La Commissione Europea ha bloccato le erogazioni del Fondo Sociale Europeo alla Calabria

È gravissima la decisione della Commissione Europea, di bloccare, a tempo indefinito, l’erogazione del Fondo Sociale Europeo a favore della Calabria, a causa di irregolarità riscontrate nel sistema di gestione e controllo della spesa pubblica. Lo ha reso noto il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, chiedendo all’ex presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, e alla Giunta, di risponderne politicamente.

«L’atto della Commissione Ue, comunicato nello scorso agosto – ha spiegato – dunque in piena campagna elettorale per le ultime Regionali ma diventato noto di recente, pesa come un macigno sull’operato del dirigente regionale Maurizio Nicolai, negli anni scorsi candidato consigliere regionale, e della responsabile dell’Audit, Roberta Porcelli. Come Movimento 5 Stelle, eravamo stati tra i pochi a contestare, nel 2020, la nomina di Nicolai a primo dirigente regionale dei Fondi europei, in considerazione della sua pregressa esperienza elettorale. Allora nessuno volle ascoltarci; oggi possiamo dire, in ogni caso, che ci avevamo visto lungo».

«I gravi rilievi della Commissione –ha incalzato il deputato del Movimento 5 Stelle – siano un monito per la politica, a partire dal nuovo presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché le nomine dirigenziali siano sganciate dalle appartenenze o vicinanze a schieramenti e partiti politici. Resta il fatto che lo stesso centrodestra ha consegnato alla nuova amministrazione regionale l’ennesimo, grave problema.»

«Si tratta di una beffa per la Calabria, che dovrebbe invece svilupparsi – cha concluso Parentela – anche con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se non verranno separate politica e dirigenza pubblica, credo che resteremo ancora in una condizione di arretratezza e che l’emigrazione continuerà ad essere la regola».

Il vicesegretario del PSI, Francesca Rosa D’Ambra, ha sottolineanto che si tratta di «un episodio gravissimo, in quanto l’attuale compagine Regionale, in continuità al lavoro svolto in precedenza, ne dovrà rispondere politicamente, soprattutto alla luce di una campagna elettorale basata sulla continuità e il progresso, sbandierando come l’utilizzo dei Fondi sia la chiave di volta per risollevare le sorti di questa Regione».

«Una mancata ed esaustiva giustificazione sulla gestione di questi fondi – ha concluso – comporterebbe un ulteriore buco alla spesa pubblica che andrebbe, ulteriormente, ad aggravare la situazione calabrese».

Luigi De Magistris, già candidato alla presidenza della Regione, ha espresso preoccupazione per il blocco dei fondi alla Calabria.

De Magistris, che ha ricordato come dal 2009 al 2011 «da deputato al Parlamento Europeo ho presieduto la Commissione controllo bilancio che si occupa proprio di come vengono spesi dai Paesi dell’Unione Europea i fondi destinati alle varie nazioni», ha evidenziato come «in particolare la Calabria, all’epoca come adesso, non godeva e non gode di una buona reputazione».

«Questo perché – ha spiegato – numerose attività investigative a vario livello hanno evidenziato distrazioni di ingenti risorse, truffe, illeciti, corruzioni ed infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione pubblica del denaro dei contribuenti europei. Ed è per questo che nei mesi scorsi avevamo segnalato quanto indispensabile fosse stato affidare la guida della Regione Calabria a persone al di sopra di ogni sospetto».

«Si rischia che il fiume del denaro pubblico che si sta per riversare in Calabria – ha concluso – sia l’ennesima occasione non per trasformare bisogni in diritti, ma per consolidare il partito unico della spesa pubblica che ha non di rado utilizzato il serbatoio regionale come cassa per i propri tornaconti ed interessi». (rrm)

 

 

LA CALABRIA NON SA SPENDERE I FONDI UE
EURISPES: HA RINUNCIATO A 1,125 MILIARDI

1 miliardo e 499.000 euro sono stati stanziati per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, e 430 milioni per il Fondo Sociale Europeo, ma Calabria «è riuscita a non spendere 951 milioni di euro del Fesr e 173 milioni di euro dell’Fse, per un totale di 1 miliardo 125.000 euro». Lo rivela, impietosamente, un’approfondimento di Maurizio Lovecchio, direttore della sede Eurispes Calabria, sui fondi destinati alla Regione.

«In pieno agosto – ha scritto Maurizio Lovecchio – abbiamo assistito a commenti e reazioni esaltanti per le performance della Regione Calabria circa gli obiettivi raggiunti e l’impegno della spesa (non l’attuazione della spesa) relativamente alle risorse del Por Fesr 2014-2020. Tuttavia, come emerge anche dal Rapporto Italia 2020, elaborato dal nostro Istituto, la percezione della spesa dei fondi europei sul territorio è molto bassa e soprattutto l’efficacia della spesa delle risorse europee sul territorio è molto scarsa».

Infatti, nonostante si debbano aspettare i dati di questo programma, il direttore Lovecchio ha rilevato come, analizzando i dati del programma 2007-2013, «i primi dati indicano un andamento simile, se non peggiore», sottolineando che «aver ottenuto risorse per coprire le spese certificate/impegnate, non significa quindi poter sostenere l’avvenuto impiego per la realizzazione di interventi e investimenti reali sul territorio».

Bocciatura, dunque, per la Regione Calabria, che ha dimostrato inefficienza della programmazione, l’inefficacia della spesa, gap nella distribuzione delle risorse tra i beneficiari pubblici e i beneficiari privati e i ritardi procedurali nell’attuazione dei bandi.

Per spiegare il primo punto, ossia l’inefficienza della programmazione, il direttore Lovecchio ha spiegato che la Regione, per il settennio 2014-2020, aveva individuato 14 assi prioritari sul Programma Operativo Regionale e, che 9 di questi (Promozione della Ricerca e dell’Innovazione, Sviluppo dell’Agenda digitale, Efficienza energetica, Mobilità Sostenibile, Istruzione e formazione, Tutela e Valorizzazione del Patrimonio ambientale e culturale, Inclusione sociale, Sviluppo delle reti di Mobilità Sostenibile e Promozione dell’occupazione sostenibile) erano stati indicati quali prioritari già nella precedente programmazione.

«Ciò significa – ha spiegato – che in 7 anni (quindi dal 2007 al 2013) non solo non sono stati raggiunti gli obiettivi né impegnate tutte le risorse a disposizione; ma evidentemente non sono stati realizzati interventi tali da consentire di non considerare più come priorità ben 9 settori intesi come strategici per lo sviluppo socio-economico del territorio regionale».

Inoltre, Lovecchio ha rilevato come «se osserviamo le anticipazioni del prossimo Programma Regionale Por Fesr/Fse 2021-2027, le priorità sembrano essere ancora quelle degli anni precedenti».

Per quanto riguarda il gap tra beneficiari pubblici e privati, il direttore di Eurispes Calabria ha indicato come per la Pubblica Amministrazione siano stati stanziati 671 milioni 518.235 di fondi a fronte di 246 milioni 959.057 (dati riportati dal Siurp della Regione Calabria): «una discrepanza – ha commentato Lovecchio – che deve far riflettere soprattutto sul principio di solidarietà che è uno dei cardini su cui si fonda l’Unione europea e incide sulla percezione  dei cittadini e degli imprenditori».

«Seppure sia corretto – ha aggiunto – che gran parte delle risorse europee siano destinate alla spesa ed agli interventi diretti a favore delle Pp.Aa. in una Regione in perenne crisi di occupazione, inserita nell’elenco delle Regioni più depresse d’Europa, e che indica la Promozione dell’Occupazione tra i suoi Assi prioritari, tuttavia il mancato impiego da un lato e la mancata realizzazione degli interventi pubblici programmati, impongono una riflessione attenta in ordine alla programmazione futura ed alla destinazione dei fondi del nuovo Por».

Per quanto riguarda i ritardi procedurali nell’attuazione dei bandi, Lovecchio ha rilevato che «dal momento della pubblicazione del bando e fino alla erogazione del contributo passa molto tempo; troppo per chi (il privato) confida di avviare ovvero realizzare i propri investimenti mediante il supporto di finanziamenti pubblici», e ne riporta un esempio lampante: un bando su startup e spin off che, a distanza di quasi 3 anni, non ha ancora «pubblicato gli esiti, oggetto anche di una interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta alla Commissione».

Un altro esempio, e anche più recente, è la protesta da parte dell’Associazione Operatori Turistici “Riviera e Borghi degli Angeli, spazientiti per la mancanza di notizie e/o nuove direttive ufficiali sul bando regionale Valorizzazione dei Borghi della Calabria e il Potenziamento dell’offerta turistica e culturale. Dopo quasi 4 anni dal varo dell’iniziativa, non se ne sa nulla.

Concludendo, Lovecchio ritiene che, «per la ripartenza e per la efficace programmazione serve, utilizzando una sola parola, “Efficienza”. Quell’efficienza matrice di buone pratiche amministrative e politiche; quell’efficienza che aiuta a comprendere quali siano le reali esigenze di un territorio e che, di conseguenza, indirizza verso scelte strategiche. Quell’efficienza che è soprattutto sapersi rivolgere a figure professionali adeguate, in grado di stilare un bando, valutare le proposte e anche presentare progetti che abbiano ricadute positive sulla collettività».

Un ingrediente fondamentale, che «è mancato e continua a mancare in Calabria, «fanalino di coda delle Regioni d’Europa che proprio nell’Europa (intesa come istituzione) avrebbe potuto trovare la chiave di volta per la propria rinascita, ma che invece non è riuscita a sfruttare quel tanto di buono che l’Unione “dona” ai suoi 27 “figli”».

Maurizio Lovecchio, dopo questi dati poco rassicurati, confida «nella nuova programmazione dei Fondi Strutturali e del Fondo di Coesione grazie ai quali viene finanziata la possibilità di investire per realizzare infrastrutture in diversi settori strategici, con la concreta prospettiva di crescita e miglioramento per il territorio».

«E confidiamo che si dia corso, finalmente – ha concluso – ad una programmazione efficace, frutto di lungimiranza amministrativa, che impieghi competenze tecniche specializzate e valorizzi le risorse interne alla P.A., favorendo il passaggio dalla burocrazia asfittica ed inconcludente ad una azione di dinamicità e performance elevate, che agevoli la percezione della spesa pubblica e dell’impiego delle risorse europee per le reali esigenze del territorio, delle imprese e dei cittadini calabresi». (rrm)

La ricerca Eurispes Calabria