L’OPINIONE / Gregorio Corigliano: la nuova Primavera della Schlein. Cristallo e Locanto in Direzione Pd

di GREGORIO CORIGLIANO – È esagerato dire che la Schlein ha dimostrato di essere una nuova Renzi? Se si pensa all’attuale collocazione dell’ex segretario del pd, certo che sì. Se si pensa invece alla ventata di novità rappresentata dalla elezione di Renzi – due volte – alla guida del Pd, certo che no. Infatti Renzi, soprattutto da quando è con Calenda, non ha nulla a che spartire con il partito democratico oggi; se invece, Renzi, lasciasse Calenda e tornasse ad essere il leader che tutti abbiamo conosciuto potrebbe essere la dimostrazione di quel che occorre al Pd Di Schlein. La novità, va bene. L’entusiasmo, va altrettanto bene, la “rottamazione” dei vecchi cacicchi, ancor meglio.

Deve, il nuovo corso schleineiano, tener conto dell’anima cattolico democratica che c’è, eccome, nel pd. Anche se ha vinto perché donna. Pensate che se l’avversario di Stefano Bonaccini fosse stato il signor  “Ello”, pur se fratello di Elly, la pasionaria dei democratici avrebbe vinto le elezioni primarie? Certo che no. E questo che vuol dire? Ello, pur svizzero e americano, pur figlio di due docenti universitari, pur fratello di una diplomatica italiana in Grecia, non avrebbe mai convinto un milione di persone a recarsi ai seggi e ai gazebo per scegliere il nuovo segretario di quel partito che, nato sotto i migliori auspici e che ha avuto segretari come Prodi e Veltroni e Renzi – tutti leader di partito e presidenti (o vice) del consiglio, non avrebbe raggiunto neanche il 30 %. E perché. Si sarebbero tutti affidati al bravissimo Bonaccini, uomo di governo e di provata esperienza. Invece, hanno lasciato il presidente dell’Emilia alla guida della sua regione e, comunque alla presidenza del Pd, per votare la Schlein, sorella vera ed esistente di fronte ad un fratello, appunto, immaginario.

E questo perché? Perché Elly, l’eletta, è “donna, ama un’altra donna, non è una madre, non per questo è meno donna!” Come ha scritto Giorgia Meloni “essere donna è un vantaggio. Voglio dire alle donne di questa nazione che il fatto di essere sempre, o quasi sempre sottovalutate è un grande vantaggio, perchè sì, spesso non ti vedono arrivare”. Le stesse parole usate da Elly Schlein la notte delle primarie, quando da poco aveva sconfitto Stefano Bonaccini. “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare, aveva detto, citando il titolo del libro femminista di Lisa Levenstein. They didn’t see us coming, la storia nascosta del femminismo negli anni ‘90. A Raffaella De Santis di Repubblica, la scrittrice americana, orgogliosa per essere la più citata dalla politica italiana, è del parere che la Schlein con la citazione del suo libro ha alluso al movimento femminista, mentre la Meloni ha parlato di sé stessa come singola donna. Ed ecco, la vittoria, affatto scontata alle primarie.

La Levenstein si è detta del parere che «è un bene per la società che le donne possano essere capaci, quanto gli uomini, nel guidare partiti e nel ricoprire cariche elettive». Una controprova? «Ero presente all’incontro che la Schlein ha avuto con tantissime donne, studentesse universitarie, sindacaliste, madri di famiglie, consigliere comunali, docenti universitarie, legittime aspiranti leader politiche. Tra queste, Jasmine Cristallo e Maria Locanto, appena elette in direzione nazionale. Mi ha colpito, leggendo i giornali, una donna che, come e più delle altre, si è dichiarata vicina alla neo-segretaria: è Maria Albanese, di Palermo. Ha dichiarato che, all’inizio, la prendevano per pazza, visionaria. Tanto è che su 13 eletti in Sicilia, due sole le donne all’Assemblea regionale siciliana. Con Elly è convinta che possa partire una rivoluzione gentile, com’è partita a Palermo», dice. Si spera che possa partire anche in Calabria.

Un vento forte si è abbattuto, fino ad oggi, sul principale partito di opposizione, un vento così forte che i radar non l’anno segnalato, ha dichiarato Daniela Hamaui, per la quale sia la Meloni che la Schlein sono state premiate per quello che sono e per quello che potrebbero diventare. Vestirà il nuovo PD di slancio e curiosità: era alla “Nuvola” di Fuksas, ieri, alla proclamazione, quando si è detta pronta ad estirpare cacicchi e capibastone, “stiamo arrivando: è una nuova primavera”! Con il suo “Radicalità” anche l’ingegner De Benedetti è convinto che la giovane politica italiana potrebbe far primavera. Non sappiamo se verrà travolta dalle correnti e dall’impossibilità di volare in alto. Le ali, però, non se le farà facilmente tagliare. Ed “il soffitto di cristallo non si rompe da solo”! (gc)

 

Badolato: il bel successo del Festival della Ri-Conoscenza

Si sta rivelando un grande successo il Festival della Ri-Conoscenza di Badolato, giunto alla sua VI edizione che chiuderà stasera i battenti. Insegui l’arte è il marchio identitario di  questa rassegna che ha raccolto molti consensi.

Quella di Vincenzo Capezzuto è una voce straordinaria, nel vero senso della parola: fuori, cioè, dall’ordinario. E l’altra sera, assieme ai Soqquadro Italiano, ha incantato, trasportato, emozionato i tantissimi che sono giunti al Convento degli Angeli per ascoltarlo. 

Una location non casuale, allora, quella scelta dalla direttrice artistica del festival “Insegui l’Arte”, Josephine Carioti, perché non poteva esserci posto più adatto della chiesa annessa al convento francescano seicentesco che si affaccia sul borgo di Badolato. Ciliegina sulla torta, poi, l’esibizione ddell’altra sera è stata la prima in Italia nei 10 anni di attività del progetto artistico. 

Con un repertorio ampio, che va dalla musica antica a quelle contemporanea e popolare, reinterpretate in chiave cameristica, non senza un pizzico di ironia e con l’ausilio di intermezzi teatrali su testi antichi: «C’è un lavoro di rielaborazione alla base della proposta musicale – ha detto Capezzuto -, e lavoriamo molto nel mescolare generi. “Musica migrante”, allora va dal repertorio barocco a Fabrizio De Andrè, raccontando di una musica che è contaminata da sempre. Cantare in un luogo molto evocativo come questa chiesa, che ha un’acustica direi perfetta per la particolarità della mia voce: meglio di così non si poteva avere».

La serata di mercoledìi ha poi dato spazio all’attualità dei temi politici, sociali e culturali più stringenti grazie al dialogo tra Ida Dominijanni, saggista e giornalista, autrice del libro 2001. Un archivio: l’11 settembre, la war on terror, la caccia ai virus, e Jasmine Cristallo, attivista politica, che ha offerto l’occasione di una riflessione aperta sulla società contemporanea, dopo la fine della lunga fase di guerra al terrorismo, la guerra in Ucraina e le prospettive per l’Italia alla luce delle prossime elezioni nazionali.

Ieri sera, invece, spazio alla filosofia grazie al laboratorio curato da Massimo Iiritano e Raimonda Bruno  protagonisti anche successivamente, assieme a Viviana Gentile, de Un viaggio verso l’autentico – Omaggio a Pasolini nel centenario della nascita (ore 21). 

In mezzo, il borgo di Badolato sarà animato dall’entusiasmo itinerante dell’Orkestrana Orkestra. 

La chiusura del festival– stasera –  sarà affidata a Moni Ovadia, che assieme a Mario Incudine porterà in scena il suo teatro canzone con La bella poesia (ore 22, borgo). 

Scintille tra Amalia Bruni e la sardina Jasmine Cristallo

È polemica tra la candidata del centrosinistra Amalia Bruni e la sardina Jasmine Cristallo, accusata dall’aspirante presidente della Regione di fare «solo critiche» e di non guardare «ai bisogni di questa terra che è distrutta».

La sardina Cristallo, nei giorni scorsi su Facebook, aveva ritenuto «avventate le dichiarazioni della d.ssa Amalia Bruni che, a chi osa farle notare la drammatica frammentarietà del quadro politico del centrosinistra e le evidenti responsabilità della gestione commissariale del Pd locale, risponde rivendicando un improbabile “prima” e “dopo di lei”: come se lei non fosse continuità del “prima” (d’altro canto una ristretta cerchia del Pd l’ha voluta e imposta…) e responsabile del “dopo” (dal momento che lei di quel gruppo dirigente assume, attraverso la sua corsa, il valore e la continuità politica con tutte le gravissime contraddizioni che hanno determinato la frantumazione del centrosinistra)».

«Ancora una volta – ha scritto ancora – un atteggiamento elitario e distaccato, tipico di una presunta “borghesia illuminata”, classifica il mondo che lo circonda in due categorie : chi risponde alla sua chiamata e chi, invece, non lo fa. In ciò, si perpetua un errore fatale nel non voler – ostinatamente – indagare le ragioni degli altri e non voler vedere la complessità, per storie individuali e collettive, che attraversa la Sinistra e quella calabrese in particolare».

La Cristallo, infatti, ha riferito di essere intervenuta al programma Vota Antonio, a cui era presente anche la Bruni, che «ha risposto alle mie argomentazioni politiche – ha spiegato Jasmine Cristallo – con un ingiustificato livore ed un’acredine personale condita di illazioni ed infondate accuse che certo non ti aspetti da una donna che viene raccontata come l’allieva prediletta di Rita Levi Montalcini. Questa gestione del confronto, tutta basata su personalismi ed approcci da lesa maestà, non risulta, ahimè, inedita, ma un modus procedendi che la candidata Bruni testimonia in qualunque dibattito in cui si ritrovi in contraddittorio con qualcuno».

«Non tutti siamo Carlo Tansi – ha spiegato – che, per darsi e dare una giustificazione del perché delle sue ormai leggendarie piroette, la celebra rasentando l’idoliatria… Può capitare, infatti, che non ci si genufletta al cospetto della candidata Amalia Bruni e del suo curriculum professionale, perché, semplicemente, si parla di politica e di responsabilità politiche e non della sua soggettività e della sua scienza».

«Non ritrovo nelle sue parole alcunché di verità – ha detto la Bruni a LacNews24 – ritrovo solamente critiche che non fanno bene a questa collettività, verso un partito e dei partiti – che sono partiti di governo – che stanno tentando di aiutare, invece, una crescita di questa collettività. Se lei si fossilizza sulla metodologia con cui è stato identificato il candidato, che sarei io, e non si guarda intorno, ai bisogni di una terra che è distrutta, in macerie totali e che ha necessità dell’aiuto di tutti – e mi pare che lei non stia dando questo grande contributo– io allora resto molto perplessa. Non posso valutare i suoi commenti come positivi che mi aiutino nella crescita per la Calabria».

Immediata, di nuovo, la risposta della Cristallo che ha voluto rammentare «alla dottoressa Amalia Bruni che il 14 luglio scorso, subito dopo l’indicazione della sua persona a candidata alla presidenza, fu lei a contattarmi al telefono chiedendomi espressamente di starle “accanto” in questa sua competizione segnalando “l’importanza” di un mio ruolo attivo nella sua campagna elettorale e argomentando tali accorate sollecitazioni con riferimenti espliciti al mio “importante impegno politico e sociale” lo stesso che oggi disconosce strumentalmente. Sarà che non ho accettato…».

«Mi spiace – ha aggiunto – che la dottoressa Bruni non comprenda (o non voglia comprendere…) che le critiche mosse sono puramente di matrice politica e non personale e che a queste bisognerebbe aver la capacità di rispondere politicamente e non cercando di sminuire dal punto di vista personale l’altro… Ancora una volta mi tocca ribadire che nulla di ciò che ho dichiarato è mirato ad intaccare il profilo umano della dottoressa Bruni».
«Il punto di contrasto – ha concluso – che lei sta esacerbando oltre ogni previsione, nasce dalla necessità della candidata di testimoniare -ogni due per tre- attestati di fedeltà al gruppo che l’ha imposta e all’impianto politico che la sorregge: quello rappresentato da Stefano Graziano, Francesco Boccia ed ed alcuni spezzoni democrat di Cosenza e Reggio Calabria. L’unico consiglio che mi sento di rivolgere alla dottoressa Bruni è di concentrare le sue attenzioni e la sua campagna elettorale non su di me, ma su Occhiuto perché mi pare che fino ad ora non l’abbia attaccato a sufficienza. Eppure, dovrebbe essere lui il suo avversario…». (rrm)

Il ministro Provenzano, la calabrese Jasmine e le sardine: il piano per il Sud è in arrivo

Incontro a Roma tra il ministro per il Sud Peppe Provenzano e i rappresentanti delle sardine, tra cui la calabrese Jasmine Cristallo. Il ministro ha riferito del meeting, specificando che non ha dato risposte ma ha di nuovo indicato ormai prossima la presentazione del Piano per il Sud predisposto col premier Conte. Secondo la “sardina” calabrese Jasmine «la questione meridionale deve diventare nazionale».

«Con il ministro – ha detto la Cristallo – abbiamo parlato della questione meridionale mai risolta, dei livelli essenziali delle prestazioni nella sanità, del problema gravissimo dello spopolamento, dei giovani che se ne vanno, di mafia e camorra. Due ore per rappresentare le istanze raccolte nei territori alle quali abbiamo lavorato. Semplificare tutto come se aver parlato di scambi tra università del Nord e del Sud fosse la risoluzione dei problemi è scorretto e mortifica il nostro impegno. L’Erasmus significa solo la nostra attitudine a mettere insieme le persone, a vivere l’uno la realtà dell’altro, quello che stiamo facendo anche tra di noi perché un conto è il modello emiliano, altro è la realtà delle nostre regioni, dove si muore di malasanità».

«I insieme ai ragazzi di 6000 sardine – ha postato su Facebook il ministro Provenzano – abbiamo discusso del #Sud, per parlare dell’Italia. Abbiamo affrontato il tema dello spopolamento che oggi l’Istat racconta con numeri allarmanti, del viaggio di sola andata dal Sud di una generazione. Che troppo spesso non è una scelta, ma una necessità. Bisogna essere liberi. Liberi di andare e di tornare. Il “diritto a restare” continuerà ad essere la mia battaglia, non solo per la mia storia personale, ma soprattutto per chi, come alcuni di loro, tra mille difficoltà, ha scelto di restare. E lo ha fatto in quei “luoghi che non contano” ma che, invece, vogliono e devono contare. Abbiamo scambiato idee, ho raccolto le loro opinioni. Non ho dato risposte, quelle le darò con la mia attività e con quella di tutto il Governo, e con il #PianoSud che presto presenteremo con il Presidente Giuseppe Conte. Le #Sardine, nel mare aperto e bellissimo delle piazze italiane di questi mesi, ci hanno mostrato che un’altra Italia non solo è possibile ma esiste già. Alle istituzioni il compito di ascoltare, alla politica il dovere di renderla protagonista». (rp)