Nucera: Bene riunione in Cittadella per emergenza rifiuti a Reggio

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha espresso soddisfazione per la riunione operativa in Cittadella regionale sull’emergenza rifiuti di Reggio Calabria, sottolineando che «finalmente qualcosa si muove», dato che dal 1° marzo parte la raccolta della spazzatura rimasta per le strade di Reggio Calabria, sia umido che indifferenziato. 

Giuseppe Nucera e il Movimento La Calabria che vogliamo, da settimane, avevano sollecitato le istituzioni ad affrontare l’emergenza rifiuti. Nei giorni scorsi, Nucera aveva inviato una lettera al Prefetto Mariani chiedendo soluzioni immediate. Dopo l’iniziativa di domenica 14 febbraio che ha visto i volontari pulire il Cimitero di Modena, sabato 27 febbraio si terrà una nuova opera di pulizia negli stessi luoghi.

«La Calabria che vogliamo – ha detto Nucera – con forza aveva sollecitato le istituzioni e gli organi preposti, affinché mettessero la parola fine su una situazione che toglie dignità ad ogni cittadino. La speranza è che da lunedì 1° marzo si proceda davvero in modo convinto e determinato con la raccolta dei rifiuti».

«Se ad ogni iniziativa del Movimento La Calabria che vogliamo – ha concluso – l’amministrazione comunale risponderà svolgendo il proprio dovere, Reggio Calabria potrà tornare gradualmente alla normalità. Noi di certo continueremo a vigilare e segnalare, per il bene della nostra città. Un ringraziamento doveroso va all’on. Wanda Ferro, che con la sua interrogazione presentata in Parlamento ha portato la questione rifiuti a Roma». (rrc)

Nucera: Si usi il Recovery Fund per realizzare la strada Bovalino-Bagnara

Giuseppe Nucera, presidente de La Calabria che vogliamo, ha sottolineato l’importanza di realizzare, con il Recovery Fund, la strada a scorrimento veloce Bovalino-Bagnara.

Una proposta che arriva a seguito del documento presentato da un gruppo di docenti di sei università calabresi e siciliane, in cui indicano le infrastrutture considerate fondamentali per il rilancio del Meridione, da relizzare attraverso il Recovery Fund.

«La proposta presentata dai docenti universitari – ha detto Nucera – è certamente valida, ma non coglie interamente quelle che sono le necessità del meridione e della Calabria in particolare. La premessa da ricordare è relativa allo scopo di utilizzo dei 111 miliardi di euro destinati al Sud Italia, ovvero riequilibrare il divario socio-economico con il Nord. Come si può pensare a colmare questo gap, se non si toglie dall’isolamento interi territori? Mi riferisco nello specifico all’area che comprende circa 40 comuni e raccoglie oltre il 10% delle popolazione calabrese e quasi il 40% della popolazione della provincia di Reggio Calabria».

«Il completamento della Bovalino-Bagnara – ha aggiunto – permetterebbe a quel territorio di uscire finalmente dall’isolamento, costato negli ultimi anni l’esodo di migliaia di giovani e un livello di Pil tra i più bassi d’Europa. Questa infrastruttura riveste un’importanza fondamentale, permetterebbe di collegare l’area di Palizzi-Locri con la piana di Gioia Tauro, dunque con la zona industriale e il Porto. Considerato che il Recovery Fund deve riequilibrare le distanze e dare la possibilità al Sud di rilanciarsi, è impensabile non procedere con il completamento della Bovalino-Bagnara».

«Si tratta di un’infrastruttura – ha proseguito Nucera – che ha già un progetto esecutivo e parte dei lavori realizzati e che sarebbe possibile completare entro il 2026, ha, quindi, tutti i requisiti e le caratteristiche per essere inserita all’interno dei progetti da realizzare con le risorse del Recovery Fund. La Calabria che vogliamo come già fatto negli ultimi mesi continuerà ad insistere e a ribadire l’importanza di realizzare la strada a scorrimento veloce Bovalino-Bagnara, il nostro movimento sarà il megafono dei cittadini di un vasto territorio, oggi tristemente isolato, e dei sindaci dei comuni coinvolti». 

«Le importanti risorse – ha detto ancora l’ex presidente di Confindustria RC – presenti all’interno del Recovery Fund rappresentano un’occasione unica di rilancio e sviluppo per il Sud e la Calabria in particolare. È un treno che difficilmente passerà di nuovo, per queste ragioni le somme vanno spese per progetti di assoluta necessità per il meridione, tra questi c’è senza dubbio la strada a scorrimento veloce Bovalino-Bagnara». 

«Siamo pronti – ha concluso – a dare battaglia sino ai livelli istituzionali europei più alti per difendere le esigenze di un vasto territorio e il bisogno di dare vita ad un progetto di indubbia validità. Solo con la realizzazione della strada Bovalino-Bagnara sarà possibile far rinascere i circa 40 comuni e bloccare la desertificazione che ha distrutto lo stato socio-economico di quei territori. E’ quello che chiede l’Unione Europea con il Recovery Fund ed è quello che bisognerà realizzare a tutti i costi». (rrc)

Nucera: Regione intervenga sui Comuni che non hanno esteso le concessioni demaniali

Il leader de La Calabria che vogliamoGiuseppe Nucera, ha chiesto alla Regione Calabria di intervenire su quei Comuni calabresi che non hanno esteso, fino al 2033, secondo quanto stabilito dalla legge dello Stato, le concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari.

Allo stesso tempo, Nucera si auspica che gli stabilimenti balneari in difficoltà economica causa Covid-19, grazie ad un apposito intervento della Regione Calabria, possano mantenere gratuitamente le strutture sulla spiaggia in previsione della prossima estate (atteso che già dall’1 aprile sarà possibile avviare i lavori) evitando così costi per smontare e rimontare gli stabilimenti. 

«Il Movimento La Calabria che vogliamo – ha detto Nucera – da me presieduto, in più di una circostanza ha sottolineato in passato che si sarebbe fatto promotore e garante in relazione alla situazione degli stabilimenti balneari calabresi. In Calabria ci sono quasi 800 chilometri di coste e centinaia di stabilimenti balneari, gestiti da imprenditori del nostro territorio che meritano certezze e garanzie cosi come previsto dalla legge 145\98 dello Stato. Con la sicurezza di avere la concessione sino al 2033, i titolari degli stabilimenti hanno così la possibilità di investire sulle loro strutture, aumentare e migliorarne i servizi».

«Diversi comuni in Calabria – ha spiegato – non hanno dato seguito finora a quanto previsto dalle leggi e anche delle direttive emanate dal Consiglio Regionale. Mi rivolgo, dunque, al presidente f.f. Nino Spirlì, sollecitandolo ad intervenire sulla vicenda attraverso una nuova direttiva verso i comuni ‘distratti’, che ancora non hanno provveduto all’estensione delle concessioni. Non esiste alcun ostacolo o problematica che impedisca ai titolari degli stabilimenti balneari di operare con tranquillità e programmare i prossimi anni, fattore fondamentale ancor più alla luce delle difficoltà che stiamo vivendo in questa fase storica, di pandemia ed emergenza socio-economica».

«I comuni che continueranno ad ignorare quanto previsto dalla legge  – ha sottolineato l’ex Ppresidente di Confindustria Reggio Calabria – possono essere perseguiti dagli imprenditori del settore balneare per abuso di potere. Bisogna aiutare e non ostacolare chi opera in mezzo a tante problematiche in un settore di fondamentale importanza per il nostro territorio.  La Calabria non può permettersi di vedere disperso questo patrimonio. C’è la necessità di favorire in tutti i modi gli investimenti e di conseguenza lo sviluppo della nostra regione, così da renderla ancora più appetibile e competitiva». 

«La Calabria che vogliamo – ha concluso – proseguirà la sua battaglia e seguirà con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, supportando in ogni modo gli imprenditori del settore balneare». (rrc)

Giuseppe Nucera sostiene il “Manifesto per il Sud”

Giuseppe Nucera,  ideatore del movimento La Calabria che vogliamo, ha aderito al Manifesto per il Sud, sottolineando che «da qui parte il rilancio della nostra terra».

Il Manifesto per il Sud è un importante documento promosso dal Comitato composto dal presidente della SvimezAdriano Giannola, Gerardo Bianco (Presidente Animi), Giuseppe De Natale (ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Dirigente di Ricerca Ingv), l’ambasciatore Mario Bova, Francesco Venerando Mantegna (presidente Conferenza Mediterranea), Antonello Fiore (Presidente Società Italiana di Geologia Ambientale), l’ex presidente della commissione Esteri del Senato, Gian Giacomo Migone, Vittorio Daniele (Università Magna Grecia) che chiede al Governo che il Recovery Fund (Programma Next Generation Eu) sia utilizzato per l’obiettivo prioritario cui l’Europa lo ha destinato: riallineare l’economia del Mezzogiorno al resto d’Italia, per la creazione di un forte Polo Euro-Mediterraneo che possa costituire il futuro baricentro della nuova Europa.

Nei tre punti fondamentali del Manifesto è scritto: che le risorse siano utilizzate, in coerenza con i criteri individuati dall’Ue (in quota ben superiore al 50%), per promuovere la crescita economica del Meridione e riallinearne l’economia alle altre regioni italiane ed europee, affinché il Sud torni a contribuire allo sviluppo del Paese; che le risorse siano prioritariamente indirizzate a bloccare il crescente divario infrastrutturale tra regioni meridionali e settentrionali d’Italia: colmare il deficit di reti stradali, ferrovie veloci, infrastrutture portuali e autostrade del mare, è essenziale per mettere a sistema un territorio oggi frantumato con aree costiere, porti ed aree interne reciprocamente inaccessibili; che le infrastrutture siano funzionali alla rigenerazione urbana, alla mitigazione dei rischi naturali e in particolare del rischio vulcanico, che deve realizzarsi con la progressiva riduzione della residenzialità e densità abitativa nelle zone rosse, da riconvertire a vocazioni turistiche, culturali, di terziario avanzato e ad attività economiche compatibili con la natura dei territori. Tali interventi strutturali dovranno anche fornire un contributo decisivo alla mitigazione del rischio sismico ed idrogeologico.

 

Sono già oltre 200 le adesioni al Manifesto, tra queste anche quella di Giuseppe Nucera, ideatore del movimento ‘La Calabria che vogliamo’.

«Il Sud – ha spiegato Nucera – si trova davanti un momento storico di fondamentale importanza. Come previsto dal programma Next Generation Eu, il Recovery Fund destina risorse ingenti all’Italia con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali. Queste risorse servono per ridurre il grande gap che separa il Nord dal Sud, penso alla disoccupazione (7% contro il 17% del Meridione), l’Alta Velocità, le infrastrutture, la mancanza di opere strategiche che la costruzione del Ponte sullo Stretto potrebbe compensare. L’Europa ha capito che bisogna intervenire in questo senso, chi invece non è d’accordo è il Governo italiano, intenzionato a dirottare altrove le importanti risorse destinate al Sud».

«È ora – ha detto ancora – di dire basta con questa politica clientelare, con l’abitudine di abbandonare il Meridione e lasciare da sola una terra ricca di potenzialità. Difenderemo con le unghie quanto stabilito dall’Unione Europea, le risorse previste devono andare al Sud. Profondamente innamorati della nostra terra, intenzionati a difenderla con orgoglio e passione, siamo pronti a scendere nelle piazze e manifestare in difesa delle nostre ragioni». 

«Sulle risorse del Recovery Fund possiamo già assicurare – ha assicurato il leader di ‘La Calabria che vogliamo’ – che la nostra sete di giustizia non si fermerà sino a quando il Meridione non avrà quello che gli spetta, cosi come previsto dall’Unione Europea. Se il Governo italiano vorrà ancora una volta scippare il Sud togliendogli la possibilità di un futuro ricco di possibilità, arriveremo fino alla Corte di Giustizia Europea per far riconoscere i nostri diritti».

«Condividiamo pienamente – ha concluso Nucera – quanto esplicitato nel ‘Manifesto per il Sud’, documento che diffonderemo in tutto il Meridione grazie anche alla rete delle nostre migliaia di contatti. La nostra convinzione è che il Manifesto per il Sud possa rappresentare un importante contenitore di proposte fatto da uomini e donne che vogliono essere tra i protagonisti della rinascita del Mezzogiorno». (rrc)

Nucera: ‘La Calabria che vogliamo’ lancia raccolti fondi per la città di Crotone

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha lanciato una raccolta fondi per la città di Crotone.

Nucera, infatti, si è recato nei luoghi colpiti domenica 22 novembre da una pesante alluvione. Crotone, in particolare, ha accusato i danni maggiori, cittadini e imprese sono in ginocchio. Nucera ha incontrato un giovane calabrese, Danilo Tallarico, disperato dopo che l’azienda di famiglia ha subito ingenti danni a causa dell’alluvione.

A nome del Movimento, Nucera ha assicurato che la città di Crotone e gli imprenditori colpiti dall’alluvione saranno aiutati ad affrontare questo momento di enorme difficoltà.

«Le lacrime di Danilo, giovane calabrese che nell’alluvione di Crotone ha visto la propria azienda distrutta – ha dichiarato Nucera – sono le lacrime di tante famiglie calabresi. Il Movimento ‘La Calabria che vogliamo’ ha deciso si promuove una raccolta fondi in favore della città di Crotone, di Danilo e tutti gli imprenditori in difficoltà.Viviamo già un momento di crisi devastante a causa delle restrizioni anti-Covid, la Calabria si ritrova blindata e senza via d’uscita. L’alluvione che ha colpito Crotone non fa che peggiorare lo stato delle cose. In situazioni particolarmente complesse come queste, è necessario offrire sostegno a chi è in difficoltà».

«La Calabria che vogliamo – ha detto ancora Nucera – è a fianco della città di Crotone, di Danilo Tallarico e i tanti altri imprenditori crotonesi che in questo momento stanno soffrendo».

«Sono sicuro – ha concluso – che, attraverso la raccolta fondi lanciata dal nostro Movimento, saranno tanti i calabresi che sapranno offrire la loro solidarietà ai cittadini calabresi colpiti dall’alluvione».

Se si vuole dare una mano

Conto Corrente Numero: IT70S0303281370010000286167

Causale: Contributo popolazione Crotone a seguito alluvione.

 Intestato a: Movimento ‘La Calabria che vogliamo’. (rrm)

In copetina, Nucera e Tallarico

Nucera: Regione Calabria segua sentenza del Tar e riapra le Scuole

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, ha sottolineato che «le scuole calabresi vanno riaperte», in quanto «il Tar Calabria ha disposto la sospensione del provvedimento con il quale il 14 novembre la Regione Calabria aveva disposto la chiusura di tutte le attività scolastiche di ogni ordine e grado».

Nucera, infatti, lo scorso 20 novembre aveva invocato con forza la riaperture di asili e scuole dell’infanzia (http://lacalabriachevogliamo.it/nucera-riaprire-scuole-dellinfanzia-in-calabria-e-dramma-sociale/). La decisione del Tar Calabria, in attesa di capire gli sviluppi ad essa legata, non può che essere accolta con soddisfazione.

«Il tribunale amministrativo regionale  – ha dichiarato Nucera – ha evidenziato in particolare ‘il grave pregiudizio educativo, formativo ed apprendimentale ricadente sui destinatari del servizio scolastico’, sottolineando inoltre come non vi sia ‘alcuna certezza alcuna del nesso di causalità intercorrente fra lo svolgimento in presenza delle attività didattiche nella scuola materna, in quella elementare e media di primo grado (limitatamente al primo anno) e il verificarsi dei contagi’. Il Movimento ‘La Calabria che vogliamo’ a pochi giorni dall’appello pubblico nel quale si evidenziava il bisogno di riaprire asili e scuole dell’infanzia, esprime compiacimento per la decisione espressa dal Tar Calabria. La nostra regione non necessita di misure così pesanti, che penalizzano in modo enorme le famiglie calabresi e tutti i bambini».

«In modo particolare – ha aggiunto – in una situazione difficile sia emotivamente che psicologicamente come quella che stiamo attraversando, è di fondamentale importanza proteggere le nuove generazioni, senza adottare misure che causano evidenti problematiche da un punto di vista formativo e della socializzazione».

«La Calabria – ha concluso – può guardare al prossimo futuro con ottimismo e coraggio, rispettando le regole ma senza abbandonarsi ad eccessivi allarmismi e chiusure che non servono a nulla». (rrm)

 

Giuseppe Nucera: azione legale contro il Governo per i guasti della Sanità in Calabria

L’ex presidente degli industriali reggini, l’imprenditore turistico Giuseppe Nucera, ha annunciato un’azione legale sia in sede civile che penale nei confronti del Governo pe ri guasi provocati da dieci anni di acommissariamento della Sanità in Calabria, la cui responsabilità ricade nell’esecutivo. Il leader dl movimento La Calabria che vogliamo  mette in guardia sulla crisi che andrà ad abbattersi in modo irreversibile sul comparto del turismo: non verrà più un turista in Calabria, dice sconsolato Nucera. «Le misure inserite all’interno del nuovo Dpcm vedono diventare la Calabria ‘Zona Rossa’, con restrizioni e ulteriori chiusure di attività». Giuseppe Nucera non ci sta e invita il popolo calabrese a manifestare contro misure stringenti che rischiano di disastrare ulteriormente una regione già in grande difficoltà.

«La Calabria – ha dichiarato – si trova ad un passo dal baratro per colpa di una politica incapace. Gli amministratori locali e nazionali con la loro insipienza stanno distruggendo una regione. Per fortuna la nostra regione sin da marzo si è sempre contraddistinta per essere una delle meno colpite dal Covid-19, la possibile chiusura arriva non per una reale emergenza ma perché non si è fatto nulla per aumentare i posti di terapia intensiva negli ultimi mesi. Anni di commissariamento non sono serviti a nulla se non a peggiorare la situazione di una sanità già a pezzi. Questo rischia di essere il colpo di grazia per l’economia della nostra regione. I dati relativi ai contagi vedono la nostra regione sin dall’inizio della pandemia come la meno colpita d’Europa, non a caso la Germania aveva inserito la Calabria tra i luoghi sicuri da visitare. Adesso arriva questa scelta scellerata, figlia dell’incapacità amministrativa della classe politica regionale e nazionale. Non ci sarà attività economica che potrà resistere ad una nuova serrata, il nostro territorio già in ginocchio rischia di subire adesso la mazzata definitiva per colpa dell’imbarazzante incapacità della politica regionale e nazionale.

«Abbiamo dato incarico all’Avv. Francesco Palmeri di predisporre gli atti e procedere sia in sede penale che civile davanti ai giudici perché condannino il capo del Governo ed i Commissari che da 10 anni gestiscono la sanita’ in Calabria al risarcimento degli ingenti danni che la loro condotta provoca alle popolazioni ed alle imprese calabresi”, conclude l’ex Presidente di Confindustria Rc». (rp)

Davanti a Palazzo Chigi delegazione di Sindaci calabresi: rilanciare la nostra terra

Investimenti per il rilancio della nostra terra: un imperativo categorico che una delegazione di sindaci della Calabria ha trasmesso al Governo, con un sit in davanti a Palazzo Chigi. La delegazione, composta dai primi cittadini di Acri, Villapiana, San Marco Argentano, Lungro, Cariati, Cassano Jonio, Diamante e Marzi, ha voluto richiamare l’attenzione sulla necessità di “garantire i diritti in Calabria per unire l’Italia”, attingendo al Recovery Fund, e chiedere un incontro con rappresentanti istituzionali per consegnare una lettera aperta scritta dal sindaco di Cariati Filomena Greco e già inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Presente a Roma anche Giuseppe Nucera, leader e presidente del Movimento La Calabria che vogliamo. L’ex Presidente di Confindustria Reggio ribadisce quelle che sono le volontà del movimento. «Abbiamo aderito con piacere ed entusiasmo alla manifestazione promossa e organizzata dal sindaco di Cariati, Filomena Greco. Il programma del nostro movimento   da sempre è incentrato sulle necessità e sulle potenzialità del nostro territorio, era importante essere presenti qui, a Roma. Il Governo può e deve fare della Calabria il più grande laboratorio europeo per l’innovazione e la sostenibilità ed evitare che il Recovery Fund si trasformi in una nuova occasione persa. Ponte sullo Stretto, infrastrutture, Alta Velocità: tutte queste –sottolinea Nucera – sono priorità per la Calabria che allo stesso tempo devono rappresentare pilastri del rilancio di tutta l’Italia. La Calabria ha bisogno di infrastrutture primarie e digitali, di garanzia dei diritti fondamentali e allo stesso tempo di investimenti nel capitale umano».

Nucera insiste sulla necessità di un grande piano di investimento «per il Sud e il nostro territorio in particolare. Non ci fermiamo – ha detto – anzi continueremo la nostra battaglia con determinazione ancora maggiore. È stata avanzata una richiesta di incontro ufficiale al Governo per il prossimo 7 ottobre. Il Movimento La Calabria che vogliamo’ sarà ancora presente, in prima fila, a fianco di chi vuole difendere la nostra terra e rilanciarla». (rp)

 

Giuseppe Nucera: i calabresi nel mondo sono un tesoro da valorizzare

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, è soddisfatto dell’incontro avvenuto in Cittadella regionale tra il direttore generale della Presidenza, Tommaso Calabrò, il presidente della Federazione dei Circoli Calabresi ItalianiSalvatore Tolomeo e il consultore uscente Stefano Scuncia per concordare la ripresa della Consulta per il prossimo quinquennio.

Nucera, ribandendo che «i calabresi nel mondo sono un tesoro da valorizzare», ha ricordato come «sin dall’origine, il nostro movimento ha puntato con decisione sul valore dei nostri emigrati all’estero. Rappresentano le nostre tradizioni, esportano la nostra cultura e le eccellenze, rimanendo intensamente legati al loro territorio. Sono radici inestirpabili e che rappresentano un tesoro da valorizzare».

«Molti dei calabresi all’estero – ha aggiunto – sono uomini del fare, imprenditori di successo o rappresentanti delle istituzioni che si fanno valere e rappresentano più che dignitosamente la nostra terra».

«Uno dei punti carine del nostro programma – ha proseguito l’ex presidente di Confindustria Reggio Calabria – prevede una intensa sinergia tra i calabresi residenti all’estero e le migliori energie produttive ed imprenditoriali rimaste sul nostro territorio. Quello che il movimento ‘La Calabria che vogliamo’ chiede è che tale legame non sia solo sentimentale e affettivo ma anche un fattore determinante di sviluppo economico. Per far si che ciò accada serve un’accurata programmazione e investimenti di risorse da parte della Regione Calabria».  

«I delegati delle varie Associazioni di calabresi all’estero – ha aggiunto – da testimoni dei nostri valori devono diventare veri e propri ‘Agenti di Sviluppo’ che mettono in relazione gli imprenditori di origini calabresi residenti fuori dall’Italia con quelli rimasti in Calabria. Da questa connessione possono e devono nascere progetti concreti, proposte di investimenti sul nostro territorio e nuove realtà imprenditoriali. Le potenzialità legate al consolidamento di una simile sinergia, anche in termini di marketing territoriale, sono enormi». 

«‘La Calabria che vogliamo – ha assicurato l’ex Presidente di Confidustria Reggio Calabria – farà la sua parte in questo processo di evoluzione. La prima battaglia da vincere è quella della burocrazia. Basta con i burocrati che ingolfano la macchina amministrativa e non si prendono le dovute responsabilità».

«La Calabria – ha concluso Nucera – ha bisogno di cambiare marcia, snellire le procedure e istituire il principio del silenzio-assenso perché progetti di questo tipo rivestono un’importanza rilevante. Non c’è più tempo da perdere, il futuro della Calabria non aspetta». (rrm)

Ferrovie e strade, “la Calabria che vogliamo” chiede nuovo corso di investimenti

Il Movimento politico La Calabria che vogliamo, guidato dall’ex presidente degli industriali reggini Giuseppe Nucera, chiede un nuovo corso negli investimenti per infrastrutture e trasporti. Plaudendo ai nuovi collegamenti dei treni veloci che avvicinano la Calabria all’Italia, Giuseppe Nucera  saluta con soddisfazione l’arrivo dei Frecciarossa a Reggio Calabria ma allo stesso tempo si augura sia solo un punto di partenza nel percorso di rinascita del territorio calabrese: «Il collegamento giornaliero in Frecciarossa da e per Reggio Calabria, assieme all’arrivo di Italo in riva allo Stretto, contribuirà alla ripartenza e al rilancio dell’economia e del settore turistico della Calabria e dell’intero Sud Italia».

«Si tratta però – sottolinea Nucera – di un tassello nell’intricato puzzle di necessità che il nostro territorio da parecchi anni soffre. La Calabria si trova a vivere una fase decisiva: ha davanti un bivio che separa il rilancio del nostro territorio da una crisi devastante i cui confini non sono immaginabili. È il momento di investire in modo forte e deciso nelle infrastrutture così carenti della Calabria. Penso all’ammodernamento e completamento della rete stradale, ad esempio il tratto Bovalino-Bagnara o il megalotto della S.S. Statale 106 nel versante che collega Reggio Calabria a Locri e Roccella a Soverato».

«C’è ancora molto da fare – assicura l’ex Presidente di Confindustria Rc –sulla linea ferroviaria, specie per quella che collega la nostra regione al versante Adriatico. Sarebbe importante, anche sul piano turistico, ripristinare le linee Taurensi in disuso da anni. L’arrivo del treno Frecciarossa e di Italo deve rappresentare il punto di partenza verso la costruzione di una linea d’alta velocità. Senza una reale alta velocità infatti l’arrivo del Frecciarossa non può concretizzarsi nei fatti. La Calabria non può più rimanere ai margini, isolata, ma deve tornare a correre.

Negli ultimi giorni è tornato d’attualità il Ponte sullo Stretto, la cui possibile costruzione continua a dividere e far discutere. Giuseppe Nucera non ha dubbi: si tratta di un’infrastruttura dall’importanza nevralgica. «Sin dalla nascita del movimento ‘La Calabria che vogliamo’, uno dei punti fondamentali del nostro programma riguardava la costruzione del Ponte sullo Stretto. È impensabile che un’opera di tale portata possa suscitare dubbi e incertezze. Si tratta invece di un progetto capitale per la nostra regione e l’intero Sud Italia. Dobbiamo guardare al futuro con entusiasmo e determinazione, coscienti delle possibilità che il dramma Covid-19 ci ha offerto. Adesso bisogna ripartire con la volontà di costruire una Calabria forte e all’avanguardia, che possa fare da traino per il rilancio dell’intero paese». (ed)