Ecco “Includi Calabria”, il bando per il sostegno all’attività sportiva delle persone disabili

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi, e l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, hanno presentato l’avviso pubblico Includi Calabria, che prevede la concessione di contributi a sostegno dell’attività sportiva delle persone con disabilità.

«Un sostegno concreto – ha detto Princi –  perché, attraverso un fondo da 1 milione di euro, andremo a finanziare le associazioni con un minimo di 10mila euro fino a un massimo di 80mila euro, incentivando tutte le realtà che hanno svolto attività dal primo gennaio o che andranno a svolgere nei prossimi mesi fino l’intero anno 2022».

Presenti, alla conferenza stampa, il direttore generale del Dipartimento Lavoro e Welfare, Roberto Cosentino, i rappresentanti delle Federazioni sportive e il Presidente regionale del Comitato Italiano Paralimpico, Antonello Scagliola, il quale ha affermato che «questo tipo di sinergia tra due assessorati è il primo in Italia e dimostra grande lungimiranza da parte della Regione Calabria perché dà la possibilità a tutti di poter praticare varie discipline sportive. Ci auguriamo che questo progetto si possa ergere a modello, esportando anche così un po’ di buona Calabria nel resto d’Italia».

«Sappiamo quanto lo sport diventi indispensabile in termini di inclusione sociale, di abbattimento di qualsiasi forma di discriminazione e di pari opportunità, soprattutto dopo due anni di sofferenza legati ai lockdown – ha proseguito Princi – in cui hanno maggiormente sofferto le persone con più difficoltà psiscofisiche».

«Per questo ‘Includi Calabria’ rappresenta – ha spiegato Princi – la sintesi di un lavoro congiunto tra i due assessorati regionali, Sport e Politiche sociali. Ringrazio fortemente la collega Minasi con la quale attraverso questo bando abbiamo inteso dare dare un’opportunità consistente a tutte le associazioni sportive affiliate al Comitato Paralimpico calabrese. Il bando si rivolge, infatti, alle associazioni sportive affiliate alle Federazioni paralimpiche che svolgono la loro attività da almeno due anni. La Regione Calabria, con in testa il Presidente Occhiuto, c’è e vuole essere di sostegno a tutti loro».

L’Assessore Minasi poi ha parlato dell’importanza di «considerare lo sport un veicolo eccezionale di autonomia, crescita, impegno e socializzazione».

«Perciò – ha aggiunto – non possiamo che sostenere ogni iniziativa in grado di cementare ancor di più il binomio sport e disabilità. È quindi con profondo piacere che, insieme al Vicepresidente Princi, abbiamo messo in atto quest’azione nella ferma volontà, sempre sostenuta, di considerare le politiche sociali capaci di fornire risposte adeguate in termini di servizi ed inclusione».

«E lo sport, forse ancor più di altre realtà – ha detto ancora Minasi – con le sue positive sfaccettature riesce ad essere l’esempio concreto di un concetto che non deve, appunto, rimanere solo enunciazione. Nella disabilità l’ostacolo più grande non è fisico o mentale, ma la possibilità di vivere percorsi inclusivi. E il successo di tanti atleti che, nonostante le enormi difficoltà, hanno raggiunto risultati eccellenti, diventa esempio di forza e coraggio. La Regione vuole starvi accanto, sopperire a quelle che sono le difficoltà di questa fase storica molto difficile dopo la pandemia, e in cui si registrano anche particolari problematiche, non ultime di natura socio-economica». (rcz)

 

Welfare, l’assessore comunale Delfino: Tutelare chi è rimasto indietro

L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Reggio Calabria, Demetrio Delfino, ha analizzato a 360 gradi l’ultimo anno di un settore «molto impegnato per alleviare le difficoltà ed i bisogni delle persone più fragili o che meritano una speranza, un’opportunità ed il giusto riscatto dopo anni difficili».

«L’obiettivo più importante raggiunto – ha affermato – è sicuramente l’approvazione in consiglio e, quindi, alla Regione ed all’Asp, del Piano sociale di zona comunali che, finalmente, ci consente di mappare, insieme alle associazioni del Terzo settore, alle cooperative ed a quanti operano sul campo conoscendo la materia sicuramente più di noi, le emergenze su ogni singolo quartiere così da consentire all’Ente di predisporre le contromisure utili ad aggredire e risolvere i problemi. È uno dei punti focali delle linee di mandato programmate dal sindaco Giuseppe Falcomatà e che, adesso, vede raccogliere i primi frutti un’operazione fondamentale per il tessuto sociale cittadino».

Altro impegno mantenuto, riguarda i Progetti di utilità collettiva rivolti ai percettori del Reddito di cittadinanza: «Dal primo ottobre sono stati coinvolti 300 cittadini per 15 progetti. Il programma prosegue per manutenere i cimiteri, il verde pubblico e per far ripartire il tapis-roulant di via Giudecca. In questo ultimo caso, saranno 16 i percettori di reddito che si prenderanno cura della struttura, nei tratti in funzione, garantendo anche il servizio di videosorveglianza».

Fra gli impegni mantenuti rientra, ancora, il nuovo bando per l’Assistenza educativa che «va a migliorare le condizioni dei lavoratori come contratto, tariffa e profilo di inquadramento». Con l’estate, poi, soggetti deboli come gli anziani sono più esposti a raggiri e truffe: «È un capitolo molto delicato. In questi mesi, cresce il pericolo per quanti rimangono un po’ più soli e la solitudine fa brutti scherzi, aumentando le fragilità ed il disorientamento di fronte a chi, malintenzionato, si presenta con modi gentili provando a carpire dati, denaro e gioielli da persone sole. Per questo, stiamo preparando assemblee pubbliche per mettere in guardia gli anziani ed i loro familiari da questi pericoli».

«Trasmetteremo, il più possibile – ha spiegato – anche un videomessaggio con cittadini che raccontano loro esperienze negative. Ed è utile per tutti perché, in questi casi, la prudenza non è mai troppa. Nel materiale che distribuiremo dispenseremo, per esempio, alcuni consigli pratici: se andate in banca o alle Poste non fate sempre lo stesso percorso, non vi fermate all’uscita con sconosciuti, non siate punto di riferimento con le stesse abitudini, diversificare i vostri modi di fare ed agire. Questo è un progetto che parte da un avviso del Ministero dell’Interno che ha messo a bando fondi per le amministrazioni comunali. La nostra idea ha ottenuto un finanziamento di 45 mila euro».

L’assessore Delfino, quindi, promuove l’attività sui buoni spesa distribuiti nel periodo più difficile della pandemia e afferma come, attraverso delle piccole economie, «si proverà a prolungare, per quanto possibile, questo intervento».
Fra le emergenze da aggredire, secondo il delegato al Welfare, c’è sicuramente l’emergenza abitativa: «Dal lavoro congiunto tra i settori Politiche sociali e Patrimonio edilizio è nata l’Agenzia sociale per la casa” per mettere ordine su un comparto particolarmente complesso. Con l’Agenzia, dunque, proponiamo un ufficio che si occupa di tutto quanto concerne il bisogno abitativo di un nucleo familiare».

Un altro progetto importante è relativo al Bando “Reggio resiliente” che «ha dato una boccata d’ossigeno ai settori rimasti fermi durante la pandemia». «Attingendo dai fondi Pon inclusione – ha detto l’assessore Delfino – con 4,6 milioni stiamo facendo partecipare tutto il mondo delle associazioni, delle cooperative, delle realtà sportive con contributi, a fondo perduto, fino a un massimo di 100 mila euro. Questi fondi serviranno a realizzare interventi con ricadute dirette sul territorio. Nasceranno idee che, nel corso degli anni, dovranno camminare sulle proprie gambe. Noi abbiamo dato soltanto una spinta, come accaduto nel rione Modena-Ciccarello dove, grazie al bando “Reggio Resiliente”, oggi esiste un Centro di aggregazione sociale per i giovani che si incontrano, crescono e fanno comunità».

Un passaggio, l’assessore alle Politiche sociali, lo riserva alle strategie messe in campo per abbattere, una volta per tutte, l’abominevole fenomeno della violenza sulle donne: «Bisogna coinvolgere, soprattutto, gli uomini in un percorso di crescita e formazione che educhi a sentimenti giusti. Per questo, è necessario intervenire sui bambini, sin dai primi anni di asilo e scuola elementare, infondendo loro un’educazione sentimentale corretta. Ciò che, tuttavia, appare ancora difficile è portare le donne a denunciare. Spesso, infatti, ci troviamo di fronte a persone estremamente fragili, dipendenti, in tutto e per tutto, anche economicamente, dal loro aguzzino».

«Per invertire la tendenza – ha evidenziato – abbiamo provato a sfruttare una sovvenzione Inps per concedere un contributo alle donne vittime di violenza che denunciano. Fino ad esaurimento del finanziamento, proveremo a dare un conforto che permette di affrontare almeno le spese imminenti. La pandemia, purtroppo, ha generato violenza su violenza e c’è ancora tanto lavoro da fare».

«Fortunatamente – ha spiegato Demetrio Delfino – sul territorio esistono dei Centro accoglienza per donne, sono pochi ma per quel che sappiamo funzionano bene. Intorno a queste realtà, esiste un forte interesse generale. Di recente, le cronache ci hanno raccontato della bellissima iniziativa di artiste come Fiorella Mannoia o Laura Pausini che, con concerti di beneficienza, hanno raccolto una grossa somma devoluta a 5 centri in Italia, uno di questi è il centro “Angela Morabito” di Reggio Calabria. Ciò la dice lunga sulla qualità del lavoro di queste realtà che non sono sufficienti, ma vanno certamente supportate economicamente per poter espandere i propri servizi».

«La tutela delle fasce deboli – ha concluso l’assessore Demetrio Delfino – il far ritrovare la dignità a chi ha perso il lavoro, il diritto di cure adeguate non si possono mettere in discussione in una società democratica e civile. Sono dei diritti fondamentali della nostra Costituzione. Chi governa il Paese dovrebbe programmare in tal senso, mettendo in secondo piano altre cose». (rrc)

 

Protocollo reinserimento sociale detenuti, Minasi: Si concretizza progetto di inclusione

L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, ha partecipato, in qualità di coordinatrice nazionale della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni, alla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il ministero della Giustizia, Conferenza Regioni e Cassa Ammende per il reinserimento sociale dei detenuti.

«Perché la pena possa realizzare il suo scopo rieducativo, come da Costituzione – ha detto la ministra Marta Cartabia al momento della firma – non è sufficiente una illuminata gestione delle carceri che accompagni adeguatamente il detenuto nel suo percorso personale, ma serve anche partire dall’idea che quel pezzo di società chiuso dietro le sbarre è parte integrante del territorio, della società tutta, che deve poter tornare a esprimere potenzialità positive e, per far questo, è fondamentale la collaborazione di Regioni, Enti locali, aziende sanitarie, tessuto imprenditoriale, terzo settore, che possano preparare il terreno per riaccogliere chi ha sbagliato.

«Oggi – ha proseguito – creiamo una cabina di regia che mette a sistema questa cooperazione, consegnando a chi verrà dopo di noi una struttura organizzativa stabile che potrà finalmente portare a compimento l’obiettivo costituzionale dell’esecuzione della pena, agendo anche sotto l’aspetto della prevenzione, attraverso la predisposizione di un ambiente esterno idoneo a ospitare la nuova vita del detenuto».

Le ha fatto eco Massimiliano Fedriga, ricordando l’importante lavoro collettivo preparatorio del protocollo, anche in seno alla Commissione politiche sociali delle Regioni, e parlando dei tre pilastri su cui si fondano le linee guida del protocollo stesso: «Inclusione sociale, determinante per prevenire il reato, giustizia riparativa e assistenza alle vittime dei reati. Un percorso, quello segnato dal protocollo  – ha sottolineato Fedriga – che va peraltro a tutela non solo del singolo detenuto, ma anche della collettività, preservandola dalla commissione di ulteriori reati».

«Ecco anche perché – ha continuato –è così preziosa l’azione unitaria di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai numerosi dipartimenti regionali interessati (politiche sociali, salute, lavoro e così via), azione che, proprio grazie alla partecipazione su base regionale, potrà e dovrà poi essere declinata in maniera differenziata sui territori, a seconda delle diverse esigenze e caratteristiche. Grazie quindi a chi ha consentito che tutto questo fosse possibile».

Un grazie sentito è arrivato anche dal presidente della Cassa delle Ammende, Gherardo Colombo, a tutti i partner del progetto e in particolare «a chi sta lavorando all’interno della Conferenza delle Regioni, in primis la dott.ssa Minasi e la dott.ssa Calenda. Stiamo lavorando bene, anche nella struttura che presiedo – ha detto – C’è tanto di democratico in questo operare tutti insieme e c’è l’attuazione di tante parti della Costituzione. Faremo grandi cose, anche sotto il profilo dell’indicazione di un metodo».

Ha chiuso l’incontro l’intervento di Tilde Minasi, convinta assertrice, fin dal suo insediamento nell’Assessorato calabrese e nella Commissione Nazionale Politiche Sociali, dell’idea, ribadita anche dal Ministro, che le Politiche sociali tocchino trasversalmente tanti settori di azione e che, proprio per questo, richiedano «un raccordo tra tutte le Istituzioni che animano questo mondo per poter raggiungere gli obiettivi prefissati», tra cui, in questo caso, il successo dell’esecuzione della pena.

«Come commissione accogliamo con entusiasmo il protocollo – ha spiegato – che coinvolge più articolazioni statali. Si concretizza il concetto di inclusione. Come Istituzioni abbiamo il dovere di percorrere cammini sia verso la prevenzione, sia per il recupero e il reinserimento delle persone detenute e la collaborazione è il motore trainante per dare risposte adeguate ed efficaci alla piena attuazione dei diritti. Essere parte attiva dell’iter, come Regioni, è un’eccellente occasione per realizzare i propositi e di questo ringrazio il Presidente Fedriga».

«Le linee di indirizzo e cooperazione che vengono sottoscritte oggi – ha concluso – possono davvero contribuire a perseguire la giustizia riparativa a cui il Ministro Cartabia guarda con tanta attenzione. Vedo nel Governo la volontà tangibile di farsi promotore del benessere sociale, linfa vitale del nostro Stato e anche di questo voglio ringraziarla». (rrm)

Sarà istituita la Commissione Permanente sulle problematiche degli anziani e dei pensionati

Sarà istituita la Commissione Permanente sulle problematiche degli anziani e dei pensionati. È quanto è emerso dall’incontro tra le Federazioni Federazioni Regionali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil e l’assessore Regionale alle Politiche Sociali, on. Tilde Minasi, che ha predisposto uno schema di delibera che sarà portata per l’approvazione nella prima seduta utile della Giunta Regionale.

I segretari generali Claudia Carlino, Spi Cgil, Cosimo Piscioneri, Fnp Cisl e Francesco De Biase, Uilp Calabria, hanno espresso soddisfazione per i primi importanti risultati conseguiti dall’incontro con l’assessore Minasi, che ha condiviso la sollecitazione sollecitazione delle Federazioni di Categoria dei Pensionati di CGIL CISL e UIL circa la predisposizione di tutte le iniziative necessarie a rendere operativa la legge regionale sull’Invecchiamento attivo.

La mancata costituzione della Commissione del quale – come prevede la legge regionale – saranno chiamati a farne parte l’assessore Regionale alle politiche sociali, il DG del Dipartimento Politiche Sociali e un rappresentante per ognuna delle organizzazioni sindacali dei pensionati maggiormente rappresentative, ha impedito di fatto fino ad oggi di procedere nell’attuazione della stessa.                                                                                                                                

Per quanto riguarda le risorse finanziarie da destinare al finanziamento delle azioni previste dagli articoli 8 e 9 della legge, l’assessore regionale ha dato assicurazione alle OO.SS. che le stesse saranno reperite sia all’interno delle risorse proprie della regione che attraverso l’utilizzo di risorse rivenienti dalla programmazione  dei Fondi Europei e nazionali.

SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil giudicano pertanto importante il risultato di questo primo confronto con l’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali che pone le premesse per fare dell’invecchiamento della popolazione una risorsa e non più un problema, puntando al protagonismo delle persone della “terza età” nelle politiche sociali e alla loro partecipazione attiva a progetti di inclusione, animazione e promozione culturale, economica e sociale. (rcz)

 

Presentata la misura da 11 mln per le imprese sociali, Minasi: Uno strumento utile

È stato presentato, in Cittadella regionale, dall’assessore regionale al Welfare, Tilde Minasi, la misura finanziata con circa 11 milioni di euro di risorse, reperite principalmente dal Frois (Fondo Regionale per l’Occupazione e l’Inclusione sociale), che mira a rafforzare il mondo delle piccole e medie imprese sociali e del terzo settore”.

«La nostra volontà – ha spiegato – è di sostenere la crescita economica e crediamo che l’impresa sociale e le organizzazioni di volontariato possano rappresentare una grande risorsa, soprattutto in questa fase critica che stiamo attraversando. Direi anzi che proprio gli enti con finalità civiche e di utilità sociale potranno svolgere un ruolo trainante».

«L’impresa sociale – ha aggiunto Minasi – ha oggi ampliato i settori in cui operare, credo, perciò, che le importanti risorse di questo bando possano servire alle imprese esistenti anche per rinnovarsi e innovarsi. Uno strumento, quindi, da utilizzare per potersi misurare in un contesto in continua evoluzione. La pandemia ci ha messo difronte a nuovi bisogni a cui dobbiamo adeguarci. Questo strumento potrà essere utile alle imprese per migliorare la propria attività e favorire l’inserimento o il reinserimento lavorativo delle persone più bisognose».

Sono intervenuti all’iniziativa, nella sala verde della Cittadella regionale a Catanzaro, il direttore generale del dipartimento Lavoro e Welfare, Roberto Cosentino, e il presidente di Fincalabra, Alessandro Zanfino.

Il dirigente Cosentino, entrando nei dettagli della misura, ha evidenziato che “si tratta di un procedura che è all’interno di un accordo di finanziamento con Fincalabra. Come amministrazione regionale abbiamo deciso di puntare sulla logica della progettualità per fare in modo che le imprese possano investire su loro stesse per migliorare i servizi e per essere al passo con le esigenze dei cittadini”.

Nello specifico Cosentino ha spiegato che «il finanziamento potrà essere chiesto sotto forma di prestito, senza garanzia e restituibile in 6 anni a tasso zero, o di sovvenzione a fondo perduto. L’importo ammissibile sarà massimo 300mila euro nel caso di prestito; 10mila euro per supporto tecnico (accompagnamento e tutoraggio); il 20% delle spese ammissibili (locazione, utenze, promozione e pubblicità, consulenza, risorse umane e materie prime) nel caso di sovvenzione. Il presidente Zanfino ha ricordato che “la piattaforma è attiva da oggi. Le proposte saranno supportate da Fincalabra. Sarà possibile presentare domanda all’apposito sportello fino al 31 dicembre 2022».

Il presidente Zanfino ha ricordato che «la piattaforma è attiva da oggi. Le proposte – ha specificato – saranno supportate da Fincalabra. Sarà possibile presentare domanda all’apposito sportello fino al 31 dicembre 2022». (rcz)

L’assessore Minasi presenta la misura da 11 milioni per le imprese sociali e del terzo settore

Domani mattina, in Cittadella regionale, l’assessore alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, presenta la misura da 11 milioni per le imprese sociali e del terzo settore.

Obiettivo della misura, rafforzare il mondo delle piccole e medie imprese sociali e del terzo settore, finanziata con circa 11 milioni di euro di risorse, reperite principalmente dal Frois, il Fondo Regionale per l’Occupazione e l’Inclusione sociale.

Interverranno all’iniziativa il direttore generale del dipartimento Lavoro e Welfare, Roberto Cosentino, e il presidente di Fincalabra, Alessandro Zanfino. (rcz)

L’assessore Minasi incontra la rete delle mamme del progetto “Corredino sospeso”

Nei giorni scorsi, l’assessore regionale alle Politiche Sociali ha incontrato un gruppo di mamme del progetto Corredino sospeso, che fa capo all’Associazione Aps Pandora, attiva da anni nel sociale, che erano in piazza a vendere oggetti per la Pasqua, offerti da imprenditori del territorio, per raccogliere fondi e far conoscere la loro attività.

«Sono rimasta colpita – ha detto l’assessore Minasi – da quello che sono riuscite a creare in due anni: una rete virtuosa arrivata a coinvolgere 500 mamme che aiutano altre mamme in difficoltà, attraverso donazioni di corredini, carrozzine, fasciatoi e qualunque altra cosa possa essere utile per la cura dei loro piccoli. Un’attività straordinaria di vera solidarietà e volontariato, che si fonda peraltro sul riciclo».

Una rete composta da sole donne, mamme, volontarie e, in molti casi, imprenditrici, come la promotrice dell’iniziativa, mamma Simona.

Dopo aver dato alla luce il suo Nicolò a inizio pandemia, Simona ha sentito la necessità di dedicarsi ad altre mamme meno fortunate di lei e ha dato il via, inizialmente da sola, poi coinvolgendo altre mamme anche attraverso gruppi facebook, a un’opera incessante di raccolta e recupero di vestiti, copertine, lenzuola, asciugamani e oggetti per la puericultura, come fasciatoi, girelli, culle, box e così via dicendo, da donare poi a chi ne abbia bisogno.

Dalle 16 fondatrici, la rete si è allargata fino a contare, oggi, su 500 mamme che partecipano alle attività, e intende crescere ancora, anche grazie all’aiuto dei tanti papà che sistemano giochi, culle, trasportano, smontano, dipingono, fanno i baby sitter, dando anche loro un prezioso contributo.

Nell’ultimo anno hanno visto nascere 40 nuove vite e aiutato 140 nuclei familiari, anche attraverso la creazione di un “magazzino virtuale”, ovvero un database degli oggetti in donazione in cui confluiscono le richieste, soddisfatte poi con una consegna diretta dell’oggetto dal donatore al beneficiario.

«Altro aspetto straordinario – ha continuato l’assessore Minasi – è la capacità vulcanica di questo gruppo di donne di partorire e realizzare idee anche coinvolgendo le realtà imprenditoriali locali, che con generosità hanno messo a disposizione spazi e servizi. Un modello di solidarietà concreta e attiva, fondata peraltro sul riutilizzo e la sostenibilità, di cui sono molto contenta di parlare».

Nella loro sede, le donne di “Corredino sospeso” usano mobilio, computer e accessori riciclati e sensibilizzano anche le volontarie, donatrici e beneficiarie a riutilizzare loro stesse  vestiti e oggetti.

Hanno inoltre ideato la “lista nascita sostenibile”, ovvero la possibilità di creare presso di loro la propria lista nascita con oggetti riciclati, a fronte di un libero contributo a sostegno delle attività; lo “Zaino sospeso”, cioè una raccolta di materiale scolastico, dall’asilo nido alla scuola primaria, per alleggerire la spesa delle famiglie; e, presso una ditta reggina, hanno attivato per le mamme bisognose un “conto sospeso”, dove chiunque può contribuire con qualunque importo per l’acquisto di latte e pannolini.

Hanno anche allestito un ambulatorio pediatrico per vari screening, un servizio caf/patronato aperto a tutti, e hanno aderito a “Cuore di maglia”, che realizza a maglia cappellini, scarpine, copertine per i bimbi ricoverati negli oltre 90 reparti italiani di terapia intensiva neonatale(nel loro caso, si sono messe a disposizione del reparto del Gom reggino).

In cantiere, poi, ci sono numerosi altri progetti, come il “gelato sospeso”, che, presso le gelaterie che aderiranno, ricalcherà il “caffè sospeso” napoletano; “volontarie in corsia” nei reparti di ostetricia e ginecologia; negozi in cui i genitori possano scegliere i corredini donati e tante altre sedi del progetto per poter coinvolgere sempre più partecipanti.

«Noi daremo senz’altro loro una mano – continua l’Assessore Minasi – In un Paese in cui è purtroppo mancata l’attenzione per le famiglie e le mamme, attività di questo tipo hanno sempre rappresentano una sorta di “welfare” sostitutivo, che parte dal basso e che cercheremo di incentivare e sostenere, come stiamo già facendo con varie misure dei programmi regionali. Anche perché siano da esempio per qualunque azione sociale», ha concluso l’assessore. (rrc)

Emergenza covid, pubblicato bando per le organizzazioni di volontariato

È stato pubblicato l’avviso per le organizzazioni di volontariato. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, che ha evidenziato come questo bando «si configura come un’importante opportunità per tutte quelle realtà che, sotto vari aspetti, si impegnano nello sviluppo di welfare di comunità e quindi essenziale per i territori».

«L’arrivo della pandemia – ha spiegato – ci ha messo di fronte a delle criticità che non riguardano solo il comparto sanitario, bensì l’intero assetto sociale ed economico. Una situazione complessa, a causa della quale, oltre ai bisogni strutturali della collettività, registriamo delle nuove esigenze che interessano fasce di popolazione sino ad oggi non incanalate negli interventi previsti e programmati».

«Non fanno eccezione, purtroppo – ha proseguito – soprattutto sotto l’aspetto finanziario, le organizzazioni e le associazioni che operano nell’universo del Terzo Settore, le quali, alla luce di questa emergenza, stanno rischiando di mettere in crisi sia la loro capacità di rispondere alle fragilità che si palesano sempre più nella società, sia il loro ruolo nel veicolare il significativo concetto di cittadinanza attiva. Era perciò fondamentale attivarsi celermente sull’approvazione del bando per l’erogazione di finanziamenti ad organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale impegnate nel fronteggiare l’emergenza legata al Covid-19».

«Con questo bando – ha aggiunto Minasi – si vuole agire attraverso sostegni economici affinché le associazioni possano affrontare uno status di difficoltà che gli eventi degli ultimi due anni hanno purtroppo cristallizzato, con il duplice obiettivo di supportarle sia nella continuazione della loro preziosa attività, sia per garantire l’adeguamento e la prosecuzione di servizi che potrebbero venire meno per effetto della pandemia, con conseguenze negative sul tessuto sociale calabrese».

«Come regione – ha concluso l’assessore Minasi – non vogliamo però solo fornire una risposta all’urgenza, ma lavorare in maniera strutturata, collaborativa e su diversi livelli affinché, insieme, si possa essere centrali, ognuno con il proprio ruolo, nel contributo verso le comunità, così da reagire e innovarci nella programmazione e nell’organizzazione, fornendo strumenti efficaci che permettano alle nostre realtà di muoversi al meglio sui territori». (rcz)

L’assessore Minasi: Si deve programmare in modo adeguato i servizi per le famiglie

L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Tilde Minasi, ha ribadito la necessità di programmare, in modo adeguato, i servizi per le famiglie.

L’assessore, infatti, ha incontrato la Rete regionale costituita per affrontare ogni aspetto legato alle situazioni dei minori e delle famiglie, in generale, in Calabria.

«Ho avuto modo di incontrare alcuni rappresentanti delle realtà che, a vario titolo, e su tutto il territorio regionale, sono quotidianamente a contatto con le necessità delle famiglie, in particolar modo quelle dove vivono minori. Il cambiamento della società – ha spiegato l’assessore al Welfare – investe inevitabilmente anche i nuclei familiari dove si sono moltiplicate e differenziate le esigenze, e ciò ci pone davanti ad approcci diversi rispetto al passato, anche in termini di riforme e di politiche attive per la famiglia».

«Con il presidente Occhiuto, sin dall’insediamento – ha aggiunto – abbiamo sempre dedicato alcuni focus sull’argomento, ritenendo indispensabile agire proprio in virtù dei mutamenti degli assetti sociali cui delle politiche sociali ben radicate devono far fronte. E la riunione ha rappresentato solo uno dei passaggi dedicati all’attenzione verso le best practises e il know-how di coloro che possono fornire spunti importanti, affinché le azioni programmate e programmabili siano non solo condivise ma soprattutto utili a fornire risposte adeguate. Uno strumento, quello dell’ascolto, che diviene propedeutico per iniziative realmente operative e basate su una collaborazione che, attraverso le ramificazioni territoriali su cui si snoda, può aiutare a raggiungere un’utenza più vasta e quindi ottenere più riscontri positivi possibili rispetto il lavoro approntato».

«Avere un raffronto costante – ha rimarcato l’assessore – vuol dire pure essere più celeri sulla spesa delle cospicue risorse in programma, poiché poter contare su una rete capillare che, a sua volta, ha un contatto diretto con gli uffici preposti, vuol dire anche supportare i comuni e gli Ambiti territoriali sul percorso di programmazione: iter che se vogliamo siano davvero di spessore in termini di miglioramento devono imprescindibilmente coinvolgere tutti gli attori protagonisti dei processi».

«Per questo ringrazio – ha concluso Tilde Minasi – chi ha reso interessante questo appuntamento, quindi Carla Sorgiovanni, portavoce e referente regionale Save the Children, Mario Nasone, presidente Agape, Paolo Cicciù, del CSI Calabria e Alleanze educative di Reggio Calabria, Angelo Polacco delle Camere Minorili Calabria, Angelo Serio dell’associazione Gianfrancesco Serio di Scalea, Aldo Riso del Forum regionale Associazioni familiari e Giuseppina Mazza presidente della cooperativa Centro giovanile don Italo Calabrò che, con la loro partecipazione e il loro attivismo, saranno una presenza preziosa per un rinnovamento delle azioni di welfare che vogliamo imbastire nella nostra regione, anche attraverso la costituzione di un tavolo permanente sulle dinamiche familiari, richiesta proveniente proprio dalla rete e che io ho favorevolmente accolto». (rcz)

L’OPINIONE / Anna Maria De Rose: Politiche sociali, quali opportunità per la Calabria

di ANNA MARIA DE ROSE – Dai dati forniti dall’ultima Rilevazione Triennale Istat 2019 il Terzo settore in Calabria conta 10.329 Istituzioni No Profit con 11.103 addetti occupati ed assolutamente retribuiti come legge prevede.
Complessivamente, in Italia insistono 362.364 Enti e 861.919 addetti a cui ruotano intorno circa 5.5 mln di volontari. Troppo spesso non si considera l’impatto del Terzo Settore nella nostra Economia e ci si dimentica che esso produce circa il 5% del Pil (Libro Bianco sul Terzo Settore) che equivale a 74,5 Mld di euro. A questo bisogna aggiungere le migliaia di ore di lavoro che gratuitamente i volontari mettono a disposizione.

Non va dimenticato, inoltre, che il Terzo Settore è stato quello che durante la pandemia ha mostrato più resilienza di altri, sapendo reagire efficacemente sia durante la fase dell’emergenza, attraverso le proprie reti, a supporto delle esigenze dei cittadini e dei territori, sia successivamente con la ripresa delle proprie attività ordinarie. Ciò non vuol significare però, che tutti gli Ets non abbiano sofferto del periodo di Pandemia soprattutto se pensiamo a quelle Associazioni di Volontariato o Aps che operano a
supporto di determinate categorie favorendone la socialità e l’inclusione.

Se ripercorriamo quanto accaduto, proviamo a ripensare la nostra Regione, guardando non solo al periodo passato ma anche a
quello futuro, senza la presenza degli Ets sui territori. Si vedrebbe il vuoto assoluto non solamente riguardo alla presenza ed alla qualità dei servizi espletati a supporto della Pubblica Amministrazione quanto soprattutto riguardo a quei servizi direttamente svolti a sostegno dei cittadini e delle fasce più deboli.

Se, quindi, ai numeri sopra indicati aggiungiamo la rilevanza sociale che gli Ets posseggono, va da sé che è un settore che se valorizzato e sostenuto adeguatamente può fare da volano per la ripresa occupazionale seppur conservando la sua vocazione di Settore No Profit. Questa opportunità di considerare il Terzo Settore “strategico” è stata definitivamente sancita dal Decreto Legislativo n. 117 del 2017 che attraverso le sue linee guida pubblicate a Marzo 2021, nonché attraverso l’introduzione del Runts, norma il rapporto tra Pubbliche Amministrazioni ed Ets.
Mettendo insieme tutti i dati a nostra disposizione nonché considerando i fondi previsti dal Pnrr Missione5 “Inclusione e Coesione” (M5) componente M5C2 Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo Settore che registra risorse assegnate pari a 12,58 Miliardi di euro, si comprende come da un lato la nostra Regione attraverso la co-progettazione e co-programmazione tra Ets, Comuni e Regione, abbia la possibilità di fare quel salto di qualità nella gestione delle Politiche Sociali che tutti auspichiamo, e dall’altro come gli Ets possano svolgere un ruolo trainante nell’aumento del tasso di occupazione, soprattutto nella popolazione femminile che da sempre è più vocata a questo tipo di attività.

La strada da percorrere non è comunque facile se pensiamo che attualmente vi sono bandi già scaduti e altri a scadere nell’immediato e non sappiamo quanti Fondi siano stati avocati con progetti concreti da parte dei destinatari (Regioni,
Province, Comuni altre) ricordando che Milano si è già candidata a ricevere in redistribuzione le risorse non
impegnate dal Sud del Paese.

Ci si chiede, pertanto, se siano state adottate dalle Amministrazioni tutte le misure straordinarie previste per rafforzare gli uffici pubblici di personale specializzato così come prevedono i decreti e si invita, inoltre, la Regione Calabria a terminare con le informazioni previste il Portale Regionale del Terzo Settore, progetto annunciato dall’allora assessore Gianluca Gallo nel lontano 2020, che ancora ad oggi è in allestimento e privo di quelle informazioni necessarie e fondamentali per un completo raccordo tra Cittadini ed Amministrazione nonché “tra soggetti appartenenti a livelli istituzionali diversi”. Lo stesso è
presente a questo indirizzo ancora nella versione beta
https://terzosettore.regione.calabria.it/beta/index.html.

Ci auspichiamo come Cicas che tutto prosegua nella maniera più ottimale perché è l’ultima opportunità che abbiamo a beneficio dei cittadini e di tutte quelle imprese che lavorano nell’indotto del Terzo Settore in Calabria. Restiamo ovviamente a disposizione
degli Ets Calabresi per qualunque necessità o chiarimento in merito. (amdr)
[Anna Maria De Rose è coordinatrice Cicas per la Provincia di Cosenza e commissario Cicas per la Provincia di Crotone]