FORESTAZIONE, LA RICCHEZZA CALABRESE
TRE PARCHI E MIGLIAIA DI ETTARI DI BOSCO

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La forestazione è la vera industria calabrese. Una dichiarazione, quella del segretario generale di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, che fa comprendere l’importanza di valorizzare e proteggere un settore che rappresenta la «più grande ricchezza» della Calabria.

La nostra regione, infatti, può vantare tre Parchi nazionali – quello del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte – che, insieme al mare, sono un autentico e inestimabile tesoro che il mondo ci invidia. Ma non si tratta solo di tesori, perché questi elementi, messi insieme, sono una carta vincente per il turismo. Basti pensare ai numeri da record che Tropea ha raccolto nel periodo delle feste di Natale e di capodanno, o dei tantissimi turisti che scelgono la Calabria per passare le vacanze estive o invernali.

La forestazione, dunque, può essere, insieme al turismo, il motore di rilancio della Calabria. Ma, prima di tutto, si devono risolvere le tante criticità che questo settore deve affrontare.

«In una regione con migliaia di ettari di bosco, ricca di risorse idriche ma fragile e interessata dal dissesto idrogeologico, è strategico fare attività di manutenzione e prevenzione», ha detto Sapia, nel corso dei lavori del Direttivo della Fai Cisl Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia, evidenziando come «serviranno investimenti e strategie regionali che mettano al centro il presidio umano, il lavoro della forestazione e bonifica tramite un immediato ricambio generazionale».

«Non è possibile innestare nuove politiche per una transizione ecologica e sicurezza del territorio se non si mette al centro il tema del lavoro ben retribuito e contrattualizzato – ha proseguito – garanzie finanziarie e immediato turn over in particolare nella forestazione calabrese. È necessario maggiore confronto e partecipazione per coltivare una Forestazione 2.0, innovativa, capace di valorizzare in modo sostenibile le risorse naturali, rendere nuovamente attrattive le aree interne che continuano a spopolarsi di generazioni».

Il segretario, insieme a Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl, già a dicembre 2022, avevano denunciato la mancanza di attenzione, da parte del Governo, per la forestazione nella legge di bilancio: «il tema dei tagli alla forestazione calabrese purtroppo non è una novità, ma la manovra del Governo è un’opportunità imprescindibile per salvare il comparto: siamo al fianco dei lavoratori e della Regione nel denunciare l’insufficienza delle risorse stanziate, emersa anche all’assemblea nazionale dei delegati Cisl, e ribadiamo che gli investimenti mancati nella cura del suolo e delle foreste si traducono sempre in costi moltiplicati per tutta la collettività».

«Servono modifiche e correzioni – hanno denunciato Rota e Sapia – attraverso il confronto e la concertazione con il Governo nazionale, la Regione, i gruppi parlamentari, e va messa in campo una visione riformatrice del settore coinvolgendo gli enti strumentali e le strutture competenti. In Calabria si contano ormai poco più di quattromila lavoratori forestali, gran parte monoreddito e con un’età media di circa 60 anni, conseguenza della legge del 4 agosto 1984, n. 442, un vero e proprio unicum che, nella sola Calabria, impedisce il necessario ricambio generazionale. Servono investimenti in prevenzione, cura del territorio e attività di rimboschimento da governare tramite il confronto e la buona contrattazione, mentre invece continuiamo a constatare l’abbandono delle aree interne, l’eccessiva cementificazione e il conseguente incremento del dissesto idrogeologico».

Un appello che non è stato ascoltato. Le risorse, infatti, sono insufficienti. Le risorse finanziarie sono pari a 50 milioni, «una cifra preoccupante – hanno detto Russo e Sapia, a dicembre – la più bassa degli ultimi anni, che non potrà garantire sia quelle attività di forestazione annuali che quelle finalità di sostegno all’occupazione stabilite nel decreto del 1993 in cui era previsto anche il finanziamento per i forestali calabresi. Pertanto, per l’anno 2023 le risorse statali e regionali attualmente messe a bilancio non potranno assicurare la normale tenuta del settore».

Ad unirsi al coro di indignazione, per il trattamento riservato alla forestazione calabrese, sono anche i segretari generali di Flai Cgil e Uila Uil, Caterina Vaiti e Pasquale Barbalaco: «440 milioni di euro per quattro anni sono insufficienti per il settore della forestazione».

È il 28 gennaio 2023. «Per l’anno 2023 sono previsti solo 60 milioni di euro totali da parte dello Stato», hanno rilevato i sindacalisti, evidenziando come «nonostante  l’impegno e le risorse messe a bilancio dalla Regione – hanno spiegato – pari 56 milioni di euro, non sarà possibile né garantire il normale svolgimento delle attività di prevenzione, in una regione perennemente interessata dal rischio del dissesto idrogeologico come la Calabria, né le coperture finanziarie per garantire le retribuzioni degli stipendi degli stessi lavoratori».

«Tutto questo – hanno aggiunto – in un contesto contraddistinto da una debolezza strutturale del comparto idraulico-forestale calabrese, composto per lo più da una forza lavoro monoreddito, con una età media avanzata e prossima al pensionamento, dovuta alla legge n. 442 del lontano 1984 che, per la sola Calabria, impedisce nuove assunzioni in questo comparto».

«L’attuale disposizione finanziaria, che ci preoccupa molto, mortifica un intero settore e la dignità degli addetti, non tenendo conto del valore del presidio umano e del lavoro forestale e sicurezza del territorio», hanno concluso i sindacalisti.

A confermare la gravità della situazione, il presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli: «il comparto della forestazione rischia il default».

«Alcune centrali a biomassa legnosa in Calabria hanno interrotto la produzione, e la chiusura riguarderà a cascata tutti gli impianti anche di altre regioni, compromettendo seriamente la tenuta dell’intero indotto dell’industria boschiva» ha spiegato Napoli, sottolineando come questo avrà impatto in Calabria, «che è la prima in Italia per estensione forestale con i suoi 700.000 ettari di patrimonio boschivo».

«L’assenza di un monitoraggio costante delle risorse forestali – ha proseguito – alimenterà il rischio concreto di incendi con conseguenti dissesti idrogeologi e gravi danni all’ambiente. Occorre un intervento immediato del governo per garantire la continuità produttiva e i benefici a essa connessi».

Una situazione che non è più sostenibile, che rappresenta un vero e proprio delitto nei confronti non solo della forestazione, ma anche nei confronti della Calabria, che continua a essere messa da parte o completamente dimenticata. (rrm)

 

Flai, Fai e Uila Calabria: Serve urgente confronto su riforma del Sistema della bonifica calabrese

Caterina VaitiMichele SapiaPasquale Barbalaco, rispettivamente segretari generali di Flai CgilFai CislUila Uil Calabria, hanno ribadito l’urgenza di avviare un «pragmatico confronto sulla riforma del sistema della bonifica calabrese tra gli attori più rappresentativi del comparto e le Istituzioni».

Nella lettera inviata all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, al dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo, al dirigente generale del Dipartimento Forestazione, Domenico Pallaria, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e al presidente dell’Urbi-Anbi Calabria, Rocco Leonetti, i sindacalisti hanno evidenziato come occorra «definire una riforma regionale condivisa a sostegno del settore agricolo, a tutela del territorio e delle comunità, e per la valorizzazione delle professionalità del personale dipendente».

«Serve costruire un “sistema bonifica” al servizio delle varie agricolture presenti nei territori della regione – hanno ribadito – coerente con la struttura idrografica calabrese, rispettoso della morfologia e della fragilità del territorio, finalizzato ad un virtuoso utilizzo della risorsa idrica, resiliente alle sfide della transizione ambientale, ai cambiamenti climatici e fenomeni di siccità».

«Un sistema imperniato sulla certezza delle risorse finanziarie e sulla sostenibilità economica – hanno detto nella lettera – capace di salvaguardare i livelli occupazionali e le future prospettive d’impiego, sennonché il ruolo attivo e quotidiano del lavoro delle maestranze. Pertanto, al fine di evitare ulteriori confusioni e preoccupazioni tra i lavoratori degli Enti consortili, sarà strategico e non più rinviabile un impegno comune per superare, tramite una nuova riforma, quelle incertezze che attualmente ruotano attorno al lavoro di chi si occupa con responsabilità e competenza di mettere in sicurezza il territorio e garantire all’agricoltura servizi basilari e innovativi».

«Inoltre, si ribadisce che, non serviranno semplici modifiche di denominazione o veloci riformulazioni perimetrali – hanno proseguito Vaiti, Sapia e Barbalaco – ma definire una efficace ed efficiente riorganizzazione degli Enti consortili tramite una programmazione di lungo periodo». 

«Pertanto, le scriventi ribadiscono l’urgenza – hanno concluso – di un confronto sulla riforma dei Consorzi di bonifica calabresi, in una logica di riorganizzazione, tesa a favorire l’efficientamento gestionale e amministrativo, la qualità dei servizi, l’aumento delle superfici irrigabili, la sostenibilità ambientale, investimenti e lavoro di qualità ed una semplificazione burocratica coerente con i principi sanciti dalla Conferenza Stato-Regioni, tenendo in forte considerazione il concetto del presidio territoriale e dei bacini idrografici assieme al rafforzamento dei servizi, sostegno alla partecipazione e al confronto sociale». (rcz)

Sapia (Fai Cisl) e Fortunato (Terra Viva): Valorizzare eccellenza agroalimentare per il lavoro e il territorio

Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl CalabriaFrancesco Fortunato, presidente di Terra Viva Calabria, hanno evidenziato come «iniziative che valorizzano le produzioni biologiche e agroalimentari di qualità del Made in Calabria, partendo proprio dalle abitudini alimentari dei ragazzi, rappresentano un segnale importante sia in senso economico che culturale e sociale».

Sapia e Fortunato hanno espresso apprezzamento per il progetto su iniziativa della Vicepresidente con delega all’Istruzione Giusi Princi e dell’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, di incentivare le mense biologiche nelle scuole calabresi, con un investimento di cinque milioni di euro.

«Un progetto – hanno spiegato – che favorirà ulteriormente sia l’educazione alimentare sia la riscoperta di sapori e prodotti locali, se si penserà a sostenere l’incentivo al consumo biologico nelle scuole anche durante le ore di ricreazione, come anche un maggiore coinvolgimento delle aziende agricole e famiglie interessate sul territorio. Abbiamo a disposizione un vero e proprio patrimonio agricolo e agroalimentare, cuore della dieta mediterranea, che significa anche interazione, paesaggio, tradizioni, ambiente e lavoro».

«Specie in un momento così delicato come quello attuale, cogliere le opportunità del Pnrr e valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari può essere la chiave per il riscatto di intere comunità e molte aree agricole e rurali. L’agricoltura biologica – hanno proseguito Sapia e Fortunato – rappresenta un segmento produttivo che, nella nostra regione, continua ad acquisire sempre più rilevanza, attraendo nuovi imprenditori agricoli. Ma restano criticità da affrontare insieme, facendo rete e tramite il confronto sociale, come le difficoltà legate alla logistica, commercializzazione, limiti culturali, fenomeni di caporalato, lavoro nero e riduzione della manodopera». 

«Altro tema – hanno aggiunto – che riteniamo di straordinaria importanza è la sicurezza sui luoghi di lavoro in agricoltura, non si può parlare di produzioni biologiche e di qualità se non è garantito il diritto ad avere un lavoro sicuro nei campi e sui luoghi di lavoro. Pertanto, sarà fondamentale, assieme alle sfide riguardanti la commercializzazione e consumo delle produzioni di qualità dell’agroalimentare del Made in Calabria, concentrarsi e investire nel confronto regionale per affrontare il tema del lavoro agricolo di qualità, definendo un apposito Protocollo e luogo di confronto permanente che metta al centro il contrasto a tutte le forme di lavoro irregolare e sostegno al tema della salute e sicurezza».

«Riteniamo – hanno concluso Sapia e Fortunato – che i tavoli di confronto siano strategici per acquisire maggiore consapevolezza delle identità e criticità, delle buone esperienze green e innovative e del valore della persona e del territorio. Il confronto, per noi della Cisl, rappresenta la vera strategia per sostenere nuovi modelli di agricoltura sostenibile attraverso un vero e proprio connubio tra tradizione e innovazione, modernizzazione e digitalizzazione, capace anche di innescare quel necessario processo di ricambio generazionale, sia per la parte imprenditoriale che per la manodopera agricola». (rcz)

Sapia (Fai Cisl): Serve ridefinire un Piano straordinario prevenzione e manutenzione del territorio

«Ribadiamo che definire un Piano straordinario di prevenzione e manutenzione del territorio, rimboschimento delle aree interne e ammodernamento delle infrastrutture irrigue è strategico per favorire in Calabria il benessere ambientale, occupazionale e sociale». È quanto ha dichiarato Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria, nel corso del Consiglio generale svoltosi a Bagnara Calabra.

I lavori si sono aperti con la relazione del Segretario Generale della Fai regionale Michele Sapia che ha rivolto gli auguri di buon lavoro alla Segreteria della Fai Cisl di Reggio Calabria per l’elezione di Antonino Zema a Segretario Generale – prende il posto di Romolo Piscioneri, attualmente Segretario Generale della Cisl di Reggio Calabria – e Elena Murdica e Francesco Ferraro quali componenti di Segreteria.

«Oggi è una importante opportunità – ha dichiarato Sapia – per socializzare il bilancio consuntivo del lavoro svolto assieme in quest’anno difficile segnato da violenze, crisi e pandemia, proiettandoci nelle prossime sfide e attività. Ribadiamo come anche in occasione dell’attuale Legge di stabilità, la nostra Confederazione ha scelto la strada della responsabilità e del dialogo. Una Manovra che è necessario migliorare e per cui, insieme alla Federazione nazionale, abbiamo chiesto che vengano riconfermate le risorse statali per il settore forestale calabrese. La Calabria, che potremmo definire “territorio green” per molteplici aspetti, necessita di più consapevolezza, programmazione e nuove prospettive considerato l’elevato disagio sociale e perenne allerta rossa per maltempo».

«Sulla riforma del sistema consortile regionale – ha proseguito – riteniamo fondamentale tener conto della coerenza idrografica e delle diverse agricolture calabresi. Il confronto, la contrattazione e la partecipazione sono la strada maestra per fare sindacato, per tutelare i lavoratori e le loro famiglie, con responsabilità facendo rete e sostenendo proposte per il lavoro di qualità e la sicurezza, che in agricoltura, nella zootecnia, industria alimentare e pesca si traduce in produzioni di qualità».

Il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota ha dichiarato: «La nostra Federazione è al fianco della Cisl nel leggere luci e ombre della Manovra del Governo, senza pregiudizi. Abbiamo riconosciuto tanti aspetti in linea con le richieste del sindacato, come il potenziamento dell’assegno unico, l’estensione degli sconti in bolletta, la detassazione degli accordi di produttività, la riduzione del cuneo sul lato lavoro, la decontribuzione per le stabilizzazioni e le assunzioni di giovani, o il miglioramento dei congedi parentali, però vogliamo stare nei tavoli di confronto e batterci per migliorare le cose che non vanno, a cominciare dall’estensione dei voucher anche in agricoltura: questo strumento va lasciato per il lavoro accessorio di studenti e pensionati, mentre al resto dei lavoratori stagionali deve essere applicato il contratto, che già garantisce ampia flessibilità alle imprese ma prevede tutele imprescindibili su formazione, maternità, welfare, previdenza, malattia».

«Altro aspetto fondamentale – ha continuato – è il finanziamento della forestazione calabrese: ci stiamo battendo per un emendamento che corra ai ripari, perché il comparto in regione è passato dai 130 milioni del 2017 ai 10 milioni previsti dal Pnrr sul 2023, e non è possibile così prevenire il dissesto idrogeologico né tutelare foreste e aree interne. Infine, a livello più generale – ha concluso il leader della Fai Cisl nazionale – chiediamo più impegno sulle politiche per il Mezzogiorno: si rischia di tornare in recessione, invece possiamo e dobbiamo evitarlo con più investimenti sulle infrastrutture, sui servizi, sull’occupazione dei giovani, sulle fonti energetiche, più efficienza nella gestione del Pnrr, e una lotta serrata al lavoro nero e alle agromafie che incentivano la concorrenza sleale».

Ha concluso i lavori del Consiglio Generale il Segretario Generale dell’Usr Cisl, Tonino Russo: «Nell’Assemblea dei delegati e dei pensionati, svolta lo scorso 15 dicembre a Roma, la Cisl guidata dal Segretario Generale Luigi Sbarra, ha indicato un pacchetto di proposte migliorative, attraverso un percorso di corresponsabilità che guardi oltre la Legge di Bilancio e dia forma a un “progetto Paese” qualificato su investimenti e riforme».

«Nella nostra regione ci sono 300mila famiglie sulla soglia o oltre la soglia della povertà – ha concluso –. Come calabresi dobbiamo pretendere gli stessi livelli essenziali delle prestazioni in tutto il Paese: sanità, infrastrutture, collegamenti, servizi. Proseguiamo, l’interlocuzione avviata con la Giunta regionale, per dare risposte alle attese e alle necessità della Calabria, dei disoccupati, dei precari, dei lavoratori, delle famiglie». (rrc)

 

Fai Cisl: Nella Legge di Bilancio manca attenzione per forestazione calabrese

Il segretario Generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota e il Segretario della Federazione calabrese, Michele Sapia, hanno denunciato come nella Legge di Bilancio «vi è, senz’altro, la mancanza di attenzione verso il comparto idraulico forestale, in particolare quello calabrese, che dal 2017 ad oggi è passato da un finanziamento di 130 milioni di euro ai 10 milioni previsti dal Pnrr per il 2023».

«Il tema dei tagli alla forestazione calabrese – hanno aggiunto i due sindacalisti – purtroppo non è una novità, ma la manovra del Governo è un’opportunità imprescindibile per salvare il comparto: siamo al fianco dei lavoratori e della Regione nel denunciare l’insufficienza delle risorse stanziate, emersa anche all’assemblea nazionale dei delegati Cisl, e ribadiamo che gli investimenti mancati nella cura del suolo e delle foreste si traducono sempre in costi moltiplicati per tutta la collettività».

«Servono modifiche e correzioni – hanno denunciato Rota e Sapia – attraverso il confronto e la concertazione con il Governo nazionale, la Regione, i gruppi parlamentari, e va messa in campo una visione riformatrice del settore coinvolgendo gli enti strumentali e le strutture competenti. In Calabria si contano ormai poco più di quattromila lavoratori forestali, gran parte monoreddito e con un’età media di circa 60 anni, conseguenza della legge del 4 agosto 1984, n. 442, un vero e proprio unicum che, nella sola Calabria, impedisce il necessario ricambio generazionale. Servono investimenti in prevenzione, cura del territorio e attività di rimboschimento da governare tramite il confronto e la buona contrattazione, mentre invece continuiamo a constatare l’abbandono delle aree interne, l’eccessiva cementificazione e il conseguente incremento del dissesto idrogeologico».

1«Chiediamo al Governo e a tutte le forze parlamentari e politiche – hanno concluso i leader della Fai-Cisl nazionale della Fai-Cisl regionale – di sostenere in Commissione e in Aula l’emendamento alla Legge di bilancio per il finanziamento della ‘prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico in Calabria’ per garantire le giuste risorse al comparto forestale». (rcz)

 

Sapia (Fai Cisl): Consorzi di Bonifica come fulcro della lotta al dissesto idrogeologico

Il segretario generale di Fai Cisl CalabriaMichele Sapia, ha evidenziato come «i Consorzi di Bonifica possono avere un ruolo straordinario per l’economia locale, le persone e il territorio, ma è necessario far emergere il loro ruolo come fulcro della lotta al dissesto idrogeologico, per la sicurezza delle comunità, lo sviluppo sostenibile del comparto agricolo, la gestione virtuosa delle risorse ambientali, come quelle idriche, e per nuove politiche energetiche».

Sapia, aprendo il convegno organizzato dalla Federazione regionale Acqua, territorio, persone: la bonifica calabrese nell’era della transizione ecologica e dell’agricoltura sostenibile, svoltosi al Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide a Cassano all’Ionio.

Al centro del confronto, l’importanza dei lavoratori della bonifica e degli addetti idraulico-forestali, che per Sapia «dovranno essere il braccio operativo per una vera transizione ecologica, mettendo al centro il valore del presidio umano, della contrattazione di secondo livello, del lavoro e della formazione», ma anche l’urgenza di «voltare pagina, assicurare salari e sicurezza al personale dipendente che, anche a fronte di difficoltà, tagli e ritardi, ha garantito servizi agli agricoltori e alle comunità».

La Fai Cisl calabrese ha ribadito la necessità di aggiornare il piano di assetto idrogeologico regionale, fermo da oltre vent’anni, ed avviare un piano straordinario di manutenzione e modernizzazione delle dighe, impianti idrici e altre opere sull’intero territorio calabrese, con l’ausilio di materiali innovativi, ulteriore forza lavoro e nuove tecnologie digitali. Non è casuale il luogo scelto per l’incontro, «visto che – ha ricordato Sapia – nella Piana di Sibari, la più estesa pianura della regione, attraversata dal fiume più lungo, il Crati, le attività di bonifica hanno reso fertile quella che un tempo era una palude, riportando alla luce i resti di strutture antiche e, nel 2013, rendendo nuovamente agibile il Parco archeologico colpito dall’esondazione del fiume».

All’incontro sono intervenuti tra gli altri Nadia Penna, ricercatrice di Ingegneria Idraulica-Ambientale dell’Università della Calabria, il Direttore della Direzione regionale dei Musei della Calabria e Direttore del Parco Archeologico di Sibari, Filippo Demma, la Presidente della VI Commissione consiliare “Agricoltura e Foreste, Consorzi di bonifica”, Katya Gentile, i Presidenti regionali di Confagricoltura e Cia, Alberto Statti e Nicodemo Podella, il Vicepresidente di Coldiretti Calabria Fabio Borrello, il Presidente dell’Urbi-Anbi Calabria Rocco Leonetti, l’Assessore regionale alle Politiche Agricole, Risorse Agroalimentari e Forestazione, Gianluca Gallo, e il Segretario Generale della Cisl Calabria, Tonino Russo.

Russo, in particolare, ha rilanciato l’appello a promuovere sinergie tra istituzioni, associazioni datoriali e parte sindacale per rivisitare l’attuale sistema della bonifica calabrese, restituendo al settore una mission chiara e obiettivi specifici, a favore dello sviluppo e della sicurezza del territorio, riconoscendo il giusto tributo per i servizi erogati: «Abbiamo a disposizione i fondi del Pnrr, un’occasione irripetibile, in cui saranno fondamentali le competenze per la messa a terra dei progetti e per spendere bene le risorse».

Ha concluso i lavori il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha sottolineato che «in Italia 9 comuni su 10 sono a rischio idrogeologico, non facciamo innovazione sulle reti idriche e disperdiamo il 30% delle risorse idriche, mentre gli altri Paesi europei si fermano all’8%, inoltre solo l’11% delle acque piovane viene raccolto. Le recenti alluvioni che hanno causato danni e vittime, o la grande siccità che ha colpito il Paese questa estate, sono due facce della stessa medaglia, la crisi climatica, che va affrontata anche ponendo i lavoratori dei Consorzi di bonifica al centro della programmazione economica e della transizione ecologica ed energetica».

«A livello nazionale – ha aggiunto Rota – abbiamo 200 mila km di canali e 754 impianti idrovori che contribuiscono all’85% del cibo made in Italy, bisogna valorizzare questo patrimonio anziché lasciarlo in balìa delle fazioni politiche, per questo stiamo richiamando l’attenzione su quelle che chiamiamo con orgoglio ‘tute verdi’, i lavoratori dell’agroalimentare, della bonifica, della forestazione. Il nostro messaggio è chiaro: per uscire dalla logica emergenziale e governare i cambiamenti climatici in maniera strutturale serve il protagonismo delle parti sociali, con un’azione concertata tra sindacati, enti, imprese e istituzioni per garantire infrastrutture adeguate, progetti condivisi e investimenti su capitale umano e nuove tecnologie, ed è molto positivo che il confronto svolto oggi abbia lanciato alcune prime riflessioni sulla possibile riforma dei Consorzi calabresi», ha aggiunto il sindacalista.

La Fai Cisl ha avviato quest’anno una serie di confronti in tutte le regioni in occasione del centenario della bonifica integrale: «Un’opportunità – ha spiegato Rota – per dare maggiore riconoscimento economico, contrattuale e sociale ai lavoratori del settore, che è sempre più strategico non solo per i servizi garantiti all’agricoltura ma anche per la tutela dell’ambiente e per la produzione di energia pulita, ad esempio con pannelli fotovoltaici galleggianti che non consumano suolo agricolo, ma dalla politica dobbiamo pretendere serietà su tutti i fronti: basta con le riforme calate dall’alto, senza concertazione, basta con le stabilizzazioni a singhiozzo, dal retrogusto elettorale, e basta con i casi, che purtroppo sono attuali anche qui in alcuni Consorzi calabresi, di lavoratori senza stipendio per mesi».

«Ci auguriamo – ha concluso Rota – che il governo nascente sappia veramente lavorare in un clima di unità, e con il pragmatismo che serve, per valorizzare l’autogoverno agricolo del settore della bonifica e considerarlo al centro delle politiche agroalimentari, ambientali ed energetiche». (rcs)

 

Il 18 ottobre al Museo della Sibaritide il convegno regionale di Fai Cisl Calabria

Si intitola Acqua, Territorio, Persone. La bonifica calabrese nell’era della transizione ecologica e dell’agricoltura sostenibile il tema del convegno in programma il 18 ottobre, al Museo Nazionale della Sibaritide di Cassano allo Ionio, organizzato da Fai Cisl Calabria.

L’evento fa parte di una serie di iniziative regionali, all’interno di un programma della Fai Cisl, in occasione dei cento anni dalla nascita della bonifica moderna, che si concluderanno con una giornata nazionale.

«Un importante occasione di confronto su un comparto che riteniamo strategico», ha dichiarato il segretario Generale della Federazione regionale Michele Sapia.

«La bonifica riveste in Calabria un ruolo fondamentale per le tante attività a supporto del settore primario – ha spiegato – in una regione dove l’agricoltura garantisce livelli occupazionali maggiori rispetto alla media nazionale. Inoltre, la bonifica in Calabria significa anche presidio umano del territorio, contrasto al dissesto idrogeologico e lotta alla desertificazione, un settore che necessita di investimenti per esaltare la sua multifunzionalità e più confronto per superare criticità che interessano molti lavoratori».

«Siamo convinti che proprio la bonifica, assieme agli altri comparti del sistema agro-ambientale – ha proseguito – possa essere protagonista di quella tanto declamata transizione ecologica e gestione sostenibile, sia rispetto alle politiche energetiche che al virtuoso utilizzo delle risorse ambientali, in primis quella idrica».

Il convegno vedrà il coinvolgimento dei principali soggetti istituzionali e sociali regionali competenti su queste tematiche, ma anche esperti del mondo universitario e della cultura.

I lavori, che saranno moderati dal giornalista Marco Lefosse, Direttore de “L’Eco dello Jonio”, saranno introdotti dalle relazioni, sul tema “Analisi, proposte e sinergie per il lavoro e la multifunzionalità della bonifica”, del Segretario Generale della Fai calabrese Michele Sapia e del Professore ordinario di Ingegneria Idraulica dell’Università della Calabria Roberto Gaudio

Previsti poi i saluti del Direttore della Direzione regionale dei Musei della Calabria e Direttore del Parco Archeologico di Sibari, Filippo Demma e del Segretario Generale Usr Cisl Calabria Tonino Russo.

Seguirà una serie di interventi su “Esperienze e visioni a confronto sul sistema della bonifica calabrese”, di Katya Gentile, Presidente della VI Commissione consiliare, compente anche su Agricoltura e Consorzi di bonifica, dei Presidenti regionali delle Organizzazioni Professionali Agricole, Franco Aceto per Coldiretti, Alberto Statti per Confagricoltura e Nicodemo Podella per Cia, del Presidente dell’Urbi-Anbi Calabria Rocco Leonetti e dell’Assessore regionale alle Politiche Agricole, Risorse Agroalimentari e Forestazione Gianluca Gallo.

A concludere i lavori del convegno l’intervento del Segretario Generale Fai Cisl Onofrio Rota(rcs)

La “Staffetta della Legalità” di Fai Cisl ha attraversato la Calabria

L’Ulivo di Borsellino ha attraversato la Calabria, grazie alla Staffetta della legalità, promossa dal Fai Cisl in occasione del 30esimo anniversario dalle stragi di Capaci e Via d’Amelio, in omaggio ai giudici Giovanni FalconePaolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia.

La piantina di ulivo, proveniente dall’albero piantato a Palermo un anno dopo l’attentato, dal capoluogo siciliano, dove ieri è iniziata la “staffetta” inaugurata dal Segretario Generale Fai Cisl, Onofrio Rota, attraverserà diverse regioni italiane: il 28 farà tappa a Roma per essere benedetta da Papa Francesco, il 29 giungerà Milano dove si terrà una cerimonia con il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra, per poi essere piantata il 30 settembre a Lecco.

Grazie al Fai Cisl Calabria, la pianta ha attraversato lo Stretto ed è stata portata in Basilicata.

«È una bella emozione essere protagonisti in questa storica staffetta per la legalità trasportando questa piantina dal grande valore simbolico con il nostro furgone – ha dichiarato il Segretario Generale Fai Cisl Calabria, Michele Sapia –.Una iniziativa che ha tanti e diversi significati e che si traduce inevitabilmente nella nostra regione in quell’impegno da mettere in campo per sostenere il lavoro di qualità, la formazione, la contrattazione e la buona occupazione».

«La legalità è centrale in Calabria – ha aggiunto – per favorire nuove prospettive di sviluppo socioculturale, coltivando un cambiamento partecipato attraverso la capacità di fare rete e premiando il merito».

«Noi della Fai siamo impegnati ogni giorno a radicare il tema della legalità – ha concluso Sapia – proprio come la tecnica di moltiplicazione agamica delle piante detta “margotta” utilizzata per questo ulivo, ma c’è tanto bisogno di stare insieme e camminare con la parte sana della società per superare limiti culturali e sociali». (rrm)

Sapia (Fai Cisl): Ripensare al sistema di approvvigionamento energetico in Calabria

Il segretario generale di Fai Cisl CalabriaMichele Sapia, ha evidenziato la necessità di «nuove sinergie, convergenze e ulteriore programmazione, ripensare all’intero sistema di approvvigionamento energetico nella nostra regione, sfruttando in modo sostenibile bacini idrici e sorgenti, l’energia pulita derivante da eolico e solare».

Il cislino, infatti, ha ricordato che «la tempesta inflazionistica sta colpendo duramente l’intera filiera agroalimentare calabrese. In particolare il caro bollette energia ha messo in ginocchio tante aziende del territorio regionale, anche quelle che tradizionalmente hanno dimostrato, in particolare nel periodo di lockdown, una maggiore capacità di resilienza».

«Quando una realtà storica e solida come Callipo, leader nella produzione del tonno – ha aggiunto Sapia – dichiara di non poter rinnovare vari contratti a tempo determinato e di dover ricorrere alla cassa integrazione, oppure Lactalis che minaccia di chiudere lo stabilimento di Reggio Calabria, aziende zootecniche che addirittura macellano le vacche da latte, oppure le proteste in tante marinerie, significa che in Calabria si prospetta uno scenario drammatico, se non si attivano immediate e urgenti misure di intervento».

«Stiamo monitorando con attenzione le molte situazioni di crisi nelle aziende del settore agroalimentare, come quella espressa oggi da Pippo Callipo, per tutelare il più possibile i lavoratori e le loro famiglie, già pesantemente colpite dal drammatico aumento di gas, elettricità, carburante e carrello della spesa. Serve un intervento serio della politica e delle istituzioni, per calmierare i costi, sostenere le aziende e salvaguardare i posti di lavoro, anche con ammortizzatori sociali straordinari come la Cig scontata. Sono necessari provvedimenti urgenti per evitare una grave crisi economica e sociale», ha dichiarato il segretario generale nazionale di Fai Cisl, Onofrio Rota, dopo l’intervento di Pippo Callipo, presjdente dell’omonima azienda di Maierato, nella trasmissione Rai Agorà.

La Callipo registra un incremento del 378% sulle bollette di gas e energia e ha dovuto ricorrere ad una giornata settimanale di cassa integrazione, almeno per i prossimi tre mesi, per contenere le perdite senza dover lasciare a casa nessun lavoratore.

«In un territorio come quello di Vibo Valentia, contraddistinto da alti livelli di disoccupazione e forte crisi economica, la riduzione della produzione nello stabilimento di Maierato rischia di provocare ulteriori tensioni sociali – ha dichiarato Daniele Gualtieri, Segretario Generale Fai Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia –. Parliamo di una azienda che occupa oltre 300 dipendenti, fiore all’occhiello del territorio, che ha dimostrato, anche nel recente passato, un’attenzione particolare verso le maestranze e in cui abbiamo sempre avuto ottime relazioni  sindacali partecipate. Continueremo a essere vicini ai lavoratori e solidali verso la proprietà. Auspichiamo che, con immediatezza, si adottino misure efficaci per salvaguardare lavoratori, famiglie e imprese del nostro territorio».

«L’agroalimentare italiano esprime un fatturato di 155 miliardi, conta 65 mila imprese e 480 mila addetti, ed è la seconda manifattura del Paese – ha proseguito Rota –. È un comparto che è sempre stato anticiclico rispetto alle crisi, ma questa delicata fase sta impattando in tutti i settori ed è quindi urgente avviare azioni per affrontare le conseguenze soprattutto del caro energia, che si ripercuote sul costo delle materie prime, degli imballaggi, della componentistica, mettendo in ginocchio le imprese e fortemente a rischio l’occupazione. In una fase come questa bisogna lavorare tutti, ciascuno nel proprio ruolo, per tenere coeso il Paese intorno al mondo del lavoro». (rrm)

In copertina, Il segretario generale Fai Cisl Onofrio Rota e Pippo Callipo

Industria alimentare, accordo tra Callipo e Fai Cisl CZ, KR, VV per Premio di Produttività

È stato ufficializzato l’accordo stipulato tra Callipo e la Fai Cisl Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, per il Premio di produttività per i dipendenti dell’azienda Callipo, leader nella produzione di tonno e prodotti ittici.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Segretario Generale Fai Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia Daniele Gualtieri e dal segretario di Fai Cisl Calabria, Michele Sapia, in quanto questo risultato «è un limpido esempio di come la contrattazione e le buone relazioni industriali e sindacali costituiscano strumenti formidabili per garantire agli addetti condizioni di lavoro, tutele e welfare sempre crescenti, integrati e complementari a quelli che sono gli interessi delle aziende».

All’incontro, svoltosi nello stabilimento di Maierato, sono intervenuti i vertici dell’azienda, con i proprietari Giacinto e Filippo Maria Callipo e il Direttore del personale Francesco Franco, il Segretario Generale della Fai Cisl del territorio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia Daniele Gualtieri e le Rsu Fai Cisl Antonio Galati e Anna Serratore.

Merito e competenze, queste le parole chiave che contraddistinguono l’accordo siglato con l’azienda Callipo che interessa quasi 300 addetti tra operai, impiegati, quadri e dirigenti e che prevede l’erogazione di premi, fino ad un massimo di 1.100 € lordi, legati al raggiungimento di alcuni obiettivi di redditività, riferiti all’incremento del fatturato e alla quantità di materia prima lavorata.

«Siamo molto soddisfatti – ha proseguito Gualtieri – soprattutto perché è un risultato che si aggiunge ad altri, come, solo da ultimo, quello dello scorso aprile per l’erogazione dei buoni benzina di 200 €. Un grande lavoro di squadra, in cui merita particolare menzione il protagonismo delle Rsu, dei lavoratori, ma anche il dialogo costante con la proprietà e il management dell’azienda che hanno sempre dimostrato grande attenzione verso la valorizzazione del capitale umano e lo sviluppo del welfare aziendale, l’integrazione dei giovani, che vengono affiancati da lavoratori con maggiore esperienza e la graduale stabilizzazione del personale, in netta controtendenza rispetto alla condizione di precarietà lavorativa che interessa il nostro territorio e i settori dell’agroalimentare».

Anche il Segretario Generale Fai Cisl Calabria Michele ha espresso piena condivisione rispetto all’accordo, dichiarando che: «questo ulteriore accordo aziendale è la dimostrazione chiara che, attraverso il confronto responsabile e la contrattazione, è possibile raggiungere migliori prospettive di lavoro. Un accordo aziendale che in una regione segnata da varie criticità socio-occupazionali, inasprite dall’attuale congiuntura economica, crisi delle materie prime e aumento dei prezzi, rappresenta una buona notizia per il sistema agroalimentare regionale, ma anche un segnale incoraggiante per l’intero sistema produttivo calabrese che necessita di un cambiamento partecipato e condiviso». (rvv)