“Calà, l’ultimo filo”, una produzione crotonese al Campania Teatro Festival 2021

Con Calà, l’ultimo filo, il dramma scritto a quattro mani di Giusy MellaceMarco Ciconte e la regia di Franco Eco, per la prima volta, al Campania Teatro Festival 2021, arriva un’opera interamente scritta e prodotta nel territorio crotonese con un cast prevalentemente calabrese, che debutterà il 14 giugno nella splendida cornice del giardino di Porta di Miano a Capodimonte.

Si tratta di «una produzione orgogliosamente crotonese», nata a Crotone, dedicata a Crotone, che «affonda le sue radici nella drammaturgia classica e si rivolge al futuro, proponendo domande e spingendo alla riflessione con una narrazione sganciata da stereotipi e luoghi comuni», e che vede in scena i calabresi  Francesca Flotta, Giovanni Cordì e la crotonese doc Erica Bianco.

«La scelta di allestire lo spettacolo a Crotone nasce dalla voglia di dare un segnale culturale forte. Una città che nonostante le sue forti criticità, vuole comunque mostrarsi anche capace di ‘produrre’ cultura, esportando competenze senza temere anche palcoscenici di prestigio come il Campania Teatro Festival, uno tra i più prestigiosi del panorama teatrale italiano. La pandemia non ha soltanto chiuso i teatri e spento i riflettori per così tanto tempo. Ha deteriorato il sacro principio sociale della condivisione che è alla base dell’uomo e che solo lo spettacolo dal vivo ha possibilità di risanare» ha spiegato il regista, nel corso della presentazione avvenuta nella Sala Consiliare del Comune di Crotone, alla presenza del cast e degli autori.

Sulla stessa linea gli autori del dramma Giusy Mellace e Marco Ciconte che, seppur a distanza causa pandemia, hanno saputo fondere tradizione, storia, sociale in questa opera che tra leggende e miti, narra che tra il Tirreno e lo Jonio nacque un lembo di terra di una tale bellezza, superba e imponente, che i popoli dai paesi lontani, venuti a conoscenza vollero vederla ed impossessarsene. In questa terra nasce Calà, un’anima nera, cupa dai colori spenti, trapassata di stimoli brucianti, che lasciano le scie contese e smorzate dall’ombra e dai giochi contesi. L’unica salvezza resta il Rito della Madonna Nera, un richiamo alla tradizione e alla devozione verso Maria di Capo Colonna, il “voto” come elevazione di perdono e riscatto, che abbandona la leggenda come un sogno inquieto inseguita dalla disperazione, ed affronta la notte come ultimo riscatto di liberazione.
Molto determinati gli attori Erica Bianco, Giovanni Cordì, Francesca Flotta che hanno raccontato dell’emozione delle prove ma anche delle difficoltà dovute all’emergenza pandemica che ha impedito di poter provare in presenza. Tuttavia l’intero cast ha fatto squadra e Calà, l’ultimo filo è pronto al debutto al Festival campano.
Sull’importanza di questa produzione “crotonese” si sono soffermati l’assessore alla Cultura Via e l’assessore al Turismo Bossi nel manifestare la vicinanza dell’amministrazione al cast: «Per anni ci siamo fatti raccontare da altri. L’importanza di questa opera, oltre che per il prestigio che assume la partecipazione al Campania Teatro Festival 2021, è che questa terra che si racconta all’esterno. Ed è anche un ulteriore segnale che dalla cultura nasce la ripartenza di questa nostra città» ha detto l’assessore Via.
«Vedervi così motivati, constatare la vostra energia, sentirvi così orgogliosamente crotonesi è un segnale importante così come è fondamentale esportare il talento e l’immagine positiva della nostra città» ha concluso. (rkr)