CATANZARO – Conclusa conferenza pianificazione Psc, Iemma: Nessuna criticità da pareri obbligatori

Si sono conclusi, positivamente, i lavori della conferenza di pianificazione del Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale di Catanzaro. Incontri che hanno permesso ad amministrazioni, enti territoriali, ordini professionali, associazioni di esprimere i loro contributi nell’ambito della procedura di formazione del Piano. Pareri ed osservazioni che verranno valutati ed eventualmente trasmessi ai progettisti al fine di integrare il documento, che sarà nuovamente sottoposto alla Regione ed alla Provincia per l’adozione definitiva.

«Non possiamo che ritenerci soddisfatti per l’attenzione ed il grado di coinvolgimento espressi dai partecipanti ai lavori», ha sottolineato la vicesindaco con delega alla pianificazione urbanistica, Giusy Iemma.

«I tempi delle successive fasi  – ha aggiunto – che caratterizzano questa complessa procedura sono dettati dalla normativa, ma il fatto che tra da parte degli enti territoriali non siano emersi elementi di criticità ci conforta, perché dimostra la bontà delle scelte operate finora dall’Amministrazione.  In particolare, i pareri pervenuti dagli enti pubblici come la Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro, la Soprintendenza, l’Arpacal, confermano che la strada tracciata nel Documento preliminare sia giusta, intendendo lo strumento urbanistico come un processo continuo, una pratica sociale, un progetto che racchiude in se la visione di città».

«Proprio per questo motivo – ha concluso – l’approccio coraggioso che ci siamo prefissati è quello di costruire uno strumento flessibile, in grado di adattarsi alle evoluzioni del territorio e al mutarsi delle condizioni sociali, economiche e demografiche. L’amministrazione continuerà a porsi in ascolto e a recepire tutte le osservazioni che verranno anche dai cittadini nella fase di pubblicazione del Psc che, come da impegni assunti, dovrà essere varato senza ulteriori indugi, colmando i troppi vuoti lasciati dal passato».

L’OPINIONE / Giuseppe Sera: Piano Strutturale Comunale, un cammino lungo vent’anni

di GIUSEPPE SERA – Dalla Delibera di Giunta Comunale n. 23 del 10 febbraio 2003 con la quale è stato deliberato di procedere alla redazione del Piano Strutturale Comunale (PSC), del Regolamento Edilizio ed Urbanistico (REU) e del Piano Operativo Temporale (POT) e di indire una gara per l’affidamento dell’incarico professionale per la redazione dei suddetti strumenti urbanistici.

Alla Delibera di consiglio Comunale del 30 dicembre 2024, la quale è servita a mettere fine ad un periodo definito dal Raggruppamento Temporaneo di Progettisti composto dai professori architetti Francesco Karrer (capogruppo), Francesca Moraci e Loreto Colombo, terna dei progettisti, come: l’impetuoso, anarchico e spesso illegale processo di urbanizzazione non poteva non portare ad una situazione della quale non si percepisce più il senso della sua forma. La diffusione insediativa ha interessato quasi tutto il territorio aggredibile, incurante degli stessi pericoli rappresentati dalle fragilità fisiche. Né lo spazio agricolo, né quello costiero, né le sponde dei corsi d’acqua sono stati risparmiati, sono trascorsi venti lunghi anni.

Il PRG che racchiudeva in sé il concetto di area metropolitana, disegnando la città futura come facente parte di un sistema di conurbazione: Reggio-Villa S.G.-Messina attraverso una direttrice lungo la SS18 che né indicava lo sviluppo soprattutto residenziale e con la zona sud destinata ad accogliere attività industriali e produttive, risulta oggi non attuato e praticamente inattuabile per vari motivi, tutti riconducibili al mancato rispetto delle indicazioni ivi contenute è quantificabile nella misura del 20% delle opere pubbliche costruite, quello rispetto se delle previsioni di piano. In buona sostanza circa l’80% delle opere pubbliche realizzate sono localizzate in aree con destinazioni di piano difformi.

Il documento preliminare del Piano Strutturale Comunale, quindi, è servito a definire la macro zonizzazione della Città Metropolitana in sintonia con le sue potenzialità fisiche e le caratteristiche specifiche con la classificazione del territorio in -urbanizzato, urbanizzabile ed agro-alimentare-.

Tanti gli anni necessari per dotare la città dello strumento di sviluppo pianificatorio territoriale, che tende a cucire le ferite di un passato, caratterizzato dalla cementificazione selvaggia e da un costruito, frutto di una speculazione edilizia indecorosa legata al profitto e non dalla necessità.

Il Piano ri-disegna i tratti fondamentali, con una forte tendenza alla salvaguardia ambientale, alla rivoluzione green, alla rigenerazione urbana e alla sicurezza di un territorio e di una città tra le più belle e suggestive del mediterraneo.

Secondo le linee guida suggerite, il PSC deve perseguire tre principali obiettivi ispirati al principio dello sviluppo sostenibile: la promozione dello sviluppo locale mediante la tutela e valorizzazione del paesaggio e delle risorse ambientali, naturali ed antropiche (storico culturali); il miglioramento della qualità della vita e della sicurezza dei cittadini mediante la promozione della qualità ambientale ed il controllo dei rischi; l’assetto sostenibile del territorio e dell’uso del suolo, sulla base dei caratteri e delle condizioni ambientali.

Chiuso il periodo della scrittura del nuovo Piano Strutturale, il Consiglio licenziandolo ha posto ulteriori tre priorità, l’aggiornamento cartografico alla luce delle osservazioni recepite e degli emendamenti presentati, la necessità contabile di aggiornamento delle aliquote IMU ai fini della redazione del bilancio e l’urgenza di attrezzarsi con L’ufficio di Piano, elemento fondamentale per la redazione dei piani attuativi che renderanno da subito operative gli indirizzi dello strumento di pianificazione approvato.

Pertanto quando l’indirizzo politico diventa programma e si affianca ad un’azione tecnica amministrativa coerente, il risultato diventa certezza ed oggi lo strumento pianificatorio, se ben utilizzato, è l’unica occasione di crescita. (gs)

[Giuseppe Sera è presidente III Commissione consiliare del Comune di Reggio]

RENDE (CS) – Il Comune approva il Piano Strutturale Comunale

Il Consiglio comunale di Rende ha approvato il Piano Strutturale Comunale. Grande soddisfazione è stata espressa dal consigliere Marco Greco, a margine della seduta: «siamo lieti che la città si sia dotata del PSC: significa proiettarsi nel futuro, un futuro più sostenibile. Ora possiamo finalmente entrare nella fase di confronto e dibattito con i cittadini per migliorare dove ce ne sia necessità».

«Ringraziamo chi, in questi anni, sì è speso per il bene comune di questa città Il Piano Strutturale Comunale», ha detto ancora.

«Il Psc – ha detto l’architetto Daniela Francini, tra i redattori del Piano – si pone l’obiettivo di realizzare il potenziamento, la manutenzione, la valorizzazione e la transizione ecologica della città secondo un progetto di rinnovamento delle reti di connessione verde e blu e di mobilità sostenibile, di produzione e trasmissione dell’energia da fonti rinnovabili integrato con gli spazi pubblici. Nel Psc la mobilità primaria collettiva (che si auspica possa divenire gratis per tutti) collega i luoghi centrali delle diverse stanze urbane, i quartieri identitari di Roges, Commenda, Quattromiglia sulla base di percorsi privi di incompatibili interferenze determinate dal traffico veicolare privato. Oggi l’urbanistica tattica è uno strumento che verrà molto usato nelle città per ridisegnare la mobilità post Covid, data la necessità di limitare le auto private e potenziare lo sharing e la micromobilità, e questo dà ragione ad alcune idee elaborate nel PSC di Rende con largo anticipo».

«Inoltre dal Piano Strutturale – ha detto ancora – può derivare una specifica pianificazione di transizione ecologica con un Programma Integrato d’Area riguardante le reti delle infrastrutture, degli spazi pubblici e del verde del raggruppamento dei comuni dell’area urbana. Da Rende potrebbe partire la costruzione di una rete di mobilità, spazi verdi e servizi dell’area urbana con una combinazione di azioni parziali guidate da una visione unitaria e si potrebbero in questo modo gestire i finanziamenti in maniera pianificata nell’interesse dei cittadini. Rende è senza dubbio la città che può indirizzare il processo di transizione ecologica dell’area urbana in modo da consentire agli enti locali di gestire i finanziamenti in maniera pianificata grazie al suo elevato patrimonio di verde e alla presenza importante del più avanzato centro di ricerca e studi dell’Università della Calabria». (rcs)

Piano Strutturale Reggio: le modifiche di “Buonsenso” dell’arch. Pino Falduto

Continuano i malumori a Reggio sul Piano Strutturale Comunale approvato da poco e sottoposto nelle scorse settimane alla cittadinanza. C’è un fronte comune che vede cittadini da un lato e imprenditori dall’altro che teme il blocco di qualunque nuova iniziativa edilizia e l’inevitabile ulteriore declino della città. Una serie di proposte di correzione arrivano dal comitato Buonsenso Italia, rappresentato dall’arch. Pino Falduto, un imprenditore molto conosciuto in città (è il patron del Centro commerciale Porto Bolaro nonché ideato del mega progetto Mediterranean Life, oltre ad essere stato assessore comunale ai tempi del sindaco Italo Falcomatà).

«La Città di Reggio – scrive l’arch. Falduto – sta vivendo un periodo di profonda crisi economica e di un forte processo di spopolamento, causato dalla mancanza di opportunità di lavoro e dal degrado urbanistico e ambientale frutto di decenni di cattiva amministrazione del territorio. La causa principale di questi processi deriva direttamente dall’incapacità di governare le attività edilizie che negli anni hanno interessato l’intero territorio comunale. Un Piano Regolatore fatto solo per creare ricchezza ai pochi latifondisti del tempo, ha generato ,nel momento in cui lo Stato si è reso latitante, la Città che oggi ci ritroviamo».
L’arch. Falduto premette che «in questi decenni si sono sprecati gli slogan che inneggiavano alle bellezze naturali e culturali senza sprecare ricette sul turismo. Naturalmente ogni persona sensata sa bene che il turismo si sviluppa solo se sono presenti gli elementi di base e cioè attrattori turistico-culturali e le strutture ricettive. I primi esistono e sono di rilievo mondiale, i secondi invece sono carenti e di scarso valore, a causa di un Piano Regolatore che non si è minimamente occupato delle potenzialità turistiche e ha voluto tenere la città schiacciata, con uno skyline inesistente, cosi come l’ha sempre definita Nicola Gunta “una città di nani e per nani”».
«Abbiamo – afferma Falduto –, in questi anni, tutti sognato che arrivasse una Amministrazione illuminata in grado di correggere le storture di norme e vincoli urbanistici, imposti da professionisti asserviti ai baronati di un tempo e a burocrati che si sono sempre trincerati dietro la forma e mai alla sostanza e al buonsenso. L’11 gennaio 2020 il Consiglio Comunale ha approvato con la Deliberazione n.1 il Piano Strutturale Comunale: finalmente sembrava fosse giunto il momento tanto atteso e desiderato, purtroppo, la realtà degli atti approvati disegna un quadro per certi versi peggiore di quello esistente e cioè la cristallizzazione della situazione esistente .
«Perdere la possibilità, offerta, dall’adozione del PSC per poter definire la questione dell’Abusivismo Edilizio e creare le condizioni per un nuovo skyline della Città è contro i principi di una sana Amministrazione Pubblica. Il PSC approvato purtroppo non affronta in modo risolutivo le due questioni, anzi, li cristallizza per il prossimo futuro. L’assessore arch. Mariangela Cama, nelle varie occasioni pubbliche di presentazione del PSC ha, com’è nel suo stile, offerto la massima disponibilità a correggere o adeguare l’atto prodotto, nel clima di collaborazione nell’interesse della Città, ci permettiamo di sottoporre i seguenti suggerimenti e proposte che secondo la nostra modesta esperienza possono affrontare in modo definitivo e nell’ottica dello sviluppo della città le due questioni di cui prima , in particolare bisogna integrare ed emendare gli atti approvati con le seguenti proposte:

• Nuovo Elaborato contenente la rimodulazione del Regime delle Tutele, con la nuova perimetrazione fatta tenendo conto della reale consistenza delle condizioni del vincolo alla data odierna.

• Nuovo Elaborato contenente l’indicazione delle aree costiere da destinare al turismo nautico tenendo conto delle reali condizioni dei luoghi alla data odierna. • Nuovo elaborato contenente l’indicazione esatta delle aree dov’è necessario realizzare opere ( Dighe Foranee, muri e strada arginali ) per mettere in sicurezza o valorizzare lo sviluppo della Costa e degli Alvei dei Torrenti;

• Art.111- aggiungere tra le destinazioni d’ uso principali Attività Turistiche prevalenti;

• Integrazione dell’allegato “A” con l’aggiunta della voce 43 con” Valore Perequativo” con l’acronimo ( V P ) che sta ad indicare il Valore in termini di superficie degli edifici esistenti

• Integrazione dell’allegato “A” con l’aggiunta della voce 44 con ” Stile Architettonico Prevalente” con l’acronimo ( SAP )».

Il documento è stato trasmesso a Palazzo San Giorgio all’attenzione del Sindaco Giuseppe Falcomatà e della Segreteria generale. Chi volesse conoscerlo nella sua versione integrale, lo lo può leggere qui:  PROPOSTE BUONSENSO PER IL PSC. (rrc)