VIBO – Obbligo Green Pass, le direttive della Camera di Commercio

È scattato l’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro anche per gli Enti Pubblici e, la Camera di Commercio di Vibo Valentia ha emanato relativo ordine di servizio, per assicurare il rispetto delle procedure sia sotto il profilo della regolarità della presenza del personale nell’Ente sia sotto il profilo della sicurezza in ordine alla salute pubblica, a tutela degli stessi dipendenti oltre che a tutela degli utenti.

Dunque, ai dipendenti camerali e a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso l’Ente è richiesto il possesso del Grenn pass con obbligo di esibizione al momento dell’accesso, comunque nel pieno rispetto delle norme sulla privacy.   

Nell’adottare i nuovi provvedimenti organizzativi il Segretario Generale, Bruno Calvetta, non ha tralasciato di considerare aspetti di semplificazione e innovazione, con il ricorso a strumenti tecnologicamente avanzati per il rilevamento dei dati e la regolarità delle presenze. Il controllo del Green pass sarà infatti effettuato giornalmente, all’accesso, per tutti i soggetti interessati, attraverso il terminale di rilevazione presenze a cui sarà annessa una consolle scanner QR-code che permetterà, abbinando i dati dei soggetti controllati con i dati della certificazione verde, di rilevarne la validità. 

«Abbiamo voluto coniugare – ha spiegato– la necessità di ottemperare alle nuove disposizioni in materia di sicurezza sanitaria a situazioni organizzative chiare, semplici e tempestive, in modo da garantire fluidità nelle operazioni di verifica e controllo e agevolare così il normale svolgimento del lavoro da parte dei dipendenti e la regolare erogazione dei servizi all’utenza, evitando incertezze e confusioni nell’approccio a regole importanti per la salvaguardia della salute pubblica da un lato e per la ripresa economica dall’altra».

«È ovvio – ha presicato Calvetta – che per tutti i soggetti che avranno accesso alla sede camerale, resta fermo l’obbligo di utilizzo delle mascherine protettive, di sottoporsi al rilevamento della temperatura corporea, di rispettare il regolare distanziamento interpersonale. Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per la risoluzione di questa pandemia che tante preoccupazioni e tanti danni ha provocato a cittadini e imprese e a favorire quelle condizioni pregiudiziali per una ripresa sociale ed economica attesa per tanto tempo e che ora avviata, ha necessità di essere fortemente sostenuta».

«Anche questa volta – ha dichiarato il Commissario Sebastiano Caffo l’Ente camerale vibonese, sotto la guida amministrativa attenta ed efficiente del Segretario Calvetta, si è organizzata in modo tempestivo ed efficace per dar corso a disposizioni normative che chiamano la Pubblica Amministrazione alla collaborazione diretta nell’attuazione e nel rispetto di regole organizzative e comportamentali ritenute necessarie per uscire da uno stato emergenziale che è solo affievolito ma non ancora superato, e per proseguire nel processo di ripresa sociale ed economica a cui ciascuno di noi guarda con attenzione oltre che con ottimismo e fiducia». (rvv) 

Green pass, Amarelli (Confindustria Cs): Obbligo tutela salute e rilancia l’economia

Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza, ha ribadito come «l’obbligo del  sui luoghi di lavoro va vista come una opportunità, sia in termini di tutela della salute che di rilancio economico e salvaguardia dei luoghi di lavoro».

«Di fronte a chi ritiene il green pass una minaccia alla libertà individuale – ha aggiunto – abbiamo l’obbligo di ricordare i decessi che la pandemia ha procurato, i costi generati dal lockdown, le settimane di tensione che abbiamo vissuto. Noi abbiamo l’interesse ad incentivare la vaccinazione, anche sui luoghi di lavoro che sono quelli della produzione del valore, dove si genera ricchezza per la comunità, perché abbiamo capito che è l’arma più efficace per contrastare il Covid19».

«I tamponi non sono, invece – ha spiegato – la strada che possiamo indicare, sia per i costi che per la disponibilità, ma soprattutto perché non sono risolutivi. Siamo contrari ai tamponi gratuiti per i lavoratori perché costituirebbero un deterrente alla vaccinazione: pagare i tamponi a chi non si vaccina va contro il fine con cui il Governo ha varato questo provvedimento, cioè incentivare le vaccinazioni».

Sul fronte dell’obbligo dell’esibizione del green pass sui luoghi di lavoro, Confindustria sta lavorando da tempo ed ha informato e formato le aziende sul da farsi.

«Le nostre imprese – ha proseguito – sono preparate a gestire le procedure indicate dal Decreto Legge e sono fiduciose che non si presenteranno molti problemi. In tempi non sospetti abbiamo lavorato ad una intesa con i Sindacati per il completamento della campagna vaccinale, perché nessuno può permettersi di soffocare sul nascere la ripresa in atto che vede la nostra regione costretta anche a recuperare ulteriori gap creatisi negli ultimi anni, che vanno ad aggiungersi a quelli storici».

«A metà settembre – ha concluso – abbiamo richiamato tutti all’assunzione di nuove responsabilità per mettere in atto iniziative virtuose capaci di innescare effetti moltiplicatori solidi e dal respiro lungo restituendo fiducia ai cittadini, alle imprese ed ai nostri giovani disorientati verso le prospettive di un futuro che appare incerto». (rcs)

Green pass, Malacrino chiede di attivare una postazione per test nei pressi del Museo

Il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino, ha chiesto all’Asp di Reggio di attivare una postazione per l’effettuazione di un test antigenico rapido nella zona antistante l’ingresso del Museo, per agevolare i visitatori sprovvisti di Green pass.

La richiesta è stata fatta a seguito dell’entrata in vigore del certificato verde Covid-19 e, per il direttore, si tratta di «una misura utile, per rispondere alle esigenze degli utenti sprovvisti del green pass, evitando disagi per chi volesse raggiungere lo Stretto desideroso di visitare il Museo e accedere alla sala dove sono esposti i magnifici Bronzi di Riace e di Porticello. Ringrazio le autorità competenti – aggiunge -, certo che non mancheranno nel trovare la migliore soluzione alla nostra istanza».

Tutti coloro che sono in possesso della certificazione, cartacea o digitale, dovranno essere muniti anche di un documento di identità. Vale la pena ricordare, infine, che sono esenti dal green pass i minori di anni 12 e i soggetti per i quali non è prevista la campagna di vaccinazione. In questo caso dovranno esibire l’idonea documentazione che ne attesti l’esclusione. 

«Dopo il controllo al thermoscanner – ha ricordato Malacrino – durante la vista in Museo è necessario mantenere la mascherina e la distanza di sicurezza, nonché utilizzare il gel sanificante disponibile in numerose postazioni. Inoltre gli ingressi vengono opportunamente contingentati dal personale di vigilanza. Ringrazio tutto lo staff del Museo, per lo straordinario impegno nell’assistenza e accoglienza dei visitatori in questi giorni di adeguamento alle ultime disposizioni di legge». 

Il Museo è aperto dal martedì alla domenica, con orario continuato dalle 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso 19.30). Il giovedì e il sabato il Museo resta aperto fino alle 23.00 (con ultimo ingresso alle 22.30). Per queste aperture serali, che danno accesso anche agli eventi sulla terrazza panoramica del MArRC, dalle 20.00 il biglietto d’ingresso costa solo 3 euro.  (rrc)

Dalla Parte del Consumatore realizza un vademecum per il ‘Green Pass’

L’Associazione Nazionale dalla Parte del Consumatore, ha realizzato un vademecum per i cittadini sul Green Pass che, dal 6 agosto, sarà obbligatorio per poter accedere a numerose attività.

«L’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” – si legge in una nota – ha riscontrato che, nonostante nelle ultime settimane, si sia molto parlato del Green Pass, vi sia ancora molta confusione tra i cittadini in merito a tale nuovo strumento. Continuano, infatti, a pervenire all’Associazione richieste di chiarimento in merito, ad esempio, alle attività per l’accesso alle quali è richiesto il pass, le modalità per entrare in possesso dello stesso, a chi richiederlo». 

«Dalle domande che quotidianamente sono poste alla nostra Associazione –  conclude la dott.ssa Irene Zapparata, dell’Associazione – si è ritenuto necessario fornire al cittadino un agile strumento di informazione. Attraverso l’informazione del cittadino, quindi, come Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, stiamo volendo dare il nostro contributo sociale alla lotta al Covid19».

VADEMECUM

  • Cosa è il Green Pass? È la certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dal Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità. Essa attesta l’avvenuta vaccinazione contro il Covid 19 (in tal caso ha una validità di nove mesi), la guarigione dal virus nei 6 mesi precedenti (con una validità per i 6 mesi successivi) oppure l’esito negativo di un test molecolare o antigenico rapido (valido in questo caso per le 48 ore successive);

 

  • Per accedere a quali attività è obbligatorio essere muniti di Green Pass? Servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi; musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; concorsi pubblici

 

  • Come si scarica il Green Pass? una volta ricevuto l’sms o l’email di conferma della disponibilità del Green Pass, con il relativo codice per il download, da parte dei mittenti ufficiali (l’email è inviata da “Ministero della Salute”, invece il messaggio da “Min Salute”), il cittadino può scaricare la certificazione tramite i canali digitali o quelli fisici

 

  • Attraverso quali canali digitali si scarica il Green Pass? Se il cittadino decide di scaricare il Green Pass attraverso i canali digitali potrà farlo scegliendo la procedura tra:

               a) app Immuni o app IO;

b) sito www.dgc.gov.it;

c) fascicolo sanitario elettronico;

  • Cosa si può fare se non si può o non si riesce a scaricare il Green Pass attraverso i canali telematici? Qualora ci dovessero essere difficoltà a scaricare il green pass attraverso i canali telematici, il cittadino potrà rivolgersi al medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o al farmacista di fiducia, che, tramite la tessera sanitaria, potranno recuperare la certificazione;

 

  • È necessario fare attenzione a qualche aspetto in particolare? Scaricare il Green Pass è un’operazione gratuita. Pertanto, se, utilizzando i canali on line, dovesse essere richiesto il pagamento di una somma, seppur minima, o l’inserimento di dati relativi al conto corrente, carta di credito, rapporti bancari o postali, il cittadino dovrà fare molta attenzione perché potrebbe cadere vittima di una truffa informatica. (rrm)

Green Pass, Corbelli (Diritti Civili): Rendere operativo subito possibilità di fare visita ai malati in ospedale con il tampone

Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, ha chiesto di rendere esecutivo la possibilità, grazie al Green Pass, di poter visitare in ospedale i malati con un tampone, «senza aspettare il 6 agosto, giorno dell’entrata in vigore del decreto del Governo».

«Viene, finalmente, cancellata la disumanità contro cui ci stiamo battendo da oltre un anno» ha detto il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, da molto tempo impegnato su questa emergenza, con numerosi interventi sulla stampa, un’iniziativa,un anno fa, davanti all’Annunziata e video appelli sulla pagina Fb, l’ultimo venti giorni fa. “Mai più questa crudeltà!

Riaprire subito, e per sempre, le porte degli ospedali per le visite dei familiari ai malati. Il decreto del Governo sul green pass che prevede questa possibilità, delle visite ai malati in ospedale, entrerà in vigore solo tra due settimane. Un tempo troppo lungo. Perché aspettare ancora 14 giorni? Ricordo che continuano i drammi e le segnalazioni a Diritti Civili di malati (non Covid) gravi che non possono incontrare i loro congiunti, continua Corbelli.

«Chiedo, per questo – ha detto Corbelli – che il decreto, per quanto riguarda questo punto delle visite in ospedale, diventi subito operativo, questa specifica e sola norma può e deve essere resa immediatamente esecutiva perché il dramma dei poveri malati e dei loro familiari che non possono incontrarsi prosegue purtroppo ininterrottamente giorno per giorno, minuto per minuto e sono tante le segnalazioni e telefonate che Diritti Civili continua a ricevere, da parte di persone, giustamente angosciate, che, con grande dignità, raccontano le loro drammatiche storie che per rispetto della loro privacy non citiamo».

«Dico solo che sono, in alcuni casi – ha proseguito – malati (non Covid) oncologici gravi che non possono incontrare i loro congiunti. Una mamma nonostante abbia fatto il tampone non può vedere il figlio malato di tumore! C’è chi per avere anche solo delle informazioni del proprio congiunto è costretto a chiamare i carabinieri! Per questo è assolutamente urgente rendere subito operativa questo decreto, appena varato e consentire le visite ai malati in ospedale, nel rispetto naturalmente di tutti i protocolli di sicurezza previsti. È un fatto di umanità e di civiltà. Bisogna cancellare questa disumanità dei malati che addirittura, a volte, muoiono senza avere accanto nemmeno un loro familiare, neppure uno! Questa crudeltà va, di nuovo, subito eliminata».

«In questo momento – ha detto ancora – si possono consentire le visite ai malati perché, per fortuna, la pandemia è tutto sommato sotto controllo. Non bisogna assolutamente abbassare la guardia ma, senza penalizzare ulteriormente e far soffrire di più i malati, anche per le mancate visite dei loro parenti. Ricordo che un anno fa, dopo una lunga, solitaria battaglia e decine di migliaia di adesioni raccolte con una incessante campagna sulla pagina Fb di Diritti Civili, ero riuscito, nel mese di settembre, a far riaprire le porte dell’ospedale ai parenti dei malati. Avevamo vinto un’importante battaglia di Civiltà, di straordinario valore umano. Per tre giorni la settimana, per un’ora infatti, erano consentite le visite ai pazienti ricoverati.  I familiari potevano difatti, su formale richiesta e regolare autorizzazione delle autorità sanitarie, vedere i loro congiunti ricoverati tre volte la settimana, per un’ora la volta (a loro scelta in uno dei due orari previsti, a mezzogiorno o il pomeriggio) e a giorni alterni(martedì, giovedì e sabato, quelli che vengono indicati nel modello predisposto, come nel caso, ad esempio, dell’ospedale Annunziata di Cosenza)».

«Poi, purtroppo – ha concluso – con l’arrivo dell’inverno e della nuova, violenta ondata pandemica, queste visite erano state di nuovo sospese. Oggi ci sono le condizioni per ripristinarle queste visite ai pazienti critici. Per questo chiedo che non si perda più tempo. Ogni giorno che passa è una sofferenza per tanti poveri malati e i loro familiari. Bisogna subito riaprire le porte degli ospedali ai parenti dei malati, senza adesso aspettare il 6 agosto». (rcs)

De Nardo (Fimmg Cz): Insensata la decisione di far stampare green pass ai medici di famiglia

Gennaro De Nardo, segretario generale della Fimmg Catanzaro, ha criticato duramente la decisione del Governo «di riversare sui medici di medicina generale l’onere di stampare copie cartacee dei “green pass” Covid».

«Tale insensata decisione – ha precisato – non solo limiterebbe l’attività professionale dei medici di medicina generale, rivolta sia alla gestione del virus che alla presa in carico delle diverse cronicità, ma andrebbe a ledere e mortificare la loro dignità professionale. Le mansioni che prevedono la stampa delle copie cartacee dei green pass sono esclusivamente di natura impiegatizia, e non possono essere demandate al medico di medicina generale. E tale scelta scellerata cade proprio in un periodo in cui per la medicina generale i carichi di lavoro sono aumentati notevolmente, grazie alla disponibilità di qualificati professionisti che non lesinano energie e tempo per fronteggiare l’emergenza pandemica». 

«Pertanto – ha puntualizzato il dott. De Nardo – rimaniamo basiti di fronte a tali inopinate decisioni che attestano una palese carenza conoscitiva da parte degli organi decisionali, governo e funzionari, delle funzioni principali che la medicina generale è chiamata ad assolvere».

«Per tali ragioni, in sintonia con la segreteria nazionale, siamo pronti – ha concluso il segretario provinciale della Fimmg Catanzaro – ad intraprendere azioni volte a tutelare i nostri assistiti e la professionalità dei medici di medicina generale». (rcz)

COL GREEN PASS RIAPRIRE ANCHE I LOCALI
COSÍ SI SALVERÀ IL TURISMO IN CALABRIA

Salvare il turismo in Calabria riaprendo, anche, i locali. È questa la parola d’ordine che Coldiretti Calabria ha dato per rilanciare uno dei pilastri della nostra regione che, ogni anno, ha attratto viaggiatori provenienti da ogni regione e parte del mondo. Quindi, per l’Ente, bene l’entrata in vigore del pass vaccinale il prossimo 15 maggio ma, con esso, deve esserci anche una riapertura dei locali.

Coldiretti, infatti, ha già spiegato che «l’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla loro sopravvivenza legata alla storia e all’economia dei territori, che sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo del Made in Calabria» e che «il crollo del turismo straniero in Calabria ha causato un buco di oltre 300 milioni nelle spese dei viaggiatori dall’estero. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per, alimentazione, alloggio trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo è la voce principale del budget delle famiglie in vacanza, con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola».

«Per questo – afferma la Coldiretti – è indispensabile che avanzi la campagna di vaccinazione e diminuiscano il numero dei contagi; aspetti che consentono di riprendere una nuova normalità; fronti che devono essere particolarmente curati in questa fase decisiva nella quale i turisti orientano la scelta delle località per le vacanze alla vigilia del Bit di Milano (Borsa Internazionale del Turismo) che, seppur digitalmente e aperto al pubblico, punta a mostrare agli operatori del settore le migliori offerte del mercato turistico nostrano.  Tropea poi, eletta quest’anno borgo dei borghi è il passepartout del nostro turismo».

«Attualmente – ha sottolineato la Coldiretti – essendo in zona arancione pesa sull’economia calabrese la chiusura di oltre 15mila tra ristoranti, bar, pizzerie e agriturismi  che complessivamente  contano su  32668 addetti che operano nella Regione e pesa anche il limite fissato del coprifuoco alle 22 per tutti, sia nelle città che nelle campagne e nelle località turistiche. Il solo sistema agrituristico in Calabria può contare su circa 350 strutture operanti con 12200 posti a tavola e circa 1500 posti letto».

«Il cibo batte l’alloggio, ed è diventato – sostiene la Coldiretti – la voce principale del budget delle famiglie in vacanza. Il cibo rappresenta, per molti turisti, la principale motivazione del viaggio perché possiamo contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della produzione agroalimentare che ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. La spesa in vacanza per il cibo lo scorso anno per la pandemia Covid, è scesa di oltre il 60%, il minimo da almeno un decennio, e gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione si sono fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare, con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco».

«In alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Senza turismo, sono a rischio anche i 269 tesori alimentari tradizionali dei borghi d’Italia custoditi da generazioni dagli agricoltori e salvati per sostenere la rinascita del Paese, 13 prodotti Dop, 6 Igp, 9 vini Doc e 10 Igt».

«L’assenza di turisti stranieri e italiani ha un impatto pesante sulla sopravvivenza di tesori agroalimentari unici al mondo legati alla storia e all’economia dei territori, che – ha sottolineato il Presidente i Coldiretti Calabria, Franco Aceto – sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo nel mondo. Una patrimonio da salvare che non ha solo un valore economico, ma anche storico, culturale ed ambientale e che garantisce la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate». (rrm)

[foto tratta dal video promozionale della Riviera dei Cedri, courtesy Nik Channel Youtube]

Coldiretti Calabria: Green Pass ottima occasione per il nostro turismo estivo

Coldiretti Calabria ha accolto, con entusiasmo, l’annuncio dell’Europa che il Green Pass sarà attivo dal 1° giugno, sottolineando come quest’ultimo sia una ottima occasione per il turismo estivo calabrese.

«Il green pass vaccinale  – si legge in una nota – che consente gli spostamenti tra Paesi dell’Unione Europea, salva l’estate degli stranieri in vacanza in Italia e in Calabria; vale, 11,2 miliardi per il sistema turistico nazionale (su dati Bankitalia) e  circa 300 milioni per la nostra Regione».

«La Calabria – viene sottolineato – è fortemente dipendente dall’estero: infatti, il flusso turistico nel 2019 (quello da prendere in considerazione) in base ai dati statistici Ross 1000, è stato di  8.820.489  presenze, 1.646,671 gli arrivi e  ben il 22% delle presenze sono straniere. La contrazione del consumo totale di beni e servizi da parte del viaggiatore (alloggio, pasti, intrattenimenti, souvenir, regali, altri articoli per uso personale ecc.) presenta un conto salato alla Calabria. L’annuncio del commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton che il sistema operativo del pass sarà pronto il 1 giugno p.v. apre uno spiraglio di ottimismo dopo il vuoto pesante nel periodo, da giugno a settembre, della scorsa estate quando i turisti hanno dovuto rinunciare a venire per effetto delle limitazioni agli spostamenti e per le preoccupazioni sulla diffusione del contagio».

«L’assenza di stranieri in vacanza – si legge ancora – grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza, anche perché i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. È importante che, con l’avanzare della campagna di vaccinazione e l’apertura delle frontiere, si proceda anche alla ripartenza delle attività di ristorazione a pranzo e cena, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza».

«Il cibo infatti – ha concluso la Coldiretti – è la voce principale del budget delle famiglie in vacanza con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche». (rrm)