In arrivo 410 mila euro alla Calabria contro le barriere architettoniche

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha ha reso noto che sono circa 410 mila euro la somma stanziata dal ministero delle Infrastrutture contro le barriere architettoniche in Calabria. I fondi saranno ripartiti  in 362 per il 2023 e 47 per il 2024.

Si tratta di «risorse fondamentali per la messa in sicurezza e l’adeguamento alle esigenze di chi convive con la disabilità in case o uffici. Ancora una volta, dalla Lega arriva un segnale importante di attenzione alle esigenze di tutti i cittadini. Avanti così!». (rcz)

L’OPINIONE / Giancarlo Iacucci: Bisogna disegnare città più a misura d’uomo e realmente inclusive

di GIANCARLO IACUCCILa barriera architettonica è quell’elemento costruttivo che impedisce o rende difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, specialmente per le persone con difficoltà motorie. Scale, gradini, pendenze, marciapiedi, spazi o passaggi stretti e strade non asfaltate, rappresentano alcuni esempi.

In Italia, la normativa vigente in materia di eliminazione delle barriere architettoniche e di accessibilità, la legge 13 del 1989, trae origine dalla Costituzione. Infatti, l’articolo 3 della nostra Carta, sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

La legge 13/89, anche se non è riuscita ad introdurre un regime territoriale unificato ed omogeneo per gli interventi edilizi finalizzati al superamento delle barriere architettoniche, resta la bussola, un ottimo viatico dal quale estendere migliorie per contrastare il fenomeno delle barriere architettoniche. Materia complessa ma che ha trovato, nel tempo, anche un’ampia portata di applicazione da parte del Giudice nei contenziosi, con riferimento a tutti gli edifici, anche se non abitati da cittadini diversamente abili.

Un punto fondamentale della legge sopracitata è che per la realizzazione dei programmi e dei relativi interventi che prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche, i Comuni calabresi sono tenuti a destinare il 10% dei proventi annuali, derivanti dai permessi di costruire, all’abbattimento delle barriere architettoniche, come confermato anche dalla legge regionale 23 luglio 1998 n.8.

Alla luce dello stato di cose, vi sono due importanti nodi da sciogliere per rendere l’obiettivo maggiormente alla portata. Da un lato, il 10% degli oneri di urbanizzazione che ogni Comune incassa sulle autorizzazioni a costruire non sarebbero pochi denari se, tuttavia e com’è noto, il mercato dell’edilizia non fosse in crisi nera, al pari di altri settori produttivi del Sud.

Dall’altro, vi è una certa tendenza da parte dei Comuni a trascurare questa problematica, limitandosi all’impegno di parte degli oneri per soddisfare il fabbisogno dei cittadini con disabilità e destinando la restante parte delle somme ad altri comparti dell’azione amministrativa, lasciando i centri urbani poco a misura di ogni cittadino. Nonostante, quindi, le Leggi nazionali e regionali, gli adempimenti richiesti dalla Comunità Europea, sino ad arrivare alla Convenzione Onu, dove il concetto di “barriere” è inteso nel senso di ostacoli di qualsiasi natura che impediscono la realizzazione dei diritti umani, la politica rimane sorda e muta.

Ecco perché, Italia del Meridione ha inteso, da sempre e con diverse manifestazione, farsi promotore di una forte opera di sensibilizzazione verso le istituzioni e la società tutta. Lo Stato deve investire maggiori risorse, da destinare ai Comuni, per mettere in condizione questi ultimi, già vessati dal Patto di Stabilità, dalla Spesa Storica e da inique redistribuzioni di risorse tra enti del Nord e del Sud, di disegnare città più a misura d’uomo e realmente inclusive. Gli amministratori locali, dal canto loro, devono stare al passo con i tempi attraverso l’aggiornamento dei PEBA, i Piani per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche, grazie ai quali si può dare vita a diffuse istanze dal basso, proprio perché la disabilità è un tema che va affrontato dalle fondamenta della società.

Un Paese migliore e realmente solidale è possibile non lasciando su carta i principi ispiratori della Costituzione.

 

[Giancarlo Iacucci è della Direzione Provinciale Cosenza Italia del Meridione – Responsabile Dipartimento Inclusione e Pari Opportunità]

La Regione approva il Piano per eliminare le barriere architettoniche

La Giunta regionale ha approvato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, «un atto importante in nome della sicurezza e dell’inclusione» hanno dichiarato l’assessore regionale al Welfare, Gianluca Gallo e il presidente f.f. Nino Spirlì.

La proposta fa seguito alla Dgr 611/2019 con la quale è stato adottato il documento Linee guida per la redazione del Piano di Protezione civile comunale, disponendo, su sollecitazione delle associazioni di volontariato, un’integrazione alle stesse con la previsione che i Comuni completino la mappa sinottica della disabilità mediante l’integrazione, nei suddetti piani, dei Peba (Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche).

Nella delibera è scritto che i Comuni calabresi «devono inserire nel proprio Piano di Protezione civile i contenuti dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche, attraverso l’analisi dei percorsi e la carta delle vie con l’evidenziazione delle barriere architettoniche».

«Questa Giunta, fin dall’inizio del suo mandato – hanno concluso Gallo e Spirlì – ha lavorato senza sosta nell’interesse dei più deboli, con una serie di azioni a 360 gradi e con l’obiettivo di stare vicino ai cittadini che, purtroppo, continuano a trovare ostacoli nella loro vita quotidiana. Siamo sicuri che i Comuni profonderanno il massimo impegno per rispettare i termini della nostra delibera». (rcz)

Barriere architettoniche: la Calabria potrà usufruire del fondo speciale

Arrivano anche in Calabria i fondi speciali del Mit (Ministero Infrastrutture e Trasporti) destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Dopo un vuoto di oltre dieci anni la regione viene finalmente ammessa nella ripartizione del fondo speciale previsto dalla legge 13/89 e riceverò un importo di quasi 1,5 milioni di euro.

Soddisfatta l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Domenica Catalfamo: Era da tempo – ha detto – che la Regione non veniva inserita nella ripartizione di tale fondo. Solo a seguito di numerose interlocuzioni e richieste, in ultimo con nota del novembre 2020 del dipartimento Lavori pubblici, è stata restituita pari dignità alla nostra Regione e soprattutto ai suoi cittadini, che potranno usufruire di tali contributi necessari per fronteggiare le numerose difficoltà di accesso alla propria abitazione».

«La Regione – si legge in una nota dell’assessorato – non otteneva questi fondi da almeno 10 anni. In assenza di finanziamenti statali, con la legge regionale n. 31 del 30 dicembre 2015 era stato istituito un fondo di 5 milioni di euro per il finanziamento degli interventi ammessi ai sensi della legge 13/89. Una somma impegnata per far fronte al pagamento delle istanze presentate dall’annualità 2011 all’annualità 2016, poi rimaste inevase proprio per mancanza di fondi e di trasferimenti statali».«Inoltre, dal 2017 – continua la nota – risultavano bloccate anche le liquidazioni con le risorse rese disponibili con i fondi regionali. L’assessore Catalfamo, fin dal proprio insediamento, ha chiesto al dipartimento che si provvedesse con tempestività a liquidare le richieste già avanzate e con regolare copertura finanziaria. Infatti, con decreto n. 1258/2020, la Regione ha dato un primo riscontro liquidando una parte delle domande per l’anno 2018 e prestissimo, proprio grazie a questo risultato appena raggiunto, si potrà dare seguito a tutte le richieste dell’anno 2018 e seguenti».

«L’importante risultato raggiunto – conclude l’assessore Catalfamo – costituisce un altro passo avanti verso la riduzione delle barriere architettoniche, ancora troppo diffuse nella nostra regione. Un concreto segnale di vicinanza delle istituzioni ai cittadini diversamente abili, ancora più significativo in un momento di grande disagio sociale ed economico». (zc)