Bombardieri: fare presto per gli ammodernamenti della 106

di ARISTIDE BAVA – Il segretario nazionale della Uil, PierPaolo Bombardieri, ospite in un incontro che si è tenuto a Siderno per la presentazione del libro di Roberto Castagna e Francesco Kostner Leader al contrario, si  espresso sulla necessità di fare presto per la Statale 106.

Come era nelle previsioni il folto pubblico che ha assistito al convegno  ha seguito con molto interesse, anche e soprattutto, le conclusioni di Pierpaolo Bombardieri che è anche autore della prefazione del libro. All’interesse suscitato dal confronto tra Kostner e Castagna ha fatto riscontro, appunto, l’intervento a tutto campo, di Bombardieri che, non solo si è soffermato sulle argomentazioni del libro (che d’altra parte si sofferma parecchio  sulla attualità politica e sociale di oggi ) ma ha anche tracciato un perimetro molto ampio dei problemi che stiamo attraversando e delle necessità del futuro. Ha parlato di tutela della sicurezza nel mondo del lavoro, retribuzioni dignitose, riforma fiscale, vigilanza attenta sulle speculazioni che si stanno verificando nel settore  energetico, tutela del lavoro femminile,  investimenti infrastrutturali soprattutto al Sud, primo fra tutti l’ammodernamento della 106, qualità della pubblica amministrazione. Un vero excursus che l’importante sindacalista ha voluto evidenziare accendono i riflettori , in particolare, anche sulle necessità del nostro territorio che lui, originario di Marina di Gioosa Jonica, conosce molto bene.

Non sono mancati, peraltro, da parte sua molti  riconoscimenti a Roberto Castagna più volte definito dirigente sindacale di prim’ordine e a Francesco Kostner che con il suo “faccia a faccia” con lo scrittore, filo conduttore del libro, ha fatto emergere le grosse realtà di un meridione appannato anche e soprattutto dallo scarso interesse della politica. La presentazione del libro-intervista  di Roberto Castagna e Francesco Kostner è stata organizzata dalla  Amministrazione comunale di Siderno, che si è avvalsa della collaborazione della UIL, dei Presidi del Libro e dell’ Associazione  Corsecom. 

Il Sindaco Mariateresa Fragomeni nell’introdurre i lavori non ha mancato di evidenziare  le sue convinzioni sull’attuale momento politico. Ha espresso, tra l’altro,  forte contrarietà rispetto alla prospettiva programmatica della autonomia differenziata portata avanti dalla coalizione di centrodestra e si è soffermata sulla “vertenza Calabria”auspicando chiarezza e certezze sul futuro della Regione attraverso l’individuazione e l’attuazione di obiettivi precisi con cronoprogrammi capaci di avere ricadute occupazionali.  Poi Santo Biondo segretario regionale UIL  Ha ricordato la grande manifestazione del 26 luglio dello scorso anno che vide la partecipazione sul territorio della Locride  dei tre leader sindacali, Bombardieri, Sbarra e Landini. Anche grazie a quella spinta – ha precisato Biondo –  la UIL successivamente si è resa protagonista della “Vertenza Calabria” affermando che  con l’attuale Governatore Roberto Occhiuto il confronto costruttivo è aperto.

Sulla scorta delle domande del moderatore Giuseppe Mazzaferro, direttore di Telemia, quindi, i due autori del libro si sono soffermati su alcuni dei contenuti del volume incentrato sulla lunga esperienza sindacale di Roberto Castagna: sulla sua scelta di vita operata in età giovanile, gli incontri con la politica nazionale e regionale, le battaglie  sindacali tra vittorie e sconfitte (“I nostri lavoratori ci condannano se rinunciamo alla battaglia non se subiamo qualche sconfitta”), l’importanza delle donne nel mondo del lavoro, il servizio come “cifra” della politica, lo sguardo verso il futuro.

Francesco Kostner,  giornalista e scrittore, dal canto suo , ha ripercorso una parte della lunga serie dei temi svolti nel libro, lo scarso interesse dei programmi per il Mezzogiorno, la crisi della politica, il forte astensionismo, la portata strategica del Ponte sullo Stretto, il necessario rimedio all’attuale situazione in cui versa la Statale 106. Infine le citate conclusioni di Pierpaolo Bombardieri accompagnate da prolungati applausi. (ab)

LA DISUGUAGLIANZA NORD-SUD È UN MURO
CHE NON FA CRESCERE E ALLONTANA LA UE

di MARIATERESA FRAGOMENI – Come per la Germania del dopoguerra, un’unica nazione, un solo popolo, con la stessa storia e la stessa lingua, diviso in due blocchi contrapposti, con una dimensione umana, economica e dei diritti profondamente diverse tra loro, anche l’Italia ha il suo “muro di Berlino”. Non un muro fisico, ma un muro fatto di disuguaglianze, di diritti negati, di mancato sviluppo e di promesse mai adempiute.

Non saprei dire se i nostri figli, da bambini, facciano gli stessi sogni ed abbiano gli stessi desideri dei loro coetanei del nord; so dire, purtroppo, che non godono degli stessi servizi e delle stesse opportunità, crescendo, impareranno che, per realizzarli, probabilmente dovranno andare via. Chiunque, una volta adulto scopre di avere delle potenzialità per poter sfondare nel campo dello sport, della moda, dell’industria, nel design, nell’hi-tech: difficilmente potrà farlo restando al Sud.

Perché le discrepanze tra Nord e Sud sono tante, troppe per sperare che si possano colmare nell’arco di una generazione, senza un’azione forte e mirata, che abbatta i muri e costruisca strade e ponti per ridurre al minimo le distanze ed unificare, finalmente, il nostro Paese. Per questo motivo i fondi del Pnrr sono così importanti, lo sono, certamente, per il Sud, ma non solo: lo scopo di questi fondi è quello di colmare i gap tra il “nord” e il “sud” dei vari paesi europei, nella consapevolezza che una Europa disomogenea, nei diritti e nella ricchezza, è un’Europa che cresce più lentamente, o che non cresce affatto.

Dal crollo del muro di Berlino, nel 1989, la Germania ha investito una quantità enorme di risorse nella parte orientale del paese, realizzando industrie e soprattutto infrastrutture, col risultato di raddoppiare il Pil per abitante e realizzare un deciso e duraturo cambio strutturale per l’intera nazione, che oggi è la forza trainante per l’economia europea. Questa è una lezione di cui dobbiamo davvero fare tesoro. Se vogliamo davvero, come Paese, fare un salto di qualità, dobbiamo abbattere i nostri muri, soprattutto quelli culturali ed ideologici, dobbiamo pensare in grande come cittadini italiani, prima ancora che come abitanti di una specifica regione o area del paese.

Se quello di ridurre le disuguaglianze tra “i sud” e “i nord” è, a ragione, considerato un interesse primario per la crescita di tutta l’Europa, non possiamo pensare che non lo sia anche per la crescita dell’Italia. Non possiamo più pensare che il Nord dell’Italia possa crescere se non cresce anche il Sud. Non si tratta solo della legittima e giusta rivendicazione dei diritti riconosciuti, a tutti i cittadini italiani, dalla nostra Costituzione, ma anche, e soprattutto, di adottare una strategia che si è già rivelata vincente e che, adesso, con i fondi del Pnrr, non può più restare ostaggio di derive localistiche e di un esasperato, e storicamente fallimentare, regionalismo. La sfida sarà difficile e faticosa: progettare e terminare le opere entro il 2026, considerata l’esiguità di personale tecnico addetto ai lavori, nei Comuni, richiederà uno sforzo notevole, ma noi ce la metteremo tutta per raggiungere questi obbiettivi. In quest’ottica, ho organizzato un incontro con i presidenti degli ordini professionali (ingegneri, architetti, geometri) per trovare, sin da subito, le soluzioni possibili per investire al meglio i fondi a nostra disposizione. La strada per questo cambiamento non sarà certo in discesa, ma è la sola che possiamo percorrere, consapevoli che questa strada dovrà essere concretamente praticabile e, pertanto, dovrà essere sgomberata da ogni forma di localismo e campanilismo, che spesso sono alimentati dalla miope ed egoistica smania di potere e di denaro di alcuni gruppi ristretti di politici ed industriali. Noi abbiamo l’ambizione di essere una classe dirigente che pretende risorse da spendere in progetti ed idee strutturali di sviluppo, ispirata ad una lezione storica, spesso colpevolmente trascurata: l’Italia cresce se cresce il Mezzogiorno. (mf)

Elezioni comunali a Siderno, Fragomeni: Sarò la sindaca del dialogo per la ripartenza

«Sarò la Sindaca del dialogo per la ripartenza, del confronto in consiglio comunale ed in città» ha dichiarato Mariateresa Fragomeni, eletta sindaco di Siderno, sottolineando che «la nostra sarà una politica del fare che ci vedrà operativi già da stasera (ieri ndr)».

«Siderno – ha aggiunto – non può più perdere neanche un minuto. Si riparte finalmente, dopo la pandemia, ma soprattutto dopo anni di assenza di un’amministrazione eletta dalla base. È una vittoria che mi riempie di orgoglio. Una vittoria che dedico alla mia città e ai sidernesi».

«Una vittoria – ha proseguito – che ci vedrà impegnati sin da subito, anche perché sono molteplici i progetti da realizzare: dal decoro urbano, alla pulizia delle strade, alla realizzazione della cabina di regia per il Pnrr, fino alla coesione sociale».

«Vogliamo che questa festa di stasera – ha concluso – sia la festa di Siderno, una festa per un nuovo corso. Un momento che non si limiti all’entusiasmo di oggi ma che prosegua nei 5 anni che verranno. Il primo step che volevamo e’ stato raggiunto. O meglio il primo: obiettivo Siderno». (rrc)

Mariateresa Fragomeni è il nuovo sindaco di Siderno

La città della Locride ha scelto il suo sindaco, Mariateresa Fragomeni. Un prestigioso traguardo, considerando che è la prima donna a essere eletto primo cittadino del popoloso centro della costa jonica reggina.

L’elezione è avvenuta a seguito del ballottaggio con il candidato del centrodestra Domenico Barranca, dove la candidata del centrosinistra ha vinto con il 64,07% dei voti (4.452 preferenze riporta LacNews24), contro il 35,93% (2.497 preferenze) guadagnato dal candidato di centrodestra.

Con la vittoria della Fragomeni, dunque, finisce anche il commissariamento della città, durato 3 anni a seguito della decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere il Comune nel 2018.

La maggioranza, dunque, sarà composta da 10 consiglieri, di cui 6 del PD e 4 di Ripartiamo da Siderno, mentre in minoranza entrano Barranca e Stefano Archinà, i due più votati della lista del centrodestra “La nostra missione” e di “Siderno 2030”. (rrc)

 

 

 

 

Elezioni comunali Siderno / Mariateresa Fragomeni: I talenti sidernesi in Italia e nel mondo al centro della nuova città

La candidata a sindaco di Siderno per il centrosinistra, Mariateresa Fragomeni – e al ballottaggio con il candidato di centrodestra, Domenico Barrenca, ha ricordato che, affinché Siderno  sia «capofila nella Locride», occorrerà «l’impegno di tutti, specialmente di quelle energie che negli anni hanno lasciato la città per costruirsi una vita migliore altrove, al Nord Italia o all’estero».

«Mi rivolgo anche a loro che, con l’esperienza e la competenza maturata – ha spiegato – potranno essere una leva per i concittadini rimasti qui. Una speranza per il riscatto di questa città. Sono oltre 400 mila i calabresi che vivono all’estero, tra questi ci sono anche migliaia di sidernesi».

«Molti di loro – ha proseguito – sono veri e propri talenti che si sono guadagnati un “posto al sole” affermandosi come ristoratori, imprenditori nel settore alberghiero, ricercatori, medici. Sono già in contatto con alcuni di loro, considero fondamentale un confronto attivo con la prossima amministrazione».

«Ho chiesto già da ora, a questi talenti sidernesi in giro per il mondo, di tornare, anche momentaneamente – ha concluso – e dare un contributo per Siderno e per i loro affetti che vivono qui. Siderno riparte anche grazie ai suoi figli che affermatisi altrove ritornano per contribuire alla rinascita della loro amata città». (rrc)

Elezioni a Siderno, Fragomeni: A lavoro per riunire le forze democratiche

La candidata a sindaco di Siderno, Mariateresa Fragomeni, ha ribadito il suo impegno sul lavorare al «dialogo con le forze politiche democratiche», e l’obiettivo di «unire su di un programma di cambiamento le diverse sensibilità cittadine».

«Nell’ambito di questi incontri – ha spiegato – la scorsa sera c’è stata una riunione con una delegazione di alcune forze democratiche sidernesi. Purtroppo, al momento, non si è raggiunto un accordo sul programma, tuttavia si sono registrate importanti convergenze e ragionamenti positivi sulla Siderno che costruiremo dopo il voto.

«Continueremo a lavorare per un progetto condiviso – ha spiegato – che abbia come fine la rinascita e la ripartenza  di Siderno – che è l’unica  priorità della mia attività politica. Ho registrato, con soddisfazione, la stessa volontà di costruire un centro sinistra unito e di andare verso la stessa direzione. Questo è un fatto nuovo e di grande rilievo, una discussione di merito per la svolta, non un “accordicchio” in stile vecchia politica che non ci interessa e che non era nelle mire dei nostri interlocutori».

«Lavorerò ancora e fino in fondo – ha concluso – per cercare di unire queste forze, nelle forme possibili e condivise, con spirito inclusivo ed apertura massima. Adesso la campagna elettorale sarà un ulteriore occasione di confronto e di scambio di idee per il futuro della nostra città. Dopo decideranno i sidernesi e sarà tornata la democrazia, finalmente!». (rrc)

Elezioni, l’appello di Fragomeni a Draghi: si adottino tutte le misure per permettere di votare

La candidata a sindaco di Siderno, Mariateresa Fragomeni, ha fatto un appello al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, affinché «adotti tutte le misure più opportune, nella sola ottica di garantire e tutelare la normale vita democratica del Paese».

Tale appello arriva dal rischio di una quarta ondata di covid, in autunno, a causa della variante Delta, in cui notizie stampa «annunciano che, proprio in vista di un nuovo lockdown, il Governo stia pensando di anticipare le elezioni regionali ed amministrative al 19 settembre, anticipando quindi la finestra del voto di un mese – ha illustrato Fragomeni –. La paura dell’aumento dei contagi è sicuramente fondata (come dimostrano le rilevazioni di questi giorni) ma, come spesso avviene nel nostro Paese, la discussione si sta spostando dal piano sanitario a quello politico, col serio rischio che dei preconcetti ideologici (o dei meri calcoli opportunistici) finiscano per sovrapporsi e comprimere, ulteriormente, le normali dinamiche della democrazia rappresentativa».

«La spinta principale – ha spiegato – a fare questo tipo di appello deriva dall’assurda situazione che sta vivendo la mia città, Siderno, terzo comune – per dimensioni e popolazione – della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che da oltre tre anni è commissariata, quando il termine di legge, anche con le proroghe straordinarie, non potrebbe in alcun caso superare i 24 mesi».

«Un Comune – piccolo o importante che sia – non può rimanere, per così tanto tempo – ha spiegato ancora – senza un’amministrazione democraticamente eletta; i suoi cittadini non possono essere lasciati allo sbando, senza una guida politico amministrativa che si faccia carico di risolvere i problemi del territorio. Sono pertanto a chiedere che non si finisca, proprio come lo scorso anno, per rinviare nuovamente le elezioni amministrative, scegliendo piuttosto – e più prudentemente – di anticiparle, ove questa scelta consenta di prevenire gli effetti di una probabile quarta ondata».

«Quello che è certo – ha concluso – è che sarebbe inaccettabile che, ancora una volta, a rimetterci siano i cittadini sidernesi, che hanno il sacrosanto diritto, dopo oltre tre anni, di tornare finalmente alla normalità amministrativa. Confido pertanto in una decisione che sappia adeguatamente ponderare e bilanciare la tutela della salute, con le prerogative democratiche costituzionalmente garantite. Chiedo, infine, a tutte le forze politiche che hanno a cuore il ritorno alla democrazia per la nostra città, nel rispetto di un voto sicuro secondo le normative anti covid, di spendersi a tutela del diritto di voto dei sidernesi». (rrc)

SIDERNO – Concluso il tour “Ascoltare per rappresentare” della Fragomeni

Concluso il tour “Ascoltare per rappresentare” ideato dalla candidata sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni. «È stato – ha dichiarato – un viaggio entusiasmante e stimolante nella nostra Siderno durante il quale ho avuto modo di incontrare tantissimi concittadini, membri e presidenti di associazioni, comitati, categorie: nei mercati, nelle piazze e nelle strade: in tutti i luoghi, in tutte le strette di mano (gomito!), ho raccolto il desiderio e la necessità di cambiare in meglio la nostra Siderno. Esprimo soddisfazione per aver realizzato un programma, frutto di un confronto diffuso, condiviso e partecipato. Ringrazio i cittadini e le realtà sidernesi che hanno offerto progetti e proposte, che sono al centro della nostra idea di amministrazione della città. Faccio pertanto appello alle forze politiche democratiche affinché ci si unisca, anche alla luce del pericolo di un ritorno al passato, che tanti guasti ha causato a Siderno: vediamoci, ragioniamo, facciamo prevalere l’interesse generale, l’unica bussola è il futuro. Occorrono discontinuità, trasparenza, impegno per dare un futuro diverso alle giovani generazioni. Siderno deve chiudere con il passato, respingere egoismi e personalismi, equivoci ed ambiguità pericolose. Liberiamo la nostra città, proiettiamola ad un domani migliore». (rrc)

Scintille sul Bilancio della Regione: Talarico rintuzza l’ex assessore Fragomeni e Aieta

Scintille sul bilancio appena approvato dalla Giunta regionale riunita a Germaneto. L’ex assessore Mariateresa Fragomeni (responsabile delle Finanze nella precedente giunta Oliverio) e il consigliere regionale Giuseppe Aieta (dem) che avevano espresso pesanti critiche sulle dichiarazioni della presidente Jole Santelli, hanno trovato una dura replica da parte del neoassessore Franco Talarico, responsabile delle Finanze.

«Mi sembra un tantino incoerente – aveva detto la Fragomeni – iniziare il mandato con la classica esimente preventiva ‘la situazione che abbiamo ereditato dalle gestioni precedenti’ quando uno dei comuni più esposti, nei confronti della Regione, è proprio il Comune di Cosenza, di cui la presidente Santelli era, fino a pochi mesi fa, vicesindaco proprio con delega al bilancio. I bilanci della Giunta Oliverio – secondo la Fragomeni – hanno sempre ottenuto la parifica da parte della Corte dei Conti, per cui sono ‘pulitissimi’. Solo con il giudizio di parificazione sul rendiconto 2018, la Corte ha inteso porre in evidenza la criticità derivante dalla scarsa riscossione dei crediti vantati nei confronti dei Comuni e dal fatto che gli stessi, soprattutto per quanto riguarda il debito per il servizio idropotabile fornito dalla Regione per il periodo 1981 – 2004, hanno colpevolmente eliminato dal loro bilancio tali partite debitorie, rendendo incerto il credito vantato dalla Regione stessa. Pertanto la Regione si è trovata a rispondere di un comportamento contabilmente scorretto da parte di alcuni Comuni».

L’assessore Talarico, piccato, ha subito replicato. «Mi sembrano piuttosto incaute e inopportune le dichiarazioni rilasciate dall’ex assessore al Bilancio della giunta Oliverio Mariateresa Fragomeni e dell’ex presidente della II Commissione Giuseppe Aieta. Non fosse altro perché sono stati loro, insieme alla maggioranza di centrosinistra, a decidere di non approvare il bilancio di previsione sul finire della scorsa legislatura, lasciando la Regione in esercizio provvisorio».

Augurandosi che «in Consiglio il bilancio di previsione venga approvato in tempi rapidi e con il contributo costruttivo dell’opposizione», Talarico ha evidenziato che «Ovviamente non era prevedibile una situazione di emergenza come quella causata dal diffondersi del Coronavirus, ma risulta comunque grave e incomprensibile la scelta dell’Amministrazione precedente di non approvare il bilancio. L’Emilia Romagna, Regione che ha votato il 26 gennaio come la Calabria, lo ha approvato per tempo, entro il 31 dicembre dell’anno precedente, mettendo in sicurezza i conti. Voglio rassicurare i calabresi che per i prossimi anni rispetteremo i tempi, approvando la manovra finanziaria regionale entro i termini previsti dalla legge».

«Il presidente Santelli – ha dichiarato Talarico – ha usato un’espressione forte come ‘portare i libri in tribunale’ per evidenziare la situazione finanziaria della Calabria non certo rosea: basta leggere il Defr, il giudizio di parifica della Corte dei conti, e i tagli importanti delle voci di spesa che siamo stati costretti a fare sul bilancio di previsione. Servirà un’azione di risanamento che dovrà durare nel tempo e mi auguro che anche le forze di minoranza in Consiglio regionale  possano dare il loro contributo per superare l’attuale fase di difficoltà. Esistono realmente delle forti criticità – spiega l’assessore – che riguardano i residui attivi e la gestione dei crediti nei confronti dei Comuni, soprattutto per quel che riguarda il servizio di fornitura idropotabile e di conferimento dei rifiuti. La Corte in maniera puntuale lo ha evidenziato nel 2018, ma tali criticità esistevano da tempo e si sono accumulate negli anni».

«Capiamo le difficoltà finanziarie che vivono i Comuni soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria – ha concluso Talarico – ma dovremmo lavorare in sinergia per trovare anche con il governo nazionale soluzioni finanziarie per il rientro dei debiti ed evitare che gli Enti locali vengano lasciati da soli. Occorrerà molta collaborazione da parte di tutte  forze politiche  affinché la Regione possa diventare nel prossimo futuro un Ente virtuoso nella gestione delle proprie risorse e non accollarsi, come avvenuto nel passato, i debiti prodotti da altri. Siamo fiduciosi, però, che con lo sforzo di tutti e con un po’ di tempo riusciremo a fornire le risposte che servono ai bisogni dei calabresi». (rcz)