Il ministero degli Esteri scommette sul progetto del Turismo delle Radici di Squillace

Il ministero degli Esteri investe nel progetto sul turismo delle radici di Squillace, e lo fa facendolo rientrare tra i Comuni beneficiari di un contributo pubblico per la promozione del turismo delle radici, vale a dire un’offerta turistica dedicata agli italiani all’estero e agli italo-discendenti desiderosi di riconnettersi con le proprie origini.

Il progetto, dal titolo Il bello delle origini, alla ricerca di memorie e di legami, si propone di realizzare una variegata tipologia di interventi. Si prevede infatti l’attivazione di uno spazio interattivo (sia fisico che digitale), all’interno del quale svolgere le attività necessarie ai lavori ed alle riunioni operative dei “Laboratori delle Radici” con cui promuovere la conoscenza delle tradizioni, della cultura, della storia e del dialetto delle comunità locali.

In particolare sono previste attività di raccolta foto d’epoca e di Storie di Vita degli Squillacesi emigrati all’Estero. Verrà curata la ricerca genealogica delle famiglie interessate a scoprire conoscenze sulle proprie origini, con il supporto di personale comunale dedicato. Saranno censite e contattate le attività aziendali in grado di offrire lavoro ai giovani italo-discendenti interessati, nei periodi di vacanza, a fare un’esperienza lavorativa nella propria terra di origine o di quella dei propri parenti. Si procederà alla creazione di un sitoweb dedicato il quale, in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico comunale, conterrà una sezione dedicata ad informazioni utili per italo-discendenti interessati a possibili forme di investimento strategico o immobiliare sul territorio. Ciò sarà reso possibile grazie a un censimento, da parte del Comune, di tutti gli edifici e locazioni che risultano allo stato abbandonate o non in uso.

Molto ricca l’attività di ricerca. Con il supporto storico del Centro Studi Prima Italia costituito a Squillace con delibera di G.C. n.  26-2021, allo scopo di favorire la divulgazione delle radici storico-culturali della Calabria, si occuperanno di raccogliere informazioni relative alle feste storiche calabresi ed agli eventi distintivi di una terra così ricca di storia e tradizioni. Verrà costituito un comitato di accoglienza a cui parteciperanno anche le principali associazioni impegnate nel settore della promozione turistica e degli spettacoli. 

Nell’ambito del progetto è inoltre previsto il rafforzamento delle relazioni con le comunità di Squillacesi all’estero tra cui quelle in cui quella in opera il Sig. Giuseppe Mungo, Squillace emigrato in Francia negli ’50 con cui l’amm.ne comunale ha condiviso di recente il progetto “Cammino dell’emigrante” e con lo squillacese Pino Vallone, presidente della Comunità Acib (Associazione culturale italiana della “Broye – Zurigo Svizzera).

«L’opportunità offerta dal ministero degli esteri – ha precisato l’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia – ci permetterà di ampliare le nostre conoscenze e le nostre relazioni e soprattutto ci consentirà di arricchire la nostra comunità con le emozioni dei nostri emigrati e dei loro discendenti». 

Il comune di Squillace è, da anni, impegnato nel filone del recupero delle identità, a tale scopo è stata istituita la manifestazione Squillace-Day nelle cui quattro edizioni, finora realizzate, sono stati riportati alla luce e celebrati fatti, luoghi e persone del passato. Notevole è stata, inoltre, l’azione portata avanti dall’assessore alla programmazione e turismo, il sociologo Franco Caccia, per lo sviluppo di conoscenze ed il potenziamento delle relazioni organizzative. Rientrano in questa strategia il convegno tenuto durante la scorsa estate presso il Castello normanno dal titolo Turismo delle radici e delle emozioni per lo sviluppo partecipato del territorio, a cui hanno partecipato docenti universitari, prof. Tullio Romita-Unical, esperti della comunicazione, Santo Strati, direttore Calabria.Live, studiosi e ricercatori della storia di Squillace e dintorni, prof. Salvatore Mongiardo, direttore Centro Studi e ricerche della Prima Italia.

Da segnalare, anche, la partecipazione alla borsa sul turismo delle radici, tenuta a Matera nello scorso mese di novembre, in cui lo stesso assessore Franco Caccia ha confrontato le metodologie ed i risultati dei progetti turistici di Squillace in alcuni seminari dell’importante meeting internazionale.  (rcz)

Il ministero degli Esteri scrive (anche) ai sindaci calabresi: Aderite al progetto “Turismo delle Radici”

È una lettera firmata dal ministero degli Affari Esteri, Antonio Tajani, quella arrivata sulle scrivanie dei sindaci di tutta Italia, compresi quelli calabresi. L’oggetto è Il turismo delle Radici, un progetto Pnrr di promozione gestito dal Ministero e che costituisce un’offerta turistica strutturata per i borghi.

Nella lettera, il ministro ha evidenziato come «attraverso appropriate strategie [il turismo delle radici] consente di coniugare l’offerta di beni e servizi (alloggi, enogastronomia, artigianato, Made in Italy, etc.) con la conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine delle nuove generazioni di italiani e italo-discendenti residenti all’ estero».

«Si tratta, vale la pena ricordarlo – continua la lettera – di un bacino di utenza che sfiora la cifra di 80 milioni di persone, ed è molto probabile che vi siano cittadini italiani residenti all’estero, o discendenti di italiani, originari del Tuo Comune».

È un progetto ambizioso, che vuole far riscoprire agli italiani residenti all’estero o ai discendenti di emigrati, appunto, le proprie radici. Una cosa non nuova in Calabria, considerando che sono tantissimi i figli di emigrati di seconda o terza generazione che decidono di viaggiare fino in Calabria per riscoprire le proprie radici.

Ed è proprio in Calabria che è partito il primo corso sul Turismo delle Radici che ha preso il via lo scorso 12 gennaio, organizzato da a Sdi Confcommercio Cosenza col patrocinio dell’Università della Calabria.

Si tratta di lezioni dal taglio pratico ed operativo che si rivolgono a diverse figure professionali, quali: operatori turistici, guide ed accompagnatori turistici, strutture ricettive, fornitori di servizi di accoglienza, transfer, amministratori pubblici, associazioni, pubblici esercizi, funzionari pubblici.

Il corso si prefigge di fornire conoscenze e competenze sul fenomeno del turismo delle radici, strumenti adeguati e strategie efficaci per poter attirare questo specifico segmento di mercato e soddisfare al meglio le sue esigenze ed attese in termini di servizi offerti.

Tornando all’iniziativa del Ministero, nell’ambito del programma di iniziative del progetto, «sarà possibile sia organizzare eventi ,e attività di interesse per gli italiani all’estero, sia individuare presso il Tuo Comune strutture atte ali ‘accoglienza e soggetti disposti ad aderire al programma di scontisti ca in favore dei discendenti degli emigrati italiani all’estero. A tal fine, ho il piacere di proporti la realizzazione di una rete di comunicazione per verificare la disponibilità ad aderire a tale iniziativa mediante una convenzione con il Maeci».

L’obiettivo è chiaro: «la riscoperta dei luoghi di provenienza, consentendo ai visitatori di rivivere le tradizioni accompagnati anche da momenti musicali che coinvolgano, ad esempio, le associazioni di musica popolare e amatoriale, le bande musicali, i cori e i gruppi folklorici residenti nel Tuo Comune».

Una opportunità – chiude la lettera scritta da Tajani – per il Tuo Comune sia in termini di visibilità sia in termini di sviluppo di presenze turistiche anche in un eventuale tentativo di destagionalizzazione». (rrm)