Addio a Francesco Nucara, testimone d’impegno per la sua amata Calabria

Cordoglio, in Calabria, per la scomparsa di Francesco Nucara, esponente politico reggino e storico leader del Partito Repubblicano Italiano.

Per tre legislature, è stato eletto alla Camera dei Deputati dal 1983 al 1994, è stato sottosegretario ai Lavori Pubblici nel Governo guidato da Giulio Andreotti e dal 2001 al 2005 è stato viceministro all’Ambiente nel governo Berlusconi.

«La scomparsa di Francesco Nucara mi addolora profondamente – ha commentato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto –. Protagonista della vita politica e istituzionale del nostro Paese, è stato fino all’ultimo un autentico testimone d’impegno per la sua amata Calabria».

«A lui – ha detto ancora – mi legano ricordi, battaglie comuni, e tanti momenti di confronto avuti in questi anni, in nome di quei valori e di quegli ideali di servizio verso le istituzioni che hanno contraddistinto la sua lunga carriera, sempre caratterizzata da una dedizione autentica verso il Mezzogiorno. Francesco Nucara, da fine intellettuale, ha attraversato le stagioni della politica lasciando sempre il segno, grazie a uno sguardo acuto e inedito, e a un carico di passione e coraggio».

«La Calabria perde un punto di riferimento importante. Per la nostra Regione e per tutto il centrodestra oggi è un giorno carico di tristezza. Sincero cordoglio, mio personale e da parte della Giunta che ho l’onore di presiedere, alla famiglia», ha concluso il Governatore.

Cordoglio è stato espresso dalla Città Metropolitana e dal Comune di Reggio Calabria, per la scomparsa di Nucara che, «per decenni ha rappresentato uno dei più solidi e combattivi punti di riferimento del panorama politico cittadino, personalità di grande spessore umano e politico, attento rappresentante del nostro territorio e protagonista ai massimi vertici nazionali delle vicende che hanno segnato la storia della nostra Repubblica».

«Alla sua famiglia – si legge nella nota di Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio – e a quanti in questi anni hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di collaborare con lui, giungano le condoglianze della Città Metropolitana e del Comune e dell’intera comunità cittadina».

Il deputato di Forza ItaliaFrancesco Cannizzaro, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Nucara, ricordandolo come «uno dei più grandi politici calabresi di sempre».

«Oltre ad essere memoria storica delle attività parlamentari per il nostro territorio, lo ritengo tra i pochissimi eletti ad aver realizzato davvero qualcosa per Reggio Calabria da quel punto privilegiato che è il Parlamento» ha detto ancora Cannizzaro, ricordando Nucara come «politico vecchio stampo, sempre rispettoso e rispettabile, andando spesso ben oltre i campanilismi e le teorie aprioristiche degli steccati partitici. Mente sopraffina e intellettuale di spessore, Franco era un’istituzione, in tutti i sensi. profondo amante della nostra Terra e sempre orgoglioso di dirsi reggino e calabrese».

«Ha portato alto – ha concluso – il nome di Reggio in particolare, ma di tutta la Calabria in generale, dimostrando le grandi capacità caratteriali e di leadership dei calabresi. Il nome di Nucara resterà impresso nella memoria di tutti i reggini per sempre». (rrm)

REGGIO – L’ex deputato Francesco Nucara: sindaco Falcomatà, si dimetta!

L’ex deputato reggino Francesco Nucara ha inviato una lettera aperta al Sindaco Falcomatà, con cui concludendo lo invita a dimettersi. Ecco il testo diffuso dall’esponente repubblicano:

«Egregio signor Sindaco,
Le scrivo questa lettera aperta affinché i cittadini apprendano quanto  e perché io non condivida il modus operandi del primo cittadino della mia città, che dovrebbe essere, immagino, anche la Sua.
Lei dovrebbe cercare una foto della Reggio del 2012, o, se vuole, anche del 2014 (il commissariamento, dal Suo Partito tanto auspicato, infatti, per adesso lo poniamo tra le cose da dimenticare) e confrontare quella foto con una della Reggio di oggi.
Qualunque operatore politico si renderebbe conto del disastro che, come un sisma lento e inarrestabile, ha colpito Reggio Calabria. È molto probabile che il disastro tellurico sia l’effetto evidente seguito ad una oramai – ma oserei dire fin da subito – conclamata mancanza di dimestichezza con l’interesse pubblico, che alcuni principali suoi collaboratori hanno con sconcertante premura rivelato. Prova ne siano le inevitabili conseguenti indagini giudiziarie.
In questa sede però mi preme parlare delle responsabilità politiche che sono totalmente in capo a Lei, signor Sindaco; le indagini giudiziarie sono in capo ai magistrati e non ci riguardano, fino a quando non ne avremo i risultati definitivi.
Signor Sindaco, potrei scrivere un intero libro sui disastri che con la Sua letale inerzia ha procurato alla città.
Ma Lei, oltre a confessarsi con il sacerdote, ha mai provato a confessarsi con la Sua coscienza? O latita anche quella?
Cosa prova quando fa tranquillamente la doccia, sapendo che nello stesso momento migliaia di Suoi concittadini non possono fare altrettanto, causa perdurante carenza idrica?
Cosa prova sapendo che un Suo concittadino per curarsi di un morbo deve recarsi fuori Regione? Non sarebbe onorevole da parte Sua esercitare il compito derivante dal Suo ruolo di sindaco di città metropolitana?
Cosa prova quando la sera prima di addormentarsi dovrebbe ricordare che migliaia di giovani reggini sono senza lavoro?
Cosa prova sapendo che l’unico vero strumento di mobilità moderna, l’aeroporto, è destinato alla chiusura, grazie anche alla Sua ignavia?
Cosa prova quando pensa alla Sua promessa (2014) di dedicarsi al “rammendo” delle periferie, nel frattempo sempre più abbandonate?
Non prova vergogna quando, aldilà dei risvolti giudiziari, è certificato che intere schiere di Suoi concittadini passati a miglior vita hanno contribuito all’elezione Sua e soprattutto dell’ “avocado” ( epiteto copyright Aurelio Chizzoniti) Costarica (leggi Castorina)?
Cosa prova signor Sindaco quando i magnifici e secolari alberi del Lungomare cadono sulla testa dei Suoi concittadini, causa totale e criminale assenza di manutenzione?
Caro Sindaco, ha forse l’impudenza di vantare tra i Suoi successi le perduranti e disperanti condizioni del Lido Comunale, struttura che per una città a storica vocazione marina, dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello?
Caro Sindaco, eppure la nostra città non manca di angoli una volta godibili per i suoi abitanti…! Che cosa ne è stato? Non basterebbe il più potente dei laser per penetrare otticamente la sedimentata immondizia che li ricopre !!
Non prova vergogna per il grave disdoro provocato in tutta Italia a seguito della storia dei brogli elettorali?
Orbene, signor Sindaco, è orripilante ammetterlo, abbiamo tutti capito che della città a Lei non interessa alcunché. Lei è interessato al Suo misero carrierismo politico. È per questo che ad ogni piè sospinto Lei, all’interno del Suo Partito, ha cambiato, con infantile leggerezza, diverse e disinvolte alleanze: Bersani, Renzi, Zingaretti… chi sarà il prossimo? Lei, signor Sindaco, è ammalato del più deteriore provincialismo e ne sono testimonianza le Sue intemerate auto-interviste su Facebook…
Ordunque, signor Sindaco, appare chiaro che Lei abbia ormai una sola chance per tentare di fare il bene di Reggio Calabria. Ma ho seri e sconsolati motivi per dubitare che il mio consiglio sarà ascoltato.
Quando La incontrai per la prima volta (2014) Lei mi disse che Suo padre Italo, morendo, Le aveva lasciato in eredità soltanto tanti libri. Ma i libri non è sufficiente possederli, bisogna leggerli e saperli interpretare. E se rovistando tra le carte, avrà contezza della biografia politica di Suo padre, faccia l’unico atto dignitoso che Le rimane: SI DIMETTA»