Ebac Calabria: Sbloccati 337,5 milioni di euro per cassa integrazione artigianato

Sono stati sbloccati 337,5 milioni di euro per i fondi di solidarietà bilaterale alternativi (Fsba) da destinare ai lavoratori del settore artigiano e a quelli in somministrazione. Lo hanno reso noto Giovanni AricòMichele Gigliotti, il presidente e vicepresidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Calabria.

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato il decreto attuativo dell’articolo 1, comma 303, della legge di bilancio 2021 , per l’assegnazione dei fondi.

«Nei giorni scorsi abbiamo dimostrato tutto il nostro dissenso per i ritardi inspiegabili e per quanto stava accadendo – hanno dichiarato Aricò e Gigliotti–  ovvero lavoratori che ancora aspettano la cassa integrazione di gennaio. Le parti sociali Confartigianato, Cna, Casartigiani e Cgil, Cisl e Uil della Calabria hanno sensibilizzato, insieme ai vertici nazionali di Fsba, la politica nazionale affinché si adoperasse per velocizzare le procedure e scuotere l’apparato burocratico».

«Abbiamo manifestato l’esigenza di quasi un milione di lavoratori per avere la cassa integrazione in tempi celeri, organizzando sit in di protesta anche in Calabria. Ci vorranno ancora alcuni giorni – hanno aggiunto – prima di ricevere da Banca d’Italia, materialmente i soldi sul conto di Fsba, ma le nostre strutture sono già pronte ad effettuare le liquidazioni nell’arco della stessa giornata in cui ci sarà l’accredito ai lavoratori delle duemila imprese calabresi che ad oggi hanno fatto domanda».

«Un lavoro di squadra – conclude la nota – che ha portato ad un primo risultato e resteremo vigili affinché prevalgano le ragioni e i diritti di ogni singolo lavoratore sino a quando le procedure non saranno allineate con tempi accettabili e scadenzati con procedure automatiche ed immediate». (rrm)

CASSA INTEGRAZIONE, 100MILA RICHIESTE
LA CALABRIA DEL 2020 NEI CONTI DELL’INPS

«La Calabria è una delle regioni che nel passato hanno fatto poco accesso a strumenti di cassa integrazione guadagni o al Fondo di integrazione salariale: invece nel 2020 ci siamo trovati anche in Calabria davanti a uno tsunami di domande di cassa integrazione e Fondo di integrazione salariale»: le parole del presidente dell’Inps Pasquale Tridico all’incontro telematico presso la sede regionale dell’Istituto danno il senso dell’impegno e della complessità degli interventi di questo terribile anno di pandemia. L’occasione è la presentazione del bilancio sociale 2019, ma in realtà serve a fare una fotografia quanto mai nitida di una situazione che è tutt’altro che risolta. Il cosentino Tridico (è originario di Scala Coeli) è comunque soddisfatto del lavoro svolto dal Comitato regionale dell’Inps Calabria presieduto da Gianfranco Trotta, anche se – come dice lo stesso Trotta – «Il quadro che emerge e chiaramente allarmante e molto preoccupante sulla tenuta socio-economica e sociale della Calabria».

All’incontro ha partecipato anche il direttore regionale dell’Inps Calabria Giuseppe Greco, che in quest’anno di pandemia ha gestito in maniera adeguata le circa 100mila richieste di cassa integrazione insieme con le erogazioni del Reddito di Cittadinanza che hanno in un certo qual modo aiutato molte famiglie a superare il disagio economico provocato dalla perdita dei posti di lavoro e dalla crisi economica conseguenza del Covid. Il lavoro della sede regionale – ha detto Greco introducendo l’incontro – ha ottenuto un punteggio di soddisfazione in linea con la media nazionale (3,76 contro il 3,74), così da poter collocare – visti i risultati in termini di performance – l’Inps Calabria al sesto posto  a livello nazionale pe ril 2019, per salire al terzo posto nel primo semestre. «Un risultato – ha detto il direttore Greco – che mi rende soddisfatto e che vuole dire che abbiamo cercato di dare corso al maggior numero di istanze che ci sono pervenute. Considerando che queste sono state di gran lunga superiori a quello che è il flusso normale. L’ufficio ha avuto il merito e la forza di dare risposte celeri alle istanze senza trascurare la qualità del servizio». Intervenuti anche l’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo e il presidente nazionale della Centrale Patronati (CePa) Michele Pagliaro.

Il presidente Trotta ha sottolineato che «L’Inps Calabria ha risposto tempestivamente organizzando specifiche task-force che hanno consentito una gestione ordinata e celere che ha consentito le varie liquidazioni in tempi brevissimi». Secondo quanto si legge nel bilancio sociale dell’Inps, «le domande di Cassa integrazione straordinaria, di Cassa integrazione ordinaria, di Fondo di integrazione salariale Covid-19 presentate nel periodo 1 aprile-30 novembre 2020 sono state oltre 100.000 per un totale di beneficiari di oltre 340.000, a cui si aggiungono i 149.211 beneficiari dei vari bonus covid-19 Calabria. Altro aspetto non di secondaria importanza e stata l’erogazione delle indennità emergenziali Rem Covid 19 le domande pervenute all’Inps Calabria sono state 34.281 definite 33.391 pari al 97%. I sussidi e gli interventi per politiche attive e tirocini durante il periodo 1 aprile-30 novembre 2020 sono stati 13.236 per un importo totale pari a euro 12.760.900». Un focus aggiuntivo ai dati 2019 con gli interventi attuati nel corso del 2020, per offrire un quadro quanto mai aderente alla realtà pre e post-covid.

La verità è che – ha detto Trotta – «diminuisce il lavoro stabile, aumenta il precariato, la popolazione invecchia, i flussi demografici sono negativi, le aree interne soffrono lo spopolamento che inizia ad interessare anche le aree urbane. È necessario avviare una sana e robusta azione di programmazione e di investimenti dotando la Calabria di un vero e proprio piano industriale e sociale che – ha aggiunto il presidente del Comitato regionale dell’Inps Trotta – crei lavoro di qualità, che dia sbocchi lavorativi ai tanti giovani che emigrano e che doti la Calabria di tutti quei servizi primari di cui la popolazione ha necessita».

Qual è la situazione dell’Inps in Calabria a bilancio 2019? «I lavoratori assicurati – si legge nel documento della Sede regionale –  sono 489.449 per il 2019, in diminuzione rispetto al 2018 di 4.350 unità, le pensioni erogate sono 731.084 precisamente 618.711 relative alla gestione privata con un importo medio mensile di euro 604,29, per la gestione pubblica invece le pensioni erogate sono 111.835 il cui importo medio e pari a euro 1.837,80». Per quel che riguarda gli interventi di sostegno al reddito, nel 2019 «le domande di Naspi presentate sono state 72.839 e quelle accolte 66.861, le domande di Cassa integrazione ordinaria sono state 10.313 di cui 10.010 definite, I percettori di Reddito di Cittadinanza Calabria sono 63.721 nuclei familiari per un totale di 166.774 persone coinvolte, mentre le Pensioni di Cittadinanza sono 6.116 e coinvolgono 7.203 persone: i nuclei familiari coinvolti in totale sono 69.837 le persone 173.977 per un importo mensile medio erogato pari a euro 494,93 in linea con la media nazionale».

E a livello nazionale? Premesso che il Comitato regionale calabrese dell’Inps «ha risposto in modo eccellente» e che «gli indici di produttività della Calabria sono sopra la media delle Regioni italiane», il presidente Tridico ha voluto tracciare un breve profilo dell’impegno dell’Istituto:  «Nel contesto nazionale ad oggi abbiamo avuto 17 milioni di prestazioni direttamente pagate dall’istituto e 10 milioni anticipate dalle aziende e conguagliate successivamente dall’Inps. Anche in questo la Calabria ha fatto la sua parte, soprattutto con strumenti più tipici come la cassa integrazione per l’agricoltura». (ed)

Artigianato, in arrivo 12,8 milioni per le casse integrazioni calabresi

Sono 12,8 milioni la somma che arriverà per le casse integrazioni calabresi. Lo rendono noto Giovanni AricòMichele Gigliotti, presidente e vicepresidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Calabria.

La cifra, infatti, è stata erogata dal Ministero del Lavoro al Fondo Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, «dopo che numerose enti regionali, oltre che i vertici nazionali del Fondo Fsba, avevano manifestato il disappunto sui ritardi nel trasferire le risorse, ritardi che erano stati dettati da procedure burocratiche» ha spiegato il presidente Aricò, aggiungendo che dei quasi 12,8 milioni di euro, «oltre 7 milioni 700 mila euro per il mese di maggio, 4 milioni 700 mila euro per il mese di giugno e poco meno di 400 mila euro, per coprire le domande di marzo e aprile pervenute in ritardo a causa di errori commessi nelle procedure dai consulenti in fase di presentazione».

«Una boccata d’ossigeno per i lavoratori calabresi – ha commentato il vicepresidente Gigliotti –. Sono 7155 i lavoratori che attendevano maggio e 4173 quelli che attendevano giugno, mentre oltre 300 erano coloro che purtroppo non avevano ricevuto niente da marzo 2020 per errori commessi nella procedura di attivazione dell’ammortizzatore sociale».

«Riteniamo  – ha aggiunto – che il lavoro svolto dalle parti sociali abbia dato ottimi risultati, segno che quando si lavora insieme si raggiungono prima gli obiettivi. Nei giorni scorsi infatti, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil avevano rappresentato in tutte le regioni il proprio disappunto ed erano pronti a scendere nelle principali piazze. In quell’occasione le associazioni datoriali Confartigianato, Cna e Casartigiani si erano schierate al fianco dei sindacati per sollecitare il governo al trasferimento delle risorse».

«Il nostro lavoro non si ferma qui, ma prosegue per sollecitare il governo nazionale nello stanziamento dei fondi per i periodi luglio e a seguire – hanno  concluso Aricò e Gigliotti –. L’emergenza sanitaria purtroppo non sembra arrestarsi e occorre garantire a imprese e lavoratori tutto il necessario per affrontare nel migliore dei modi, i mesi duri che ancora ci aspettano e la tempestività si dimostrerà un elemento indispensabile per superare la delicata situazione nel migliore dei modi».  (rrm)

La Fisascat Cisl: alternativa alla Cigs è il Fondo nuove competenze

Fortunato Lo Papa, segretario regionale della Fisascat Cisl, ha ricordato che «con il Decreto Rilancio e con il Decreto Agosto è stato istituito il Fondo Nuove Competenze», uno strumento alternativo alla Cassa Integrazione, che offre 730 milioni alle imprese.

«Attivando il Fondo – ha spiegato il sindacalista –  i lavoratori rientrano in azienda e il loro orario di lavoro può essere rimodulato nell’ottica di dedicarne una parte a corsi di formazione che consentano loro di accrescere le proprie competenze e dare valore aggiunto all’impresa».

Infatti, Lo Papa da una parte punta il dito contro coloro che hanno richiesto la Cigs senza riduzione di fatturato o facendo lavorare i lavoratori, definendoli «una vergogna ai danni dello Stato, ma anche di tutti coloro che, invece, sono stati esclusi dagli ammortizzatori sociali e sono rimasti a casa senza tutele, come ad esempio gli stagionali» e, dall’altra, ribadisce che «non bisogna dimenticare coloro che, invece, hanno dovuto raschiare il fondo della casse per cercare di rimanere a galla durante i mesi di lockdown e successivamente. Per questi la cassa integrazione costituisce un salvagente».

Tornando al Fondo, il segretario Lo Papa ha ricordato che «la Fisascat Cisl ffre la propria disponibilità a sostenere ed accompagnare in questo nuovo ed innovativo percorso che valorizza il lavoratore e rinvigorisce la sua dignità, anziché farlo sentire un peso e permette di creare percorsi di crescita e sviluppo».

«Opportunità da non trascurare – ha concluso – nella prospettiva di un’economia che quanto prima possa scrollarsi di dosso i danni del brusco rallentamento indotto dal Covid». (rrm)