Catanzaro ha delineato in anticipo strada per difendere concessionari balneari

di IGEA VAVIANO, DANIELA PALAIA E FRANCESCO SCARPINO – C’erano partecipanti anche da Catanzaro e dalla Calabria ieri a Roma per la manifestazione di protesta dei titolari dei lidi per la controversa vicenda delle concessioni sul demanio marittimo.

Una questione che interessa da vicino tutti i territori costieri e che ha visto l’amministrazione comunale impegnata, negli scorsi mesi, a delineare un percorso operativo che potesse contemperare le legittime aspettative dei gestori con il più complesso e articolato panorama di disposizioni nazionali e comunitarie che si intrecciano sulla materia determinando, purtroppo, incertezze e confusione. Catanzaro in questa storia ha deciso di optare per una concessione provvisoria fino al termine dell’anno, aprendo nelle more la strada verso la procedura ad evidenza pubblica per il rilascio definitivo delle licenze.

Anche le pronunce giudiziarie in controversie di questo genere, come quelle del Tar Calabria, hanno dato ragione alle scelte dell’amministrazione comunale di Catanzaro, perché una proroga automatica ed indiscriminata delle concessioni avrebbe potuto mettere a rischio gli interessi di tutte le parti in causa.

Per questo motivo, nel manifestare la nostra solidarietà agli esercenti degli stabilimenti balneari che chiedono risposte concrete da parte del Governo, al tempo stesso possiamo guardare con più certezze alla situazione locale, avendo aggredito il problema con anticipo e determinato i necessari provvedimenti da adottare per il futuro. Non è successa la stessa cosa in diversi altri comuni, da Nord a Sud, dove ogni ente ha deciso autonomamente, chi per le proroghe tout court, chi per le gare da bandire fin da subito, gettando nello sconforto e nella paura migliaia di piccole imprese su cui si basa questo settore.

Ribadiamo, quindi, con fermezza che la strada aperta da Catanzaro è quella più opportuna ed equilibrata e che la volontà è quella di affiancare e supportare gli operatori negli adempimenti che si renderanno necessari, per difendere un pezzo importante di economia e mettersi al riparo dal rischio di sanzioni, ricorsi e contenziosi per l’Ente. (ic,dp,fs)

[Igea Caviano, Daniela Palaia e Francesco Scarpino sono consiglieri comunali di Catanzaro]

L’OPINIONE / Francesco Saccomanno: Occhiuto ha operato bene per risolvere emergenza sanitaria

di GIACOMO SACCOMANNO – L’articolo pubblicato sul quotidiano “Il Foglio” che accosta il Governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a una presunta tratta di esseri umani ha suscitato la solidarietà e il sostegno della Lega. Il partito rimarrà vicino ad Occhiuto in questa situazione, considerando l’attacco politico come inutile e infondato.

È importante sottolineare che Roberto Occhiuto si è dedicato anima e corpo alla sua terra, cercando di affrontare le sfide legate alla carenza di personale sanitario. Ha assunto professionisti stranieri per colmare questa lacuna e garantire un adeguato livello di assistenza sanitaria alla popolazione calabrese. La Calabria, da sempre terra di accoglienza, integra gli stranieri attraverso regolari contratti di lavoro. Pertanto, l’accusa di tratta di esseri umani risulta assurda e priva di fondamento. Roberto Occhiuto ha dimostrato di essere un presidente impegnato nella lotta contro la disoccupazione e lo spopolamento della regione ed ha cercato di colmare una necessità non procrastinabile.

Ha implementato politiche economiche mirate, che vanno dal risparmio a un migliore riassetto nella gestione di tutti i settori strategici della Regione. Il suo impegno potrebbe aver toccato interessi che vanno oltre i confini regionali e nazionali, ramificandosi in ambiti più ampi. È importante sostenere e riconoscere il lavoro di un politico che si dedica con passione e impegno alla crescita e allo sviluppo della propria regione. Roberto Occhiuto merita il sostegno e la solidarietà di tutti coloro che credono nel suo operato e nelle sue politiche volte a migliorare la situazione socio-economica della Calabria. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La Calabria è bella e ricca di cultura

di EMILIO ERRIGO – Se dicessi che la Calabria è bella e che i calabresi sono ricchi di cultura, affermerei il vero, qualcosa di acclarato, risaputo, constatato e scontato, ma peccherei di incompletezza nell’esplicitare il mio pensiero.

In Calabria ancora oggi, mi spiace dire che esistono tanti comportamenti umani sicuramente non belli, atteggiamenti fuorvianti, dannosi e per molti aspetti ancora incomprensibili ai più.
Penso alla noia, all’indifferenza, alla rassegnazione, al risentimento fine a se stesso, al silenzio accompagnato da mimiche espressive facciali di forte dissenso politico. Avrei tanto altro da dire di non bello su quei cittadini italiani nati in Calabria, che per amor della mia terra genetica non oso dire.

Ma non è di questo che voglio argomentare oggi.

Voglio scrivere immaginando la bellezza più intensa della Calabria, rappresentata sicuramente dai Giovani, dalle bellezze paesaggistiche e ambientali delle lunghe e ampie spiagge bianche, dal mare splendente color smeraldo e blu intenso, dal verde dei boschi, dai Borghi secolari alcuni dei quali disabitati, dai profumi a base di essenza del bergamotto, del gelsomino, mandarini, limoni, mandarance amare, ginestra, annone e dai mille e più fiori spontanei degli Appennini Calabresi, delle basse montagne, dagli incantevoli territori collinari, pianure coltivate a cereali, graminacei, piante da frutto, dai fiori mediterranei della fascia costiera marittima, fluviale e lacuale.

Chi nei secoli scorsi arrivava da ogni parte del mondo in Calabria, non poteva non cogliere il profondo senso dell’amore verso il prossimo, della naturale propensione all’ospitalità e accoglienza verso lo straniero, atteggiamenti questi consuetudinari caratteristici della bella Gente di Calabria.

Oggi anche se i tempi più duri sono un ricordo lontano tra i più anziani e gli ultra centenari ancora molto presenti in diverse aree della Calabria, devo e mi duole tanto pensare e scrivere, che la mancanza di lavoro onesto, lede profondamente le basi del vivere civile in Calabria.

La buona vita per molti parrebbe lontana, come se fosse una meta irraggiungibile, impossibile da conquistare anche a costo di grandi sacrifici e tantissime rinunce personali e famigliari.

La conquista della civiltà di un popolo non è stata mai indolore, priva di sofferenze e privazioni. In ogni tempo prima e dopo la venuta al modo del Dio Padre, non sono mancati guerre fratricide, distruzioni, mali di ogni natura e genere, terremoti, alluvioni, maremoti, disastri ambientali, con perdite immani di vite umane.

Oggi dobbiamo constatare che il mal di vivere in Calabria è ancora presente, tanto è vero quel che dico, che ogni giorno, mese e anno, sono migliaia i Giovani e meno Giovani che partono dalla Calabria in cerca di migliori fortune economiche e di affermazione personali nel complesso mondo delle città più ricche e fortunate del nord Italia e dei territori esteri.

Quanta tristezza e rassegnazione ho intravisto negli occhi dei tanti Calabresi che ho incontrato negli aeroporti, stazioni ferroviarie, fermate delle metropolitane, pullman e porti di tanti Stati stranieri, Cittadini italiani di origini Calabresi, che ho avuto modo di conoscere, per via della mia professione che mi vede sempre più spesso in viaggio.

Ho conosciuto validissimi e colti professionisti nati in Calabria o figli di Calabresi, tra i quali molti di loro erano politici, alti dirigenti, funzionari e impiegati, i quali assicuravano e molti di loro ancora assicurano, il loro colto sapere all’interno delle diverse Istituzioni, Agenzie Specializzate dell’Unione Europea e nelle tante Organizzazioni Internazionali.

Allora proseguendo nel partecipare il mio pensiero, attiro la vostra attenzione, ponendovi una semplice domanda, credete voi o ancora non siete convinti che in Calabria non manchi certamente tra i Giovani la cultura, ma ci sia tanto bisogno di opportunità lavorative allo scopo di poter svolgere là propria professione, pari o adeguata al titolo universitario o specializzazione post universitaria conseguita, per poter vivere dignitosamente e civilmente tra i propri affetti nella e per affermare la legalità?

Certo che è così, non era necessario riaprire una ferita aperta che non tende a cicatrizzarsi, penseranno molti di voi. Ma io cari amici e lettori di Calabria.Live, la penso diversamente.

Non occorre tacere, votare e attendere che qualcuno dei tanti politici nazionali eletti in Calabria, Consiglieri regionali o che uno più Sindaci, facciano sentire la propria voce.

Le grida stonano e creano solo tensioni, sono poco utili.

Occorre studiare e osservare le dinamiche territoriali e sociali, poi scrivere molto, rappresentando direttamente e civilmente alle pubbliche Autorità competenti per materia, le proprie idee, convinzioni, buoni propositi, azioni amministrative costruttive e necessarie, volte al migliorare la qualità della vita in Calabria.

Il silenzio non porta pane si dice, logora la mente, distrae dai veri problemi, crea conflitti interiori e dannosi comportamenti sociali.

La cultura in Calabria è un patrimonio inalienabile, un bene economico da valorizzare, una risorsa umana molto importante, che va resa disponibile a favore del prossimo e di se stessi. Obbedir tacendo e aspettando che le promesse elettorali si avverino, non è un buon segno di concretezza e lungimiranza.

La cultura è la vera ricchezza dei Giovani che sono nati e vivono in Calabria.

La cultura deve essere la vera forza trainante del riscatto sociale dei Giovani Calabresi, per potersi affermare in ogni dove e nei variegati settori professionali, se possibile in primis a favore della Calabria, altrimenti in Italia o in territorio estero, dove la cultura della più bella e colta Gente di Calabria, viene richiesta, valorizzata, ben retribuita e riconosciuta importante, per la crescita economica e morale della società civile nazionale e internazionale. (em)

[Emilio Errigo è nato in Calabria, docente universitario e Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza]

L’OPINIONE/ Norma Aleni Caroleo: La Calabria ha molte necessità, forse troppe

di NORMA ALENI CAROLEO* – La Calabria ha molte necessità, forse troppe. Ha necessità di tutto, ma soprattutto di verità, quelle che la stessa classe politica tende a modificare, a celare per interessi propri, per la continua ricerca di consensi tramutabili in voti.

Leggo spesso, tra le pagine dei quotidiani, dichiarazioni di consiglieri regionali o aspiranti tali dei vari partiti, riportanti notizie distorte dalla realtà. La cosa che mi fa più rabbia è la consapevolezza della loro disinformazione e del fatto che illudano i nostri corregionali, già tartassati dalle migliaia problematiche esistenti sul territorio.

Ogni venerdì conduco su Radio Ciak, nel Salotto di Norma, due ore dalle 11 alle 13, una trasmissione di informazioni sulle eccellenze della nostra terra, ma anche e, soprattutto, sulle reali divergenze tra nord e sud, mai colmate dai nostri politici del meridione, sempre attenti più al proprio bene che a quello comune. E nel mantenere gli stipendi da sogno, non si sforzano neanche di tenersi informati. Altrimenti avrebbero capito che noi in Calabria non avremo l’alta velocità che presuppone una linea ferroviaria nuova, capace di sostenere il peso di una massa che vada a 300 km all’ora. E, visto che l’attuale strada ferrata (costruita nel 1800) verrà solo potenziata, ma non ricostruita ex novo, noi non potremo avere l’alta velocità. Forse questa falsa propaganda serve a farci pagare maggiormente il biglietto come se avessimo nei nostri territori la freccia rossa, quando -invece- resta di colore argento? Possiamo considerare “alta velocità” solo il risparmio di un’ora di tempo sul vecchio percorso? E quanto costerà questo sforzo forse inutile? Perché non rifare un nuovo tracciato più sicuro e veloce come quello delle strade ferrate del nord?

Nessuno deve e può pensare che Mario Draghi ed il suo governo, all’improvviso, possano colmare questo divario, ma pretendere che politici informati e preparati, votati e scelti nel nostro territorio, si battano per il bene della Calabria e del Sud, è essenziale pretenderlo.

Come è vitale che tutti partecipino a far nascere uno Stato, degno di guidare, attraverso i suoi rappresentanti onesti, le nuove generazioni a trovare stimoli, a creare ricchezza, ma anche a vivere con equità ed eticità in un mondo snello e veloce, non come questo: elefantiaco, burocratico fino all’eccesso ed ingiusto verso i più deboli e verso gli onesti. Un mondo dove la meritocrazia sia normalità in una società che voglia crescere in Europa e nel mondo.

È utopia? Forse. Ma anche i sogni in una terra con tante competenze ed intelligenze possono realizzarsi, come è già successo nel passato.

Tutto dipenderà dai Calabresi e dalle loro scelte nelle urne: un voto per chi ama la Calabria e faccia politica non per avere uno stipendio, ma per servizio verso la propria terra. (nac)

*Esponente regionale di Cambiamo IdeA