Lettera ai maturandi calabresi: Fate tesoro dell’esperienza acquisita a scuola

di GIUSI PRINCICarissimi Maturandi di tutta la Calabria, siete giunti al termine di quest’anno scolastico che è anche l’ultimo del vostro percorso. In questi giorni avete vissuto tante “ultime volte”: l’ultimo compito in classe, l’ultimo giorno di scuola, l’ultima foto con i compagni… Occasioni preziose affrontata con emozione e consapevolezza, perché dopo i difficili anni della pandemia che avete percorso con coraggio e resilienza, avete compreso la bellezza della quotidianità scolastica, del ritrovarsi insieme a condividere fatiche e soddisfazioni.

Gli esami che vi apprestate ad affrontare rappresentano finalmente il ritorno alla normalità, dopo i difficili anni dell’emergenza, con una commissione nuovamente costituita solo al 50% da docenti interni e da un presidente esterno. Tuttavia, vi raccomando di non temere le prove d’esame: incontrerete i vostri docenti che in questi anni vi hanno accompagnato con dedizione ed affetto. Il vostro successo sarà per loro motivo di orgoglio, il coronamento di un percorso, a volte difficile, ma appassionante, che avete condiviso.

La componente esterna, d’altro canto, sono certa che saprà valorizzare i vostri talenti e riconoscere tutte le tappe di un cammino che avete tracciato con tenacia e spirito di sacrificio. Rivolgo a voi tutti i più sinceri auguri di un futuro ricco di entusiasmo e di soddisfazioni per lo studio, per la vita sociale e familiare, rammentando che “la Scuola è il vostro passaporto per il domani”. Perché la scuola calabrese vi ha formati e vi ha preparati ad affrontare le sfide del futuro.

La mia raccomandazione è che facciate tesoro dell’esperienza di crescita umana e culturale offerta dalla scuola per affrontare con consapevolezza il cammino della vita e realizzare i traguardi più ambiziosi. Spero che in molti abbiate deciso dalla prossima stagione di frequentare gli atenei calabresi che hanno raggiunto punte di eccellenza in vari ambiti della scienza e della cultura. Scegliere di rimanere in Calabria per continuare gli studi significa anche contribuire allo sviluppo e al progresso della nostra terra. Avrete la possibilità di mettere a frutto le competenze acquisite e di far crescere la nostra comunità con il vostro impegno e la vostra professionalità.

Lasciate che la vostra formazione accademica e la vostra esperienza in questa terra speciale si intreccino, portandovi a costruire il vostro futuro e a contribuire alla rinascita della Calabria, perché «il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo consapevole su sé stessi», come afferma la Yourcenar.

E noi saremo sempre qui, pronti a sostenervi nel vostro percorso e a condividere con voi il desiderio di vedere la nostra terra prosperare grazie alle vostre aspirazioni e al vostro impegno. In bocca al lupo a tutti voi, cari ragazzi! (gp)

IL 35% ARRIVA AL LICEO “IMPREPARATO”
LA GRAVE CRISI DELLA SCUOLA MEDIA

di GUIDO LEONECi siamo. Con la chiusura dell’anno  scolastico arrivano le vacanze lunghe per i 74.500 e più allievi delle  scuole di ogni ordine e grado della provincia di Reggio Calabria. L’ultima campanella  è suonata, però, non per i 9mila piccoli allievi della scuola dell’infanzia che termineranno le loro attività educative il prossimo venerdì 30 giugno. 

Sarà vacanza per i più fino al 14 settembre 2023, inizio del nuovo anno scolastico, tre mesi pieni lontani da compiti, interrogazioni e libri. Però, non per tutti sarà così. Per i ragazzi di terza media la fine delle lezioni di fatto è sinonimo di esami di Stato. Per i quattordicenni le vere vacanze scatteranno il 30 giugno, ultimo giorno utile fissato dal Ministero della P.I. per gli esami di Stato. I diciottenni, invece, saranno alle prese con gli esami almeno fino a metà luglio.

Intanto, ora è tempo di scrutini e i prossimi giorni saranno dedicati nelle scuole alle valutazioni finali:scrutini per le ammissioni alla classe successiva e agli esami di Stato.

L’anno scorso il totale degli alunni reggini ammessi a sostenere gli esami fu del 98,9%. È presumibile che anche per il corrente anno il dato sarà eguagliato.

A cominciare, dunque, per primi saranno i 575 mila gli alunni di terza della scuola secondaria di primo grado, di cui 59 esterni, che affronteranno la loro ultima fatica, il conseguimento della cosiddetta ‘minimaturità’. A seguire i quasi 5.543  maturandi circa delle scuole secondarie superiori che inizieranno i loro esami di stato mercoledì 21 giugno.

La minimaturità

La valutazione rappresenta da sempre un momento di particolare rilevanza, non solo perché conclude un ciclo scolastico, ma perché al tempo stesso dà l’avvio ad un nuovo percorso di formazione culturale e personale per ciascuno studente.

L’ammissione agli esami di terza media compete al Consiglio di classe con giudizio di idoneità (espresso in decimi) per gli alunni che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina, voto sul comportamento compreso.

I requisiti di ammissione all’esame finale di terza media sono i seguenti: avere frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato secondo regolare ordinamento della scuola. Fanno eccezione situazioni legate alle particolari condizioni epidemiologiche.

E poi non essere incorsi in sanzioni disciplinari molto pesanti. Infine, avere partecipato alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dal’Invalsi. La votazione tiene conto del percorso scolastico compiuto. L’eventuale non ammissione è deliberata a maggioranza. 

Il calendario  

Gli esami iniziano dopo gli scrutini e le date sono stabilite da ogni singola scuola. Tuttavia è presumibile che la riunione preliminare di insediamento delle commissioni avvenga subito dopo nei primi giorni di questa settimana. 

Le prove 

Per l’esame del primo ciclo sono previste tre prove scritte, una di italiano e una sulle competenze logico-matematiche; la terza di lingue articolata in due sezioni(una relativa all’inglese  e una alla seconda lingua straniera studiata). Le tracce delle prove verranno predisposte dalla commissione in sede di riunione preliminare.

La prova scritta di italiano dovrà accertare la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale, il corretto uso della lingua e fa riferimento alle seguenti tipologie: testo narrativo o descrittivo, testo argomentativo, comprensione e sintesi di un testo.

Gli argomenti della prova di matematica sono quelli affrontati durante l’anno ,come geometria solida, probabilità e statistica, equazioni, scienze.

Infine, la prova di lingue comprende domande ed esercizi di inglese e dell’altra lingua straniera studiata durante l’ultimo anno.

La prova orale è quella più temuta dagli studenti che, davanti alla commissione, devono presentare la loro tesina multidisciplinare e rispondere alle domande degli stessi professori che potrebbero riguardare anche domande su Cittadinanza e Costituzione. Il colloquio ha l’obiettivo di valutare il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente.

Per i percorsi a indirizzo musicale, nell’ambito del colloquio, è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.

La valutazione finale

Il voto finale espresso in decimi, sarà il risultato della media tra il voto di ammissione e i voti delle prove di esame. Supererà l’esame chi otterrà un voto pari o superiore ai sei/decimi. La commissione potrà, su proposta della sottocommissione e con deliberazione assunta all’unanimità, attribuire la lode ai candidati che hanno conseguito un voto di dieci/decimi.

Inoltre, a tutti gli studenti candidati interni che supereranno l’esame di Stato verrà rilasciata la certificazione delle competenze

Il gap della Scuola Media

Per l’Istat i ragazzi che frequentano l’ultimo anno delle scuole di primo grado il 35% di loro arriva alle superiori con gravi insufficienze. Infatti, non raggiunge la sufficienza nelle competenze alfabetiche, riportando gravi difficoltà nella comprensione dei testi, mentre il 40,1% ha seri problemi con la matematica.

Tutti i test, scientifici e oggettivi, nazionali e internazionali, lo certificano. Il rendimento degli alunni della scuola dell’obbligo crolla nel passaggio dalla primaria alla secondaria di I grado, con ripercussioni negative sul biennio delle scuole superiori.

Le due aree principali, perciò, su cui lavorare nell’immediato futuro sono gli apprendimenti in  italiano e matematica; è un gap territoriale che parte sin dalla e si accentua nella scuola media, il ventre molle o se vogliamo l’anello debole del nostro sistema educativo. 

La scuola media, una terra di mezzo, è da molti anni alla ricerca di una sua identità, attratta dalla scuola superiore (il piano alto della “secondaria”), scuola primaria ma poi richiamata alla comune appartenenza alla scuola di base (il c.d. “primo ciclo” dell’istruzione). L’alternarsi di diverse denominazioni (scuola – di volta in volta – media, secondaria I grado, del primo ciclo, di base) da l’imprinting a questa vera e propria sindrome pirandelliana, nella non risolta ambiguità della sua secondarietà – di accesso ai saperi formali e al pensare per modelli – o di completamento della formazione primaria, quindi di consolidamento dell’alfabetizzazione strumentale.

Occorre affrontare presto e con energia questa profonda crisi della scuola media, che da molti anni ha smarrito la propria identità e il senso della sua missione. Occorre ridarle una missione chiara aggiornando le sua offerta pedagogica e didattica, attraverso  un forte orientamento alla personalizzazione dell’insegnamento da realizzarsi attraverso un’estensione del tempo scuola con una vera “scuola del pomeriggio”. (gl)

[Guido Leone è già dirigente tecnico Usr Calabria]