BOVALINO (RC) – Presentate le opere in concorso al Premio Letterario “Mario La Cava”

Sono state presentate le opere in concorso alla settimana edizione del Premio Letterario “Mario La Cava”, promosso e organizzato dal Comune di Bovalino, in collaborazione con il Caffè Letterario “Mario La Cava”.

I titoli e gli autori sono stati annunciati nel corso dell’incontro svoltosi al Caffè Letterario dal sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano, dall’assessore alla Cultura Pasquale Blefari e del presidente del Caffè Letterario Domenico Calabria.

Le opere di narrativa, proposte da una commissione composta da critici e scrittori tra quelle pubblicate in Italia da agosto 2022 a ottobre 2023, saranno valutate da una giuria qualificata, composta da Mimmo Gangemi, scrittore e giornalista, Raffaele Nigro, scrittore e saggista, Gabriele Pedullà, scrittore e critico letterario, Mirella Serri, saggista e giornalista, Domenico Calabria, presidente del Caffè Letterario “Mario La Cava”, che entro il 28 febbraio 2024 selezionerà la terna finalista. L’opera vincitrice, a cura della stessa giuria, sarà designata durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Bovalino (RC) nella seconda metà del mese di aprile 2024.

«Il Premio letterario “Mario La Cava” è un fiore all’occhiello per Bovalino. Un concorso di rilievo nazionale, nel nome e nel ricordo di un grandissimo scrittore, figlio di questa città, è per noi un impegno prioritario. Il Premio è cresciuto moltissimo, nell’arco di pochi anni, e di questo siamo particolarmente felici» ha dichiarato il sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano.

«La letteratura è uno dei mezzi più importanti per la crescita socio-culturale di un territorio e il nostro impegno, in tal senso, è costante. Per questo puntiamo su eventi di grande spessore come il Premio La Cava, che porta ogni anno a Bovalino autori illustri, con opere di valore, selezionati dai massimi esperti nel campo letterario nazionale» ha detto l’assessore alla cultura Pasquale Blefari.

«Anche quest’anno sono in concorso dieci opere letterarie, proposte da altrettanti autorevoli esponenti del panorama culturale nazionale, che da questo momento vengono affidate alla giuria, per arrivare alla designazione del vincitore. Sono tutti ottimi lavori, la scelta del vincitore sarà ardua, come ogni anno del resto. Ma la cosa più importante è che attraverso il Premio si dà spazio alla letteratura, nelle sue diverse espressioni, agli scrittori. Proprio come faceva Mario La Cava che, oltre a scrivere, dava sempre valore ai meriti letterari dei tanti e ottimi scrittori conosciuti nella sua vita» dice Domenico Calabria, presidente del Caffè letterario “Mario La Cava”.

Anche in questa edizione sarà conferito, inoltre, il “Premio dei lettori”, assegnato dai soci del Caffè Letterario “Mario La Cava”.

Queste le opere in concorso:

  • Grande meraviglia – Viola Ardone – Einaudi – Proposto da Umberto Broccoli
  • Sott’acqua – Francesco Borrasso – Giulio Perrone – Proposto da Massimo Onofri
  • Dove non mi hai portata – Maria Grazia Calandrone – Einaudi – Proposto da Gabriella Sica
  • La suprema inchiesta – Alberto Casadei – Il saggiatore – Proposto da Renato Minore
  • La Sperta e la Babba – Giovanna Di Marco – Caffèorchidea – Proposto da Maria Rosa Cutrufelli
  • Come acqua comanda – Erica Donzella – Kalòs – Proposto da Elvira Seminara
  • La ricreazione è finita – Dario Ferrari – Sellerio – Proposto da Caterina Verbaro
  • Il bambino e le isole (un sogno di Calvino) – Marino Magliani – 66thand2nd – Proposto da Matteo Meschiari
  • Villa del seminario – Sacha Naspini – E/O – Proposto da Domenico Dara
  • A pala e piccone – Vincenzo A. Scalfari – Marcos y Marcos – Proposto da Gian Marco Griffi (rrc)

BOVALINO (RC) – Il Comune esce dal dissesto

Buone notizie per il Comune di Bovalino. Il Comune esce ufficialmente dal dissesto finanziario. Lo certifica l’ultima deliberazione della Commissione straordinaria di liquidazione che ha approvato il rendiconto della liquidazione e dichiarato, sostanzialmente, il ritorno alla completa normalità della gestione finanziaria.

La Commissione, composta dalla dott.ssa Antonia Criaco, dalla dott.ssa Domenica Scordo e dal dott. Francescantonio Leonello, ha concluso il proprio lavoro entro i termini dei cinque anni canonici di risanamento finanziario previsti dalla legge.

Quali sono i risultati del lavoro della Commissione? I numeri sono quelli riportati nel rendiconto finale. La massa attiva, vale a dire le entrate effettive e potenziali dell’Ente, ammonta a 23,4 milioni di euro. A tale importo vanno detratti i debiti pagati per € 6,5 milioni e le spese di gestione del dissesto pari a 722 mila euro. La massa attiva rimanente, che è stata restituita al Comune di Bovalino, ammonta a 17,4 milioni di euro; dei quali 3,8 milioni sono costituiti da somme liquide versate direttamente nelle casse del Comune e la differenza, pari a oltre 13 milioni di euro, è costituita da crediti tributari che si auspica che l’Ente possa nel tempo monetizzare attuando un’efficace attività di riscossione.

Il lavoro della Commissione straordinaria di liquidazione da una parte ha consentito all’Ente di smaltire un’enorme mole di debiti, alleggerendone l’ordinaria gestione finanziaria, dall’altra ha portato all’approvazione di liste di carico di tributi, all’emissione di avvisi di accertamento e all’approvazione di ruoli di riscossione, che hanno permesso all’Ente di allinearsi, rispetto all’arretrato esistente al 31 dicembre 2017, alle scadenze tributarie relativamente all’emissione di atti di riscossione sia ordinaria che coattiva. (rrc)

BOVALINO (RC) – La biografia di Italo Falcomatà presentata sul Lungomare

Il tramonto di una calda serata sulla riva dello Jonio reggino ha fatto da cornice naturale alla presentazione del libro “Un visionario inaspettato”, la biografia dedicata ad Italo Falcomatà, svoltasi sul Lungomare San Francesco da Paola di Bovalino, in piazza Canceglia. Un’occasione per tornare a parlare dell’eredità politica ed amministrativa del sindaco della Primavera reggina, un ulteriore confronto che ha coinvolto una folta platea di amministratori e cittadini, nell’intento congiunto di attualizzare la figura di Italo Falcomatà, tratteggiandone i caratteri nei molteplici ruoli che lo hanno visto impegnato al servizio della comunità reggina.

A fare gli onori di casa il sindaco Vincenzo Maesano che insieme all’Assessore alla Cultura Pasquale Blefari ha promosso l’iniziativa ed aperto il dibattito con i suoi saluti. «Siamo felici di poter ospitare qui la presentazione di questo libro – hanno affermato in apertura i due rappresentanti del Municipio jonico – per la comunità di Bovalino Italo Falcomatà rappresenta un simbolo di buona politica, una storia bella, purtroppo interrotta troppo presto, che costituisce oggi un modello per tanti giovani che si affacciano alla politica, anche sul nostro territorio».

Presenti al dibattito, moderato dalla giornalista Mariateresa Ripolo, tanti amministratori dei Comuni di della Locride, il sindaco di San Luca Bruno Bartolo, accompagnato dall’Assessore Mario Moscatello, il sindaco di Bianco Giovanni Versace, il sindaco di Staiti Giovanna Pellicanò, il Presidente del Consiglio comunale di Benestare Rossella Scopacasa, con l’Assessore Antonio Caminiti, il capogruppo di maggioranza Maurizio Macrì ed il Consigliere Ferdinando Siciliano, il Vicesindaco di Caraffa del Bianco Domenico Cozzupoli, l’Assessore di Ardore Nino Lascala, la Consigliera di Platì Anna Varacalli, il Consigliere di Careri, Pietro Callipari, insieme a diversi altri amministratori del Comune di Bovalino.

Tra i relatori il sindaco di Benestare e consigliere metropolitano Domenico Mantegna, anche lui tra i promotori della presentazione, che ha approfondito alcuni dei passaggi centrali contenuti nel libro dedicato ad Italo Falcomatà. «Per noi che apparteniamo a questa generazione di amministratori – ha affermato – Falcomatà è stato un esempio di straordinaria umanità, un modus che ha costituito il pilastro centrale della sua esperienza politica, e che è oggi uno dei principali motivi per cui viene ricordato. Credo che la sua figura vada ben oltre i confini territoriali. Falcomatà è stato ed è un esempio per la Calabria, il Mezzogiorno e per l’intero Paese. Il nostro compito oggi – ha concluso Mantegna – è trasferire la sua eredità morale e politica in un contesto certamente differente, ma che ci richiama all’impegno per la crescita del nostro territorio attraverso gli stessi strumenti che Italo ci ha insegnato attraverso la sua testimonianza».

A concludere il dibattito l’intervento di Giuseppe Falcomatà. Incalzato dalle domande della presentatrice, Falcomatà ha ripercorso i tratti salienti dell’esperienza amministrativa del padre, richiamando alcuni dei capisaldi politici, ancora del tutto attuali, che hanno caratterizzato il contesto storico a cavallo tra la fine degli anni novanta ed i primi duemila: lo sviluppo del Mezzogiorno, il tema del regionalismo, oggi dell’autonomia differenziata, il ruolo dei sindaci come baluardo di rappresentatività delle istanze territoriali e la prevalenza degli interessi collettivi sulle ragioni di partito. Sul finale una novità che riguarda l’immediato futuro della Fondazione. Falcomatà ha infatti annunciato l’avvio di una scuola di formazione politica, «un progetto – ha spiegato concludendo il suo intervento – che guarda soprattutto ai giovani, ai tanti che, come anche qui a Bovalino, si avvicinano alla politica con curiosità, superando il muro di disillusione dovuto principalmente ad esempi negativi, con l’obiettivo di impegnarsi personalmente mettendosi al servizio della propria comunità». (rrc)

I borghi antichi sotto i riflettori Lions a Bovalino Superiore

di ARISTIDE BAVA – «I Piccoli Borghi e i centri storici  sono l’anima del nostro territorio che, con lo spopolamento continuo, rischiano la scomparsa. Se i ritmi continueranno ad essere quelli attuali  nel giro di 20 anni scompariranno tantissimi piccoli borghi e villaggi rurali, posti in realtà molto belle e suggestive, ma prive di tutto. La Calabria, e con essa la Locride in maniera particolare, perderanno centinaia di migliaia di abitanti entro il 2050. Una catastrofe che va assolutamente fermata».

È uno dei passi iniziali della relazione dell’arch. Umberto Panetta illustrata nel corso di un convegno promosso dai Lions Club di Locri, Siderno e Roccella e tenutosi  all’interno della splendida Chiesa di Santa Maria ad Nives nel centro storico di Bovalino Superiore, da poco inserito tra i “Borghi autentici d’ Italia”.

Il convegno è stato preceduto da una visita guidata condotta dal dott. Pasquale Blefari, apprezzato storico locale che ha fatto conoscere alla folta delegazione lions le bellezze paesaggistiche e i reperti archeologici del borgo antico soffermandosi con particolarità sul Castello di Bovalino sup., autentico fiore all’occhiello del borgo. L’apprezzata manifestazione è stata fatta in collaborazione con l’amministrazione comunale di Bovalino e lo stesso sindaco Vincenzo Maesano ha aperto i lavori del convegno dopo l’introduzione di rito della cerimoniera del club di Locri Giulia Arcuri e i saluti istituzionali dei presidenti dei tre Club Lions della Locride.

Maesano si è soffermato sulla importanza della presenza della folta delegazione lions a Bovalino superiore auspicando ulteriori proficue collaborazione tra il Comune e l’importante associazione. Prima della relazione dell’arch. Panetta è intervenuto ancora il dott. Pasquale Blefari che si è soffermato sulla recente designazione di Bovalino Superiore come “borgo autentico d’ Italia” anticipando che nel centro storico sono in corso alcuni importanti lavori che lo renderanno ancora piu’ attrattivo.

Quindi la relazione di Panetta che non ha mancato dio evidenziare che, spesso, nei territori marginali lo spopolamento produce anche la  perdita di tradizioni, della  memoria storica e dell’ identità locale portando disgregazione di intere comunità locali. «In particolare – ha precisato – è tragica la fuga dei giovani in cerca di lavoro» anche se la maggioranza dei piccoli borghi presentano un ricco patrimonio edilizio che ,però, in molti casi è  in totale abbandono e in altri è fatto segno di uno stillicidio di interventi che producono sostanziali devastazioni».

«Più che per la patina di antico – ha precisato – molte testimonianze architettoniche stupiscono, o spesso anche sgomentano, chi li osserva, per le mutilazioni, le intromissioni, le manomissioni a cui vengono sottoposti a causa dell’ignoranza degli uomini, dell’incurante superficialità degli amministratori e della mancanza di sensibilità e professionalità di chi opera nel settore edilizio».

Ecco perché sono da apprezzare le iniziative positive indirizzate alla rivitalizzazione e alla qualificazione dei borghi antichi tra le quali è da evidenziare la creazione degli “alberghi diffusi” una pratica strategica che sta prendendo piede anche nella Locride e che sembra capace di arginare anche lo spopolamento. I lavori sono stati conclusi dal presidente di circoscrizione Giuseppe Ventra che ha anche ricordato l’impegno dell’associazione lions, e dello stesso Governatore Franco Scarpino, particolarmente attento a questa delicata problematica nello stimolare iniziative indirizzate, anche in collaborazione con le Istituzioni e le altre associazioni, alla valorizzazione e alla qualificazione dei borghi antichi.

Alla manifestazione hanno preso parte anche la poetessa Bruna Filippone, la scrittrice Palma Comandè, la coordinatrice del progetto Borghinfiore  Anna Maria Ferraro, il presidente dell’ Unicram Giuseppe Emilio Bruzzese e Maurizio Diano, autore del libro I Piccoli borghi ? Non sono solo presepi. (ab)

BOVALINO – Si presenta L’Atomo inquieto di Mimmo Gangemi

Domani pomeriggio, a Bovalino, alle 18, al Caffè Letterario “Mario La Cava”, sarà presentato il libro L’atomo inquieto di Mimmo Gangemi, edito da Solferino.

Dialogano con l’autore Maria Teresa D’Agostino, giornalista, e Domenico Calabria, presidente Caffè Letterario Mario La Cava. Letture a cura di Rossella Scherl, scrittrice.

Uno straccione misterioso che abita in una baracca. Un incidente. Una notte tra la vita e la morte in cui riemerge il mistero di un passato inimmaginabile. Perché quell’uomo si è trovato, per decenni, al centro della storia.
È stato un professore di fisica noto e reputato a Roma, ma scomparso in un giorno di primavera del 1938, presunto suicida. È stato uno scienziato al servizio di Hitler, in corsa contro il tempo per costruire l’arma definitiva, la bomba capace di vincere la guerra.

È stato un paziente in un sanatorio altoatesino, precario rifugio per ex nazisti braccati. È stato un tecnico di laboratorio in Venezuela, dopo essere arrivato in Sud America in compagnia di Adolf Eichmann. E poi è tornato di nuovo in Italia, ha attraversato altri luoghi e altre identità, fino a non averne alcuna se non quella di un disperato che campa di poco e niente in terra ionica: come a voler espiare, facendosi fantasma in vita, i troppi errori di troppe reincarnazioni.

Ettore Majorana, perché di lui si tratta, in quell’unica notte rende in prima persona la sua confessione: una vicenda di guerre e di intrighi, di amore e di pericolo, attraverso cui il filo rosso della scienza e del progresso corre tingendosi, a tratti, di sangue.
Mimmo Gangemi riporta in vita una delle figure più interessanti ed enigmatiche del Novecento distillando dagli scarsi indizi e dalle molte congetture sulla sua scomparsa una sontuosa e avvincente narrazione. E ci restituisce un Majorana insieme fedele alla realtà storica e pienamente contemporaneo, nella tensione estrema tra scienza e morale che percorre la sua vita e nel dilemma tra dovere e libertà che segna anche il nostro tempo. (rrc)

Sabato il convegno dei Lions su Bovalino Borgo autentico d’Italia

di ARISTIDE BAVA È un vero e proprio omaggio al centro storico di Bovalino Superiore, entrato poco tempo addietro a far parte dei “Borghi autentici d’Italia”. L’iniziativa parte dai Lions Club di Locri, Roccella e Siderno ce per sabato 10 giugno hanno convocato, appunto a Bovalino Superiore, i rappresentanti delle varie strutture lionistice del reggino, della fascia tirrenica e della zona ionica.

Il programma predisposto  dai tre club della Locride prevede non solo una visita guidata per far ammirare agli ospiti le bellezze architettoniche e paesaggistiche del borgo antico bovalinese ma anche un convegno sul tema Rivitalizzare i borghi antichi, organizzato con il contributo della Fondazione Distrettuale Lions

Una iniziativa quest’ultima che sta molto a cuore all’Associazione Lions visto che nell’ultimo congresso di Pompei la rivitalizzazione dei borghi antichi è stata approvata come service distrettuale e il prossimo anno interesserà tutte le strutture lions del Distretto 108 Ya (Calabria, Campania, Basilicata). I Lions ritengono, infatti,  e a giusta ragione che i borghi antichi del territorio Meridionale – che sono tanti – e della Calabria e della Locride in particolare  meritano di essere adeguatamente attenzionati e valorizzati ed è giusto, dunque, che questa possibilità  possa far parte di iniziative di largo respiro indirizzate ad accendere i riflettori, per quanto sarà possibile, sui borghi antichi. L’obiettivo è chiaro : indicare e fornire supporto  alle politiche e alle strategie per la “ricentralizzazione” delle aree interne;  per la loro rivitalizzazione e per evitare il continuo spopolamento che interessa soprattutto i giovani.

A Bovalino superiore, sabato,  si discuterà, quindi, anche di questo. Al convegno sarà presente in forma ufficiale anche il sindaco della città Vincenzo Maesano che si affiancherà alle autorità lionistiche. A parte i vari presidenti dei club ci sarà anche il Presidente della XI circoscrizione, Giuseppe Ventra. I lavori, che saranno aperti da Giulia Arcuri, cerimoniera del Lions Club di Locri, si terranno nella suggestiva Chiesa di Santa Maria ad Nives.

Dopo i rituali saluti istituzionali Verteranno su due distinte relazioni, una di Pasquale Blefari che si soffermerà su Bovalino borgo autentico d’Italia e l’altra dell’ arch. Umberto Panetta che relazionerà su Rivitalizzazione dei Borghi antichi. Il “focus” principale del convegno si accentrerà sulla possibilità di  delineare attraverso ipotesi progettuali tendenti anche a  processi di coinvolgimento attivo degli attori locali, e di esperti del settore, ad attivare  strategie in grado di accrescere la resilienza e orientare lo sviluppo delle aree interne, anche con soluzioni  ricercate e individuate insieme a chi da sempre abita in questi luoghi. Un obiettivo che, in molti centri storici,  si potrebbe accompagnare, anche, per far ripartire un minimo di economia.

Secondo i Lions, infatti,  con ipotesi progettuali di largo respiro, si può stimolare un forte impegno per la rivitalizzazione dei borgi antichi e questo tipo di impegno  può essere capace di contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione dei centri interni  presenti nelle varie aree meridionali. La visita guidata nel borgo antico di Bovalino è prevista per le ore 10.30. L’inizio del convegno per le ore 11.30. (ab)

A Bovalino la presentazione de “La Padrina” tra musica, cultura e aspetti sociali

di ARISTIDE BAVANon solo la presentazione di un libro decisamente importante sotto l’aspetto pedagogico e sociale ma anche una importante serata impregnata di arte, cultura e buona musica. Organizzata dai Club Lions di Locri, Siderno e Roccella in collaborazione con il Circolo culturale Conca Glauca di Bovalino, nella sede di quest’ultima struttura, presente anche il sindaco della città, Vincenzo Maesano, che è stato recentemente nominato anche presidente dell’Associazione de Comuni della Locride, è stato presentato il libro La Padrina di Palma Comandè nel corso di una serata coordinata dalla poetessa/scrittrice Bruna Filippone.

Un incontro decisamente apprezzato dal folto pubblico che ha partecipato all’evento  accompagnato da un reading musicale che ha avuto per protagonisti il cantautore Romano Scarfone, il chitarrista Francesco Romeo e la cantante Beatrice Mollica. Filo portante dell’intera serata è stato l’impegno sociale, che sulla scorta della storia del libro (che affronta il problema ndranghera da una angolazione particolare che mette in risalto anche le differenze generazionali) ha consentito a Bruna Filippopne cdi sviluppare una apprezzata relazione e alla stessa Palma Comandè di sviluppare un intervento di grande spessore culturale che ha polarizzato l’attenzione dei presenti.

L’incontro è iniziato con i saluti istituzionali del sindaco Vincenzo Maesano che si è anche intrattenuto sulla valenza sociale dell’evento e dopo un breve intervento del presidente del Circolo Conca Glauca, Guido Laganà, è entrato nel vivo con le esibizioni di Scarfone, Romeo e Beatrice Mollica che hanno offerto un collage artistico improntato sul tema portante dell’evento. Sono intervenuti anche Nino Fonti e Franco Ferraro che con Vincenzo Mollica e Nicolò La Barbera in rappresentanza dei club Lions di Locri, Siderno  Roccella si sono soffermati sull’impegno culturale delle loro associazioni nella convinzione che è proprio la cultura il settore che dovrebbe essere potenziato per consentire alla Locride di fuoriuscire dall’immagine spesso fuorviata che si da al territorio.

Quindi l’apprezzato intervento conclusivo di Palma Comandè che nel suo libro, peraltro presentato con successo in molte regioni italiane (in qualche caso anche con la presenza del Procuratore Nicola Gratteri), affronta il problema della ‘ndrangheta da una angolazione particolare indirizzata ad entrare nei sentimenti delle protagoniste del romanzo,  in un mix tra presente e passato che inquadra due mondi al femminile in contrapposizione che offrono spunti  di grande attenzione, soprattutto sociale.

Non a caso Palma Comandè ha richiamato le sue esperienze scolastiche in alcuni ambienti “difficili” che hanno stimolato la stesura del libro che apre la strada anche alla speranza di un cambiamento proprio per lo scontro generazionale tra la “Padrina” protagonista dello scritto simbolo  di una mentalità e di una cultura d’altri tempi legata ad un indiscusso potere della ‘ndrangheta  e la nipote, forte di grande inquietudine  derivata dalla autonomia di pensiero e dal bisogno di credere in una scelta di vita personale diversa e non indotta da una strada “segnata” dall’appartenenza familiare.

Un percorso certamente difficile da superare ma aperto alla speranza che i giovani d’oggi avvertono fortemente la necessità di svincolarsi da un mondo e da una mentalità che sta cambiando. I lavori sono stati conclusi da Giuseppe Ventra, presidente della Circoscrizione Lions che ha preso atto del significativo messaggio positivo scaturito dall’interessante incontro culturale. (ab)

“Ferrovie del Messico” di Gian Marco Griffi vince il Premio “Mario La Cava”

È il libro Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi a vincere la sesta edizione del Premio Letterario “Mario La Cava”, promosso e organizzato Comune di Bovalino, in collaborazione con il Caffè Letterario La Cava.

L’evento si è concluso con la cerimonia di premiazione nell’Aula Magna dell’Istituto “Francesco La Cava”, a Bovalino.

In finale con Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti (Rizzoli) e Diavoli di sabbia di Elvira Seminara (Einaudi), il romanzo di Griffi è stato il più votato dalla giuria composta da Renato Parascandolo, giornalista e già presidente di Rai Trade, Paola Radici Colace, già docente all’Università di Messina e autrice di numerosi e importanti saggi in ambito classico, Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione “Cesare Pavese”, co-fondatore dell’associazione culturale Twitteratura, autore di numerosi saggi su Pavese, Pasquale Blefari, assessore alla cultura del Comune di Bovalino, Domenico Calabria, presidente del Caffè letterario Mario La Cava.

Ferrovie del Messico, un vero e proprio caso letterario per l’innovazione del linguaggio e dell’intreccio narrativo, si è aggiudicato anche il Premio dei lettori del Caffè letterario.

Il premio speciale “La melagrana”, è andato a Massimo Onofri, professore ordinario di Letteratura contemporanea all’Università di Sassari, autore di numerose opere di saggistica, tra cui: Storia di Sciascia, La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo, Fughe e rincorse. Ancora sul Novecento, Isolitudini. Atlante letterario delle isole e dei mari (in traduzione per la Spagna e per il Sud America). Altri suoi saggi sono stati pubblicati in Brasile, Polonia, Svezia e Stati Uniti. Nel 2008 gli è stato assegnato il “Premio Brancati”, nel 2011 il “Premio Fondazione De Sanctis”, nel 2019 il “Premio Nino Martoglio”. Dal 2016 è componente del Comitato scientifico della Fondazione Bufalino.

Si legge nella motivazione: «Figura di spicco nella costellazione degli scrittori e dei critici della letteratura italiana, profondo conoscitore delle correnti che hanno permeato il mondo culturale del secolo scorso, intellettuale di rara complessità (…) Versatile narratore, creatore di paesaggi letterari, relatore di storie sia mitologiche che reali, sia fantastiche che concrete, Massimo Onofri viaggia in una miriade di mondi paralleli descrivendo in modo suggestivo le vicende umane fissate sulla pietra e sedimentate dalla pietà del tempo. Attento allo studio dei comportamenti sociali, ricerca le cause del perdurare delle culture autoritarie e mafiose, analizza le modalità delle stratificazioni ideologiche e il dilagare dei conflitti che rallentano il progresso civile. Fine conoscitore dell’opera di Leonardo Sciascia, Massimo Onofri ha compreso la levatura morale e la dedizione spirituale dello scrittore siciliano che, come il calabrese Mario La Cava, ha dedicato vita artistica e lavoro letterario alla denuncia delle tante ingiustizie che impediscono lo sviluppo di un nuovo umanesimo».

Il Premio, nato nel 2017, ha visto premiate le opere: Due mogli di Maria Pia Ammirati (Mondadori), Addio fantasmi di Nadia Terranova (Einaudi), Borgo Sud di Donatella di Pietrantonio (Einaudi), La quercia di Bruegel di Alessandro Zaccuri (Aboca). Nella prima edizione del Premio, il riconoscimento è andato a Claudio Magris. Nella seconda, menzione speciale della giuria a Sonia Serazzi per Il cielo comincia dal basso (Rubbettino).

Il Premio dei lettori del Caffè letterario Mario La Cava è stato assegnato, nelle precedenti edizioni, a Ti rubo la vita di Cinzia Leone (Mondadori) e Il popolo di mezzo di Mimmo Gangemi (Piemme).

Vincitori delle passate edizioni del Premio “La melagrana”: Raffaele La Capria, Walter Pedullà, Piero Bevilacqua, Raffaele Nigro, Luigi Maria Lombardi Satriani(rrc)

A Bovalino l’incontro sulla cittadinanza attiva e la cosa pubblica: appuntamento al 9 marzo

di ARISTIDE BAVANei giorni scorsi l’ Associazione Distrettuale del Lions Club International ha presentato a Salerno presso il Salone dei Marmi del Palazzo di Città una proposta di legge per l’uso e la regolamentazione dei social” nell’ambito del service Distrettuale Legalità, responsabilità, cittadinanza

È stato lo stesso Governatore del Distretto (Calabria, Campania Basilicata), Franco Scarpino, presenti gli on.li  Antonio D’Alessio della Commissione Lavoro Camera dei Deputati, Piero De Luca Vice Capogruppo PD Camera dei Deputati,  Gianfranco Rotondi Presidente Commissione Affari legislativi Camera dei Deputati, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, e numerose autorità lionistiche e civili ad illustrare la proposta di legge offrendo un’altra tappa fondamentale per quel “nuovo Lionismo” che quest’anno è il perno principale dell’attività dell’importante associazione internazionale ed è indirizzato, soprattutto, a servire il prossimo lavorando in sinergia con le istituzioni e ove possibile anche con le altre associazioni.

Un impegno che il Governatore Scarpino, forte di una preparazione ottimale come docente universitario e come responsabile di un avviato studio commercialistico sviluppa sul campo in maniera capillare fortemente consapevole che solo l’impegno unitario di associazioni, amministrazioni comunali e cittadini può stimolare risultati positivi, in particolare nei territori del nostro sud dove spesso le divisioni e i campanilismi hanno fatto da freno ad ogni tipo di sviluppo.

E Franco Scarpino continuerà la sua attività promozionale di questa necessità e il suo impegno a favore della comunità partecipando giovedi 9 marzo in qualità di ospite e relatore ad una importante iniziativa che avrà luogo a Bovalino sotto il tema “Solidarietà e partecipazione Res publica“. Questo è infatti il tema di un convegno organizzato dai Club Lions di Locri, Roccella e Siderno in collaborazione con il Circolo culturale “Conca Glauca” di Bovalino.

Il convegno  organizzato operativamente da Nino Fonti e Franco Ferraro, avrà luogo presso la sede di quest’ultima associazione in via Garibaldi di e registrerà, appunto, unitamente alla presenza del Governatore del Distretto Lions 108 ya, Franco Scarpino, anche quella di numerosi officers calabresi dell’associazione. Scarpino svilupperà una attesa  relazione sull’importante argomento. Assieme a lui sarà presente anche il sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano che non si soffermerà solo ai saluti dell’amministrazione comunale ma porterà anche le sue considerazioni sull’importante argomento. 

Sono anche previsti interventi di Vincenzo Mollica, presidente del Lions club di Siderno, di Lorenzo Maesano, presidente del Lions Club di Roccella e di Giuseppe Ventra, presidente dell’ XI Circoscrizione Lions.

Obiettivo principale del convegno è anche quello di mettere a fuoco l’attività operativa dell’ Associazione Lions che proprio sotto la spinta propulsiva del Governatore Scarpino ha dato vita ad un nuovo tipo di lionismo diventato più attivo, più propositivo e più collaborativo tanto che in molte zone del Distretto, che comprende Calabria, Basilicata e Campania è scattata la forte tendenza ad individuare nell’esercizio delle attività dei Clubs Lions i bisogni, i problemi, le risorse e i piani di azione con obiettivi precisi che mettano da parte le politiche dell’improvvisazione.

E, come ha più volte indicato il Governatore Scarpino questo “nuovo Lionismo” prevede, soprattutto,  azioni fatte in cooperazione con la Pubblica  Amministrazione e, dove possibile, con altre strutture associative presenti sui territori. Attività che spaziano dalla sanità, all’ambiente, all’economia, alla solidarietà. (ab)

 

BOVALINO – Col progetto Ars et Caritas l’Associazione “Orizzonti 7” rinnova un connubio perfetto tra arte e solidarietà

Lodevole, quanto proficua e benemerita, l’iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Orizzonte 7, con sede in Bovalino (Reggio Calabria) per la promozione della cultura e dell’arte in particolare. Orizzonte 7, infatti, ha coinvolto nel progetto Ars et Caritas gli artisti, la Scuola e la Regione Calabria nella formazione dei giovani allievi che intenderanno frequentare le Accademie di Belle Arti.

«La collettiva d’arte delle opere pubblicate nell’apposito catalogo -esplicita il presidente dell’associazione avv. Giuseppe Serranò- allestita a Bovalino, donate dai Maestri e messi all’asta, rinnova un connubio perfetto, arte e solidarietà. I fondi saranno devoluti, attraverso l’istituzione di una borsa di studio -conclude Serranò- agli studenti meritevoli e meno abbienti dei Licei artistici dell’I. I.S “Olivetti Panetta” di Locri che intendono proseguire gli studi presso le Accademie di Belle Arti».

Questi gli artisti che hanno partecipato all’asta di beneficienza: Salvatore Campiti, Diego Cataldo, Natino Chirico, Antonio D’Amico, Nicola De Luca, Rosario La Seta, Filomena Marino, Max Marra, Ghislain Mayaud, Mimmo Muscatello, Fabio Nicotera, Enzo Palazzo, Antonio Saladino e Sonia Talarico.

 All’iniziativa di promozione culturale ha partecipato – tra gli altri – anche l’artista che opera nella Sibaritide: Enzo Palazzo

«Il carico distruttivo della normalità – annota nel catalogo Ghislain Mayaud a proposito di Palazzo – del meccanico quotidiano viaggia oltre l’alba della ragione per nascondere il dolore originario. Il dipinto offerto da Enzo Palazzo investe le sue energie in un altrove denso di attese sospese nell’immaginario collettivo. Le certezze fiabesche volano intorno alle quattro figure ritrovate. Il ponte tra essere bambino e la condizione stereotipata dell’adulto è finalmente crollata. Si sa, la conquista delle armonie si svolge con l’anima fresca del bambino. È l’indispensabile atteggiamento -conclude il critico-  per penetrare tutte le stanze poetiche del possibile».

 Intanto chi è Enzo Palazzo?

Cedo la parola all’artista. «Sono nato a Cassano all’Ionio il 26 ottobre 1962; dopo la maturità conseguita al Liceo Artistico Statale di Cosenza, ho proseguito gli studi all’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci”, Istituto di alta cultura, di Perugia, dove mi sono laureato in Scenografia. Scenografo e artista visivo, ho collaborato come scenografo con compagnie teatrali. Mi occupo di progettazione artistico-architettonica, ideazione e realizzazione di sculture-installazioni, site/specific per parchi, spazi pubblici, luoghi di interesse storico-artistico, progettazione per allestimenti museali e murales facciate monumentali. Le mie opere fanno parte di collezioni private, centri culturali, spazi pubblici e musei. La mia attività artistica inizia nel 1965, partecipando a diverse manifestazioni con mostre personali e collettive su selezioni ed invito di critici ed esperti del settore. Sono socio corrispondente dell’Accademia Cosentina».

La produzione artistica di Palazzo è catalogabile – sia pur lontanamente – in qualche movimento, corrente o scuola contemporanea?  Ancora la parola a Palazzo.

«La mia è sicuramente arte informale, astratta, concettuale, profondamente contemporanea, sia nello spirito che nello stile, ma è anche istinto artistico, potere creativo, ispirazione immediata. In tutte le mie opere sono utilizzati colori e materiali diversi. Questo gioco dona spirito alle opere, la sua valenza ontologica ed estetica. Lo spettatore si addentra nell’opera e ne immagina mille significati, mille immagini ora deliziose ora inquietanti. Diviene in breve il secondo “autore” dell’opera stessa.  Io non mi tiro indietro e sposto l’attenzione sulla passione feroce e instancabile con cui dipingo e creo l’arte secondo una mia personale visione di essa».

Il progetto posto in essere dall’Associazione Orizzonti 7 quindi ha raggiunto soddisfacenti obiettivi: quello di promozione umana e culturale, e segnatamente artistica, diretto non solo ai giovani che aspirano a seguire l’Accademia delle Belle Arti, ma coinvolgendo, in una felice e puntuale simbiosi istituzionale, istituti scolastici, artisti che hanno sposato la nobile causa offrendo proprie opere; costituendo un meritevole contributo alla valorizzazione non solo delle persone ma anche del rispettivo territorio. 

  La sintesi della iniziativa è condensata nel catalogo pubblicato dalle Edizioni Nosside di Ardore Marina. (Martino Zuccaro)