La proposta di Legge di Mancuso e Fedele per istituire l’Osservatorio sull’Autismo

di MARIACHIARA MONACO – Creare un osservatorio per l’autismo, questo è l’obiettivo della Regione Calabria avallato dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso (Lega), e dal consigliere regionale Valeria Fedele (Forza Italia).

La proposta normativa, prevede infatti la nascita di un organismo per giovani e adulti, con disturbi dello spettro autistico. Un ruolo centrale è affidato alla promozione e alla diffusione di tale intervento, così da promuovere ed accrescere il livello d’informazione, assistenza, e soprattutto prevenzione.

La macchina regionale ha pensato all’Osservatorio come una squadra composta da professionisti del settore sanitario e socio – sanitario, con l’obiettivo primario di approfondire le più varie dinamiche legate al mondo dell’autismo, così da garantire un concreto e decisivo supporto agli utenti.

La proposta di legge, stabilisce inoltre, che entro il 31 marzo di ogni anno, l’Osservatorio dovrà presentare al Consiglio regionale, un rapporto sulle attività svolte, ma anche idee per poter migliorare il servizio, come contrastare, ad esempio, le più svariate discriminazioni dei soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico.

Questo progetto non comporta nuovi o maggiori oneri finanziari per il bilancio regionale, dunque non peserà sulle casse calabresi, ma al contrario, sarà istituito presso il competente dipartimento regionale, che si avvale delle proprie risorse interne.

«Soprattutto in un frangente di difficoltà economica che grava sulle famiglie e in particolare sulle aree del Paese più esposte alla crisi, occorre incrementare gli sforzi per l’inclusione sociale e per garantire i diritti fondamentali delle persone, rimuovendo ostacoli e discriminazioni», afferma il presidente del Consiglio regionale, nel presentare l’iniziativa».

I disturbi dello spettro autistico (DSA), rappresentano un ostacolo di tipo comunicativo che sfocia in una notevole difficoltà nello stabilire relazioni sociali, oppure nell’utilizzo del linguaggio in modo anomalo. La regione, si è mobilitata per far sì che questo “ostacolo” venga rimosso, e che le persone abbiano la possibilità di “conoscere” e di essere accompagnate, in questo cammino, rivolgendosi a professionisti preparati, senza guardare altrove. (mm)

 

Al via il Premio di Qualità del Corecom per filmati audiovisivi sulla povertà educativa

Il Corecom Calabria ha indetto la prima edizione del Premio di Qualità per filmati audiovisivi incentrati sul tema della povertà educativa.

Promosso di concerto con la Presidenza del Consiglio regionale, il Premio vuole promuovere iniziative di comunicazione volte a rafforzare il senso di identità culturale come volano per lo sviluppo del territorio e stimolo di studio e approfondimento per le nuove generazioni.

«Il Corecom Calabria promuove – ha spiegato il neo presidente Fulvio Scarpino – la prima edizione del ‘Premio di Qualità’ per filmati in grado di sensibilizzare la comunità nel contrasto a un allarmante fenomeno distorsivo che priva i giovani del diritto costituzionale all’apprendimento».

La delibera del “Comitato Regionale per le Comunicazioni” istitutiva del Premio (la n. 73 del 12 dicembre rinvenibile nel sito web del Corecom) stanzia 20mila euro per i quattro migliori filmati che dovranno essere consegnati entro il 29 dicembre.

I soggetti cui la manifestazione d’interesse è rivolta sono: a) “Fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici locali, regolarmente iscritti al “Registro degli Operatori della Comunicazione” e aventi sede legale in Calabria, con aree geografiche servite in Calabria, oppure con sede legale in altre regioni, purché con aree geografiche servite in Calabria”; “Organi di informazione locali iscritti al ‘Roc’ e aventi sede legale in Calabria, oppure con sede legale in altre regioni, purché, in entrambi i casi, diffondano con regolarità informazioni di interesse prettamente regionale o intraregionale riferite al territorio della Calabria”.

«Ci piace avviare la nuova stagione del Corecom-Calabria – ha spiegato Scarpino – con un’iniziativa di segno positivo, che vuole mettere in luce la qualità del sistema dell’informazione regionale e le sue migliori energie, a sostegno delle nuove generazioni e per fronteggiare le situazioni di disagio che affliggono le famiglie calabresi, sia in riferimento al livello di istruzione che all’accessibilità ai servizi di banda larga ultra veloce».

«L’iniziativa centra uno degli obiettivi che mi sono prefissato fin dal mio primo intervento in Aula – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso – e che è parte del ‘Piano della performance’ approvato dall’Ufficio di Presidenza: l’attenzione speciale ai giovani a cui dobbiamo garantire il diritto al futuro. Sostenendoli con puntuali supporti, nella sfida della transizione digitale che offre straordinarie opportunità».

«È un obiettivo, fra l’altro – ha concluso – che di recente ha visto il coinvolgimento della sede regionale dell’Istat, che ha analizzato il fenomeno della povertà educativa in Calabria, misurandone la gravità in ciascun territorio comunale. Inoltre, si realizza, con il ‘Premio di Qualità’, un’azione di valorizzazione del sistema regionale delle comunicazioni, richiamata anche dalla Carta costituzionale dei calabresi». (rrc)

Il Consiglio regionale approva proposta di legge a favore dei pazienti oncologici affetti da alopecia

di FRANCESCO RAO – La recente proposta di legge, promossa dal Consigliere regionale Luciana De Francesco e approvata durante i lavori dell’ultimo Consiglio, ha meritato anche la mia attenzione perché oltre a riflettere nello spirito della legge un nobile fattore culturale, riserva una straordinaria attenzione nei confronti di ogni singola persona affetta da alopecia per motivi oncologici.

Tutto ciò è un chiaro segnale va ben oltre il mero principio istituzionale, assegnato generalmente ad un provvedimento del Legislatore, in quanto, in questo specifico caso, l’intervento normativo anziché divenire un elemento con il quale si prescrive una limitazione dell’agire personale, rappresenta una vera e propria opportunità volta a incidere immediatamente sulla qualità della vita dei soggetti interessati, in modo particolare per quanti vivono le complesse fasi inerenti al percorso chemioterapico. Come si legge nella relazione illustrativa redatta dalla De Francesco, “il numero dei malati oncologici in Calabria cresce costantemente e non c’è una famiglia che non conti o che non abbia contato almeno un caso a sé vicino”.

L’affermazione riportata è davvero forte in quanto, molto spesso, noi calabresi siamo stati costretti non soltanto a vivere la malattia ma con essa abbiamo dovuto affrontare i viaggi della speranza per cercare fuori regione le migliori cure, sperando di vincere il male e poter riabbracciare la vita. Tante volte, oltre alla ricerca di cure è stato necessario fare anche i conti con altre difficoltà e tra esse, a seguito dei trattamenti terapeutici, vi è la perdita della maggior parte o di tutti i capelli. L’impatto della reazione farmacologica, mentre da una parte tende a curare il male, dall’altra devasta l’autostima della persona.

Come bene afferma il Consigliere, “l’impatto sulle donne, essendo i capelli l’espressione tipica della femminilità per eccellenza, ma anche sugli uomini” finisce per diventare un secondo male, ancora più potente e aggressivo. Molti anni addietro, l’oncologo Umberto Veronesi, intuì l’importanza della ricostruzione del seno a carico del Servizio Sanitario Nazionale per tutte quelle donne che avevano subito un intervento di mastectomia preventiva, notando come tale circostanza ha rappresentato per le dirette interessate un motivo in più per concentrarsi sulla guarigione e non sulla patologia, evitando di lasciare le evidenti cicatrici che spesso oltre a deturparne il corpo alimentavano ulteriori malesseri interiori.

Questa volta, la Regione Calabria, attraverso questa norma, manifesta una fortissima volontà tesa a migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, aprendo anche ad una collaborazione con le agenzie del terzo settore impegnate in tale ambito, fornendo un piccolo aiuto mediante un contributo economico da utilizzare per l’acquisto di una protesi tricologica al fine di sopperire alle conseguenze dovute ai trattamenti terapeutici previsti in questi casi specifici.

Nel concludere la relazione illustrativa, la firmataria della legge afferma: «siamo consapevoli che questa misura non può essere sostitutiva delle tante altre in materia di sanità che dovranno essere attuate, specialmente in tema di patologie oncologiche, ma, se un sistema sanitario pubblico capace di rispondere alle esigenze dei cittadini è fatto certamente di cure e servizi all’avanguardia, in una società civile, degna di essere considerata tale, sono molto importanti anche misure come questa. Bisogna comprendere quanto sia delicata la fase della vita che i pazienti oncologici devono affrontare nel sottoporsi alle cure, ed è fondamentale sostenere anche l’aspetto morale e psicologico di chi affronta una prova di vita così importante, quale la lotta al cancro».

Per quanto riguarda i benefici previsti, oltre all’attuale detrazione fiscale del 19%, riconosciuta al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, la spesa per l’acquisto della protesi tricologica potrà essere detratta fiscalmente allegando idonea documentazione, come previsto dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010, nella quale ha chiarito che la parrucca può rientrare tra le spese sanitarie detraibili se serve a rimediare al danno estetico provocato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave disagio psicologico nelle relazioni della vita quotidiana. In questa ipotesi – continua la De Francesco -, la parrucca svolge una funzione sanitaria a tutti gli effetti e può essere considerata a pieno titolo come qualsiasi dispositivo medico destinato dal produttore a essere usato per attenuare malattie o lesioni e messo in commercio con queste finalità. Per concludere, la presente legge si propone, inoltre, l’obiettivo di promuovere la creazione di una “Banca dei capelli regionale”, un organo al quale ciascun cittadino calabrese, in maniera del tutto volontaria, potrà donare periodicamente i propri capelli, che saranno destinati alla realizzazione di protesi tricologiche.

Quest’ultimo proposito potrà rappresentare un piccolo gesto di solidarietà, valore al quale i calabresi sono dediti, che sicuramente potrà essere fondamentale per donare una grande speranza a quanti vivono momenti di grande sofferenza. (fr)

In copertina, Luciana De Francesco

Gioco d’azzardo, Anci Calabria a Mancuso: Sospendere iter legislativo per modifica della norma

Il consiglio regionale di Anci Calabria ha chiesto al presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, la sospensione dell’iter legislativo per la modifica alle norme di contrasto al gioco d’azzardo patologico.

«Il Consiglio Regionale di Anci Calabria – riunitosi il 6 dicembre u.s. sotto la presidenza del componente anziano Giovanni Papasso (Sindaco di Cassano) – ha preso atto, tra gli altri argomenti trattati – viene spiegato nella lettera inviata al presidente del Consiglio regionale – che nell’ultima seduta il Consiglio Regionale stava apprestandosi ad esaminare ed apportare modifiche alla normativa di cui all’oggetto, dalle quali deriverebbe non solo un maggiore aggravio di responsabilità sulla figura del Sindaco in Calabria ma soprattutto si determinerebbero linee di condotta amministrativa sul tema inevitabilmente disomogenee con conseguente indebolimento del fronte di contrasto al fenomeno di che trattasi” si legge nella missiva indirizzata al consiglio regionale».

«Considerato, peraltro, che nella fattispecie le norme in esame attengono direttamente a profili operativi gravanti sui Comuni e sulla figura dei Sindaci e che in merito – anche in carenza di un C.A.L. da eleggersi – nessun parere è stato richiesto in particolare a questa Associazione che costituisce la entità rappresentativa dei Comuni ed autonomie locali – continua la lettera – l’organo dell’Associazione si è determinato di rivolgere alle SS. LL. richiesta di sospensione detta trattazione dell’argomento al fine di consentire un proficuo preventivo confronto con i Sindaci e di richiedere una apposita audizione che permetta di rappresentare ragioni ed argomenti utili a meglio considerare e definire la vicenda».

«Tanto dovevasi richiedere e rappresentare fiduciosi che verrà dato corso alle richieste avanzate e conseguente rinvio della trattazione nella seduta del Consiglio Regionale del 12 dicembre», conclude la nota. (rcz)

Lunedì in Consiglio regionale la Giornata della Trasparenza 2022

Lunedì 5 dicembre è in programma la Giornata della Trasparenza 2022, l’appuntamento annuale del Consiglio regionale della Calabria, che si rinnova secondo quanto previsto dal Piano integrato di attività e organizzazione (Piao), nell’apposita sezione dedicata al Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza 2022-2024. 

Si tratta di un evento organizzato allo scopo di favorire la partecipazione di tutti i soggetti a vario titolo interessati e coinvolti, nella discussione sulle best practices all’insegna della piena legalità

«La trasparenza – ha dichiarato il presidente dell’Assemblea calabrese, Filippo Mancuso – intesa come accessibilità totale ai dati e documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni, è il presupposto per garantire i diritti dei cittadini, promuovendo la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorendo ogni forma di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali   e sull’utilizzo delle risorse pubbliche». 

Interverrà il segretario e direttore generale del Consiglio Maria Stefania Lauria.

Introdurrà i lavori la responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (Rpct) del Consiglio regionale Dina Cristiani, che coordinerà gli interventi e trarrà le conclusioni della giornata. 

La relazione sullo stato di attuazione delle misure di trasparenza adottate nel corso dell’anno 2022, è affidata a Concetta Romeo, responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della società in house “Portanova S.p.A.”. 

In programma gli interventi di Angelo Maria Savazzi, presidente dell’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) del Consiglio regionale su: “Il Piao: impatto organizzativo, punti di forza e opportunità di integrazione”; Chiara Pollina (componente Oiv del Consiglio regionale del Lazio) su: “Il Piao e il valore pubblico”;  Lisa Zanardi (titolare Oiv monocratico del Ministero dell’Interno) su: “Il Piao e la trasparenza” e di Bruno Susio (presidente Oiv del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia) su: ‘Integrazione tra le diverse sezioni del Piao”. 

 «A questo appuntamento che si avvale dell’esperienza di altre Regioni – ha aggiunto il presidente Mancuso – annettiamo molta importanza, perché i suoi contenuti rappresentano una misura indispensabile per agevolare la comunicazione tra l’amministrazione, gli stakeholder e la comunità dei cittadini della Calabria, ma anche perché la trasparenza è la condizione di base per avere una buona amministrazione, aperta e al servizio del cittadino». (rrc)  

Il presidente Mancuso: A breve nomina del Garante regionale delle Persone con disabilità

«A breve, essendo scaduti i termini per la presentazione delle domande il 23 novembre, sarà indicato il Garante dei diritti delle persone con disabilità istituito con legge regionale nello scorso mese di agosto». Lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«È l’intera collettività – ha aggiunto – che deve prendersi carico delle persone con disabilità, sia per il dovere costituzionale della solidarietà che per non lasciare sole le famiglie con problemi a volte molto complessi e, in più, per rimarcare il valore positivo delle diversità. Anche la Calabria, a giorni, potrà contare sulla preziosa figura del Garante per i diritti delle persone con disabilità per analizzare in profondità ogni sfumatura relativa ad un settore spesso trascurato».

«La figura del Garante – ha concluso – appena entrerà in attività dovrà puntare a tutelare diritti, la dignità e il benessere delle persone con disabilità. Sarà un presidio fondamentale per la rete pubblica e privata impegnata quotidianamente a risolvere le tante problematiche che le persone con disabilità sono costrette ad affrontare». (rrc)

Autonomia differenziata, Lo Schiavo: A rischio il patto di solidarietà nazionale

con l’Autonomia differenziata, per il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo è a rischio «il patto di solidarietà nazionale». Per questo «le Regioni del Sud devono fare fronte comune. Io ho chiesto al presidente Occhiuto di fare sua la difesa dei diritti dei cittadini e la perequazione tra le Regioni e che questi concetti vengano cristallizzati in una posizione netta dalla quale discende poi ogni ulteriore discussione».

«Nei prossimi mesi – ha ricordato – il Consiglio regionale della Calabria dovrà affrontare forse una delle questioni più importanti del regionalismo italiano dal 1970 ad oggi: l’autonomia differenziata. Molte Regioni del Nord hanno chiesto di avere più funzioni ad esse delegate e quindi maggiore autonomia su una serie di settori strategici fondamentali per la vita dei cittadini. Il rischio è che si aprano ulteriori divari tra regioni ricche e regioni povere del Paese, come nel sistema scolastico o in quello sanitario».

«Il tentativo di alcune regioni ricche di trattenere sul proprio territorio il gettito fiscale che lì si ottiene – ha spiegato – non è altro che un modo per rompere il patto di solidarietà e di unità nazionale. Occhiuto, in quanto esponente di primo piano di un partito della maggioranza di centrodestra che governa il Paese, deve quindi utilizzare la filiera istituzionale di cui gode per mettere un freno ai suoi alleati di Governo, e in particolare alla Lega, rispetto a questi temi».

«Non possiamo permetterci una scuola su base regionale o una sanità regionale e infrastrutture regionali – ha proseguito –. Questo per un dato evidente e ben preciso: senza una solidarietà nazionale una regione povera come la Calabria potrà essere solo ancora più povera e sganciata dalla locomotiva del Paese. Non è meridionalismo stanco o il solito piagnisteo meridionale, bensì una questione di diseguaglianze, di diversi diritti di cittadinanza che dobbiamo scongiurare a tutti i costi. Su questo aspetto, il Consiglio regionale calabrese deve far sentire fino in fondo la propria voce».

«Se il presidente Occhiuto svestirà i panni di leader politico del centrodestra di Governo e tutelerà i diritti dei calabresi – ha concluso – noi saremo con lui; se, al contrario, romperà il fronte delle regioni del Meridione e quindi, indirettamente, aprirà una falla, facendo passare senza opporsi la secessione delle regioni ricche, noi faremo una protesta forte sia in Consiglio regionale che in tutta la società calabrese».  (rrc)

Lunedì si riunisce il Consiglio regionale: Odg l’Osservatorio contro le discriminazioni

Lunedì 28 novembre si riunisce il Consiglio regionale della Calabria. Quattro i punti all’ordine del giorno: la presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale del Pd Nicola Irto eletto al Senato; la proposta di legge “Disciplina della cremazione. Integrazioni alla legge regionale 29 novembre 2019, n.48 (Disposizioni in materia funeraria e di polizia mortuaria)”; la proposta di legge che istituisce l’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro e la proposta di legge sul “Riordino del sistema dei controlli interni e l’istituzione dell’Organismo regionale per i controlli di legalità”.

«È un’ottima notizia l’annuncio del ministro Salvini – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso – circa lo stanziamento pluriennale di 3 miliardi previsto dalla manovra economica approvata dal Governo per ammodernare la SS 106. E’un importante segnale d’attenzione per un’infrastruttura fondamentale finora fortemente trascurata. Adesso, in vista del suo rilancio e messa in sicurezza, è necessario che ciascun soggetto interessato, a partire dall’Anas, agisca rapidamente». (rrc)

 

Costa tirrenica devastata da mareggiate, Lo Schiavo: Regione chieda riconoscimento dello stato di calamità

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, ha chiesto alla Regione di chiedere il riconoscimento dello stato di calamità per la costa tirrenica devastata dalle mareggiate.

«L’ennesima mareggiata che si è abbattuta lungo la costa tirrenica calabrese – ha spiegato – benché i devastanti effetti fossero ampiamente prevedibili, ha causato ingenti danni e messo ancora una volta a repentaglio la sicurezza delle persone. Le immagini che in queste ore provengono dal Tirreno cosentino ma anche dal Catanzarese e dal Vibonese, in particolare da Nocera Terinese, Pizzo, Briatico e Tropea, restituiscono scenari apocalittici e indignano soprattutto alla luce dei mancati interventi e dei fondi disponibili per la mitigazione dell’erosione costiera che sono rimasti sostanzialmente lettera morta».

«Lo scrivevo già nel marzo scorso in un’interrogazione rivolta all’assessore Dolce in ordine agli interventi per la difesa delle coste – ha continuato Lo Schiavo –, denunciando la preoccupante impasse in materia da parte della Regione Calabria, la cui azione si disperde in un dedalo di competenze e pareri spesso inconcludenti. In questi mesi nulla è cambiato: non esiste ancora un vero Piano di gestione integrata delle zone costiere e si fa riferimento unicamente al Masterplan del 2014, ormai superato dai continui cambiamenti orografici del territorio. Neanche il Tavolo tecnico istituito allo scopo ha sortito effetti né risultano avviati interventi risolutivi nonostante gli ingenti investimenti destinati al ripascimento delle coste anche da parte dell’Unione europea».

«Che fine gli interventi in difesa del suolo a valere sui fondi Por – ha chiesto – che prevedono la messa in sicurezza di 43 chilometri di costa entro il 2023? Qual è lo stato di impiego dei finanziamenti previsti dall’Accordo di programma quadro 2016, nonché di quelli dell’Autorità di bacino distrettuale Appennino meridionale e di quelli direttamente riconducibili alla Regione come l’Fsc o il Por? Queste domande, poste otto mesi fa, restano ancora oggi tristemente valide».

«Eppure, il Dipartimento Lavori pubblici della Regione – ha ricordato – rispondendo all’interrogazione, aveva chiarito come vi siano a disposizione ben 108 milioni di euro per contrastare la minaccia delle mareggiate, più ulteriori 140 milioni di euro per interventi di sistemazione fluviale. Dunque c’è da chiedersi perché molti degli interventi attesi (come ad esempio quello relativo alla messa in sicurezza del lungomare di Nocera Terinese) siano ancora in fase di progettazione o solo parzialmente eseguiti. Il mare non aspetta la burocrazia regionale e il nostro litorale viene ancora devastato dalla sua incessante azione».

«Ora, di fronte alla nuova impetuosa mareggiata che ha portato distruzione lungo la costa (come a Briatico dove il porticciolo dei pescatori in attesa di interventi è stato letteralmente spazzato via con danni incalcolabili per quella marineria) – ha concluso – non resta che correre ai ripari e inseguire l’emergenza. La Regione Calabria almeno per una volta si faccia sentire rapidamente – conclude Lo Schiavo -: chieda il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le mareggiate delle ultime ore lungo la costa tirrenica». (rrc)

Consigliere supplente: ritirato il provvedimento a Palazzo Campanella

È mancato l’accordo in Consiglio regionale, già nella fase di discussione durante la riunione dei capigruppo, per varare il provvedimento che istituisce il “consigliere supplente” a coprire il posto del consigliere che diventi assessore. Anche se la maggioranza aveva i numeri per votare la norma, si è preferito rinviare pur tra i mugugni di Fratelli d’Italia (rimane così fuori l’attuale sindaco di Locri Giovanni Calabrese) e vari maldipancia in tutta la minoranza. 

Sull’iniziativa legislativa per introdurre l’incompatibilità fra consigliere regionale e assessore, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, ha riferito all’Aula la decisione assunta nella riunione della maggioranza che ha preceduto la seduta.

«La proposta legislativa – ha detto il Presidente Mancuso – dei gruppi di maggioranza, finalizzata a introdurre – anche in Calabria così com’è stato tranquillamente fatto in altre Regioni – l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore, poggia su solide basi costituzionali e statutarie.

«È una proposta che non comporta alcun aggravio di spesa, tantomeno un sovvertimento delle norme dello Statuto regionale, perché, qualora fosse approvato, il provvedimento legislativo non modificherebbe la previsione statutaria di 30 consiglieri e di 7 assessori che, infatti, rimane inalterata.

Si tratta, infatti, di una proposta di legge che, introducendo la figura del consigliere – supplente, attua un principio fondamentale dello Stato di diritto e delle democrazie liberali: l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore.

Tutto ciò, per distinguere nettamente la funzione di controllo e vigilanza, tipica del consigliere regionale, da quella gestionale che spetta all’assessore.

Tuttavia, pur essendo la proposta condivisa all’unanimità da tutta la maggioranza, proprio per affrontare, con maggiore serenità e in una logica di sistema le problematiche istituzionali, si è convenuto – nel corso di una riunione del centrodestra – di  riproporre, nei prossimi mesi, alle Commissioni competenti e all’Aula, l’iniziativa legislativa che introduce la figura del consigliere-supplente assieme a una serie di altre modifiche dello Statuto e del Regolamento, con l’obiettivo fondamentale di migliorare l’architettura istituzionale della Regione, per renderla più trasparente, democratica ed efficiente.

Ribadendo la giustezza politica e legislativa del provvedimento che intendiamo rinviare, auspico che tutte le forze politiche presenti in Aula, sui temi istituzionali e sulle questioni di più stringente attualità, si adoperino, per recuperare, nella fisiologica dialettica maggioranza-opposizioni, i tratti della leale collaborazione e della responsabilità, requisiti indispensabili per garantire alla Calabria realistiche prospettive di futuro».  (rrc)