Sabato a Reggio arriva Enrico Letta insieme a Bersani e Speranza

Sabato 17 settembre, a Reggio, alle 17.30, a Piazza Duomo, è in programma l’incontro promosso dal Partito Democratico calabrese a cui parteciperà Enrico Letta insieme a Pier Luigi BersaniRoberto Speranza.

Al centro dell’incontro, le proposte del PD per il Mezzogiorno, la lotta al caro energia, i programmi sul lavoro ed il salario minimo, il sostegno all’occupazione giovanile, il tema della parità salariale, della sanità, della transizione ecologica, l’attività di rilancio infrastrutturale della Calabria attraverso i fondi del Pnrr.

Saranno presenti, insieme al Segretario regionale del Partito Democratico Nicola Irto, capolista nel collegio plurinominale al Senato, i candidati alle elezioni politiche del Pd Mimmo Battaglia, Nico Stumpo e Francesco Pitaro, oltre ai Dirigenti del Partito Democratico provinciale e cittadino di Reggio Calabria. (rrc)

Garzaniti (Noi Moderati): In Calabria ci sono giovani ferocemente “meritocratici”

Caterina Garzaniti, giovane avvocato e candidata al Senato della Repubblica (Noi Moderati) nel Collegio Plurinominale Calabria con Noi Moderati, ha evidenziato come in Calabria ci siano «giovani ferocemente meritocratici, che certamente non intendono sopravvivere con il cosiddetto “Reddito di Cittadinanza”, ma piuttosto vogliono essere parte attiva della società, impegnandosi nella formazione e nella ricerca di un lavoro adeguato alle loro competenze e capacità».

«Ragion per cui, investire sulle capacità dei più giovani – ha evidenziato – diventa una priorità dal momento che il livello di istruzione è uno degli aspetti che più contribuisce a determinare la stabilità economica delle persone».

«È, dunque evidente che famiglia, lavoro e scuola – ha ribadito – sono il focus principale del programma di governo di “Noi Moderati”; una proposta politica il cui voto resta il più utile di tutti, anche per affermare il valore del dialogo su questi temi così urgenti».

Garzaniti si dice convinta che all’Italia serva «un Governo che sappia fare delle scelte, anche scelte difficili. Serve avere un governo che sia stabile, che funzioni e dia risposte ai cittadini. E noi siamo, nella coalizione di centrodestra, quella forza di più partiti che si uniscono con una proposta comune e che si assume il compito futuro, nel caso di vittoria, di “garante dei conti e della crescita” attraverso una buona politica fatta di progetti fattibili e amore verso i territori. Ed infatti, non può immaginarsi sviluppo per l’Italia senza sviluppo al Sud».

«La mia campagna elettorale è, ad esempio – ha spiegato – impostata sul tema di un utilizzo del Pnrr inteso come opportunità di crescita, facendo leva su progetti che diano rilievo alla “territorializzazione” delle risorse, impedendo così ai giovani calabresi di lasciare la loro terra di appartenenza. Per ottenere questo risultato, il Pnrr deve dare vita ad interventi infrastrutturali per la rete ferroviaria, viaria, logistica, portuale e aeroportuale; consentire la costruzione di nuovi istituti, nuove palestre e mense scolastiche; realizzare la ristrutturazione e l’innovazione degli edifici esistenti per una scuola che diventi più inclusiva, costellata di next generation labs, ovvero spazi destinati alla formazione delle professioni digitali del futuro, onde risolvere l’annoso problema del collegamento tra scuola e mondo del lavoro, in un’ottica di continuità e collaborazione che rappresenta il vero punto di forza di una politica avveduta e produttiva».

 

A Lamezia Venerdì Coldiretti Calabria incontra i candidati delle coalizioni dei partiti

Venerdì 16 settembre, a Lamezia Terme, Coldiretti Calabria, nella sua sede, ha organizzato una sequenza di incontri con i candidati delle coalizioni e partiti politici nei collegi uninominali e plurinominali della Regione Calabria.

«Nel corso dell’ iniziativa – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto – alla quale interverranno dirigenti e soci, Coldiretti illustrerà e consegnerà ai candidati un documento con le priorità da affrontare con immediatezza. Sarà per i temi che si tratteranno – prosegue – nello stile di Coldiretti un confronto pressante, autorevole e concreto e sicuramente proficuo anche perché, il protagonismo dell’agricoltura e dell’agroalimentare e le politiche da attuare rappresentano, per la nostra Regione, questioni decisive per l’economia,il lavoro, la crescita e lo sviluppo».

La capacità di resilienza e rinascita delle aziende agricole,agroalimentari e zootecniche – conclude Coldiretti – dipenderà dalle misure rapide e concrete che verranno messe in campo dalla nuova classe politica che scaturirà dal verdetto delle urne dopo il 25 settembre. (rcz)

Il programma

ore 10.00 – Enza Bruno Bossio, Nicola Irto, Francesco Pitaro, Dalila Nesci

11.30 – Mario Occhiuto, Fulvia Michela Caligiuri

13.00 – Ernesto Magorno

15.00 – Wanda Ferro, Fausto Orsomarso,

16.30 – Tilde Minasi, Domenico Furgiuele, Simona Loizzo,

L’OPINIONE / Antonio Errigo: L’astensionismo è la peggiore sconfitta per i calabresi

di ANTONIO ERRIGO – Qualche tempo fa, proprio dalle pagine di Calabria.Live, invitavo gli aventi diritto al voto – con particolare attenzione ai giovani di Calabria – a non astenersi dall’andare a votare, sostenendo che l’astensionismo è la peggiore sconfitta per i calabresi.

Allora si doveva esprimere il proprio consenso per le elezioni amministrative per la guida della Regione Calabria a seguito della improvvisa e prematura scomparsa di Jole Santelli. Argomentavo diffusamente il mio suggerimento ad esercitare con coscienza e volontà un diritto costituzionale. Tra qualche giorno siamo tutti chiamati nuovamente alle urne e questa tornata elettorale sarà ancora più importante per molti aspetti.

Le elezioni politiche infatti non solo, per la prima volta, determineranno l’elezione di un numero di parlamentari inferiore rispetto al passato – 400 eletti alla Camera dei Deputati e 200 eletti al Senato della Repubblica – ma avranno luogo durante una delle più complesse fasi storiche che sta attraversando l’Italia ed il mondo intero. Rispetto a questo scenario, di cosa abbia necessità il Mezzogiorno d’Italia ne sono colmi gli archivi di Stato, delle Regioni, dei Comuni e delle realtà amministrative territoriali decentrate.

Ci si chiede però cosa si aspettano i cittadini calabresi dal prossimo Esecutivo. Credo nulla di più e nulla di meno di quanto aspettassero prima d’oggi, eccezione fatta per la rapida allocazione su progetti immediatamente cantierabili delle preannunciate risorse a valere sui fondi del Pnrr. Contestualmente però sarebbero auspicabili una serie di misure come ad esempio: il potenziamento dei componenti degli organici che in Regione (e mi riferisco alla sede territoriale ma anche ad una sede europea a Bruxelles) sono chiamati alla difficilissima sfida di implementare e rendicontare l’utilizzo di dette risorse (contrastando in ogni modo e maniera “assalti” malavitosi); una risoluzione alle annose questioni legate alla sanità; la messa in sicurezza e l’ampliamento degli impianti sportivi pubblici e privati esistenti o da realizzare nelle cinque province della Regione Calabria, favorendo gli impianti asserviti alle scuole di ogni ordine e grado, Its e università.

E ancora, in ragione delle ben note ricchezze storiche, archeologiche, artistiche, paesaggistiche sarebbe importante valorizzare le attività culturali, il turismo marittimo e montano. Inoltre ritengo che in Calabria la portualità e logistica – comparti nevralgici per qualunque economia – meritino più attenzione politica e amministrativa volta a creare sviluppo sostenibile. Mi auguro che il Presidente della Regione Calabria possa considerare prioritarie queste questioni sottoponendole ai ministri del prossimo Governo affinché si adoperino per cooperare con il Governo regionale in maniera fattiva e concreta.

Andare a votare, in fondo, non è solo una questione di “tifo”. Andare a votare significa esercitare un diritto per poter beneficiare di una azione politica volta all’interesse collettivo. E Dio solo sa quanto la Calabria abbia bisogno di qualcuno che prenda a cuore gli interessi di tutti noi… (ae)

Brugnaro (Coraggio Italia): Occorre finire le grandi opere che si stanno facendo in Calabria

«Oltre ai grandi discorsi, occorre finire le grandi opere che si stanno facendo in Calabria, soprattutto bisogna portare la dorsale informatica che consente di avere la connettività, e garantire ai bambini di oggi di avere un futuro in questa regione». È quanto ha dichiarato Luigi Brugnaro , presidente di Coraggio Italia, all’Agenzia Dire, nel corso del suo tour elettorale a Reggio Calabria.

«È un concetto che vale per tutti a maggior ragione al Sud. La Silicon Valley è stata realizzata in una valle, e voi avete le valli, avete i cervelli, i genitori di oggi devono pensare a un futuro per i prossimi vent’anni, non alla convenienza dell’amico che promette e basta», ha aggiunto il sindaco di Venezia.

Coraggio Italia – ha poi evidenziato il presidente di Coraggio Italia – «si è alleato con gli altri per una sfida nazionale, noi sappiamo che è un inizio, non abbiamo un’ambizione di traguardo, ma pensiamo invece di iniziare un consolidamento e l’abbiamo già fatto presentandoci alle elezioni regionali. Come Coraggio Italia in Calabria abbiamo preso il 5,7%, Lupi ha preso il 4%».

«Sul reddito di cittadinanza – ha spiegato – riteniamo che non debba essere abolito, ma modificato, oggi costa 10 miliardi di euro all’anno. Lasciamo 3 miliardi per sostenere le persone che hanno problemi davvero, che non riescono a lavorare o per le persone che perdono il lavoro senza una loro colpa. I sette miliardi che restano diamoli ai giovani sotto i trent’anni, togliendo tutte le tasse e contributi, in maniera tale che a un lavoratore dipendente sotto i trent’anni, i contributi figurativi li paga lo Stato e gli altri finiscono nelle buste paga». (rrc)

 

Gualtieri (Noi Moderati): Porre al centro la dignità della persona

Oreste Gualtieri, alle elezioni Politiche del prossimo 25 settembre candidato al Senato nel collegio plurinominale della Calabria con “Noi Moderati”, ha ribadito l’importanza di «porre al centro la dignità della persona e la sua credibilità. Il senso del fare, il senso del bene comune».

Gualtieri, crotonese, farmacista, vice Presidente di Federfarma Crotone, membro del consiglio Direttivo dell’Ordine dei Farmacisti di Crotone e coordinatore provinciale per Crotone di “Noi con l’Italia”, ha una idea romantica della politica e annuncia di voler «creare, diffondere e condividere una visione ispiratrice, creare entusiasmo e motivazione attraverso l’arte della comunicazione; trasmettere fiducia e credibilità, una vera e propria “Cultura del Noi”, dove nessuno è migliore dell’altro e dove tutti operano per lo scopo e il bene comune».

Argomentando sullo schieramento con cui è candidato, Gualtieri definisce “Noi Moderati” «una colazione che mette insieme identità, valori, storie diverse che si accomunano rispetto ad una visione, ma dove ognuno porta il proprio contributo, questa è la nostra forza, forza di fare associazione, forza di mediare di spiegare, sono proprio le diversità dei partiti che si trasformano in positività.

Se si vuole assicurare il vantaggio competitivo, si deve rinforzare la catena del valore e per far questo, è necessario prestare la massima attenzione agli uomini, ovvero il fattore umano, sulla capacità di soddisfare i bisogni umani di riconoscimento, vivere in linea con i propri valori, in parole povere a rinforzare l’autostima delle persone.

Penso che la saggezza, l’intuito e l’esperienza di questa nostra coalizione, di questi nostri uomini politici, sta proprio nel mettere insieme modi e visioni opposte dei rispettivi partiti, capire che sono proprio le diversità le vere ricchezze di questa nostra coalizione per ritornare a governare il nostro territorio».

Insistendo sul concetto di “visione comune”, Gualtieri pone l’accento sull’intento di dare vita a «una coalizione che possa fare una politica concreta “del buon senso”, una politica ragionata, di coscienza e di responsabilità, perché chi fa una politica concreta ha il dovere di assumersi la responsabilità, di mediare, di agire e di decidere».

Poi conclude: «A “Noi Moderati” piace coinvolgere gli altri ad intraprendere nuove strade, creare grandi opportunità di crescita, nuove sfide eccitanti proprio come la mia, dunque una vera e propria politica moderna». (rkr)

Perciaccante (Ance Calabria): Campagna elettorale abbandoni slogan e si focalizzi su lavoro ed economia

Il presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno e Isole di Ance, Giovan Battista Perciaccante, ha ribadito la necessità di affrontare, in campagna elettorale, i temi dell’economia e del lavoro, non per slogan ma attraverso programmi ed azioni concrete, sia di natura congiunturale, legati alle emergenze in atto, che di respiro strutturale guardando agli anni a venire ed al futuro del Paese e dei territori.

«Quello che occorre evidenziare in premessa – ha detto il presidente Perciaccante – è il peso del contributo fornito dal settore delle costruzioni alla crescita record registrata dal Pil lo scorso anno (+6,6%), che dà lavoro a 1,4 milioni di persone, che oltre l’80% degli acquisti effettuati dal settore riguarda il Made in Italy, che 1 miliardo di euro investito nelle costruzioni genera effetti pari a 3,5 miliardi e crea 15.500 posti di lavoro e che il settore e la sua lunga e articolata filiera rappresentano circa il 20% del Pil, considerando tutte le attività collegate (ricomprese quelle immobiliari)».

«Quello che serve nell’immediato – ha aggiunto – è affrontare le emergenze per non arrestare la ripresa in atto nonostante un quadro internazionale di notevole complessità ed indeterminatezza circa i tempi di possibile ricomposizione e ritorno ai normali scambi economici e di mercato. Dopo più di 10 anni di crisi, infatti, che ha provocato una drastica riduzione del fatturato (-35%) e una perdita di 160.000 imprese e 600.000 posti di lavoro, il settore è finalmente ripartito. Questa ripresa, però, rischia di essere bruscamente interrotta da una drammatica crisi di liquidità determinata dal caro materiali e dal blocco delle cessioni dei crediti fiscali».

A giudizio del presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno e Isole di Ance, Giovan Battista Perciaccante in via prioritaria «occorre sbloccare con immediatezza la cessione dei crediti fiscali per tutti i lavori già contrattualizzati; perdurando l’attuale stato di cose, le imprese impegnate in lavori agevolati dai bonus edilizi rischiano di chiudere. Dare immediata attuazione alle misure già adottate (Compensazioni 2021 e DL Aiuti) pagando subito le imprese costrette ad attendere dai 6 ai 18 mesi prima di riuscire ad incassare le somme dovute per il cosiddetto caro materiali dalla Pubblica Amministrazione a causa di una macchina burocratica lenta e farraginosa. Nello stesso tempo serve mettere in atto misure in grado di attenuare gli impatti del caro energia in uno con la introduzione di un meccanismo strutturale di revisione prezzi, semplice ed automatico».

A giudizio del presidente Perciaccante, inoltre, occorre «dare rapida attuazione agli investimenti e alle riforme previste nel Pnrr senza rimettere in discussione l’impianto complessivo perché rappresenta un’occasione senza precedenti non solo per le ingenti risorse messe in campo ma soprattutto per gli obiettivi che si intende raggiungere entro il 2026: recuperare le conseguenze economiche della crisi pandemica e rimuovere le debolezze che impediscono lo sviluppo del Paese, quali la vulnerabilità ai cambiamenti climatici, gli squilibri sociali e territoriali e la scarsa produttività, favorendo la transizione ecologica e digitale».

«A tal fine – ha concluso – potrebbe risultare utile favorire la creazione di strutture regionali snelle di coordinamento della messa a terra del Pnrr per ridurre gli effetti della endemica scarsa capacità amministrativa». (rcz)

Caro bollette, Di Maio (IC) rilancia l’allarme degli imprenditori calabresi: proponiamo un decreto ad hoc

Il leader di Impegno Civico e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è intervenuto il merito all’allarme sul  caro bollette lanciato nei giorni scorsi da Confapi, Confindustria, Cna, Coldiretti e alcuni imprenditori calabresi, tra cui Filippo Callipo e Antonino De Masi, dichiarando al Corriere della Calabria che «proponiamo un decreto ad hoc e l’azzeramento dell’iva sui beni primari».

Con il sostegno «a Impegno Civico, gli italiani – ha proseguito Di Maio – avranno subito un decreto Taglia-Bollette, con lo Stato che copre l’80% dei consumi energetici quantomeno per l’ultimo trimestre dell’anno, accompagnato dal tetto massimo al prezzo del gas a livello europeo che chiediamo da tempo e dall’azzeramento dell’Iva per i beni di prima necessità, farmaci e prodotti per l’infanzia. I nostri candidati stanno dando tutto il supporto possibile, sia per aiutare chi è più in difficoltà sia per spiegare quali sono le iniziative che abbiamo messo a punto per evitare il tracollo economico di imprese e famiglie».

«La destra e gli altri avversari politici – ha accusato Di Maio – ignorano quest’emergenza e preferiscono la propaganda. La ragione è chiara: si sono resi conto di quanti danni stia facendo la loro scelta di causare una crisi di governo in questo difficile momento e cercano di spostare l’attenzione su altro».

«Per i nostri candidati – ha aggiunto Di Maio – parlano i fatti e l’impegno costante nel territorio calabrese. Nel luglio 2016, a Reggio Calabria, da vicepresidente della Camera, intervenni a un’iniziativa di piazza organizzata dalla nostra Dalila Nesci, oggi sottosegretaria per il Sud e la coesione territoriale: denunciammo un potente sistema di potere, di relazioni tra politica e ’ndrangheta. Insieme, in questi anni, abbiamo portato avanti battaglie concrete contro le cosche e per la difesa della legalità, in Parlamento e nelle città calabresi». 

Inoltre, «una volta al governo», anche grazie all’impegno della sottosegretaria Nesci «abbiamo destinato alla Calabria – ha ricordato il ministro Di Maio – circa 330 milioni, tra Pnrr e Fondo complementare, per le nuove strutture dell’assistenza territoriale, per la sicurezza degli ospedali e l’ammodernamento tecnologico. Tra l’altro, siamo riusciti a garantire ai cittadini calabresi 180 milioni in tre anni, con l’obiettivo di agevolare l’uscita della regione dal Piano di rientro dal disavanzo sanitario, per favorire l’assunzione di nuovi medici, infermieri e Oss, soprattutto nei reparti con maggiori bisogni». (rrm)

Falvo (Noi Moderati): Dare pari dignità a famiglie calabresi e al territorio

Il candidato alla Camera di Noi ModeratiEnnio Falvo, ha ribadito la necessità di «dare pari dignità alle famiglie calabresi e al nostro territorio».

«Ho pienamente fiducia –  ha spiegato – nel Presidente Occhiuto, a cui ho segnalato ad esempio  i problemi della circolazione stradale,  quasi inesistente dai  paesi aspromontani e della piana di Gioia Tauro. Bisogna agire tutelando in agricoltura i nostri prodotti, che oggi vengono premiati a livello internazionale per la loro qualità ma che allo stesso tempo non ricevono le stesse attenzioni commerciali. Bisogna aumentare certamente l’offerta di posti letto regionale con una copertura omogenea dell’intero territorio e sollecitare anche il potenziamento dei voli internazionali e di voli nazionali in aeroporti come Reggio Calabria e Crotone».

«Rafforzare il porto di Corigliano – ha rimarcato – per una maggiore commercializzazione e ovviamente valorizzare l’enorme patrimonio naturale dell’intera Calabria. Dobbiamo rappresentare un modo diverso di fare politica, vicino alla gente e tra la gente, fortemente mossi da una formazione cattolica e per un amore verso il popolo e la nostra bellissima terra». (rrm)

In copertina, Gaetano Quagliarello e Falvo

Bevilacqua (Noi Moderati): Vogliamo un’Italia che investa sui giovani

Francesco Bevilacqua, capolista nel proporzionale al Senato di Noi Moderati, ha ribadito come «“Noi Moderati” (la coalizione che raggruppa “Italia al Centro – Toti”, “Noi con l’Italia – Lupi”, Coraggio Italia – Brugnaro” e Udc”) ha puntato su tutto ciò affidandosi all’Italia che funziona, alla buona amministrazione con donne e uomini che hanno già dimostrato capacità e coraggio nella propria vita».

«Ma la battaglia delle battaglie – ha evidenziato Bevilacqua – è la libertà di scelta nell’educazione, e per questo chiediamo autonomia e parità scolastica. Non dimentichiamo anche il difficile momento per tutte le famiglie colpite dai rincari dovuti all’inflazione e al caro-energia. Oggi per l’istruzione dei propri figli una famiglia può detrarre dal proprio reddito solo 800 euro. Come centrodestra chiediamo che si possa arrivare a una detrazione almeno sino a 1600 euro: fare sacrifici per far studiare i propri figli non vuol dire solo investire sul futuro della propria famiglia, ma costruire quello di tutta la società».

Dalla scuola ai giovani il passo è breve: «vogliamo un’Italia sempre che scommetta sul futuro – ha evidenziato – sui progetti, sui sogni delle nuove generazioni – insiste -. Perché ciò si concretizzi è necessario puntare sul contrasto alla dispersione scolastica e al fenomeno dei Neet (Not in education, employment or training), sull’introduzione della formazione capacitante per agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro e il raggiungimento dell’indipendenza economica e sul superamento del mismatch di competenze fra domanda e offerta di lavoro investendo sulle materie digitali e legate alla transizione energetica».

Nelle sue idee non manca la sempre attuale questione del divario salariale tra uomini e donne. «Rappresenta ancora un grave problema sia in Italia sia negli altri 26 Paesi dell’Unione europea – l’analisi di Bevilacqua – dove la differenza nella retribuzione è in media del 36,7%. Oltre alle misure di contrasto al gender gap, vogliamo rafforzare la ricerca medica di genere e promuovere la partecipazione femminile alle lauree tecnico –  scientifiche attraverso borse di studio, campagne informative e workshop nelle scuole primarie e secondarie».

E poi il nodo rifiuti. «L’Italia – ha concluso Bevilacqua – paga ogni anno l’assenza di una strategia di riciclo e smaltimento efficiente. Nonostante diverse regioni siano in linea con la media europea, in Italia sono presenti solo 37 termovalorizzatori contro i 96 attivi in Germania e i 126 della Francia. Non sono solo numeri, dobbiamo costruire nuovi termovalorizzatori, parallelamente, debellare il problema delle discariche abusive». (rrm)