A Milano torna “Calabria in Festa”

Prende il via domani, a Rho (Milano), la 13esima edizione di Calabria in Festa, una iniziativa dell’Associazione Calabrolombarda, presieduta da Leonardo Muraca, e organizzata in collaborazione con i commercianti che hanno sede al Rho Center.

Si comincia sabato 9 settembre alle 10 con l’apertura degli stand enogastronomici e artigianali. Alle 11 un incontro sulla dieta mediterranea di origine calabra e sui suoi effetti salutari.

Calabria in Festa a Rho

Alle 17 saranno presentate tutte le aziende espositrici, mentre alle 18 è in programma l’incontro dal titolo Racconti tra Nord e Sud – Il ruolo del calabresi. Saranno presenti il sindaco di Rho, Andrea OrlandiDaniele Vacca, sindaco di SoveratoFerdinando Sinopoli (Centrache), Vincenzo Mirarchi (Isca sullo Ionio), Giuseppe Maruca (San Calogero) e Guido Mignoli, direttore generale del Gruppo di Azione Locale Gal Terre Locridee.

Alle 20.30 anteprima musicale con gli artisti del gruppo Indako, alle 21.30 Tarantella e oltre, concerto di Mimmo Cavallaro.

Domenica 10, alle 11 sarà presentato il progetto Soggiorni e Sapori in Calabria. Alle 17 promozione dei territori rappresentati da diversi sindaci della Calabria presenti a Rho.

Si attende, nel corso della due giorni, una visita del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dovrebbe raggiungere Rho anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto(rrm)

LA LETTERA / L’associazione Calabrolombarda: L’astensionismo in Calabria una piaga

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Direttore, come sempre attento osservatore, Lei ha messo il dito nel fenomeno dell’astensionismo elettorale in Calabria falsato dai residenti elettori che sono fuori Regione per lavoro o studio. Solo in Lombardia sono 270.000.

È una piaga che la politica non intende sanare, forse perché questo sistema fa comodo alla lobby dei candidati paracadutati e territoriali. Ricordo quando la politica era più seria noi domiciliati fuori Regione eravamo contenti di poter usufruire del biglietto del treno ridotto per venire a votare ritenendolo un dovere morale e anche una occasione di ritrovare gli affetti familiare sia pure per qualche giorno.

Ora i giovani sono disamorati in mancanza di un adeguato stimolo ad affrontare un viaggio dal Nord Italia per poi ritrovarsi a dover votare un candidato padano o toscano in Calabria. Senza considerare che la legge prevede che per ottenere la riduzione ferroviaria si deve usufruire dei treni intercity che impiegano 14 ore di tragitto.

Più volte in passato, tramite la Consulta Emigrazione della Calabria, abbiamo sollevato il problema per poter votare anche alle elezioni regionali in Calabria. Si è alzato il muro della lobby politica che non ritiene degna di valutazione la proposta. E che la politica calabrese non gradisce il ritorno di chi è fuori è dimostrato dalla ingloriosa fine della Consulta Emigrazione: non ancora rinnovata in violazione della legge 8 e privata di qualsiasi risorsa finanziaria per la sua continuità.

Ricordo che c’è un nutrito drappello di calabresi all’estero candidati col voto degli italiani all’estero con le diverse formazioni politiche. Speriamo nella loro elezione per avere una seria rappresentanza in Parlamento che forse sarà più rappresentativa per la Calabria piuttosto che i parlamentari calabresi indigeni e paracadutati che della Calabria ne fanno solo uso per gli interessi personali, familiari e amicali.

La triste storia della Fondazione Calabresi nel Mondo caduta nell’oblio insegna. (Salvatore Tolomeo)

[Salvatore Tolomeo è presidente dell’Associazione Calabrolombarda di Milano]

Oggi l’evento dei calabresi di Milano «perché la Calabria sia restituita ai Calabresi»

Sarà, con il rispetto dei limiti di assembramento imposti dall’emergenza, una importante testimonianza dei tantissimi calabresi che vivono in Lombardia: oggi, sabato, alle ore 15 a Milano in via Manzoni angolo via Montenapoleone, davanti alla chiesa di San Francesco di Paola, parrocchia dei Calabresi di Milano.

L’evento è stato promosso da esponenti della società civile  «Per esprimere – dice Alessandro Garofalo, uno dei promotori – solidarietà alla Calabria e a tutte quelle regioni che sono commissariate dallo Stato a causa del loro indebitamento per il sistema sanitario. A queste regioni lo Stato dà i soldi e ne pretende la nomina del Commissario. I commissari tutto fanno tranne che ripianare i debiti pregressi. Chiudono strutture territoriali e tagliano i servizi correlati con il solo scopo di ridurre le spese, ma senza raggiungere gli obiettivi prefissi. E senza pensare alla salute dei cittadini!
Un’offesa alla dignità degli italiani che non sono liberi di decidere, nella pienezza dei poteri conferiti alle regioni, la gestione della loro salute. E soprattutto né dove e quando curarsi. A maggior ragione oggi, in questo momento di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia mondiale».

Ci sarà un vistoso striscione “La Calabria ci riguarda“. Previsto anche un volantinaggio di un documento «per sensibilizzare l’opinione pubblica milanese sul frastuono mediatico in atto che descrive il disastro della sanità calabrese. I media, però, non precisano mai che il management che ha causato questo scempio risale ai Commissari che da oltre 10 anni hanno guidato (si fa per dire) la gestione sanitaria con compensi da supermanager dalle loro residenze di Cesena, Milano, Roma, Toscana, Veneto, etc».«Vogliamo – afferma il presidente della Federazione Italiana dei Circoli Calabresi Salvatore Tolomeo – far risaltare il ruolo delle personalità calabresi del mondo sanitario che fuori della Calabria sono stati determinanti per realizzare poli di eccellenza che hanno portato lustro e benessere ovunque. Questi protagonisti, queste eccellenze medico-scientifiche hanno portato benessere al Centro-Nord mentre la loro Regione Calabria veniva razziata dai moderni vandali della sanità scesi in Calabria per fare incetta di soldi e privilegi a scapito del semplice taglio lineare dei servizi essenziali. Lungo è l’elenco dei “razziatori” e il loro nome è sotto gli occhi di tutti, basta guardare cos’è successo in questi ultimi dieci anni in Calabria e non solo in campo sanitario.

«Tutto ciò – sostiene Tolomeo – non può più essere tollerato. Ben venga il ritorno dei Professori Franco Romeo e Pino Nisticò da Roma che potrebbero essere i capi fila di tanti altri che ben volentieri rientrebbero se la politica restituisse la Calabria ai Calabresi ponendo fine alla colonizzazione gestita dal Governo centrale.
Per questo, fino a quando l’ottusità governativa non avrà cambiato atteggiamento, faremo sentire il nostro dissenso in tutti i modi, anche chiamando a raccolta tutte le Associazioni di Calabresi in Italia e nel Mondo per portare avanti una class action contro gli abusi dei commissari governativi, compreso Gino Strada che riteniamo non andrà a rovinare la sua storia affiancandosi a Zuccatelli, ultimo emissario dei “vandali” in Calabria».  (rrm)

I calabresi fuori sede: Callipo fa sua la proposta della ‘CalabroLombarda”

L’associazione Calabrolombarda, che raccoglie i calabresi di Lombardia e dintorni, aveva lanciato nei giorni scorsi, per voce del suo combattivo presidente Salvatore Tolomeo, un pressante appello per individuare soluzioni utili a favorire il rientro in Calabria di studenti e lavoratori, bloccati dal coronavirus al Nord. Mentre si attendono, domani, le indicazioni in Bilancio al Consiglio regionale per eventuali aiuti per gli studenti e i lavoratori che, al momento, non possono tornare in Calabria, crescono iniziative e idee per favorire l’eventuale rientro.

Ad accogliere e far proprie le proposte formulate da Tolomeo e dalla sua associazione – tra le più attive nel panorama dei Consultori della Calabria nel mondo – è il cav. Pippo Callipo, leader di Io resto in Calabria, nonché capo dell’opposizione in Consiglio regionale.

«Fanno stringere il cuore – ha detto Callipo – le testimonianze di tanti figli della Calabria che sono rimasti bloccati al Nord dopo i provvedimenti che hanno imposto lo stop agli spostamenti a causa dell’emergenza Coronavirus. Dobbiamo adottare ogni misura necessaria a contenere nuove ondate di contagio, certo, ma è anche nostro dovere evitare di consegnare alla storia una pagina triste, che racconterebbe di un dramma nel dramma e di cui dovremmo sentirci corresponsabili. Non è pensabile, non è umano che ci siano giovani, padri e madri di famiglia, lavoratori, precari, studenti, che si trovavano nelle regioni del Nord al momento del lockdown e che ora sono ancora lì in serissime difficoltà. Non è possibile, poi, che passi il messaggio che ancora una volta hanno vinto i furbi, quelli che sono scappati dalle zone a rischio, mentre chi rispetta le regole continua ad essere beffato. È il momento di progettare un rientro organizzato e controllato, anche per evitare che quando gli spostamenti torneranno a essere liberi ci sia un rientro di massa incontrollato».

Callipo ha annuncia di aver depositato una mozione  in Consiglio regionale e auspica che «la maggioranza e il presidente del Consiglio, vista l’urgenza della questione, dimostrino sensibilità e diano la possibilità di discutere la mozione nella seduta di lunedì 27 aprile».

La proposta

La mozione presentata in Consiglio regionale «richiama e integra – spiega Callipo – la proposta elaborata dall’associazione “CalabroLombarda” e prevede un accordo tra la Regione Calabria, il governo nazionale, le Regioni del Nord e Trenitalia».

«I calabresi che desiderano tornare, in virtù di questo protocollo, potrebbero effettuare – è l’iter proposto dal capogruppo di IRIC – una preregistrazione compilando un apposito modulo da inviare a un indirizzo mail istituzionale dedicato, indicando il luogo in cui intenderebbero svolgere la quarantena al ritorno, la stazione di arrivo e la persona che eventualmente si recherà a prenderli. La Regione di partenza, anche con l’ausilio di laboratori privati convenzionati, dovrebbe farsi carico di effettuare un tampone di controllo prima che il rientrante si metta in viaggio. Il rientro – spiega ancora Callipo – potrebbe avvenire con una serie di convogli “Freccia Rossa” (noleggiati appositamente dalla Regione) calendarizzando la partenza di uno o due treni al giorno con distanziamento fisico dei passeggeri a bordo. Ovviamente le persone potranno mettersi in viaggio solo se il tampone ha dato esito negativo e i treni seguirebbero esclusivamente due tragitti: uno (sulla linea tirrenica) con fermate unicamente a Paola, Lamezia, Rosarno e Reggio Calabria, l’altro (utilizzando la tratta Sibari-Bolzano) con soste a Paola e Sibari. Al loro arrivo i passeggeri dovranno sottoporsi a quarantena obbligatoria nel luogo indicato, eventualmente assieme alle loro famiglie se non hanno la possibilità di stare in isolamento in luoghi distinti da quelli in cui vivono i familiari. Anche le persone che, dotate di dispositivi di protezione individuale e precedentemente individuate, accompagneranno i passeggeri nei loro luoghi di residenza dovranno sottoporsi al periodo di quarantena e per tutti dovrà essere eseguito un successivo tampone di controllo. Ove ce ne sia la necessità, infine, anche i Comuni potrebbero rendere disponibili delle strutture per le persone che devono sottoporsi a quarantena ma non hanno a disposizione luoghi adatti».

«Regolamentare in tal modo i rientri, facendo tornare i calabresi rimasti bloccati con ogni precauzione possibile, e magari pensando anche a un fondo di solidarietà per i nostri ragazzi che vivono e studiano all’estero, sarebbe un segnale di civiltà – conclude Callipo – e potrebbe anche tramutarsi in un’opportunità per far restare qui i figli di questa terra troppo spesso costretti a realizzarsi altrove».

Tolomeo, peraltro, ha mostrato di apprezzare l’iniziativa di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale con l’emendamento che assegnerebbe 3 milioni di euro per il sostegno dei tanti studenti e lavoratori precari fuori Regione: «Prima di definire le norme che, per il momento, prevedono contributi per pagare affitti, rette e aiuti alle famiglie, sarebbe bene prevedere anche il rimborso delle spese di viaggio e dei test sanitari per un possibile rientro in Calabria, che è in assoluto la preferenza della quasi totalità degli interessati». (mcg)

(mcg)