati da qui, ne cito due per tutti il dr. Carlo Talarico Presidente dei Chirurghi Calabresi e Giuseppe Crispino Diabetologo con incarico Nazionale. Infine, anche tantissimi i giornalisti che per buona parte sono passati dai microfoni di Radio Onda Verde Pietro Comito, Mimmo Famularo, Maurizio Bonanno, Gianluca Prestia, Ciccio Giacomo Prestia, Maria Chiara Caruso, Maurizio Insardà, Karen Sarlo. Poi molti di loro hanno preso altre strade.
– Tanta storia vibonese, mi pare di capire, e tanta storia calabrese…
Vedi, questi ricordi sono solo un piccolo frammento di trenta anni di radio, un’esperienza che mi ha dato il modo di arricchire la mia cultura e le mie conoscenze, tutto ciò che è la quotidianità, conoscere tutto di ogni nostro ospite, perché curare ogni aspetto del programma è obbligatorio per un conduttore che si dica tale. Da due anni poi, attraverso il format di Pagina Protetta abbiamo istituito il Premio Giornalistico Radio Onda Verde 98 FM che ha visto premiare, il primo anno il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo, e il Secondo anno il Vescovo Attilio Nostro e il Rettore dell’Istituto di Criminologia di Vibo Valentia Saverio Fortunato. Frutto delle indicazioni dei nostri Radio – Video-ascoltatori che ci indicano chi premiare, e quando farlo.
– Rispettate sempre i desideri e le indicazioni dei vostri ascoltatori?
Sempre, ma come potrebbe non essere così. Noi siamo loro, noi lavoriamo per loro e noi siamo felici se loro si sentono parte di tutti noi. (pn)