ALLARME SULLA BIBLIOTECA CIVICA CS
PRESERVARE LA CULTURA È UN DOVERE

di PINO NANO – Da quattro anni la Biblioteca Civica di Cosenza è letteralmente chiusa. Parliamo di uno dei centri culturali più importanti della regione. Ma parliamo soprattutto della morte della Grande Emeroteca storica dell’Accademia Cosentina, dove centinaia e centinaia di testate giornalistiche e di riviste di grandissimo valore storico e culturale rischiano oggi di essere distrutte per sempre dall’umido dei sotterranei dove sono conservate. Se ciò accadesse sarebbe la storia di uno scandalo senza precedenti. Oggi il presidente dell’Accademia Cosentina Antonio D’Elia si rivolge direttamente al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Presidente ma di chi è la vera colpa della crisi di questi anni?
Battezzata ufficialmente nel 1871, una volta istituto l’Ente Morale, poco dopo più di un anno i due co-fondatori, Comune e Provincia, hanno iniziato a venir meno nel pagamento delle quote a loro dovute, quali appunto Soci fondatori. Nonostante questo, l’Accademia ha sempre insistito fortemente sul fatto che Cosenza e la Calabria non potessero non avere un prestigioso Istituto Bibliotecario.

Vedo che ne parla con grande trasporto Presidente…
Vorrei ricordarle che grazie al ruolo svolto e tuttora fattivo dell’Accademia Cosentina, per più di quattro secoli, e anche per la sua Biblioteca (sorta quasi un secolo e mezzo addietro), Cosenza è stata definita “l’Atene della Calabria”. E tale espressione, viene spesso ripetuta ancora da molti, ma in molti invece non sanno o si dimenticano che essa è nata proprio dall’Accademia Cosentina, che è la storia di Cosenza.

Man mano che gli anni passano questa realtà è diventata sempre più fondamentale per il mondo della cultura meridionale…
Calcoli che la Biblioteca è stata incrementata nel tempo di testi sempre più numerosi e prestigiosi, facendo sì che l’Istituto bibliotecario diventasse faro di cultura per l’intero Mezzogiorno. Essendo un Ente morale, la Biblioteca di Cosenza è un Istituto autonomo con il contributo di Comune e Provincia: nello spirito, e per volontà dell’Accademia, è moralmente dei Cosentini, ma sul piano tecnicamente giuridico è un Ente appunto autonomo promosso da regole che lo pongono dentro un procedimento di carattere privato, e, quindi, non pubblico.

Praticamente, a chi spetta il sostegno dell’Ente?
A Comune e Provincia, enti che partecipano al Cda che governa la Biblioteca Civica. Comune e Provincia devono per Statuto una loro quota che, attenzione, non è un contributo. È obbligo dei co-fondatori stanziarne il sostentamento necessario.

A quanto pare le cose sono poi andate diversamente?
È storia di questi anni. Il Comune trovandosi in questi ultimi anni in grave crisi, da un lato, e, dall’altro, la Provincia, con la legge Del Rio, che ha visto lo smembramento dell’Assessorato alla Cultura, sono venuti meno, seppur in modo diverso, ai loro impegni.

In termini concreti cosa è accaduto allora?
Che i due Enti non hanno potuto garantire il loro sostegno completo. La Biblioteca Civica, va detto, ha sofferto molto di questo stato, poiché le legittime quote a lei spettanti non sono mai state versate. Sotto la presidenza Iacucci, la Provincia per la verità ha comunque mantenuto il proprio impegno garantendo anche l’assistenza degli uffici provinciali nella gestione dall’Ente. Mentre il Comune non ha versato nulla per i suddetti problemi. Sappiamo che esso è stato poi commissariato.

Oggi è cambiato qualcosa?
Arrivato il sindaco Franz Caruso la quota del Comune è stata ripristinata e con essa, quaranta mila euro, sono state pagate alcune mensilità ai Dipendenti. Per fortuna si sono affrontate diverse pendenze verso pubblico e privato. Anche la Provincia ha dato il proprio contributo con l’ausilio, che speriamo venga reso anche nel proseguo, degli uffici di tesoreria.

Tutto regolare dunque?
Ancora per quest’anno la Provincia non ha versato la sua quota, e questo rappresenta motivo di grande apprensione nella proiezione gestionale dell’Ente.

Ma chi avanza in realtà questi soldi?
I debiti sono verso i lavoratori, e soprattutto verso lo Stato.

Di quanto personale parliamo?
Nel corso degli anni la Biblioteca Civica, che è passata da 26 dipendenti (di cui 16 persone proprie della Biblioteca e altri comandati dal Comune) in pianta organica, negli anni Ottanta, fino ad un solo Dipendente nel 2023. Che oggi svolge funzioni di ausiliario. Pochi dipendenti insomma in questi ultimi anni. Ne è rimasto uno, come le ho appena detto, con funzione di ausiliario. E a loro va comunque il mio grazie, e soprattutto l’impegno nel poter soddisfare le pendenze nei loro riguardi.

Qual è la condizione attuale della Biblioteca?
Non abbiamo nessun sostegno per la digitalizzazione del nostro patrimonio, e neanche nessun sostegno per acquisti di nuovi testi. I volumi preziosi e rari soffrono invece a causa di un deperimento strutturale che mi pare sia abbastanza scontato e comprensibile.

Chi vi è stato più vicino in questa fase di crisi?
Certamente la Soprintendente regionale dei beni archivistici, la dottoressa Giulia Barrera, a cui non finirò mai di dire grazie per la vicinanza costante nel monitorare i testi e affiancare il mio lavoro e il mio ruolo di Presidente in una fase di gestione assai difficile.

Oggi però qui è tutto chiuso Presidente, e questo da anni…
Ha ragione, per ora la Biblioteca Civica è chiusa per i lavori di restauro ad opera del Cis-Comune di Cosenza. I testi sono in fase di catalogazione da parte dello staff della Soprintendenza, che si è presa cura di organizzare un lavoro ricognitivo-riepilogativo-esaminativo assai complesso. La struttura è anche in fase di messa in sicurezza e la sistemazione dei testi da parte della Soprintendenza (nel Cis è presente anche il Segretariato regionale e gli uffici tecnici del Comune di Cosenza) è stata ormai avviata.

Tutto dunque sotto controllo?
Le ripeto, tutto viene monitorato dalle autorità preposte a tale servizio. Si tratta del segretariato regionale Ale nella persona del dottor Sudano, del direttore della Biblioteca Nazionale di Cosenza, dottor Massimo de Buono, della Soprintendente archeologica della Calabria, la dottoressa Aurino, unitamente al responsabile del procedimento unico del Cis,il Tenente Colonnello Aquino.

Non c’è un po’ di confusione dei ruoli?
In questi ultimi mesi si è tentato di sovrapporre all’autonomia di gestione dell’Ente altre voci, non autorizzate però a parlare.

Presidente lo ha mai detto a qualcuno?
L’ho sottolineato più volte nell’audizione che io stesso ho avuto presso la Commissione Cultura del Comune di Cosenza, e al suo Presidente Mimmo Frammartino, qualche mese addietro. Le ricordo anche che la Commissione Cultura sostiene e appoggia la presidenza e il Cda della Biblioteca stessa. Pubblicamente ho più volte inviato Istituzioni pubbliche e Privati a prendere in mano assieme all’Accademia le redini della Biblioteca Civica.

Con che risultati Presidente?
Da una parte un apparente interesse palese, ma dall’altra un amaro concreto disinteresse nei fatti.

Chi può salvarla?
Il grande patrimonio storico della Biblioteca Civica per essere salvato dal degrado occorre venga passato allo Stato. Il quale, peraltro, lo ha già vincolato ritenendolo di alto interesse culturale. Ecco l’iter, già in parte avviato dalla mia presidenza: la Biblioteca Civica e il suo patrimonio dovranno rimanere a Cosenza allocati in quel palazzo, il palazzo dell’Accademia Cosentina, ma per garantire tale vincolo ho proposto al Ministro un decreto “ad hoc” con il quale Cosenza rimanga la sede di questa nostra identità, che verrà passata alla Biblioteca Nazionale di Cosenza. L’Accademia Cosentina sarà ulteriore garante con il Comitato Scientifico di Accademici. All’Accademia Cosentina quindi la garanzia di tale salvataggio identitario.

Eppure sembrava che in molti fossero pronti a salvarla?
Guardi, in questi anni in troppi davvero hanno detto di voler salvare la Biblioteca Civica, ma sono state tutte promesse fatue. La grande Biblioteca sta morendo, questa è la verità storica di questi giorni. Le dico anche che essa può ancora essere salvata. Il passaggio allo Stato è stato già varato con le tre delibere di Accademia, Comune e Provincia. Sotto la presidenza Succurro è stato assicurato l’impegno costante della Provincia, con l’impiego della tesoriera e della ragioneria. L’ultimo cda tenutosi il 24 maggio scorso ha dato risposte chiare: l’impegno di Comune e Provincia, di ripianare i debiti e risolvere le pendenze verso i Lavoratori, lo Stato e i Privati, secondo una tabella di marcia già scadenzata e fattivamente risolutiva. Quello che tutti devono mettersi in testa è che non si possono prendere impegni formali e poi procrastinare i tempi di risoluzione, sapendo che l’Ente è in grande agonia. Tutti i soggetti coinvolti devono invece intervenire e agire all’unisono.

A quanto ammonta il debito della Civica?
Nell’assise pubblica di tre anni addietro il debito della Civica si aggirava attorno al milione e mezzo, ed è sempre più crescente.

Che futuro immagina lei per la Biblioteca?
I lavori del Cis Cosenza, come ha sottolineato il consigliere dottor Francesco Alimena in cda unitamente alla consigliera dottoressa Maria Teresa De Marco, daranno un nuovo impulso all’Istituto Bibliotecario. Per ora, la Biblioteca è chiusa e rimarrà chiusa per i restauri strutturali. Altro non posso dirle.

Lei crede che sia utile parlare dello stato di salute della Biblioteca?
Io credo che solo l’Ente morale Biblioteca Civica con il suo Organo di vertice, ossia il presidente, espressione dell’Accademia Cosentina, può deliberare e decretare i passaggi fondativi inerenti le decisioni dell’Ente Biblioteca. Tutte le altre voci sono libere azioni di chi vuole aiutare autonomamente l’Ente Biblioteca Civica, ma non parlano e non possono parlare né tantomeno stabilire in merito e per conto del Cda della Biblioteca Civica. Chi tenta di avere voci in capitolo senza una connessione con l’Ente morale produce cattiva informazione, che esprime solo volontà di apparire e, pertanto, nuoce alla Biblioteca Civica. Questa è la mia idea.

So che lei continua a lavorare anche in questi giorni?
Avvolti dalla grande afa cosentina, l’Accademia continua a lavorare- Lo facciamo per preservare, tra mille difficoltà e impedimenti, la Biblioteca che proprio l’Accademia ha fondato e che non vuole muoia, ma continui il suo compito di faro culturale, non solo per la Calabria. Guai a fermarsi.

Presidente, a chi vuole rivolgere oggi un appello di aiuto?
Al Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, che sappiamo essere sempre molto disponibile verso i grandi centri di interesse culturale, e con il quale abbiamo già avuto contatti e riscontri. (pn)

L’OPINIONE / Franz Caruso: Valorizzazione Biblioteca Civica al centro della nostra azione

di FRANZ CARUSO – La tutela, la salvaguardia e la valorizzazione della Biblioteca Civica sono al centro delle politiche culturali della mia Amministrazione Comunale. Sin dal nostro insediamento, infatti, abbiamo provveduto a fare un planning delle condizioni di criticità, che ora stiamo risolvendo.

Siamo al governo della città da appena 16 mesi e rispetto alla Biblioteca Civica, sempre in stretto contatto con il suo Presidente, Antonio D’Elia, abbiamo fatto tantissimo seguendo doverosamente le procedure burocratico/amministrative che ci impone la normativa vigente. Non abbiamo la bacchetta magica e non potevamo risolvere una problematica enorme e che insiste da anni, in così poco tempo. Peraltro, di emergenze ne abbiamo avute e ne abbiamo tantissime da risolvere, in ogni ambito ed in tutti i settori dell’Ente e risulta veramente difficile il solo tentare di dare delle priorità. Ciononostante abbiamo cominciato a muovere tutti i passi necessari alla salvaguardia del nostro presidio culturale di eccellenza.

Abbiamo provveduto, innanzitutto, a nominare i due consiglieri di amministrazione spettanti all’Ente nelle persone dell’assessore Maria Teresa De Marco e del consigliere delegato al centro storico, Francesco Alimena e, contestualmente, la figura del revisore dei conti. Abbiamo, poi, deliberato, sin dallo scorso mese di dicembre di ripristinare la rata dovuta come Ente fondatore della Biblioteca Civica, pari a 100 mila euro in due rate biennali.

Una risorsa sospesa da anni e che, per quanto ci riguarda, non è stato facile impegnare atteso il dissesto del Comune ed il Piano di Riequilibrio che ci siamo accollati. Per quanto riguarda, poi, la parte strutturale della Biblioteca ricordo che essa è parte di uno dei più ambiziosi progetti del Cis, per complessivi 5 milioni di euro, il cui cantiere partirà a breve.  Da pochi giorni si è conclusa, infatti, la gara di affidamento dei lavori dell’intero intervento che prevede l’adeguamento sismico della struttura, il suo efficientamento energetico con l’obiettivo di ridurne le spese e migliorarne la salubrità dell’ambiente, la rifunzionalizzazione dei servizi informatici, necessari per una fruibilità più completa, e la realizzazione, per come proposto per la coprogettazione con le associazioni di riferimento, della terrazza dei poeti.

Il tutto è stato portato avanti in stretta sinergia con la soprintendenza archivistica, unico soggetto titolato a stabilire la bontà o meno delle condizioni di conservazione del patrimonio librario. Se tutto questo lavoro è sinonimo di disinteresse da parte dell’amministrazione comunale, mi chiedo come si dimostra l’interesse, forse solo con denunce tardive e populiste? Non è questa la mia cultura, per fortuna, aggiungo.

Condivido e sostengo, infine, la proposta del presidente D’Elia di trasferire la proprietà della Biblioteca Civica, ma non la sede ed il patrimonio librario in essa contenuta, allo Stato. Ciò al fine di salvaguardarne la stabilità economica, avendo la struttura accumulato un debito   di circa un milione e 600mila di euro e facendo registrare una spesa di funzionamento annuo di oltre 400mila euro che Comune e Provincia da soli, attese le attuali condizioni storiche, non potranno mai garantire. È questa una decisione certamente poco populista, ma di grande responsabilità perché volta a tutelare la Biblioteca Civica e, soprattutto, a renderla autonoma. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza] 

COSENZA – Si restituisce alla Biblioteca Civica il Fondo dei Corali Liturgici

Domani, dopo un intervento di restauro, sarà restituito alla Biblioteca Civica di Cosenza il Fondo dei Corali Liturgici.

Si tratta di ventotto bellissimi corali membranacei miniati risalenti al XVI secolo, di eccezionale valore e rarità, redatti negli ex conventi dell’ordine Domenicano e Francescano della città di Cosenza”.

Soddisfatto il sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Anna Laura Orrico, che ha spiegato che «i corali erano in precario stato di conservazione, tanto da non essere consultabili. Alla fine dello scorso anno abbiamo perciò, attivato la procedura per avviarne il restauro, che è stato eseguito da una ditta calabrese, su progettualità della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, con un finanziamento di oltre 50.000 euro messo a disposizione dalla Direzione generale biblioteche».

«L’impegno – ha aggiunto – era quello di terminare l’intervento entro fine novembre e restituire, così, i corali ai primi di dicembre. Impegno mantenuto, grazie a un ottimo lavoro di squadra. È un risultato di grande importanza, per il quale ringrazio la dott.ssa Paola Passarelli, direttrice della Dg Biblioteche, che subito ha raccolto il mio invito a intervenire a sostegno della Civica, la dott.ssa Ada Arillotta, funzionario della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, il dott. Gabriele Capone, soprintendente ad interim, il personale dell’Archivio di Stato di Cosenza e della Biblioteca Nazionale di Cosenza e tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito al successo del restauro«.

«Per la Civica – ha concluso Orrico – è un altro tassello nel percorso di recupero e di valorizzazione». (rcs)