ELEZIONI REGGIO / VIDEO: L’opinione dell’archeologo Daniele Castrizio

Calabria.Live intende offrire una serie di contributi di personalità reggine che esprimono la propria opinione sulle prossime elezioni comunali che si svolgeranno a Reggio il prossimo 20 settembre. Cominciamo con l’archeologo e grande conoscitore della civiltà magnogreca Daniele Castrizio che su Facebook non le ha mandate a dire ai candidati, stigmatizzando l’incredibile situazione in cui è precipitata la città e lanciando una serie di proposte che, a nostro avviso, dovrebbero essere tenute in considerazione dal futuro sindaco. (rrm)

Il programma per Reggio che nessuno dice …

Posted by Daniele Castrizio on Tuesday, 1 September 2020

ELEZIONI RC / Falcomatà apre a piazza Castello la campagna del centro-sinistra

È partita da piazza Castello, a Reggio, la campagna elettorale del centro-sinistra che punta alla riconferma del sindaco uscente Giuseppe Falcomatà. Tutte le undici liste della coalizione di centrosinistra si sono raccolte intorno al primo cittadino uscente. Insieme ai partiti tradizionali come Pd, Partito Socialista Italiano – A testa alta, Italia viva ed Articolo 1-Reggio Coraggiosa, sul palco si sono alternati anche i rappresentati delle delle numerose liste civiche schierate nel nome di un civismo e di una politica dal basso che è marchio distintivo dell’ultimo mandato elettorale. Così, la Svolta, S’intesi, Reset, Patto per il Cambiamento, Primavera Democratica, Reggio non si Lega (Bene Comune e Patto del Sud) ed Innamorarsi di Reggio sono scese in campo «per impedire l’avanzata delle destre populiste e leghiste nella città che, con grossi sacrifici di tutti, si sta riprendendo dagli effetti dei modelli nefasti produttori di sfasci economici e scioglimenti per infiltrazione mafiosa».

Proprio ai «colonizzatori» della Lega nord ed a quanti «si sono venduti per soddisfare le ambizioni di chi, fino a ieri, considerava i meridionali terroni e parassiti», il sindaco Falcomatà ha risposto a muso duro: «A loro diciamo che Reggio è dei reggini, di chi ha creduto in questa città, di chi ci investe, ci paga le tasse, ci manda i figli a scuola; non di chi è in scadenza, di chi è provvisorio. Reggio è nostra, di ognuno di noi. Noi, che conosciamo i domani che non arrivano mai. Noi che conosciamo la fatica, il sudore, il sacrificio. Noi ci siamo e ci saremo sempre perché Reggio è la nostra casa e non permetteremo a nessuno di provare a colonizzarla. Guai a chi tocca la nostra città».

Nel merito dei problemi, il sindaco non le ha mandate a dire: «Sui rifiuti si sta consumando un massacro ai danni di Reggio e dei reggini. Un boicottaggio che è iniziato a maggio con la chiusura, per oltre due mesi, delle discariche regionali e che da qualche giorno sta riprendendo a fatica. Ho sentito dire cose fuori dal mondo. I lavori della discarica di Melicuccà sono già iniziati e finiranno a novembre risolvendo definitivamente la questione grazie anche al passaggio dal Porta a porta spinto al conferimento misto».

«In questi anni – ha detto Giuseppe Falcomatà – abbiamo tracciato una strada, costruendo dalle macerie, lavorando sodo per dare un futuro certo a questa città. Abbiamo fatto tanti errori, molte cose potevano andare meglio altre potevano essere fatte prima. Proprio per questo non possiamo lasciare le cose a metà e abbiamo bisogno di un secondo tempo».

Ed ancora: «Contaminiamo la nostra città di questa energia positiva, andiamo a raccontare ai reggini la nostra idea di città, ascoltando le critiche ma dicendo chiaramente che la croce che poggiamo sulla scheda elettorale, dentro la cabina, non è soltanto un dovere civico. Ma serve a decidere se questa città deve andare avanti o tornare indietro, se questa città deve continuare a servire gli interessi di una comunità o tornare ad essere asservita a quegli interessi personali che l’hanno stuprata e offesa». Il voto di settembre, insomma, «serve a scegliere se, incrociando le spade della politica, debba vincere il nostro San Giorgio o Alberto da Giussano».

«Serve – ha detto Falcomatà – a scegliere chi una storia non ce l’ha o chi, come noi, ha una storia in comune, perché la storia, a fatica, la stiamo cambiando e lo stiamo facendo insieme alzando la testa ballando sotto la pioggia e aspettando l’arrivo dell’arcobaleno».

Poi, rivolgendosi ai tanti cittadini presenti in piazza Castello ed agli alleati sul palco, Giuseppe Falcomatà ha concluso: «Siete la migliore squadra che un capitano possa avere. Il sindaco non è un uomo solo al comando, il sindaco siete tutti voi, il miglior sindaco è ognuno di voi. Buona fortuna a tutti noi, ai nostri desideri, ai nostri sogni. Buona fortuna alla nostra città, facciamola vincere ancora una volta». (rp)

ELEZIONI RC / Nino Minicuci si presenta agli elettori del centro-destra

Conferenza stampa di presentazione del candidato di centro destra Nino Minicuci questa mattina presso la segreteria provinciale di Forza Italia a Reggio. Al tavolo con Minicuci l’on. Francesco Cannizzaro, i consiglieri regionali della coalizione Giacomo Crinò, Nicola Paris, Tilde Minasi, Giuseppe Neri, Giovanni Arruzzolo e Raffaele Sainato, con il coordinatore di Fratelli d’Italia Denis Nesci.

«Nino è un tecnico brillante – ha esordito Cannizzaro – un grande esperto della macchina amministrativa. Saprà dare le soluzioni concrete per Reggio Calabria, è la persona giusta al momento giusto per dare un volto nuovo alla nostra città. Bisogna archiviare al più presto la fallimentare gestione dell’amministrazione Falcomatà. Sei anni di nulla, ci vuole coraggio per richiedere la fiducia ai reggini. L’attuale sindaco parla di ‘colonizzatori e invasori’, ma chi sarebbero? I presenti a questo tavolo? Reggio è anche nostra, e vogliamo risollevare la città dai disastri che ha combinato Falcomatà”, il pensiero del coordinatore provinciale di Forza Italia».

Pieno sostegno e fiducia nelle qualità di Minicuci anche nelle parole di Crinò, Arruzzolo, Paris e Sainato. Neri si è soffermato sul ‘piano industriale’ che serve alla città per risollevarsi. «Si continua a buttare fumo negli occhi ai cittadini. Parliamo delle fasce deboli, del debito confrontiamoci su questi temi e non scendiamo sul personale» ha detto Tilde Minasi. 

Sulla deludente gestione da parte dell’attuale amministrazione ha parlato anche Denis Nesci. «Falcomatà parla di invasori, ma ha distrutto una città. Nonostante abbia avuto sei anni chiede ancora un secondo tempo. Non c’è più motivo per dare tempo a chi ne ha avuto senza coglierlo».

In chiusura di conferenza l’intervento di Minicuci. Il candidato sindaco ha risposto in modo chiaro e perentorio a chi gli chiedeva se si sente un leghista. «Non ho nessuna tessera di partito da ben 45 anni. Sono il candidato sindaco di tutta la coalizione e sarò il sindaco di tutti i reggini».

Ritorno alla normalità, difesa della città e rilancio della stessa con una visione strategica a medio-lungo termine. Minicuci ha spiegato in sintesi il programma del centrodestra: «Dobbiamo tornare alla normalità e far sì che il cittadino non sia più suddito e andare con il cappello in mano negli uffici per ottenere in autorizzazione. Servono tempi certi, c’è bisogno di snellire la macchina amministrativa. Non ho bisogno di studiare, vengo da 46 anni di esperienza, so già cosa devo fare».

Debito nelle casse comunali e attribuzione delle funzioni  alla Città Metropolitana due passaggi importanti per il candidato sindaco: «Se entro settembre arriveranno i fondi annunciati io sarò il primo a ringraziare il governo, ma ho i miei dubbi e comunque il debito rimarrà e sarà comunque enorme. Non so come ha fatto l’attuale amministrazione ha passare da 110 milioni a quasi 400 milioni di debito nonostante negli anni siano arrivati 220 milioni che in teoria avrebbero dovuto sistemare la situazione. Sull’attribuzione delle funzioni ho già parlato con la Governatrice Jole Santelli, ci ha assicurato che entro pochi mesi la Regione darà le funzioni alla Città Metropolitana, passaggio fondamentale per organizzare e attuare un serio sviluppo. Cosa che l’attuale amministrazione non ha mai fatto. Tutti uniti vinceremo e lo faremo già al primo turno», ha detto chiudendo Minicuci.  (rp)

REGGIO, NOSTRE PROIEZIONI SUL SINDACO
AVANTI MINICUCI, PERDE QUOTA FALCOMATÀ

Quali sono le previsioni sulle elezioni comunali del prossimo 20 settembre a Reggio? Calabria.Live è in grado di proporre uno studio riservato che non è assolutamente un sondaggio, ma che tiene conto dell’andamento storico delle elezioni a Reggio Calabria dal 2014 ad oggi (comunali, politiche, europee, regionali), del numero delle liste e dei candidati, della riproposizione degli uscenti, dai trend più recenti dei partiti nazionali. Sono proiezioni che fotografano la situazione alla data odierna e derivano dall’elaborazione di dati reali, per fornire il trend attuale di questa consultazione elettorale.

Emerge, dallo studio, il ballottaggio praticamente certo tra Minicuci e Falcomatà, con il primo in vantaggio sul sindaco uscente. Exploit di Angela Marcianò che, con il suo potenziale 10% favorito dal voto disgiunto, costringerebbe i due principali antagonisti a rinunciare alla vittoria al primo turno. La coalizione di Minicuci (centrodestra) si attesterebbe tra il 41 e il 45%, mentre quella di Falcomatà (centrosinistra) si attesterebbe tra il 34 e il 38%. La partita dunque si giocherebbe tutta al secondo turno con esiti del tutto imprevedibili. Sulla percentuale di votanti, lo studio prevede la partecipazione intorno a 84mila elettori su quasi 147mila (57%): alle regionali ha votato il 52,38% (mentre alle europee ci fu il dato più basso in assoluto: 41%). Quindi ci dovrebbe essere una sostanziale percentuale di astenuti (+8%), rispetto alle precedenti consultazioni (65%).

C’è uno metodo “scientifico” in questo studio elettorale, che – ripetiamo – non è basato su intenzioni di voto, né è frutto di un’indagine demoscopica, ma analizza dati reali messi a confronto. Le variabili sono così numerose che niente può essere dato per scontato, per cui lo studio serve solo a indicare le “tendenze” attuali e offrire un quadro esclusivamente previsionale, utile per i candidati e per gli elettori.

Le potenzialità delle coalizioni e delle liste singole dei nove candidati possono essere così riassunte:

Coalizione Falcomatà  34-38%, trainata dalla lista PD che potrebbe ottenere un buon 18%, anche se inferiore al 22% delle recenti Regionali.

Coalizione Minicuci   41-45%, trainata dalle tre liste principali, Forza Italia (potenzialmente al 16%), Fratelli d’Italia (potenzialmente al 10%) e Lega (potenzialmente al 7% e indebolita dalla lista espressione del Sindaco).

Coalizione Marcianò 5-9%;

Lista 5Stelle   3-4%;

Coalizione Pazzano  2-4%;

Lista Davi  1-3%;

Lista Putortì 0,2-1%;

Lista Tortorella 0,2-1%;

Lista Siclari 0,2-1%.

Un’annotazione di rilievo va al voto disgiunto. L’eventuale exploit della Marcianò, che si sta caratterizzando come una candidata fuori dagli schemi e trasversale, colpirebbe in eguale misura Falcomatà e Minicuci che verosimilmente potrebbero andare sotto i voti raccolti dalle rispettive liste.

In questo caso, Minicuci viaggerebbe tra il 40 e il 44%, Falcomatà tra il 32 e il 36%, Marcianò tra l’8 e il 12%.

Ma la strada è ancora lunga, lunghissima, e tutto può accadere. (rp)

 

REGGIO, L’INCOGNITA DELL’ASTENSIONISMO
IL “SUICIDIO” DEM: RINUNCIANO A CROTONE

Sono 75 i comuni della Calabria in cui si andrà al voto i prossimi 20 e 21 settembre per il rinnovo dei consigli comunali. Gli occhi sono ovviamente puntati sui due capoluoghi: Reggio e Crotone. Ieri a mezzogiorno è scaduto il termine di presentazione delle liste e da oggi si entra in campagna elettorale. Una campagna che non sarà semplice e che si preannuncia ricca di colpi di scena.

A cominciare da Crotone, dove i dem hanno di fatto rinunciato a presentare una lista con il simbolo, data la disputa che si era scatenata fra il segretario cittadino Antonella Stefanizzi e il commissario provinciale Franco Iacucci. È il segnale più evidente dei mal di pancia che affliggono la sinistra e di cui abbiamo riferito qualche giorno fa (vedi calabria.live del 17 agosto).  Alla fine nella città pitagorica ci sono quattro candidati a sindaco e venti liste.

Ben diversa la situazione a Reggio dove i candidati a sindaco sono nove, ma la vera partita se la giocano in tre: il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà per il centro-sinistra, appoggiato da dieci liste, sei civiche e quattro di partito, il “candidato di salvini” Nino Minicuci, ex segretario generale del Comune di Genova, prima avversato dal fu oco amico ispirato dal deputato forzista Francesco Cannizzaro e oggi giubilato da tutto il centro-destra come “miglior candidato possibile” e la proposta innovativa di Angela Marcianò, forte di quattro liste, sempre civiche, che si pone come alternativa contro la tradizionale alternanza destra-sinistra. La Marcianò, proprio ieri sera a Reggio, all’Hotel Eubea, ha incontrato i giornalisti e distribuito il suo programma: 100 pagine delle cose da fare per Reggio Comune e Città Metropolitana. Dopo tante manifestazioni di invidia, rancore, gelosia, ai reggini viene offerto un vero programma che è serio e potrebbe creare qualche imbarazzo ai due contendenti dati per certi al ballottaggio.

La vera incognita è l’astensionismo. Il candidato della Lega, imposto dall’alto da Salvini, non è stato accolto con entusiasmo dai reggini e molti elettori del centro-destra hanno dichiarato che diserteranno le urne piuttosto che votare per Salvini. Anche il dietrofront di Cannizzaro e il ritiro del proposito di non presentarsi di alcuni consiglieri uscenti di Forza Italia quando fu annunciata la candidatura di Minicuci, non ha certo aiutato a rasserenare le acque del centro-destra che, partito con la vittoria a tavolino, oggi rischia di dover contare impreviste defezioni nel proprio elettorato.

Ed è qui, tra gli indecisi e gli intenzionati a disertare le urne che l’ex assessore della prima Giunta Falcomatà, Angela Marcianò, già forte di suo di svariate migliaia di voti personali, potrebbe tentare l’azzardo e fare lo sgambetto a uno dei due favoriti (Falcomatà o Minicuci)La Marcianò ha un solo nemico: il tempo. Le manca il tempo per percorrere le periferie, le strade dello struscio, i quartieri popolari, incontrare la gente, le associazioni di categoria e convincere  della bontà del suo programma che ha molte cose per sedurre i reggini. È un disegno che parte da un progetto identitario basato su sei punti, dove risaltano la Magna Graecia, il bergamotto di Reggio Calabria (la sua lista ha per simbolo il fiore di zagara) e la bellezza di Reggio smarrita, che occorre a tutti i costi ritrovare. (s)

LO SFOGO DI EDUARDO LAMBERTI CASTRONUOVO CON I REGGINI

Eduardo Lamberti Castronuovo

Affida a un video, una sorta di lettera aperta al popolo reggino, il suo sincero quanto amaro sfogo di reggino deluso: Eduardo Lamberti Castronuovo, fino all’ultimo candidato in pectore per la coalizione di centro-destra, è stato “sacrificato” per la ragion politica.

https://drive.google.com/file/d/1urSkcjpdYRdr1Vcq9JM0-2fe4ehBW3Wc/view

SALVINI PERDE IL “NORD” E I CONSENSI
MA VUOLE IMPORRE IL SINDACO A REGGIO

di SANTO STRATI – La Lega perde il suo aggettivo “Nord” che diventa incompatibile con la presunta (e presuntuosa)  conquista del Mezzogiorno e Salvini con quest’operazione si gioca un bel po’ di consensi. I “nostalgici” di Bossi e della Padania non nascondono il proprio livore e la secessione (anche se è esagerato chiamarla così) comincia a delineare contorni difficilmente recuperabili. La lenta parabola discendente di Matteo Salvini, irrefrenabile, dopo quest’ultima “trovata” (ne avesse azzeccata una dalla scorsa estate!) però incredibilmente si scontra con l’inspiegabile accondiscendenza del centro destra reggino che accetta supinamente i suoi continui diktat e la costante rivendicazione di avere il diritto di indicare il candidato sindaco di Reggio. Ma quale diritto? Chi gliel’ha dato? Risposta facile facile: Berlusconi e la Meloni per evidenti opportunità politiche, ma totale cecità per le cose che riguardano Reggio e, in gran parte la Calabria. Un sindaco leghista a Reggio è un bell’ossimoro che nessuno, a Reggio, riesce a mandar giù neanche con una super granita al bergamotto di Reggio Calabria, le cui proprietà miracolose in medicina non finiscono di stupire: è proprio un rifiuto netto, senza distinguo di persone o individui (e con totale rispetto per Minicuci), ma è che appare evidente che si è perso completamente il senso della realtà. Bastano i numeri per dire cosa esprime il centro-destra a Reggio: per la Lega Tilde Minasi (che si è detta pronta a “sacrificarsi” se occorre) ha preso 2.288 voti e in tutta la circoscrizione Sud ha preso appena il o9,18% dei voti (19.926) contro il 16%  di Fratelli d’Italia (34.712 voti) e kil 15,94% di Forza Italia (34.601 voti). Di cosa stiamo parlando? Di un partito che non “esiste” e che non è radicato (e come potrebbe?) nel territorio e non ha – con tutto il rispetto per le persone che si sentono coinvolte – non ha rappresentanti di spessore. Ovvero, in grado di esprimere concretezza di programmi, raccogliere autentico consenso, stimolare gli elettori a recarsi alle urne.

Con queste premesse il suicidio annunciato del centro destra fa gongolare il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà che vede crescere ogni giorno di più consenso in assenza di alternative serie. Non è questa la sede di valutare i cinque anni e passa della sindacatura Falcomatà, ma, tra luci e ombre, appare evidente che qualche segno positivo c’è. Ci sarebbe voluto un po’ più di coraggio (e forse qualche consigliori più attento) ma le trappole in cui si è cacciato Falcomatà (prima su tutte la spazzatura) avrebbe potuto aggirarle in modo diverso. Se i reggini lo vorranno nuovamente sindaco, lo si capirà nel pomeriggio del 21 settembre.

Intanto, dobbiamo assistere alla caduta dei cocci del centro-destra che dimostra stupidità e ignoranza, se continua a sostenere con capo piegato le oltraggiose imposizioni di Salvini. Il quale ha ben altri problemi per la testa che non il capoluogo dello Stretto: certo un sindaco leghista lo aiuterebbe non poco a far digerire l’autonomia differenziata che in autunno Veneto, Lombardia ed Emilia -Romagna rivendicheranno nuovamente come irrinunciabile viatico alla stabilità del segretario leghista. Salvini si sta giocando – con buone garanzia di insuccesso – il suo futuro politico e dovrebbe dimenticarsi della Calabria (che non gli appartiene e difficilmente riuscirà mai a “colonizzare”) lasciando il campo libero ai reggini. In grado di scegliersi da soli (anche con una sorta di primarie tra esponenti della società civile) l’antagonista di Falcomatà. Perché – sia chiaro – non crediamo che Falcomatà voglia vincere facile, per assenza di avversari: gli serve un antagonista con cui confrontarsi e combattere. È il sale della democrazia, il confronto, non  le cazzate salviniane che lasciano il tempo che trovano.

Sia chiaro che non è una questione esclusivamente reggina o locale: il sindaco della Città Metropolitana di Reggio per la Calabria dovrà giocare un ruolo fondamentale su molti campi: la Zes, il Porto di Gioia Tauro, l’Aeroporto dello Stretto, solo per fare qualche esempio, e non sarà una passeggiata. I calabresi, questo, devono tenerlo a mente. Il 20 settembre è un appuntamento che travalica l’ambito comunale, nell’ottica di un piano di sviluppo che coinvolge tutta la regione. E non riusciamo a spiegarci l’asettico atteggiamento della Santelli in questa incredibile impasse in cui è finito il centro-destra.

L’auspicio è che si facciano avanti con una lista civica le persone perbene della Città e siano pronte a confrontarsi sui progetti, sui programmi, sulle priorità. È dell’altro ieri un video su Facebook di Angela Marcianò con cui l’ex assessore della prima giunta Falcomatà annuncia che si candiderà. Senza spiegare con chi, con quale progetto, con quali idee. Sembrava il video di una teenager che condivideva il suo compleanno con gli amici. Ma chi cura l’immagine dei candidati a Sindaco? Il mago Forest? Ma c’è qualcuno che ancora può pensare che i reggini siano una massa di stupidi che si lasciano abbindolare da un sorriso o da promesse improbabili? Evidentemente, sì. A cominciare da Matteo Salvini. “Capitano”, nello Stretto non è aria, ci pensi bene… (s)